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Autore: viverediparole    06/10/2011    1 recensioni
"Era successo qualcosa di imprevedibile, sì. Ma cosa c'era di giusto in quello?"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NB: Niente di quello che è scritto in questa fanfiction è reale. Luoghi e personaggi non mi appartengono, tutto ciò è solo frutto della mia fervida immaginazione e della paura di perdere una delle persone più importanti della mia vita.
 
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"It's something unpredictable, but in the end it's right."
 
Era una fredda domenica mattina di dicembre, non avevo voglia di fare niente.
Ero sveglia da due ore e mezza, eppure non mi ero ancora alzata dal letto.
Stavo tanto bene sotto le coperte, con le cuffie nelle orecchie.
Se c'erano i Green Day, stavo sempre bene.
Fuori pioveva, e il ticchettio della pioggia che si fondeva con le prime note di Good Riddance era qualcosa di meraviglioso.
Era qualcosa di... magico. Niente poteva rovinare quel momento così perfetto. Niente, neanche l'inizio di Holiday che cercava di insinuarsi tra la pioggia e Good Riddance.
Un momento, Holiday? Giusto, la suoneria del mio cellulare.
Tolsi velocemente le cuffie, risposi: era la mia migliore amica.
Era la mia migliore amica, in lacrime. Singhiozzava.
Ero preoccupata, continuavo a chiederle cosa avesse, ma non rispondeva.
Mi stava spaventando.
Ad un certo punto, finalmente, parlò.
Forse, avrei preferito non l'avesse fatto.
- Billie, Billie Joe...
Prese a singhiozzare ancora di più.
- Che succede? DIMMI CHE SUCCEDE!
- Billie è... al telegiornale hanno detto... Billie... l'hanno investito. E'... morto sul colpo.
E in quel momento, sentii tutto il mio mondo andare in frantumi.
Non riuscivo a parlare, volevo gridare, ma le mie corde vocali avevano perso la capacità di produrre suoni.
Solo, iniziarono a sgorgare le lacrime, quelle lacrime così calde e così salate. Quelle lacrime che più che dagli occhi, sembravano uscirmi dal cuore.
Intanto, la mia amica continuava a singhiozzare.
Sentivo come un'eco lontano il ritornello di Good Riddance.
'I's something unpredictable, but in the end it's right. I hope you had the time of your life.'
Era successo qualcosa di imprevedibile, sì. Ma cosa c'era di giusto in quello?
Non mi curai del telefono, né dell'mp3.
Non mi curai dei miei genitori che mi chiedevano cosa fosse successo.
Non mi curai di mia sorella che mi guardava preoccupata.
Andai in cucina, volevo solo accendere la televisione.
Cliccai qualcosa a caso sul telecomando, e mi trovai davanti agli occhi un giornalista.
Non ascoltai le sue parole, fissai lo schermo e basta.
Ad un certo punto, mi ritrovai davanti un uomo che conoscevo bene.
Era Mike, e si copriva il volto con una mano. Piangeva.
Era la prima volta che lo vedevo piangere.
Non volli vedere altro. Non volli sapere cosa fosse successo esattamente. Non volli sapere come fosse successo. Non volli mangiare. 
Non volli ascoltare musica. Non volli parlare con nessuno. 
Quel giorno, piansi. Fu questa l'unica cosa che feci.
Con lui, avevo perso tutto.
Avevo perso l'occasione di andare ad un loro concerto.
Avevo perso l'occasione di sentirli suonare e cantare dal vivo.
Avevo perso l'occasione di abbracciarlo.
Avevo perso l'occasione di vederlo.
Mi sarebbe bastata una sola volta.
Mi sarebbe bastato guardsrlo da lontano, vederlo cantare e suonare la sua Blue.
Invece, non avrebbe più suonato. Non avrebbe più cantato.
Non avrebbe più reso felici migliaia di persone con un semplice 'Thank you'.
Non avrebbe più potuto essere padre.
Non avrebbe più potuto essere marito.
Non avrebbe più potuto essere amico.
Non avrebbe più potuto essere uomo.
Però, morendo, aveva raggiunto suo padre, e io, per un attimo, soltanto per un attimo, riuscii ad essere felice per lui.
 
Nota d'autore: ok, odiatemi.
E' scritta malissimo, e fa anche un po' schifo, ma l'ho scritta alle tre di notte di qualche settimana fa. Avevo bisogno di scrivere questa cosa.
Non mi aspetto che qualcuno recensisca, anche se mi piacerebbe sapere cosa avete provato leggendo questa one-shot abbastanza drammatica, e inutile.
  
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