Stupida, stupida, stupida.
 
Se lo diceva sempre quando guardava la tele fino alle una o le due del mattino, quando mangiava da sola la sera e metteva nel refrigeratore la cena di Ryo, quando si svegliava la mattina da sola nella sua stanza con il solito raggio di sole che le colpiva gli occhi, quando lo guardava in silenzio e aveva una voglia tremenda di abbracciarlo. Tremenda. Abbracciarlo e piangere, poi baciarlo e sorridergli, un sorriso che lo avrebbe fatto sorridere a sua volta.
 
-Stupida- borbottò al suo ultimo boccone di pasta
-Tu, Kaori? Lo sapevo!- arriva prontamente la sua risposta
-Lo so anche io- lui mormora qualcosa in silenzio poi
 
Mormorava sempre qualcosa invece di ribattere a tono, lui, solo per non creare una discussione a non finire, solo per vederla stringere con le sue dita la forchetta in silenzio e fare la sua smorfia infastidita. La sua preferita.
 
-Dove vai oggi?-
-Non so, Mick è in Asia, Umibozu e Miki sono fuori, in teoria. Boh, che dici se usciamo noi due?-
-Scusa?-
-Si, noi due- sorride
 
Sognatrice. Sognatrice. Fottutissima sognatrice.
 
Ogni maledettissima sera sognava che Ryo le dicesse che almeno le voleva bene, che almeno le accarezzasse i capelli e le sorridesse. Voleva solo uno falsissimo sorriso, che serviva ancora? Che le chiedesse di uscire?
 
-Pronta?-
-Ryo, sei sicuro?-
-Certo che per una volta potresti anche fidarti eh? Non chiedo mica molto, solo una camminata-
 
Paranoica. Stupidissima paranoica.
 
“Perchè mi ha chiesto di uscire? Noi due da soli? Perchè non insieme a qualcun’altro? Ma perchè si è messo quel cappotto? Dove dobbiamo andare? Quel cappotto lo usa solo per le occasioni speciali, cosa sta succedendo? Abbiamo appena mangiato! Ma Kaori, perchè ti fai queste paranoie?! Ti pare il caso?”
 
-Sai, stai con me da circa otto anni e non ti ho mai fatto vedere un posto-
 
“Lo sa che sto con lui da otto anni allora, ma quindi perchè in otto anni non si è mai premurato di dirmi qualcosa di carino, ogni tantissimo?”
 
-Non so che aspettavo, forse l’ennesima dormita sul divano con la televisione accesa o l’ennesima cena e colazione già pronta sulla tavola, l’ennesima copertina in pile che ti teneva calda... Non mi sono mai aspettato nulla da te, so già che sei tutto-
 
Innamorata.
 
Tutte le volte che a Ryo si faceva seria la voce, quella voce che le faceva venire i brividi dalla dolcezza s’innamorava follemente, quando lo guardava radersi la barba, leccarsi le labbra, impugnare la pistola e sparare. Tutte le volte
 
-E forse...-
 
“Ma Ryo non parla così tanto...”
 
-Forse è perchè ti ho sempre amata e non volevo coinvolgerti in qualcosa che in realtà non ti appartenesse-
 
“Kaori!”
-Forse volevo salvarti da quello che sono diventato-
 
“Kaori! Accidenti Kaori!”
 
-Forse...-
 
Kaori si sveglia, con un “Forse...”, l’occhio che quando si apre si acceca letteralmente e la faccia di Ryo davanti, la voglia di spaccargli la faccia, e strozzarlo in modo da non sentire più la sua voce sono più che mai visibili sul volto, ma a Ryo non interessa.
 
-Io ho fame! Sono le 11 del mattino uffa!-
 
Spazientita. Irrimediabilmente spazientita.
 
-Te la preparo in un attimo-
 
-Grazie Sugar Boy-
 
Ryo le stampa un bacio sulla fronte prima che si chiuda nel bagno a maledirlo,
 
Ryo le stampa un bacio sulle labbra quando lei scende in cucina e gli chiede come vuole il caffè
 
-La prossima volta che mi svegli così, la colazione me la faccio io, con te come piatto-
 
Lui sghignazza e lei sopra ogni cosa è incazzata perchè non ha finito quel “Forse...”
 
Ma comunque innamorata.
 
“Ehi Kaori, che hai sognato?”
 
“La tua dichiarazione”