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Autore: ElfoMikey    08/10/2011    1 recensioni
FURT!BROTHERSHIP
Missing Moment puntata 2x21 prima del funerale di Jean.
Kurt e Finn non riescono a dormire e... guardano "Willy Wonka and the Chocolate Factory"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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furtbrothership

 

 

 

Salve!!

Un paio d’appunti prima d’iniziare a leggere! Questa è una “Missing Moment” della puntata 2x21. L’ho rivista ieri sera e l’immaginazione è partita spontanea e mi ha portato qui. È molto corta e senza pretese, spero la gradirete.

Furt!Brothership.

 

 

 

 

 

 

Willy Wonka and the Chocolate Factory

 

 

 

 

Quella notte Kurt non riusciva a prendere sonno e si rigirava fra le coperte morbide del suo letto con nervosismo; un po’ per l’assolo che gli era stato brutalmente strappato dalle mani da Jesse S. James per donarlo, sicuramente, a Rachel Barry e un po’ per gli avvenimenti di quella mattina che gli avevano sconvolto la giornata. Spalancò gli occhi dopo l’ennesimo tentativo di arrivare a Morfeo e scese dal letto. Non si preoccupò nemmeno d’indossare la vestaglia e a piedi nudi percorse il corridoio e le sale fino alla cucina.

La luce era già accesa e qualcuno stava trafficando con il fornello.

Kurt trovò suo fratello intento a scaldare in un pentolino del latte. Aveva l’aria assonnata e i capelli tendevano in tutte le direzioni.

“Non riesci a dormire?” chiese, appoggiandosi allo stipite della porta con un sorrisetto sghembo.

Finn scosse il capo e si stropicciò un occhio, versando con attenzione il latte dentro la sua tazza blu.

“Ne vuoi un po’? Ne ho scaldato troppo.” Domandò e senza aspettarsi una risposta prese una tazza dalla credenza, era quella di Kurt, con l’immagine di Wicked stampato sopra a sfondo bianco.

“Immagino che la nostra insonnia abbia un protagonista comune.” Costatò avvicinandosi. “grazie” aggiunse, prendendo la tazza che Finn gli stava porgendo, circondandola con entrambe le mani.

“E’ come se… in qualche strano modo…” il maggiore sospirò. “…come se la cosa ci riguardasse in prima persona.”

Kurt annuì. “ Perché sappiamo che cosa vuol dire perdere qualcuno di così caro.”

“Voglio aiutarla, Kurt.” Esclamò, sicuro di se. “voglio aiutare la Coach Sylvester a dare a Jean un degno ultimo saluto.”

“Lo sai che non ce lo permetterebbe mai, non dopo tutto quello che è successo, come ci ha trattato alla casa di riposo…non credo voglia che noi… che le New Direction s’intromettano nel suo dolore.” Ragionò suo fratello.

“Non hai pensato che fosse solo un modo di reagire al dolore?”

“Finn ci ha sempre trattato male.” Costatò.

“Quando mamma mi disse che non avevo più un padre perché era morto in guerra, avevo solo sei anni. Non era mai stata sincera con me e mi ricordo che per la rabbia iniziai a rompere ogni cosa presente in casa. Ogni cosa.”

Kurt si mordicchiò il labbro, indeciso. “ti ricordi avevamo promesso che se non era per lei, l’avremmo fatto per Jean.”

Il soprano sospirò e annuì. “Hai ragione. Per Jean.”

Rimasero in silenzio per un po’, a sorseggiare dalle loro tazze. “Ti va un film?” propose Kurt. “io non credo che riuscirò a dormire.”

Finn annuì. “Okay, ma niente Musical, ne ho sopportati abbastanza quando stavo con Rachel ed era solo per ottenere qualche pomiciata in più.”

Kurt rise. “Prometto! Perché non vai tu a scegliere cosa guardare, mentre io prendo qualcosa da mangiare?

Finn annuì e uscì dalla cucina, mentre Kurt recuperava qualche biscotto al cioccolato e panna e li si sistemava dentro una ciotola, cominciando a scaldare altro latte.

Quando, una decina di minuti dopo, varcò il salotto, suo fratello stava rimuginando, rigirandosi fra le mani una cassetta.

“Hai deciso che film vedere?” chiese, posando con attenzione sul tavolino il vassoio.

Finn si girò a guardarlo, mostrandogli la cassetta.

“Cosa ci fa questa qui?” domandò.

Kurt si strinse nelle spalle. “Non avevo cuore di buttarla.”

Era la cassetta che Jean non faceva che guardare, “Willy Wonka e  la fabbrica di cioccolato.”

“Avrei fatto lo stesso anche io.” Lo rassicurò Finn, con un sorriso, afferrando un paio di biscotti.

“Ho trovato anche dei video di Jean. I suoi compleanni, o semplicemente le giornate passate nel parco. Sono molto belli.”

“Hai fatto bene a non buttarli.” Finn gli sorrise, dandogli una pacca sulle spalle. “allora, ti va di vederlo?” domandò, riferendosi alla cassetta. Kurt annuì e la rubò dalle mani del fratello.

Pure Imagination” lesse, sotto il titolo del film. Era scritto in modo disordinato e veloce. Probabilmente era stata la stessa Jean a farlo.

Inserì la cassetta nel video registratore che fortunatamente suo padre si era imposto di non buttare.

Appena il film partì, si accomodò sul divano, accanto a Finn, che mangiucchiava allegro, sorseggiando latte.

Kurt afferrò la coperta piegata sul bracciolo e si coprì, porgendo un lembo al fratello per fare lo stesso.

Erano molto rari quei momenti fra loro. A volte albergava ancora un po’ d’imbarazzo, ma entrambi pensavano dell’altro di non poter desiderare fratello migliore.

Rimasero a guardare il film, spalla contro spalla, a volte canticchiando, a volte ridendo.

Si addormentarono poco prima della fine del film, la testa di Kurt poggiata alla spalla di Finn e quella di quest’ultimo che penzolava fastidiosamente in avanti.

Fu così che li trovò Carole, appena rientrata da un turno di notte alla tavola calda.

Non ebbe cuore di svegliarli e in punta di piedi e con un dolce sorriso sulle labbra se ne andò nel reparto notte.

Fu solo la mattina, piuttosto presto effettivamente, che Finn aprì gli occhi dopo l’ennesimo strattone al suo povero collo.

Fece una smorfia infastidita e se lo massaggiò con una mano, mugugnando di sollievo.

Lentamente si ricordò della nottata passata sul divano e allungò lo sguardo per osservare il viso addormentato di Kurt.

Aveva le labbra leggermente aperte e la guancia schiacciata sulla sua spalla gli formava sul viso una smorfia buffa.

Ridacchiò e lo scosse un paio di volte prima che riuscisse ad aprire gli occhi.

“Che ore sono?” mugugnò, la voce imbastata.

“Non lo so…” borbottò Finn, alzandosi in piedi per stiracchiare le membra assopite dalla posizione rannicchiata.

Kurt lo imitò e si stese per tutto il divano, cosa che al fratello ricordò un grosso gatto.

“Ho fatto un sogno stranissimo.” Disse, nascondendo uno sbadiglio con la mano.

“Anche io.” Commentò Finn. “ma era piuttosto un incubo, perché venivo mangiato da centinaia di Umpah Lumpah, mentre cantavano quella loro irritante canzoncina!”

Kurt rise e sbadigliò ancora. “Ho sognato Jean.”

“Come hai fatto non l’hai nemmeno vista!”

“Foto e video ti dicono niente, genio?” rispose acidamente. “comunque l’ho sognata e c’eravamo tutti e navigavamo in questo mare di cioccolato con le nuvole di zucchero filato e il sole di caramelle al miele. Pescavamo leccalecca e bacchette di liquirizia e il mondo ci pareva così… meraviglioso. Senza problemi, senza paure o disprezzo. Era tutto così semplice.”

“E’ più un sogno da allucinogeni!”

Kurt allungò una gamba per colpirlo negli stinchi. “Cretino, tu che rovini momenti come questi!”

Finn alzò le mani in segno di resa. “E’ piuttosto irreale, ma è bellissimo.” Recuperò.

Fu in quel momento che Kurt s’illuminò.

Si alzò in piedi e battè il pugno sulla mano. “Ma certo!” strillò.

“Cosa?”

Kurt sorrise.

“Quello che ci serve è una fabbrica di cioccolato e pura fantasia.”

 

 

Fin.

 

 

 

 

Spero vi sia piaciuta!!! Fatemi sapere che ne pensate!!! :)

 

Grè

  
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