Grazie e ....Scusa

-E' già andato via, avrei voluto ringraziarlo- Sospirò lievemente la ragazza cercando di non farsi sentire da chi le ronzava intorno.  
Stava, oramai da tanto tempo, cercando quel ragazzo che la salvò mentre stava cadendo giù per quel burrone.

-Ti prego salvami principe Bright-
-Oh principe io...Ah sei tu Eclipse-
-Hai messo su qualche chilo eh?-

Quella scena le dominava la mente, come se fosse un copione da imparare a memoria.
In quell'istante capì che era il caso di ringraziarlo perché grazie lui era scampata a una caduta che le avrebbe fatto del male. Inoltre, non era neanche la prima volta che l’aveva salvata da una situazione pericolosa.
Anche se in quel momento sperò con tutta se stessa che il principe Bright sarebbe corso per aiutarla, per accoglierla al volo fra le sue braccia, quando si sentì sorretta da quelle forti braccia sentiva qualcosa di strano,era come se avesse capito subito che colui che la stringeva non fosse il principe che sognava ma qualcosa di più. Quell'abbraccio forte e ferreo sembrava protettivo, le sembrò quasi che non volesse lasciarla e sapeva perfettamente che Bright non l’avrebbe mai stretta così. Alzò lo sguardo e si scontrò con gli occhi scuri di Eclipse, il ragazzo misterioso, freddo senza sentimento all'apparenza, ma chissà quanti segreti cela dietro quello sguardo cattivo.
Era delusa? Forse, ma se lo aspettava. In cuor sapeva che, se fosse arrivato qualcuno a salvarla quello, sarebbe stato Eclipse. Non poteva essere diversamente.
Eclipse era una costante per lei, una figura fissa nella sua vita, quasi fondamentale.


Senza accorgersene si allontanò dalla festa e a pochi metri da lei riusciva a scorgere una figura accovacciata vicino ad un albero con lo sguardo rivolto alla luna che gli illuminava viso. Ci volle poco, pensò, per notare il fascino che quel ragazzo nascondeva nel buio della notte.
La ragazza sgranò gli occhi appena si accorse che quel viso le ricordava qualcuno di familiare.
Pian piano si avvicinò a lui passo dopo passo, era sempre più vicina, ma il giovane si accorse prima della sua presenza. Nonostante ciò, non distolse lo sguardo dalla luna
-Una piuma non fa tutto questo rumore quando si poggia a terra- Osservò il ragazzo sorridendo e mettendosi di nuovo il cappello, poi si alzò e si avvicinò alla giovane. La blu, non capiva perché il ragazzo si ostinava a coprirsi il volto. Voleva scoprirlo, amava i misteri, i segreti ma sentiva che quel caso era diverso.
-Sempre voglia di scherzare tu?- Chiese la turchina cercando di guardarlo negli occhi, lui, dal canto suo, non tentò di nascondersi sebbene avesse un segreto da nascondere, ma quegli occhi, per lui, erano come una calamita che lo attiravano e lui non riusciva a opporsi alla loro forza.
Quando riuscì a riprendere il controllo del corpo e della parola le rispose
-Dico la verità- quella voce, osservò la ragazza, era sempre calma, atona, fredda quasi a farle paura
-CERTO CHE SEI SEMPRE ACIDO TU!- Urlò lei. Poi d’un tratto li avvolse il silenzio. Lei cercava di catturare qualche dettaglio dal ragazzo, lui, invece, cercava di respirare in modo regolare e cercare di trattenere quel cuore che aveva deciso di correre.  
-Perché copri il viso con il cappello?- gli chiese la ragazza a bassa voce.
Destandosi dal momento di confusione e ricordandosi di doversi nascondere, cercò di deviare lo sguardo 
-Ti ho visto sai? Non come avrei voluto ma... abbastanza da capire che non hai proprio niente da nascondere- Continuò Rein.
-Chi ti dice che metto il cappello per nascondermi?- chiese Eclipse alla ragazza che piano si sedette sotto l'albero dove poco prima era seduto il ragazzo. Eclipse dall’alto, fermo al suo posto, la guardava stranito, era la prima volta che si trovava con lei, soli. Decise che non avrebbe dovuto abbassare la guardia.
Era la prima volta che stavano parlando tranquillamente. Era la prima volta che riusciva a pensare che la vita era dalla sua parte, permettendogli di avere un piccolo spazio personale con la gemella blu.
-Perchè anche io alle volte sento il bisogno di nascondermi dagli altri, scappare dal pianeta wonder ed andare dove nessuno mi conosce- Si confidò lei
-Io non mi sento all'altezza delle altre principesse, soprattutto al livello di Altezza, lei è una principessa perfetta, con portamento regale ed ha un buon carattere, anche se alle volte è capricciosa- Spiegò Rein -Per questo amo i vestiti alla moda, infondo è un ottimo modo per sentirsi come le altre- Concluse infine Rein.
Shade restò a guardarla e ad ascoltarla.
-Non credere, anche tu potrai diventare una ottima principessa e una ottima regina-
-Non lo so, lo spero tanto per il mio regno, non voglio trascinarlo giù- Sospirò la turchina.
-Non lo farai, te l'assicuro- Sussurrò il ragazzo mentre Rein sgranò gli occhi sorpresa per la risposta di Eclipse.
Possibile che un ragazzo così freddo possa essere capace di parole così dolci? Non le sembrò possibile, tornò ad osservarlo mentre lui cercava di evitare lo sguardo della ragazza.
-Per me invece non è così, anche se non amo essere ciò che sono- disse il ragazzo sottovoce, lasciando cedere le sue barriere
-Perché? Cos'è che non ti piace di ciò che sei?- Chiese la ragazza
-Le regole- Rispose il ragazzo dagli occhi blu scuro.
-Sei un principe?-
-Purtroppo-
La ragazza non si sorprese, anche lei non amava essere una principessa per le regole, ma si sorprese nello scoprire che Eclipse potesse essere un principe. Il cobalto è sempre stato un ragazzo atletico e aveva uno aspetto sportivo. Un’immagine ben lontano che lei immaginava di un principe.
I due rimasero in silenzio: lei a guardare lui, che per nascondere il suo sguardo, continuava a guardare la luna, simbolo del suo amato regno.
In quel momento a farla da padrone era silenzio che venne rotto dalla ragazza che ringraziò il giovane per averla salvata
-Grazie- Iniziò la turchina, il ragazzo si girò verso di lei, sorpreso
-Perché?- Chiese lui,
-E me lo chiedi anche? Perché mi hai salvata. E non è la prima volta- Rispose lei semplicemente
-Non c'è bisogno che mi ringrazi- Rispose lui guardandola negli occhi per poi girandosi di nuovo verso la luna
-Non capisco!- Disse scettica lei, senza capire
-Perché ho bisogno di te- Rispose lui, la turchina sgranò gli occhi -Per capire la forza del potere solare- Continuò poi Eclipse dopo un minuto di silenzio, nel quale la ragazza, confusa, sentì un battito veloce, si sentì avvampare, rimanere senz' aria, sentì qualcosa di diverso, qualcosa muoversi nello stomaco e se quelle erano le famose farfalle nello stomaco? No, impossibile quelle non le poteva sentire per lui. Doveva ammetterlo, però, ciò che sentiva era una bellissima sensazione
-Perché sei così interessato al potere di prominence? Tu non puoi usarlo!- Chiese la turchina intenta a capire le vere intensioni del ragazzo che aveva di fronte.
Ma sapeva bene che quella era un'impresa impossibile, infondo come si può capire se una persona mente senza guardarlo negli occhi?
-Perché è il potere di prominence l'unico capace di salvare il nostro pianeta e voglio capire se ha abbastanza potere e se viene sfruttato al meglio. Ci tengo al mio regno- Spiegò le sue intenzioni Eclipse, mentre la ragazza continuava a guardarlo. Nonostante non potesse guardarlo negli occhi, sentiva che non le stava mentendo, che si poteva fidare di lui.
-Hai una voce familiare!- Sussurrò la ragazza
-Non dovresti essere alla festa tu?- cercò di cambiare il discorso lui. Non poteva permettersi che qualcuno scoprisse la sua identità.
-Si, ma ero sovrappensiero e mi sono allontanata- Spiegò lei imbarazzata, di certo non gli avrebbe detto che il centro dei suoi pensieri era lui. Sarebbe stato troppo imbarazzante e, poi, non poteva dargli questa soddisfazione.
-Non è prudente allontanarsi, hai visto cos'è successo oggi?- la rimproverò canzonatorio lui
-Tanto ho il mio salvatore, no?- Scherzò lei mentre le labbra sempre ferme in un muso serio di Eclipse si inarcarono formando un bellissimo sorriso lasciando spiazzata la giovane rimasta immobile ad ammirarlo.
-Che bel sorriso che hai- Gli disse Rein sorridendo. Eclipse, dal canto suo, ringraziò la notte perché sapeva benissimo di essere arrossito furiosamente.
-Anche tu- le rispose. La ragazza abbassò lo sguardo non appena anche lei si sentì avvampare.
Passato il momento di imbarazzo tra i due, la turchina cominciò ad avanzare verso di lui.
Sembrò un istante per loro, si ritrovarono vicini
-Non credo che tu sia cattivo, ne hai dato dimostrazione oggi- gli sussurrò lei standogli vicino
-Ci hai salvati dai scagnozzi del ministro- continuò
-Scusa!- sussurrò piano
-Di cosa?- chiese lui
-Di tutte quelle volte che ti ho aggredito e ti ho trattato male, non te lo meritavi- Spiegò la turchina cercando di catturare lo sguardo del giovane che, a stento, riuscì a nascondersi.
-Non c'è problema, in fondo sono io che mi sono avvicinato a voi con fare sospettoso, me lo aspettavo- rispose il ragazzo, dallo sguardo di ghiaccio.   

Eclipse non riuscì a capire se fosse stato una folata di vento vento, un animale dispettoso o proprio la ragazza che aveva di fronte. Si ritrovò semplicemente senza cappello, era tornato ad essere quel principe che amava nascondere. In quel momento si ritrovò ad essere Shade, come se quella ragazza avesse spogliato Eclipse lasciando spazio a quel principe affogato in quella tuta blu. Se ne accorse quando vide le labbra della principessa di fronte ai suoi occhi farsi impercettibilmente indietro e sentire la sua voce in un sussurro leggero che lo chiamava "Shade" sentì pronunciare.
Gli sembrò quasi di sentire il suo respiro, la freschezza del suo fiato.
-Si sono io- nonostante tutto non cercò di allontanarsi perché sarebbe stato come mentire al suo cuore che lo incitava a restare con lei.
-Perché?- Chiese semplicemente la ragazza confusa.
-Avrei fatto scoppiare un incidente diplomatico e non volevo- spiegò lui
-Ho capito- sussurrò lei
-Ma per favore non lo dire a nessuno non vorrei che mia madre si preoccupasse per me o che ci sia un problema- supplicò il giovane, mentre la ragazza scosse la testa.
-Aiutami!- sussurrò infine il ragazzo. La turchina lo guardò negli occhi, aveva sempre ammirato il principe della Luna per la sua preparazione, per la sua ampia conoscenza del pianeta, non si capacitava del fatto che non si fosse accorta prima che al loro fianco ci fosse sempre stato il principe.
-Come potrei non aiutarti- Rispose lei prendendogli la mano
-Uh?- Mugugnò lui guardando le mani caldi di lei avvolgere quelle fredde di lui. Poi spostò lo sguardo su quello di Rein chiedendole silenziosamente "Perchè?"
-Sì certo, perché non dovrei farlo?- rispose lei sorridendogli
-Grazie!- ringraziò Shade sorridendo di nuovo. Era incredibile come quella ragazza dagli occhi color del mare, riusciva farlo sorridere così tante volte in poco tempo.
-Non mi devi ringraziare! Mi hai salvata tante di quelle volte che questa mi sembra davvero una sciocchezza, farei molto di più se potessi- disse Rein
-Non credere, per me è molto importante- ribatté lui
-Allora deciso questo sarà il nostro piccolo grande segreto- disse lei, intrecciando il suo mignolo a quello di lui.
Per Shade, in quel momento, era un sollievo poter condividere quel grande peso che si portava dietro da molto tempo ormai. Era un segreto importante e lo rendeva ancora più felice che la persona con cui lo condivideva fosse proprio lei: la ragazza che amava.
E insieme scoppiarono in una fragorosa risata.
"Sì, il nostro piccolo grande segreto"  si ripeté nella mente lui come se anch'esso fosse un segreto.


Angolo autrice
Ed eccomi qui con una shot abbastanza lunga, ma pur sempre una shot.
Per farvi vedere che non mi sono dimenticata del Bluemoon ho voluto postare questa shot.
Mi sono sempre chiesta come poteva andare se Rein continuava a cercare il nostro Shade, che come sempre, stava da solo a pensare alla gemella blu =3 ed ecco che cosa è uscito fuori.
Ho un' idea per la prossima long che pubblicherò appena finisco la mini-long (xD) che sto scrivendo sulla redmoon per chi ama questa coppia, che seguivano i primi capitoli della mia storia e che sono rimaste male scoprendo che era un RxS e BxF.
Bhè ho detto tutto alla prossima
Baci Tata^^

P.S Ringrazio chi leggerà questa fic e chi recensirà (sperando di ottenerne almeno una)