Hymn for a fallen warrior ~
I want to touch the light, the heat I see in your
eyes.
La voce oltraggiata
della Regina non è che un ronzio nelle tue orecchie.
Dov’è la
tua sete, soldato? Dove la fame di gloria, i sogni di battaglie e bottini? Cosa
intendi fare, ora che l’ordine è
di far prigioniere tre fanciulle innocenti? Dov’è
finito il tuo scopo?
Forse negli occhi della
giovane vestita di rose che ti guarda con le mani giunte e tocca un punto del
tuo cuore che non hai mai conosciuto?
La voce oltraggiata
della Regina non è che un ronzio nelle tue orecchie, e fa più rumore il fucile che cade
nell’erba – e quelle mani, ora,
mentre ti chini a baciarle, sono già strette alle tue.
[ 110 parole ]
Spazio dell’autrice
Questo è il primo pairing che Baum tratti in modo esplicito – che non vada dunque
letto tra le righe, come ad esempio lo Spaventapasseri/Dorothy, o persino lo
Spaventapasseri/Scraps – e semplicemente dovevo scriverci su, perché tra l’altro
lo adoro. Spoiler!
Siamo nell’ottavo capitolo dell’ottavo
volume, Tiktok of Oz. La Regina Ann di Ugabù (Oogaboo), partita col suo esercito di diciassette uomini
alla conquista del mondo(!), s’imbatte nella piccola Betsy
Bobbin col mulo Hank, Tiktok,
l’Uomo Peloso, Polychrome e Ozga,
la Principessa ripudiata del Regno delle Rose. Poiché nell’esercito
di Ann l’unico vero soldato è Jo Dati (Jo Files) –
tutti gli altri hanno preteso la carica di ufficiali: Dati era l’unico abbastanza
assetato di guerra da essere davvero
disposto a combattere per Ann – è a lui
che spetta il compito di imprigionare gli stranieri; eppure, pur così
determinato a coprirsi di gloria, dopo aver ricevuto l’ordine di fare del
male a tre ragazze indifese – e dopo aver guardato per la prima volta Ozga negli occhi – Jo annuncia alla Regina il suo
proposito di ‘lasciare le armi’. Da qui in poi, lui e Ozga svilupperanno un rapporto dolcissimo che costituirà,
come dicevo, il primo vero pairing canonico della
saga di Oz. Aww. ♥
Il ‘vestito di rose’
di Ozga in realtà è una licenza
poetica; nel libro non viene specificato nulla del suo aspetto, ma mi piaceva
sottolineare così il suo rapporto con i fiori dei quali avrebbe dovuto
essere sovrana. La lyric è tratta da In your eyes di Peter Gabriel.
Aya ~