I sette sigilli
“La lontananza non è
importante…se quando combatti…lo senti sempre al tuo fianco…” Sono passati
quattro anni da quando le Witch si sono allontanate,eppure,il destino vuole che
si riuniscano,nuovamente…grazie ad un sogno…
…Ho bisogno di te…
Agosto
stava per finire.Cornelia,se ne stava seduta con gli occhi semichiusi sulla
pietra ancora calda del muretto del parco,con lo sguardo rivolto verso la
grande città avanti a lei,e dondolava le gambe nude e abbronzate,con ai piedi
scarpette di tela a righe.Le mani poggiate sul bordo,da una parte e dall’altra
del corpo,si abbandonava alla voluttuosa sensazione di sentire la carne vivere
sotto il leggero vestito di cotone bianco.Sospirò di piacere e si stirò con un
pigro dondolio,in tutto simile ad un gatto quando si risveglia dal sole.
Lo
sguardo ceruleo dell’ex strega si posò per un istante sul prato
circostante,dipinto di fiori d’ogni colore e profumo,a vederlo pareva un
acquerello impressionistico sul quale i rossi e gli arancio si fondevano in perfetta
sintonia.Si chinò ad accarezzare i petali d’un giglio che, solitario tra gli
altri spiccava un bianco quasi innaturale.
Quanto
era simile a lei quel fiore.Era solo,tra una moltitudine di uniformità.Ricordò
ancora i momenti dell’infanzia,parevano così lontani da quella che ora era la
sua vita d’adulta.Quei quattro anni erano scivolati come gocce di
rugiada,veloci come un respiro.Continuò a sfiorare con la mano i petali del
giglio,si stese sull’erba,mentre i fili verdi le lambivano piacevolmente il viso
diafano.Chiuse gli occhi,rivedeva Irma,Taranee,Will e Haylin quella squadra che
aveva dovuto lasciare,a causa d’eventi e di situazioni che nel corso della vita
ti costringono a lasciare indietro la fanciullezza.La morte prematura della
madre,ad esempio.Le aveva lasciato un vuoto così incolmabile dentro,che il suo
carattere schivo e lascivo non aveva retto.Si era sentita abbandonata e
tradita,per mesi s’era rifiutata di uscire di casa,di mangiare,di avere
contatti con qualsiasi persona al di fuori del padre e della sorella.Dopo
anni,ora,aveva però ricominciato a vivere,lasciando le esperienze del passato
alle sue spalle.Era lei che mandava avanti la casa ora,che faceva da madre a
Lilian che dopo tanto tempo ancora si rifiutava di parlare.Il padre lavorava notte
e giorno e la sua presenza a casa ormai era pressochè inesistente.Aveva
un’altra compagna ora,Neremis.Non che fosse antipatica ma,Cornelia in cuor suo
non aveva mai accettato la scelta del padre di rifarsi una vita accanto ad
un’altra donna.Dopo tutto questo ora era ben diversa nel carattere,aveva
imparato ad essere tollerante e matura nei confronti della sorella,aveva
approvato con difficoltà quel boccone amaro che di giorno in giorno si faceva
strada nella sua vita.La verità era che le mancava la sua vita
spensierata,l’uscire con le amiche al centro commerciale,guardare un bel
ragazzo e magari uscirci insieme.Non aveva più avuto una relazione,da quanto?
Saranno stati due anni.L’ultima sua fiamma era stata Peter che in realtà non
aveva ben colmato,nemmeno in un anno di fidanzamento la pena e il rammarico per
chi c’era stato dinanzi a lui.
Sorrise
malinconicamente.Dopo quattro anni,ancora non era riuscita a dimenticarlo…a
dimenticare Caleb.Seppure si fosse ormai arresa all’idea che lui l’avesse ormai
dimenticata che stesse vivendo a Meridian con Elyon e, magari con lei era
felice.Non riusciva a abbandonare il desiderio di poterlo rivedere,un giorno.
Scosse
la testa,non era il momento adatto per riportare alla mente simili ricordi.Si
alzò in piedi pulendosi il vestito bianco e controllando ch’esso non si fosse
sporcato d’erba,seppur fosse cresciuta non significava che fosse morto anche il
suo senso estetico.
Prese
a camminare lungo la collinetta che riportava in città perdendo lo sguardo nel
cielo terso,tra le file d’alberi che costeggiavano la strada come militi
sull’attenti.Il sole picchiava sul viale sassoso,rilucendo tra i sassolini
bianchi e sperdendosi nell’aere.
“Cornelia?”
la bionda si fermò di scatto,riconoscendo nella voce femminile che aveva pronunciato
il suo nome una punta di familiarità.Sussultò,voltandosi svelta ad osservare
l’emittente.
Davanti
a lei,se ne stava sorpresa una ragazza.A guardarla più o meno avrebbe dovuto
avere la sua età.Anche se il suo viso aveva una certa familiarità,non sapeva
riconoscerne l’identità d’impatto.Solo il dettaglio di quei capelli scarlatti
lucenti d’oro le ricordavano una persona,ma no,non poteva di certo essere…
“Cornelia,sono
io Will” mormorò quasi commossa nella voce.Al sentir pronunciare quel
nome,qualcosa di sopito sembrò risvegliarsi in lei,tentò di nascondere le
lacrime che rischiavano di spuntarle dalle ciglia.Le corse
incontro,abbracciandola come mai avrebbe osato fare da bambina.
“Will,non
mi sembra vero…sei davvero tu?” la rossa la strinse forte a sé,in un tenero
abbraccio,prima di distaccarsi a guardarla finalmente in viso. “Come sei
cambiata Cornelia,i tuoi capelli…” notò con sorpresa “li hai…tagliati?”.
La
bionda sorrise con malizia,volteggiando su sé stessa per mostrare il taglio
alla maschietta che ora sfoggiavano i suoi capelli. “Ti piacciono?” stormì
soddisfatta.Will assentì entusiasta,le davano un nuovo aspetto,quasi più
vivo.Cornelia si avvicinò,sfiorando invece i lunghi capelli rossi dell’amica “E
tu invece li hai lasciati crescere nevvero? Ti danno un’aria…matura” ironizzò
gesticolando una brutta imitazione d’una professoressa.
“Stai
forse dicendo che mi fanno sembrare vecchia?” la riprese lei.Entrambe si
osservarono per qualche istante per poi finire a ridere a crepapelle.
“Come
sono felice di vedere che stai bene…ma vieni,ti offro un gelato,così mi
racconti cosa mi sono persa in questi ultimi quattro anni” sorrise la rossa.
“Con
molto piacere”.
“Quindi
Hay-Lin ed Eric si sono fidanzati ufficialmente eh?” ridacchiò la bionda
finendo di bere il frappè alla fragola sotto di lei. “Eh si,visto? E tu invece
cosa mi racconti? Hai trovato l’anima gemella?” proferì Will rimescolando il
cucchiaio dentro l’ex coppetta di gelato.
Cornelia
si rabbuìo per qualche istante,per poi sfoggiare uno di quelli che chiamava
‘sorrisi forzati’ e scosse la testa.La rossa l’osservò incuriosita,di solito
Cornelia era un tipo molto deciso in fatto di
ragazzi,che poi erano uni degli argomenti che preferiva da ragazzina.
“Non
vorrei affrontare quest’ argomento per ora…” si limitò,alzandosi dalla
seggiola.Will la seguì con lo sguardo sino al bancone,perché si comportava a
quel modo?
In
quel momento il cellulare della rossa squillò ripetutamente. “Pronto? Irma! Non
indovinerai mai con chi sono in questo momento…ma…come fai a…” in quel momento
Will tirò un sospiro riattaccando la chiamata.
[Quanto
è bambina] si strinse nelle spalle,notando che Cornelia ed Irma s’erano già
trovate fuori del bar. “Ehi…ma c’era bisogno di sprecare una chiamata per dirmi
che eri qui fuori?” .
Irma
e Cornelia sorrisero.Era così bello tornare a ridere con loro,Cornelia si sentì
come vittima d’un bellissimo sogno.Irma era sempre la stessa,aveva cambiato
leggermente le fattezze del corpo,ma non era poi cambiata di molto.
“Cornelia,come
sei cambiata…devo dire che sei molto più bella ora di quando ti ho vista
l’ultima volta” la bionda arrossì leggermente e,questo suscitò il grande
stupore delle altre due ex guardiane.
Non
era sua abitudine arrossire ad un complimento,lei che di solito,viveva di
modestia. Irma osservò Cornelia,girandole attorno come un condor affamato
attorno alla preda. “Chi sei tu e cos’hai fatto a Cornelia?” scherzò
giocosamente.
Will,riprese
l’amica.Conosceva bene la storia di Cornelia e di quanto fosse stato difficile
per lei affrontare la morte della madre,quindi propose di sorvolare
l’argomento,anche se,una Cornelia timida,propri non se l’aspettava.
“Ehi…perché
non andiamo a trovare le altre due scansafatiche? Cornelia,sai che ora Taranee
lavora al ristorante della nonna di Haylin?”
“Davvero?
Mi piacerebbe moltissimo venire con voi ma,purtroppo non posso,sono in
ritardo.Che ne dite di vederci domani pomeriggio al negozio di Haylin?” sorrise
raggiante.
Will
e Irma si guardarono ed annuirono “Va bene,non darci buca però” malignò l’ex
strega dell’acqua. Cornelia arrise “Non lo farei mai,non vedo l’ora di passare
del tempo con voi…proprio come i vecchi tempi…”.
Le
salutò dirigendosi verso casa sollevata.Era meraviglioso essersi ritrovate dopo
così tanto tempo.
La
falce della notte aveva dilaniato il disco del sole,coprendo col mantello scuro
il cielo.Cornelia s’era assicurata che tutto fosse in ordine,passò dinanzi la
camera di Lilian,le ricordava lei alla sua età.
“Ehi…guarda
che lo so che non stai dormendo,quando hai finito di mandare messaggini col
cellulare mettiti a dormire,ti ricordo che domani mattina hai le gare di
atletica” il tono della sua voce era dolce,le pareva quasi di sentire sua
madre,quando da piccola le intimava d’andare a letto con quella sua calma e
dolcezza infinite.
Lilian
si coprì sin sopra la testa con il lenzuolo,anche se la luce dello schermo del
cellulare l’aveva tradita di nuovo.Cornelia fece finta di nulla e accostò la
porta della sorella.
Si
diresse nel terrazzo,che dava sulla città illuminata e appoggiò i gomiti sulla
ringhiera.La città di sera,pareva una fiaccolata di torce notturna.Si sedette
sulla sdraio vicina e si abbandonò al carezzevole tocco del vento sulla pelle.
Chiuse
gli occhi,assopendosi per qualche istante.
La bionda era in un sogno,un grande sfondo bianco sovrastava una
distesa erbosa dove il vento soffiava impetuoso.Attorno a lei solo il verde ed
il bianco che si fondevano assieme,null’altro.D’improvviso,i suoi abiti
cambiarono…era una witch.
Vide dalla terra,fuoriuscire il braccio d’una radice che le mostrava un
seme.S’avvicinò per prenderlo.
“Cornelia…” quella voce…
“Cornelia…” un’altra volta…
“Caleb!” si voltò,ma dietro di lei non c’era nessuno.Possibile che quel
pensiero la disturbasse anche nei sogni? Una mano le sfiorò i capelli,un tocco
leggero,come il vento.
“Cornelia…” chi era quel giovane avvolto da un manto nero? Perché la
stava chiamando per nome.
“Chi sei…” mormorò con
un filo di voce. “Mi hai già dimenticato?” sussurrò il giovane scoprendo dietro
la cappa buia un volto conosciuto.
“Caleb…allora…eri tu…” Cornelia sentì qualcosa avvamparle il petto,il
vedere che stava bene,che non era cambiato da quel che ricordava…era un
sogno…non era la realtà…doveva svegliarsi…
“Aspetta…non andare,devo dirti una cosa prima…” le sussurrò quasi con
paura. Cornelia si voltò di nuovo verso di lui,perché non riusciva a guardare
quei meravigliosi occhi di smeraldo senza sentire il fuoco avvamparle le
guance?
“Devi tornare a Meridian…trova il modo di tornare Cornelia…qui c’è una
cosa che ti riguarda…riguarda te…soltanto…” la bionda lo osservò,non era
stupita alle sue parole.
“Come posso tornare…i portali sono stati chiusi…” continuò ad osservare
il terreno sottostante,finchè una lacrima le bagnò il bel volto.
“Non so se ci sono portali…ma so che puoi tornare…Cornelia…hanno
bisogno di te…ho…bisogno di te…” la bionda alzò lo sguardo d’impulso.
“Come puoi dirmi queste parole? Come puoi dirmi d’aver bisogno di me se
mi hai abbandonata quando io ne avevo di te…non puoi chiedermi questo Caleb…”
Il giovane rimase ad osservarla,con la profondità del suo sguardo di
sempre. “Non ti ho abbandonata…qui…la mia gente aveva bisogno di me,come potevo
lasciarli…lo sai…che non avrei potuto starti accanto…”.Le lacrime sul volto di
lei si fecero più copiose “Non è di questo che ti rimprovero,lo so che Meridian
aveva bisogno di te…ma perché hai scelto Helyon…” mormorò.Sbarrò gli occhi,cosa
stava dicendo? Cosa le stava prendendo?
Caleb rimase interdetto. “Non capisco di cosa tu stia parlando…Helyon è
la mia regina e io sono il suo consigliere,Cornelia…hai davvero pensato che
qualcuno avrebbe potuto veramente sostituirti nel mio cuore?” disse tali parole
senza cambiare quel suo sguardo calcolatore e pensoso.
Cornelia lo guardò portando una mano verso le labbra.Avrebbe voluto
rimproverarlo,dirgli tutto quello che pensava di lui per averla fatta attendere
così tanto,ma sentiva come un nodo che non le permetteva di proferire parola.
Caleb avanzò d’un passo verso di lei,carezzandole il viso con il dorso
della mano,scendendo poi verso il palmo dolcemente.Chiuse gli occhi,come se
sentisse realmente la pelle di lei a contatto con la mano.Cornelia portò la
sua,affusolata sopra quella di lui.
“Non posso rimanere di più…né dirti altro…” concluse lui ritraendo
bruscamente la mano. “Prima di lasciarti…voglio che tu tenga questo…ti aiuterà
a trovare il passaggio per Meridian…” detto questo tolse il pendente che sino a
quel momento aveva attorniato il collo del giovane ribelle,lo porse tra le mani
di Cornelia e si voltò procedendo nella direzione opposta a quella di lei.La bionda lo osservò
allontanarsi da lei,ancora una volta,come l’aveva già visto in passato.
“Probabilmente quando mi vedrai…non sarà una visita di cortesia…”
mormorò lui tra s,osservandola con la
coda dell’occhio e stringendo un pugno
lungo il fianco destro.
[Sappi che farò di tutto per proteggerti…anche…se saremo lontani].
“Caleb…Caleb…Ca…”
Cornelia si svegliò all’improvviso,il sudore le scendeva lungo il collo
mescolandosi alle calde lacrime che ora le bagnavano impetuose le guance.Era
stato un sogno,tutto un semplice sogno.Eppure…il pendente…lo stava stringendo
realmente tra le sue mani,lo osservò,ponendolo attorno al collo e stringendolo
forte tra le mani.
Alzò
lo sguardo verso il cielo,ancora notturno. “Domani avvertirò Will e le altre…le
Witch tornano in scena”.