My Eyes Only See You
La luce della luna lo aveva nuovamente
ipnotizzato mentre gli riportava alla mente gli ultimi mesi, da quando si era
separato dai suoi amici e aveva duramente guadagnato la sua agognata laurea in
medicina. Finalmente aveva raggiunto il suo scopo, era diventato un dottore. Ed
in quegli ultimi mesi aveva avuto modo di frequentare molte donne ma non si sa
per quale motivo non era mai funzionato. Un po’ perché erano spesso donne in
cerca di qualche focosa avventura, un po’ perché c’era qualcosa che non andava
in lui. Anche in quel momento, che stava guardando l’ennesima bella donna
finita nel suo letto. Dalle forme perfette, con quei lunghi capelli lasciati
scivolare lungo le forme arrotondate del suo corpo, con un dito carezzò i suoi
capelli, percorrendo un seno e delineando il fianco. Ma come ogni volta che si
incantava a guardarle, vedeva dei sottili
e morbidi capelli biondi, due occhi profondamente azzurri pieni di tristezza ma
allo stesso tempo innocenti e desiderosi di serenità.
Scuote leggermente la testa tornando in sé.
Gli
capitava sempre.
Stava
diventando la sua ossessione.
Non riusciva a capire il perché di quella visione e non gli veniva in mente chi potesse essere, sentiva di essere vicino alla soluzione ma non riusciva a scovarla. Si alzò dal letto infilandosi i boxer ed i pantaloni, era notte fonda ma lui non aveva sonno.
Prese il suo cellulare sedendosi sul divano, cominciò a scorrere i numeri della sua rubrica finendo come ogni volta sul suo preferito. Premette il tasto di chiamata portandosi l’apparecchio al suo orecchio destro. Sperava solo che non lo mandasse a quel paese per l’ora.
“Pronto?” rispose il destinatario della chiamata.
“Ciao.. stavi dormendo? Ti ho disturbato?”
“No Leorio.. ero sveglio, appena tornato da un lavoro”
La
voce del ragazzino riuscì a rincuorarlo.
“Allora vanno bene gli affare eh,
Kurapika?”
“Non ci lamentiamo.. e tu invece? Come
mai sei sveglio a quest’ora?”
“Non riuscivo a dormire” disse quasi
serio.
“Capisco. Ho voglia di una bella
doccia calda ed una buona dormita”
Il dottore si fece una piccola risata
sentendo anche la tonalità dolce che aveva preso la voce del Kuruta a causa
della stanchezza. “Ti servirebbe ragazzino”
“Già. Oh Leorio, tra un paio di
settimane ho un po’ di ferie, ti va se
vengo a trovarti?”
“Ma certamente!” esclamò l’uomo
“Allora ti aspetto”
“Sì, allora a presto. Buona notte”
“Buona notte Kurapika”
Chiusa la chiamata posò il cellulare
sul tavolino di fronte a sé e poggiò la testa sullo schienale del divano e
sorrise, alla fine si addormentò in quel modo.
Fu svegliato da delle soffici labbra che
si posarono sulla sua fronte.
“Leorio? Tesoro svegliati è mattina”
disse una voce femminile.
L’uomo aprì lentamente gli occhi e
vide la donna davanti a sé che appena lo vide svegliarsi sorrise e si sedette
accanto a lui.
“Cristy sei già sveglia..” disse
ancora insonnolito l’uomo guardandola.
“Sì.. mi è dispiaciuto non trovarti
accanto a me stamattina”
Lui e quella donna si stavano
frequentando da un po’, era forse l’unica vera storia seria, se “storia” si
poteva definire. Si erano conosciuti per caso all’università, li
differenziavano solo un paio d’anni.
Leorio sorrise e le fece poggiare la
testa sul suo petto stringendola a sé notando il suo sorriso nascerle in volto.
Si, stava bene con lei, non poteva ancora dire di amarla ma contemporaneamente c’era
sempre quel qualcosa che non andava.
“Oggi hai il turno di mattina
all’ospedale vero?”, il moro annuì per poi spostarla ed alzarsi. Andò in camera
preparandosi per andare all’ospedale, quando fu pronto uscì di casa insieme alla donna. Non erano
esattamente fidanzati e quindi neanche vivevano sotto lo stesso tetto.
Arrivato all’ospedale, dopo aver
accompagnato la sua neo-fidanzata al suo posto di lavoro, andò subito a
mettersi il suo adorato camice bianco e gli occhiali andando al suo solito
reparto. Spesso veniva chiamato dalle emergenze del pronto soccorso, a volte
nel reparto di pediatria dove adorava stare con i bambini, in alcune occasioni
a causa di mancanza del personale era finito in sala operatoria per aiutare una
donna a mettere a mondo il suo bambino.
Quell’esperienza lo provò molto. Non tanto per l’operazione in sé stessa quanto
alla nascita vera e propria di un essere vivente, di un uomo ed una donna uniti
da un forte amore che decidono di creare una creatura unicamente loro. Quando,
preso in braccio il bambino, lo portò dai genitori che piangevano di gioia, si
sentì estremamente bene, sentendo di avere compiuta una cosa meravigliosa. Quando
raggiunse il suo studio si sedette dietro la scrivania dove c’era già pronta la
griglia di visite che avrebbe dovuto fare quel giorno, la prossima ci sarebbe
stata tra una decina di minuti, aveva tutto il tempo di mandare un messaggio.
Si era sempre chiesto perché la prima
persona a cui pensasse di scrivere fosse Kurapika. Avrebbe dovuto pensare
subito a Cristy, non si era mai davvero soffermato a rifletterci perché la
trovava una cosa sciocca, fatto sta che dopo pensatoci un po’ su decise per un
giorno di cambiare e scrivere alla donna che poco dopo rispose.
Ma non era la stessa cosa.
Non era la stessa cosa se a rispondere
non era il Kuruta.
Non lo faceva sentire bene come una sua
risposta.
Finito il suo turno andò a posare il
camice e si diresse all’ingresso dell’ospedale per chiedere dei suoi prossimi
turni, l’infermiera seduta dietro il banco si allontanò per andare a
controllare lasciando lì l’uomo.
“Staremo per sempre insieme vero amore?”
chiese una voce dolce e femminile.
“Si tesoro.. certo” rispose una voce
maschile.
Leorio si girò a vedere da dove
provenissero quelle voci e vide due giovani ragazzi seduti accanto nella sala
d’attesa, probabilmente per fare qualche controllo.
“Mi amerai sempre? Qualunque cosa
accada? Non scapperai da un’altra giusto?”chiese ancora la ragazza un po’
triste e preoccupata.
“Si amore..qualunque cosa accada perché.. i miei occhi vedono solo te”
Leorio spalancò gli occhi sentendo una strana sensazione farsi strada
nella sua testa.
Quando l’infermiera tornò con un
registro in mano e lo vide pallido si preoccupò non poco.
“Dottore si sente bene”? chiese la
donna destandolo dai suoi pensieri.
“Uhm..si certo non si preoccupi”
rispose mettendosi una mano dietro la testa.
“Il suo prossimo turno è… mmmh… questa
notte”
“Stanotte?! Ma non doveva esserci il
Dottor Maio??”
“Si ma è in malattia”
Leorio sospirò deluso, mise la firma
sul turno sapendo che avrebbe dovuto passare un’intera notte in bianco, tornò
svelto a casa per poter recuperare le ore di sonno che avrebbe perso quella
stessa notte. Si girò e rigirò nel letto a due piazze regalatogli da un suo ex
compagno dell’università convinto che avesse trovato la fidanzata e che ora
guardandolo gli metteva la malinconia addosso.
Non riuscì a dormire, sia perché non
aveva sonno, sia perché le parole di quel ragazzo avevano fatto scattare in lui
qualcosa, qualcosa che ora si accorgeva che non andava.
I miei occhi vedono solo te…
Se lui ci pensava bene i suoi occhi
non vedevano solo Cristy.
Non vedevano solo Marika.
Non vedevano solo Lisa.
I suoi occhi hanno sempre visto oltre
tutte le donne che aveva avuto..
Sempre…
Ma allora…
CHI vedevano.. i suoi occhi..?