NB:  Cosa fare in una giornata di pioggia? Bè...Farti ispirare da questa. Siccome la mia ultima FF non era proprio il massimo (no diciamocelo faceva alquanto schifìo) provo a rifarmi con questa. Purtropppo la quarta stagione, essendo ancora all'inzio, non mi lascia molto spazio per poter fantasticare, perciò ho preso le redini dell situazione e ho iniziato a vagare nei meandri della mia mente. Come sempre sono apertissima alle critiche, enjoy!

Rain.


Il ticchettio della pioggia sulla sua finestra donava un po’ di normalità a quella sua giornata. Non ci poteva credere, Jane l’aveva fatto di nuovo: “aveva trovato il vero Red John e l’aveva ucciso, davanti ai suoi occhi, a sangue freddo.”
Il ticchettio della pioggia creava in lei una melodia che la rilassava, cancellando i ricordi di quelle ultime terribili ore come se tutto fosse stato solo un brutto sogno e lei si fosse appena svegliata si soprassalto:
“Patrick Jane, sei in arresto per aver commesso un omicidio, hai il diritto di rimanere in silenzio, tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te in tribunale, hai diritto a un avvocato, se non ne hai uno te ne sarà assegnato uno d’ufficio” diceva, mentre con un nodo stretto in gola, arrestava il suo amico.
Il ticchettio della pioggia faceva rimanere vivido un solo, singolo ricordo: i suoi occhi. Dal momento a cui aveva sparato a quel mostro erano stati vacui, come se quei proiettili l’avessero svuotato, lasciando di lui solo un ammasso di organi.
Riusciva a distinguere chiaramente la voce di Patrick tra quel ticchettio, era una voce esausta, stanca, ma finalmente priva di quelle catene che si trascinava da troppo tempo; era una voce che le diceva addio, era una voce cosciente del futuro che avrebbe avuto.