Una cosa strana che uscita fuori dalla mia testolina matta qualche mese fa mentre stavo stendendo il bucato u.u diciamo che ho trovato l'inghippo per cui Rose non è morta quando il flusso temporale si è impadronito di lei XD non vogliatemene XD Ho deciso di postarla ora perchè ieri rivedendo le puntate del doctor Who, ho visto quella fantomatica puntata XD  grazie a tutti XD



Oracolo.


Per lui rivivere quei vecchi ricordi che, chissà perché, tornavano a galla solo ora, era alquanto... strano. E triste, anche.
Si ricordava di lei, ora, si ricordava di lei come se tutto fosse accaduto appena un paio di giorni prima. Si chiamava Sarah e la prima volta che l’aveva visto gli aveva sorriso, come si fa ad un vecchio amico. Gli aveva sorriso e lui era rimasto un po’ basito di fronte a quella cordialità inaspettata. Ma era stato quello che aveva detto che l’aveva lasciato ancora più di stucco.
“Ti stavo aspettando”
Non aveva capito, lui, il Dottore, come potesse aspettarlo, lei che mai l’aveva incontrato – perché glielo aveva chiesto, se si erano già imbattuti l’uno nell’altra e lei aveva risposto che no, era la prima volta.
Così aveva deciso di restare un po’, in quel piccolo villaggio nei pressi della città di Londra, continuando ad osservarla, incuriosito da come riuscisse sempre a prevedere cose che sarebbero accadute, che fossero belle o brutte. Solo dopo, quando una razza aliena aveva tentato di ucciderlo – come sempre, ormai – aveva capito che lei era un pezzetto importante di una vita che sarebbe giunta, in seguito.
“Ti ho sognato, Ultimo Signore del Tempo.” Aveva detto alla fine la ragazza, sorridendogli come la prima volta che l’aveva visto e lui l’aveva guardata come se avesse detto la cosa più normale del mondo. Era la prima volta che le capitava, abituata com’era a ricevere solo delle risate da tutti gli stranieri che arrivavano al villaggio.
Messaggera di Dio l’aveva chiamata il parroco, sapendo quanto fosse devota alla chiesa.
Successivo stadio dell’evoluzione l’aveva invece chiamata il Dottore.
“Non posso venire con te.” Aveva risposto Sarah quando lui glielo aveva chiesto, perché lei era speciale, come dovevano esserlo tutti i suoi compagni di viaggio. “Devo sposarmi. E poi non è questo quello che ho visto in sogno.”
Non aveva capito a cosa si fosse riferita la sua nuova amica – un’altra che avrebbe perso e non avrebbe mai più visto – ma lei aveva sorriso ancora, reclinando appena la testa.
“Io sarò solo colei che ti permetterà d’incontrare la tua vera compagna di viaggio, Dottore.”
E così, con quelle parole mormorate con un sorriso si erano salutati e lui aveva cambiato faccia innumerevoli volte ed innumerevoli volte aveva girato per l’universo, dimenticando per quello che per la sua vita era un misero secondo quel volto e quelle parole che tanto l’avevano colpito.
Rose ora lo guardava un po’ stupita, mentre posava il suo sguardo su quello che ormai non era più un piccolo villaggio ma una cittadina di tutto rispetto.
“Sai dottore qui abitava una mia bis-bisnonna. Mia madre mi racconta sempre delle mille storie che si dicevano su di lei.”
“Che tipo di storie?” aveva chiesto distrattamente, come se in realtà non fosse interessato.
“Beh, si dice che fosse in grado di vedere il futuro in sogno.”
Quando si era girato verso di lei, osservandolo con tanto d’occhi, Rose era rimasta sorpresa da quella reazione a dir poco esagerata.
“E, dimmi, come si chiamava questa tua bisnonna?”
“Sarah. Sarah Tyler.”
E quando quelle parole raggiunsero le sue orecchie comprese cosa Sarah gli avesse regalato dicendo di no a quel viaggio.
Una compagna in grado di seguirlo oltre i confini dell’universo