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Autore: Stellina_1993    07/10/2011    1 recensioni
La ragazza aveva un sogno, imparare ad andare in moto... doveva insegnarglielo quello che una volta era la persona più importante della sua vita, Davide, che in quel momento era nel salone, magari a flirtare con qualche ragazza.
"Ma sei deficente?! La lasceresti andare via da sola la prima volta che guida? Ma dove hai la testa??" Davide si stava avvicinando alla moto, lei era a dir poco scioccata... da quasi cinque mesi era come se non si conoscessero, e ora lui spuntava lì come se fosse solo ieri che avevano litigato. storia che piacerà molto sopratutto alle ragazze come me appassionate di moto ;) enjoy it!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel bel mezzo della grigliata insieme a tutta la compagnia, circa 25 persone, Marianna si avvicinò a Matteo "Ehi, ti ricordi la nostra promessa? Mi insegni!?" il ragazzo ci pensò un attimo, poi annuendo si staccò dal gruppetto di amici e seguì la ragazza all'esterno del salone dove tutti erano occupati in qualcosa.

La ragazza aveva un sogno, imparare ad andare in moto... doveva insegnarglielo quello che una volta era la persona più importante della sua vita, Davide, che in quel momento era nel salone, magari a flirtare con qualche ragazza.

"Allora, freno davanti, acceleratore, freno dietro, frizione, cambio" riassunse brevemente Matteo "capito tutto?" la ragazza annuì, infilandosi il casco... era pronta a partire... era il suo sogno... però c'era anche dell'altro... scorrevano davanti ai suoi occhi le immagini di New Moon, quando la protagonista per riuscira a immaginare il suo amato, lontano, si metteva a bordo di una moto, rischiando la vita... chissà, magari sarebbe successo anche a lei...

Scosse la testa per liberarsi di quei pensieri, abbassò la pedalina e mise in moto... "mi raccomando stella, non scomparire dalla mia vista, non correre e se hai un qualsiasi dubbio fermati". La ragazza era divisa tra il voler partire e la paura di non farcela... di non riuscire a sostenere il peso della moto.

A un certo punto la porta del salone si aprì "Ma sei deficente?! La lasceresti andare via da sola la prima volta che guida? Ma dove hai la testa??" Davide si stava avvicinando alla moto, lei era a dir poco scioccata... da quasi cinque mesi era come se non si conoscessero, e ora lui spuntava lì come se fosse solo ieri che avevano litigato. Matteo era sotto shock "ce la può fare!" era infastidito da quella presenza "lo so anche io che ne ha le capacità, ma te la sentiresti davvero di rischiare se non ne sei certo?? hai visto che gambine che ha?? se sicuro al cento per cento che in caso di sbandamento riuscirebbe a tener su lei e la moto??" finito lo sfogo salì sulla moto, dietro la ragazza, dando più stabilità al mezzo. Matteo, indignato tornò dentro con gli altri "Ok piccola, parti""cosa?! Stai scherzando vero?? per cinque mesi hai fatto come se non esistessi e adesso dovrei fidarmi di te!?" "Non voglio sembrare egocentrico o altro, ma so che in questo momento la tua paura è quella che cadiamo... che i sentimenti per me non sono cambiati... mi dispiace per tutto quello che è successo... era da un bel po' che mi interrogavo sul perchè avevo fatto una cazzata simile... ma l'orgoglio, la vergogna e chissà quante altre cazzate mi bloccavano, poi prima, quando dalla finestra ti ho visto salire sulla moto ho realizzato che la domanda che mi sto facendo da giorni ha una risposta ben precisa da parecchio tempo... ti amo... e mi dispiace di avere fatto una cretinata simile, so che ti ho spezzato il cuore... spero che potrai perdonarmi prima o poi... " Lei nel frattempo si era tolta il casco per asciugare le guance bagnate dalle lacrime copiose che continuavano a scendere, erano uno dietro l'altro, quindi non riusciva a guardarlo negli occhi... e anche se avesse avuto la possibilità non sarebbe riuscita a farlo... ma sì appoggiò sul suo petto per fargli capire ciò che a parole non riusciva a esprimere... "mi dai un bacio?" fece lui... "no -disse lei scuotendo la testa- se riesco a non farci cadere entrambi me lo darai tu a fine giro...ah, vai dentro a prendere il casco se vuoi che parta" il ragazzo senza obbiettare scese dalla moto, corse dentro e ne uscì pochi secondi dopo allacciandosi il casco. Anche lei infilò nuovamente il suo, riaccese la moto e aspettò che Davide salisse. Lui iniziò a darle istruzioni su cosa fare poco dopo partirono, una volta presa familiarità la ragazza salì di marce, anche perchè si sentiva siura di chi aveva dietro... fecero il giro dell'isolato e dopo pochi minuti erano, sani e salvi di nuovo davanti all'edificio... lì ad aspettarli c'era il loro migliore amico, quello che più di tutti aveva patito la situazione, perchè si era ritrovato in mezzo ai due fuochi, quando la moto si arrestò esordì "mi chiedevo dove foste finiti... penso di essermi perso qualcosa" sorrise "sì, che questa pulce è fatta per stare in sella! " "ma non mi dire!" si girò sorpreso verso l'amica che fece un sorriso di sufficenza, come fosse una cosa naturale. "adesso voglio provare a fare un giro da sola" disse lei con sicurezza, girandosi verso Davide, lui ci pensò un po' su ma alla fine annuì... "aspetta un attimo allora" e sparì un attimo "sei contenta cucciola?" le disse l'amico "mai stata così contenta in vita mia!" sorrise di rimando lei. Davide arrivò poco dopo portando a mano la moto dell'amico "ehi, mi dai le chiavi?" lui senza pensarci un attimo gliele tirò. Così, accendendo la moto ripartirono, questa volta per un giro un po' più lungo. A metà strada, Davide da dietro si affiancò alla ragazza, facendole segno di accostare. Lei, chiedendosi cosa avesse sbagliato accostò senza discutere. Si sfilò il casco, "cosa c'è?" " mi sono ricordato di una cosa!" "tipo?!" continuando a non capire... lui scese dalla moto "che se non cadevamo al primo girò mi avresti dato un bacio" lei sorrise scuotendo la testa "veramente gli accordi erano che me l'avresti dato tu" allora il ragazzo si avvicinò a lei, che ancora sulla moto si sporse e lì, capirono di aver sprecato inutilmente cinque mesi della loro vita.

  
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