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Autore: Edellweiss    06/10/2011    2 recensioni
- Questa notte è stata nera, completamente nera, senza luna, e la visibilità delle stelle era quasi nulla, una tipica Black night… Perciò mi pare ovvio che il suo nome sarà Black*Star. -
Black*Star, stella nera, un nome così triste per un bambino.
Guardò per l’ultima volta il bimbo, che continuava a piangere senza che nessuno si desse la pena di calmarlo, e poi chiuse gli occhi.
Sì, voleva che Black*Star fosse il suo ultimo ricordo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Liz Thompson, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora questa sarà una raccolta un po’ particolare, ogni flashfic o one-shot parlerà della nascita di una buki o uno shokunin, un’idea un po’ strana forse ma spero possa piacervi comunque^^

 

Bianco Bagliore

 

Il clan della stella aspettava con trepidazione che il nuovo membro varcasse la soglia che lo avrebbe portato alla luce. Erano tutti disposti in cerchio, ed aspettavano che la donna gemente stesa al centro desse la spinta decisiva. La donna alternava ansimi pesanti e veloci a grida acute che, a volte, le morivano in gola per il troppo dolore.

<< Coraggio signora, manca poco, si intravede già la testa .. >>, Mormorò un uomo anziano, un sacerdote Shintoista che le stava accanto, asciugandole il sudore. Era normale, che quella donna soffrisse così tanto. Era una vera pazzia partorire così, dentro una casa di cui avevano ucciso i proprietari e su un futon, senza assistenza medica, senza … Medicinali di cui neppure ricordava il nome preciso. Infondo, era da cinque ora che andava avanti il travaglio, il dolore probabilmente era insopportabile.

D’improvviso pensò che far nascere quel bambino sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto, dopo sarebbe finito insieme ai suoi compaesani, come con gli altri avrebbero preso la sua carcassa di peso e lanciata giù dal burrone.

Il rumore duro di un pugno che spaccava il pavimento in legno lo riportò alla realtà, Tzemaki, gli sembrava di ricordare che si chiamasse così, sembrava spiritata, i suoi occhi infuriati lo fissavano.

<< Non ce la faccio Vecchio .. >>, Esalò prima di strillare di nuovo. Poveretta, quel bambino doveva essere proprio difficile.

Si posizionò in mezzo alle sue gambe, preparando una forbice ed urlò, << Spinga signora, spinga, più forte che può, dopo di che sarà finita. >>.

L’urlo disumano di Tzemaki fece rabbrividire tutti i presenti, con tutte le sue forze spinse fino a che non si sentì finalmente svuotata e libera. Ricadde stremata ed esausta contro il futon, ma non ci fu neppure un attimo di silenzio, perché le sue grida furono sostituite da un pianto forte e disperato.

Il vecchio sacerdote sorrise mentre tagliava il cordone ombelicale ed avvolgeva il bambino ricoperto di sangue in un asciugamano azzurro. La cosa che lo colpì di più fu l’inconsueto ciuffo di capelli azzurri.

La stanza si riempì di esclamazioni felici e di ammirazione verso Tzemaki, ma il sacerdote rabbrividì comunque, erano inquietanti tutti quei uomini, non vedeva in nessuno di loro, neppure nella madre, una gioia sincera per la nascita di quel bambino.

<< Passami mio figlio, vecchio .. >>, Sospirò la donna, che ancora faticava a riprendere fiato.

Riluttante, quasi preoccupato, passò con delicatezza il bambino alla madre; Lo guardò quasi schifata mentre diceva, << E’ coperto di sangue, che orrore. >>, Cercando di tenerlo lontano dai suoi bellissimi e lunghi capelli neri. Restò zitto, ma non riuscì a nascondere la sorpresa di sentire una madre dire una cosa del genere sul proprio figlio.

White*Star, l’unico membro che mancava all’appello entrò scorrendo la porta con violenza, Il sacerdote non riuscì a guardalo in faccia, al solo pensare che poco più di cinque ore prima aveva ucciso i suoi nipoti. Cominciò a pensare alla morte ormai imminente.

<<  Ecco il tuo erede, caro .. >>, Pronunciò soave Tsemaki, consegnando il bambino al padre che si era fatto strada tra i suoi subordinati.

<< E’ sano e forte, ottimo lavoro Tzemaki … Anche tu, vecchio. >>, Disse in un sogghigno, già pregustava l’anima innocente del sacerdote. Osservò il bambino, a parte per il pianto insopportabile era perfetto, già si dimenava come un perfetto demonio.

Ridiede a sua moglie il bambino e lanciò un’occhiata veloce al clan. Poi fisso il sacerdote, << Ti meriti una ricompensa vecchio, voi, portatelo fuori e … aspettatemi .. >>

Ricompensa? Lo credeva un idiota?Credeva che non sapesse che stava per morire?

Però avrebbe tanto voluto sapere una cosa, prima di passare al altro mondo in pace.

Si alzò e si lasciò prendere per le braccia da due uomini ma prima, ormai rassegnato chiese, << Come…. Come si chiamerà il bambino? >>.

White*Star rise, indicando la finestra più grande della stanza, dalla quale usciva il bagliore violetto dell’alba.

<<  Questa notte è stata nera, completamente nera, senza luna, e la visibilità delle stelle era quasi nulla, una tipica Black night… Perciò mi pare ovvio che il suo nome sarà Black*Star. >>

Black*Star, stella nera, un nome così triste per un bambino.

Guardò per l’ultima volta il bimbo, che continuava a piangere senza che nessuno si desse la pena di calmarlo, e poi chiuse gli occhi.

Sì, voleva che Black*Star fosse il suo ultimo ricordo.

   
 
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