Anime & Manga > Shaman King
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Autore: yukina_chan    16/06/2006    0 recensioni
La loro vita, il loro destino, tutto era già stato scritto: A levante stella, lei, brillante e vivace, riempirà il loro io di innocente purezza, e la via della quiete s’alzerà a grandi strade; nei loro occhi, allora, il riflesso, unico e solo il calore dell’amore. Ma a ponente stella, lei, dolce e mortuaria regina della notte, quello stesso riflesso di azzurro cielo tramuterà in riflesso di ramato rosso; spietato, crudele; e l’innocenza diverrà muta solitudine di mille corpi che si schiantano nella cruenta carneficina del male. §Ecco a voi la mia seconda fanfic su Shaman King. Una struggente storia d’amore e di morte, cupa e complessa… Non aspettatevi un lieto fine, perché non c’è…§ **Starring§TrioHana&Hao**
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Chocolove, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Jun Tao, Lyserg Diethel, Manta Oyamada, Pirica, Redseb e Seyram, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Tokagero, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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§§**… Our Ending…**§§

§§**… Our Ending…**§§

“Uccidile”

*

Fu l’ultima cosa che potè dire la Custode. D’improvviso, un intenso fuoco color dello smeraldo le infiammò le vene ricoprendole tutto il corpo. Urlò di dolore profondo, per un istante che sembrò durare per sempre. Intorno al suo volto, tra le fiamme, la figura di un Teschio aderì al suo volto orribilmente. Fissò Hao con sguardo di puro terrore. E subito dopo, scomparve…

“Noooo!” urlò Hao cercando di trattenere a sé quel corpo che non c’era più. Credette di impazzire. Era tropppo tardi. Il Teschio di Fuoco Smeraldo aveva agito su di lei. D’improvviso, un opprimente presentimento piombò su di lui ad avvertirlo di alcune nuove presenze giunte nel luogo… Un’intensa energia giunta da chissà dove cominciò a pervaderlo. Sentì il braccio scottargli.

“Ora hai visto anche tu cosa succede ai traditori delle Streghe della Rosa… Era da tempo che non ne uccidevamo nessuno secondo questo metodo. A dir la verità, l’ultima volta che è successo è stato molti secoli fa…” Hao si voltò verso le tre figure malefiche che si stavano avvicinando a lui dall’oscurità della Foresta. Non potè fare a meno di percepire qualcosa dentro di lui, verso quelle tre donne, che assomigliava molto a una furia profonda …

“Fu quando condannammo per sempre le rose rosse… Quale agonia fu per noi… Ma d’altra parte fu inevitabile. Nonostante fossero stati da sempre i nostri fiori preferiti l’imposizione infertaci di non poterle possedere o toccare ci era diventata insostenibile. Non tardammo a provare verso quei bellissimi e letali fiori una vera e propria ripugnanza, e cominciammo ad odiarli con tutte le nostre forze. Ma tu la storia la conosci già, dico bene?”Hao si alzò in piedi di fronte alle Streghe squadrandole con gli stessi occhi con cui le aveva guardate il suo primo giorno nel Castello Invisibile. Con puro odio.

“Mpf… Cos’è quello sguardo? Tutte le belle vicende passate assieme, ora non valgono più nulla?” domandò Marion acida. Hao tacque per numerosi secondi. Aveva le braccia distese lungo i fianchi, e non spostò le iridi dalle Streghe di fronte a lui neppure per un secondo.

Kanna iniziò a ridacchiare con gusto, esclamando “Che ti prende, tesoro? Tu sei il nostro adorato maritino, ricordi? Cosa c’è che non va, ora? Cosa è cambiato? Siamo sempre noi, no? Le tre donne più mirate dell’intero universo, le fanciulle che ogni uomo sulla terra vorrebbe scoparsi!” “Devi comprenderlo, sorella, lui ha già dato” intervenne Mathild con un luccicchio maligno nelle iridi. “E adesso si è stufato di noi…” concluse Marion.

Hao aveva il volto oscurato dal buio più impenetrabile. La voce nervosa, tremante, uscì dalle sue labbra “Perché dite queste cose?”

*

“Perché?…” mormorò Kanna quasi divertita. “Perché?! ‘PERCHE’ DICIAMO QUESTE COSE’, chiede lui!” “Poverino… Non gli avremo donato false speranze?”le Tre Streghe avevano cominciato ad avanzare verso di lui, e gli giravano attorno in un circolo continuo, meccanico, le voci tentatrici.

“Cosa credevi, che la nostra fosse una allegra e spensierata storia d’amore? Come hai potuto pensare anche solo per un attimo che avremmo potuto avere il nostro bel lieto fine? Qui non siamo in una favola, Hao. Solo le belle principesse hanno il lieto fine. Le Streghe non ce l’hanno il lieto fine!” la voce delle Streghe non era più ironica e malvagia. Stava diventando quasi drammatica, spezzata.

Il ragazzo sentiva i corpi delle Streghe muoversi attorno a lui, poteva percepire il loro odore spostarsi nell’aria, quell’intenso profumo di rose e dei fiori più intensi e sconosciuti. Era rimasto lo stesso del quale erano impregnate le sue tre amate. Chiuse gli occhi nel ripensare a quando molti mesi prima, nella stessa maniera, aveva sentito quei tre bellissimi corpi volteggiare attorno a lui in una armoniosa danza fatta di musica dell’anima. Ancora quel rumore di passi leggiadri, magici, quasi inumani delle tre ballerine del Cielo. Quella musica così impeccabile… Peccato che non ne ricordasse la melodia.

“Tu sei tornato fin qui di tua spontanea volontà. Quindi ora è inutile che ci chiedi ‘perché dite queste cose’. E’ stata una tua scelta, ora accettane le conseguenze” mormorò Mathild con voce metallica e fredda, una voce che non le apparteneva. Il giovane la fissò per numerosi istanti. Dov’era finita la Mathild gioiosa, chiacchierona, un po’ invadente e irrimediabilmente curiosa di sempre? La Mathild che voleva dire la sua, la Mathild che non riusciva ad aspettare che il silenzio prendesse posto di sé. La Terza delle tre sorelle (RETIFICA dei capitoli in cui veniva chiamata ‘la Prima’ e Kanna ‘la Terza’. In realtà è il contrario, scusate x questa mia sbadataggine! ^^”), la più giovane e la più estroversa… Dov’era?

*

“Smettila di guardarci in quel modo. Non lo sopporto” sibilò Kanna digrignando i denti. Ma Hao non distolse il suo sguardo. Continuò con convinzione a fissare le tre dame, finchè Marion, con gli occhi tremanti, non fu scossa da un brivido profondo che le diede la nausea. “Smettila, piantala subito dannato ragazzino!” la Seconda tirò un possente e rapidissimo schiaffo al ragazzo, che nonostante questo non battè ciglio. La guancia gli si arrossò visibilmente, ma il suo animo era rimasto imperturbato. Ora le iridi si erano concentrate sulla figura di Marion. La sfrontata, infantile, capricciosa Marion. Colei che non amava parlare. Ripudiava la parola in quanto più bugiarda di qualsiasi silenzio. Colei che feriva e che veniva ferita. Seducente, sensuale, giovane Marion, La Seconda delle Tre Sorelle. Gli mancava quel suo sorrisino così ribelle e un po’ triste all’angolo destro del labbro. Gli mancava il suo irresistibile fascino. Gli mancava tutto di lei…

*

“Perdonami… Come vedi non sono cambiata. La solita impulsiva Marion. Colei che ferisce…” la Strega storse le labbra in un sorriso amaro. “…E che viene ferita. Non l’hai dimenticato, vero?” Hao continuò a fissarla, il volto di pietra, le iridi luccicanti.

“Ed è colpa tua se in questi mesi siamo diventate ancora più fragili di quanto già non fossimo” intervenne Kanna con la sua voce profonda e fredda.

Hao la fissò intensamente. “Sei stato il nostro angelo, il nostro figlio e il nostro mante… Ma sei stato anche la nostra maledizione”. Gli occhi di ghiaccio della Prima Sorella erano diventati più scossi che mai. Erano sopraffatti da quelli caldi e intensi del giovane.

“Sei stato la nostra rovina” aggiunse poi la più grande delle Sorelle, mentre Hao osservava con interesse e fascino come il suo volto pallido e freddo era capace di mascherare ogni sentimento al suo retro. Come quegli occhi gelidi e disarmanti riuscissero a mascherarli. Era sempre stata così, la sua Kanna. Una donna di ghiaccio. Ma al suo interno, conteneva il più dolce e sensuale dei calori. Era capace di dire tutto con pochi gesti, con figure e suoni. Non aveva bisogno delle parole. Sofferente, bellissima, incomprensibile Kanna. La più complessa delle Sorelle, colei che l’aveva ammaliato per prima.

Nel guardarla attentamente nelle iridi di cristallo, Hao si iniziò a chiedere se qualcosa delle Tre Streghe che lui aveva imparato a conoscere si celasse ancora nel profondo abisso dei cuori delle fanciulle di fronte a sé.

*

Si era talmente perso negli occhi di quelle tre belle e maledette fanciulle che aveva quasi dimenticato ciò che erano diventate ora. Doveva tornare alla realtà. L’epoca di quelle Streghe era finita. Ora c’erano le tre perfide dame di fronte a lui al loro posto… Portò la mano all’avambraccio sinistro sentendo chiaramente, sotto il tessuto della mantella, il sangue fresco che gli si era incrostato sulla superficie della pelle. La profonda ferita aveva i lembi leggermente distaccati, e pulsava da far urlare. Ma Hao rimase zitto. Sentì solo una nuova ondata di odio sopraffarlo.

Quelle tre maledette avevano ucciso le sue amate streghe. Erano loro che le avevano uccise. La loro maledizione l’aveva fatto. Era colpa loro se non aveva potuto rimanere con quelle tre fanciulle per lui così preziose e insieme essere felici, per sempre.

Era colpa loro. E desiderava solo ucciderle…

*

Non poterono seguire Hao dentro la Foresta, perché gli enormi tronchi spinati che ne facevano parte tagliarono loro la strada nonappena il ragazzo fu passato precedendoli. Fu inutile provare con controincantesimi o colpi speciali. Il passaggio era bloccato.

“Maledizione, e ora che facciamo?” esclamò Lyserg ( ke NON era sparito! Scusate, è stata una dimenticanza mia! ^^”””””” che testa….. comunque grazie mille a MaoChan ke me l’ha fatto notare!!!! Ma si può essere + scemi? >.> perdonatemi, in questi giorni avevo gli esami e ho scritto i capitoli un po’ di fretta e con un raffreddore pazzesco, quindi in pratica una mezza rincoglionita! XP ma torniamo a noi…), mentre le fiamme della battaglia avanzavano anche verso di loro. Presto sarebbe stato inevitabile per tutti combattere nella Guerra delle Rose. Nessuno sarebbe stato risparmiato.

Anna scrutò con le iridi di ghiaccio la Foresta e la sua impenetrabile oscurità, percependo in lontananza un’energia incredibilmente potente provenire da chissà dove. Un’energia che non aveva mai percepito prima. Le dette i brividi. Forse stava già per avvenire…

“Non ci resta nulla da fare se non combattere e sopravvivere fino alla fine…” mormorò tranquillamente la Sacerdotessa per lo stupore generale tra i presenti.

“Ma… Anna, noi… Siamo ancora incredibilmente provati dalla Battaglia contro le Custodi, e tutta questa situazione delle Streghe, Hao, insomma, non ha migliorato granchè la nostra situazione, e poi…” ma le parole di Tokageroh furono interrotte dalla voce pacata e decisa di Anna, che si schierò di fronte ai suoi compagni iniziando a parlare con incredibile serietà.

“Ascoltatemi bene… Questa non è più la semplice scampagnata per la liberazione delle Streghe. Tutta questa faccenda è diventata più grande di noi. Ci troviamo nel bel mezzo di una guerra, e, è inutile che lo neghi, ci saranno dei morti. Numerosi, a decine, forse centinaia” Tamao non potè trattenere un lieve gemito di paura, e strinse a sé la mano del Cacciatore a fianco a sé, sentendo di tremare.

“Sarà dura. Sarà una lotta per la sopravvivenza. Tutte queste creature, questi mostri deformi che ci circondano, non esiteranno a farci a pezzi se ci troveranno sulla loro strada. Sono più numerosi, è evidentie ma insieme noi possediamo molto più potere. L’unica cosa a cui dobbiamo pensare, è rimanere uniti e resistere fino alla vittoria di Hao”

“Cosa vuol dire ‘la vittoria di Hao’? “domandò stranito Faust, mentre Anna sussultò appena. “Lui… Lui sta affrontando una dura lotta in questo momento. Una lotta che non sarà affatto facile da vincere per lui… “

“Contro le Tre Streghe? Lui da solo?!”disse preoccupato Lyserg, con lo sguardo che tremava lievemente. Anna lo osservò sentendo una profonda tristezza sopraffarla.

“No, Lyserg… Non è contro le Tre Streghe che Hao sta combattendo, ora…”

Quelle ambigue e oscure parole furono seguite da un disarmante silenzio, che nessuno osò spezzare finchè una gigantesca esplosione in lontananza non attirò l’attenzione di tutti. Il terreno tremò violentemente, alcuni pezzi di terreno si staccarono addirittura volando in aria. L’intero gruppo si ritrovò a terra, mentre un ruggito feroce e orribile riempiva l’aria. Gli sguardi di tutti si voltarono in direzione del Castello, che era ormai per gran parte crollato. Dal suo centro, un’enorme bestia si ergeva minacciosa e grondante di sangue. Tutti furono percossi da brividi gelidi.

“Ehi, io lo conosco quel mostro” esclamò Ren dopo uno sguardo più attento alla creatura che si accingeva a provocare una strage tra gli esseri umani più vicini ad essa.

“Sì, hai ragione Ren… Si tratta della Bestia Guardiana delle Rose”intervenne HoroHoro fissando inorridito quel mostro.

“Ci ucciderà tutti! Ci ammazzerà!” urlò terrorizzata Tamao, mentre Pilica la stringeva a sé tentando di tranquillizzarla. Anna intervenne brusca “Non possiamo più starcene qui a guardare. Una cosa possiamo ancora farla: evitare che queste orrende creature giungano anche sulla Terra! Andiamo, e combattiamo. Facciamolo per il mondo che adoriamo, facciamolo per le Streghe, facciamolo per Hao!”Tutti la fissarono mutando completamente espressione.

Yoh annuì deciso. Qualcosa cambiò nel suo sguardo. Concentrò le energie nella sua mano. Il Drow tirò fuori i lunghi artigli neri; l’Anziana fece comparire il lungo bastone da combattente; il Cacciatore armò la balaustra; L’Oste caricò la pistola; il rettile sguainò delle lunghe spade che portava con sé; Tamao strinse i pugni con sguardo deciso e ormai privo d’ogni paura; Lyserg fece apparire la sua arma segreta e si schierò a fianco agli altri.

Anna creò nel palmo della sua mano una fiamma d’energia. Si voltarono in gruppo verso la battaglia di fuoco e terra che stava aspettando ormai soltanto loro. Erano pronti a combattere. Lo avrebbero fatto fino alla fine.

.

“…Per Hao…”

.

*

La forte scossa provocata dall’attacco della Bestia Guardiana si fece sentire anche nella Foresta Spinata. Hao aveva barcollato sorpreso.

“Ahahah! Sì! Finalmente anche il nostro bell’animaletto domestico ha fatto la sua entrata nella battaglia! Quanto piacere… Quanta gioia!” Mathild era fuori di sé dalla felicità.

“La nostra Guerra continuerà in eterno, e investirà anche il mondo degli uomini. Li stermineremo tutti, dal primo all’ultimo. Così da ricominciare un nuovo mondo, nel quale saranno le piante a dominare, e non più avidi uomini dal solo desiderio di conquistare e distruggere ogni cosa che Madre Natura gli ha donato”continuò Kanna con una strana luminosità nelle iridi.

“E così… Siete contente di ciò che state per fare…” mormorò Hao sibilante. Il dolore accresceva man mano con la sua furia.

“Dov’è finita tutta la vostra devozione verso il mondo che vi circonda? Il vostro amore, la vostra purezza, i sorrisi che desideravate donare a tutti, se questi fossero serviti a renderli più felici? Dove sono finiti?” le dame rimasero zitte, e per la prima volta immobili. Lo osservarono con delle espressioni totalmente indecifrabili in volto. L’avambraccio di Hao chiedeva ormai pietà. Ma c’era qualcosa che lo bloccava, tremendamente.

*

“E’ così che finisce la storia delle Tre Streghe della Rosa? Con la distruzione del mondo che loro stesse avevano amato? Con sangue e morte e violenza causate dalla loro stessa volontà? E’ così che va a finire?”

*

.

Quale sarà il vostro finale?

.

A quel punto, il labbro di Kanna si incurvò lievemente. Sembrava un ghigno divertito. E presto quel ghigno si trasformò in una risata maligna da parte di tutte e tre le Sorelle della Rosa. Il giovane sentì le vene raggelarsi nell’udire quell’orribile suono. Non assomigliava nemmeno lontanamente alla risata innocente e benevola delle Streghe del passato…

“Ogni attimo che passa diventi sempre più divertente, Hao!! E secondo te come sarebbe potuta andare a finire altrimenti?! Ancora speravi in un lieto fine? Sei così maledettamente ottimista? Andiamo, Hao! Hai provato sulla tua stessa pelle che la speranza accompagna i cuori dei deboli! E’ per quelli come te che non ci sarà mai futuro! E’ per quelli come te che non ci sarà mai la felicità! Tu, che nella tua vita non sei mai riuscito a combinare nulla di buono! Ma guardati, Hao! Finora hai vissuto sempre la tua vita attraverso un vetro, non hai concluso nulla dei tuoi più aspirati desideri. Hai perso i genitori, hai perso i tuoi amici, hai perso le persone che amavi, e ora stai per perdere anche te stesso! E perché questo? Perché hai sempre continuato a credere in quella odiosa, stupida, insensata speranza! Non ti ha portato a nulla! A niente!”

Quella voce che ora somigliava tanto all’urlo del diavolo fece ribollire il sangue nelle vene di Hao. D’improvviso, sentiva che non poteva aspettare oltre. Nutriva il profondo desiderio di ferirle, di farle urlare, di vederle implorare. La sua anima era diventata cieca a qualsiasi altro richiamo.

E la risata crudele di quei demoni degli inferi continuò “Forse le tue amate Streghe senza il tuo ritorno si sarebbero riuscite a salvare, chissà… Ma nessuno può dirlo, ormai: sono morte! Morte per sempre, e mai più potranno tornare! Ed era ora, direi io. Non c’era più posto per loro, in questo mondo crudele e segnato dalla violenza. Hanno fatto un favore a tutti crepando. Finalmente quelle puttanelle ci hanno lasciato campo libero!”

Hao non ci vide più.

*

“Chiudete… quelle… boccacce…” il suo corpo si iluminò di pura energia. Il terreno attorno a loro tremò. Un’energia che nemmeno lui conosceva e credeva di possedere si sprigionò dal suo giovane cuore infuriato.

Le Streghe non sembrarono minimamente impressionate. Anzi, hao potè intravedere che i loro sorrisi si erano espansi ancora di più…

*

“Lo avete sentito anche voi?!” esclamò terrorizzato il Cacciatore dopo aver eliminato un mostro pianta dalle foglie tramutate in lame. Le pupille di Anna si erano ridotte a dei puntini semi invisibili. “Sta accadendo… Lui, sta trovando la forza…” Yoh colpì una pianta che la stava per colpire, distruggendola in aria. “Quale forza? Di che parli, Anna?” domandò ansioso nel vederla come in trans, ipnotizzata.

Vuole uscire…

mormorò lasciando confuso il marito, che l’osservava interrogativo. Poi lo sguardo della Sacerdotessa fu velato da un sottile senso di turbamento.

Ma qualcosa glielo impedisce…

*

“Oh, molto impressionante…” mormorò divertita Marion nell’osservare l’energia sprigionata da Hao. “Avanti, grande guerriero, colpiscici. Uccidici con la Sacra Spada che porti dentro di te… Ammazzaci, avanti!” Kanna intervenne sbeffeggiandolo “O forse non hai abbastanza fegato per farlo?”

“Taci. Morirete tutte, e non vi accorgerete nemmeno di come sia successo” “Fa pure il gradasso, ora! Beh, avanti, e dimostracelo. Vogliamo fatti, non parole” “Andate all’inferno!!”

Con una velocità pari a quella della luce, il giovane balzò verso le dame pronto a brandire la spada. L’avrebbe estratta dall’avambraccio come era stato predetto… Avrebbe ucciso le Tre Streghe.

Alla fin fine, la profezia aveva avuto ragione su tutto.

Ma la Spada non comparì.

“…Cos…?” Hao sentì piombargli in viso il colpo più potente che avesse mai ricevuto. Si ritrovò, nel giro di pochi attimi, a grande distanza dalle tre Streghe, che poi in un lampo si avvicinarono di nuovo al suo corpo sovrastandolo.

“Bella prova, complimenti, Hao. Ora però tocca a noi divertirci, ok?” Un altro pugno. Faceva male. Malissimo. Numerosi colpi furono scagliati sul corpo inerme del giovane, che non era in grado di rispondere alla sbalorditiva velocità di quelle tre ragazze malefiche.

Ma perché non era riuscito a farlo? Che cosa era andato storto? Avrebbe avuto la possibilità di riparare ad ogni suo errore, e invece… Forse avevano ragione le Streghe. Non era stato capace in niente…

“Piccolo, stupido Hao… Alla fin fine con te ci siamo anche divertite, lo sai?” Marion l’aveva preso per il colletto sollevandolo da terra. Gli sganciò un sinistro così potente da spedirlo contro un tronco. Le spine gli ferirono quasi mortalmente la schiena. Urlò di dolore. E non proveniva solo dal punto colpito, ma anche dall’avambraccio. Sentiva che qualcosa voleva chiaramente uscire all’esterno, ma una barriera invisibile glielo impediva… Ma cosa?

“Ma sì, in fin dei conti sei stato un piacevole passatempo. Hai avuto a tuo favore che sei un ragazzo incredibilmente carino” le Streghe avanzarono verso il suo corpo esausto, abbandonato ai piedi di quel tronco mortale. Si rialzò a fatica, tremante. Kanna lo afferrò per i capelli e con un violento colpo lo spedì a terra. Un rivolo di sangue cominciò a scorrere sulla fronte del giovane. Gli investì gli occhi. Digrignò i denti per trattenere i gemiti di dolore. Perlomeno, non voleva dar loro questa soddisfazione.

“Oh, Hao… Scusaci se ora ci comportiamo così… Siamo delle cattive bambine…” disse ironica e malefica Marion, con ua voce falsamente discpiaciuta. Tutte e tre le sorelle iniziarono a ridacchiare. Hao sentì una nuova vampata di odio nei confronti delle Streghe. E quel potente sentimento gli dette la forza di rialzarsi. “Tacete, Streghe… Non voglio sentire la vostra risata oltre” Le Sorelle lo squadrarono ghignando. “Sennò che fai, bellimbusto?” Marion si avvicinò a lui con movenze sensuali, afferrandolo per il mento con una stretta d’acciaio. Il giovane si divincolò furiosamente, ma la Strega gli impedì qualsiasi forma di resistenza. “Hao… La tua anima… Ha un odore meraviglioso”mormorò, e con la punta della lingua andò a delineare la forma delle labbra del ragazzo, il quale con aria disgustata la respinse con un violento pugno allo stomaco. Marion ridacchiò ancora di più proteggendosi con le mani il punto colpito.

“Uuh… Che ti prende, tesoro, qualche mese fa questo ti avrebbe fatto impazzire” Hao si scagliò verso di lei con furia, urlando “TU NON SEI LA RAGAZZA DI QUALCHE MESE FA, MALEDETTA!” ma le altre due sorelle lo frenarono dalle spalle, spingendolo nuovamente contro il tronco spinato dell’albero vicino a loro. Questa volta il ragazzo rinunciò a trattenere un urlo di dolore. Era troppo per lui. Quel lungo e sofferto grido scatenò l’ilarità delle donne di fronte a lui. Non resisteva più. Se non fossero morte al più presto le Streghe, il suo destino sarebbe stato segnato…

Ma perché? Perché quella maledetta arma non riusciva a comparire? Si sarebbe potuto risolvere tutto in pochi attimi, e invece… Ecco com’era andata a finire…

*

“Arrenditi a noi, Hao. Sai bene anche tu che non riuscirai mai a farci del male” disse improvvisamente seria la maggiore delle tre sorelle. Hao la fissò col respiro affannoso, la schiena sanguinante e il braccio ormai quasi insensibile.

“Non puoi ucciderci. Lo sappiamo che non lo farai” intervenne Marion. Il giovane sentì il labbro tremargli violentemente. Avevano ragione. Ma non riusciva a capire perché. Forse… Avrebbe dovuto arrndersi sul serio.

In fin dei conti, cosa aveva da perdere? Yoh e gli altri se la sarebbero cavata, avrebbero di sicuro risolto la situazione anche meglio di lui, come al solito… Magari, con la sua morte, la situazione sarebbe anche migliorata. Perché fino ad allora, lui, come eroe, non aveva combinato granchè. Ma sì, sarebbe stato dolce. Breve, liberatorio, infinito attimo.

Dopo tutto quel dolore, fisico e psicologico, la morte gli sarebbe parsa come un tenero abbraccio, un’esplosione di gioia, un pretesto per riposare in eterno e in pace…

Chiuse gli occhi, ogni attimo della sua vita parve riaffiorargli dalla memoria. La risata diabolica delle Streghe che prima gli perforava il cervello ora occupava solo il sottofondo dei suoi pensieri… Il rumore della battaglia, le urla della sofferenza, le immagini delle deformi piante che facevano strage di uomini, donne e bambini: tutto scomparve.

Solo una serie di ricordi fulminei, poche immagini mescolate che forse in un primo momento avrebbero potuto essere considerate senza senso. O forse semplicemente non avevano bisogno di un senso. Erano la sua vita. Nel bene e nel male, erano ciò che era stato. I suoi quadri, la sua famiglia, il suo villaggio, le sue esperienze… Il Castello, i suoi amici fiori, Manta e Chocolove, le Stanze Proibite, i segreti e le insidie… Quei tre volti così neutri, pacati, tranquilli, in mezzo a tutto, splendevano in maniera particolare. I volti di coloro che l’avevano salvato dalla disperazione più profonda della sua anima. Le prime persone che gli avessero dimostrato l’amore vero per ciò che è. In ogni piccolo gesto, loro lo avevano amato davvero.

Un altro lampo di memoria gli impedì di respirare.

Una madre, con due figli vicino a sé. Il suo sguardo tranquillo, sereno, imperturbato. Le sue parole, così semplici ma al contempo così ricche di significato… “Amare qualcuno è segno di grande potenza interiore, figli miei… Sembra una sciocchezza, ma mai nessuna arma sarà più potente dell’amore di una persona. Chiunque vive di solo odio verso gli altri, di odio si ricoprirà lui stesso… Ricordàtelo sempre…” “Sì, madre…” rispondevano in coro i due bimbi.

E in fondo, era ciò che aveva provato anche lui sulla sua stessa pelle.

L’amore…

L’amore che ti disarma, l’amore che ti rende pazzo, l’amore che ti fa soffrire, l’amore che ti riempie di gioia; l’amore che ti dà forza, l’amore che ti schiavizza, l’amore che ti schiaccia, l’amore che ti consola, l’amore che non ascolta nessuno, perché ha le sue regole e le segue. L’amore che non pensa, l’amore che viene così, spontaneo, senza che tu lo decida. L’amore timido, l’amore passionale, l’amore che non sarà mai colpevole o sbagliato, perché l’amore, per come uno possa interpretarlo, è sempre amore.

L’amore che ti dà vita, l’amore che dà un senso ai tuoi gesti e alle tue parole; l’amore che ti uccide…

Per tutto il tempo in cui era stato al loro fianco, le Streghe avevano dimostrato nei suoi confronti ciò che era l’amore nella sua forma più vera. Le Streghe erano le prime persone che lo avevano fatto sentire davvero felice.

…Ed erano le persone che più aveva odiato in tutta la sua vita…

*

Finalente, capì.

Capì perché non era riuscito a ucciderle. Capì perché la Spada non aveva potuto agire su di esse. Capì qual’era la barriera che la bloccava. Le parole sussurrate da Jun poco prima che morisse, gli risuonarono in mente:

Così sarà fino a che un giovane uomo penetrerà nelle loro vite con dolcezza, facendo loro scoprire il vero senso dell’amore e facendo ricordare ai loro fragili cuori come si ama. Egli sarà loro maestro premuroso… e loro allievo fedele… Colui che sarà in grado di donare al loro io la più intensa delle felicità, e che quando finalmente accetterà di amarle, potrà porre fine alle loro agonie togliendo loro la vita, utilizzando la Sacra Spada ch’egli porta dentro di sé…”

Era così, come pensava lui, allora…

Che stupido era stato. Per un attimo aveva scordato le preziose parole di sua madre. I suoi insegnamenti… ciò che gli aveva donato prima della morte, stava per buttarlo al vento senza possibilità di rimediare. Non era quella la via. C’è un sentimento più forte dell’odio. Che al suo confronto è invincibile…

*

Sentì di sorridere.

L’ambiente intorno a lui e alle tre Streghe era cambiato. Non era più la solita buia, cupa, nera foresta. Si stava illuminando di un’energia alla quale mai alcun essere al mondo aveva assistito.

“Ma… che diavolo succede?!” esclamarono le Streghe inorridite da tale potere.

Tutti nella Valle, in quell’esatto istante, poterono percepire l’intenso potere che era nato dall’animo di Hao. Una luce capace di abbagliare si sprigionò…

*

Ora, ne era davvero sicuro. Se prima forse non ne era pienamente convinto, o se il suo animo non era disposto ad accettarlo, in quel momento la situazione era completamente cambiata. Forse lo aveva sempre saputo, ma non aveva la forza di sopportarne il peso. Perché amare qualcuno comporta anche una grande responsabilità. La persona che ami per te diventa tutto, diventa parte della tua anima e indissolubilmente vieni legata ad essa. E allora saresti disposto a qualsiasi sacrificio per lei.

Rinunceresti a tutto per lei, venderesti l’anima per lei, ammazzeresti per lei e andresti incontro alla morte ridendo di gioia per lei. Perché amore è condividere con qualcuno un destino, è inraprendere un cammino privi di paura perché, finalmente, non si è più soli.

Questo è l’amore. E corrispondeva in pieno a ciò che provava ora Hao verso quelle tre fanciulle che lo avevano stregato…

Il silenzio regnava nel luogo di luce che si era creato. Il tempo si fermò. Un solo piccolo, intenso, sicuro mormorio spezzò quel silenzio raggelante. Una voce finalmente serena, sicura, calda e profonda…

.

.

.

“Streghe della Rosa…

………………………………………… Io vi amo……………………………….. “

.

.

.

*

E allora, allora lo sentì.

L’urlo di orrore delle Streghe di fronte a sé, che gridando con voci inumane e incontrollate andavano via via a sgretolarsi nel vento, diventando nell’aria un’unica forma, un’unica anima. Una persona di fronte ad Hao si ergeva, ora, a scrutarlo con occhi celesti e cristallini, dallo sguardo sereno. Un volto pallido e candido, incorniciato da una lunga chioma liscia di crini castano dorati. Era un colore indefinibile, ma splendido. Il corpo esile e aggraziato, un corpo umile velato da un abito bianco e lucente, abbagliante sotto i riflessi di luce che regnavano nel luogo in cui si trovavano ora quella creatura ed Hao.

Il ragazzo la fissò incantato. Era la creatura più bella che avesse mai visto. Una voce più dolce di qualsiasi altra fosse mai stata udita da orecchio umano parlò.

“Hao… Non ci riconosci?”

Il giovane era rimasto ammutolito nell’osservare la perfetta figura di quell’angelo in terra. La voce che ne uscì lo riportò alla lucidità. Osservò bene i tratti di quella donna, il colore dei suoi occhi, le movenze…

“St-streghe della Rosa?”mormorò confuso, ammaliato, ipnotizzato… La donna ridacchiò piacevolmente. Quel suono era completamente diverso da quello emesso dalle Streghe di poco prima. “Sì, Hao. Siamo proprio noi. Non hai idea di quale gioia si sia impadronita delle nostre anime quando hai pronunciato quelle parole…” sorrise la giovane donna verso il ragazzo, che alzandosi piano in piedi aveva cominciato lentamente ad avanzare verso quella figura. “Ma… Questo corpo… A chi appartiene?”

La donna sorrise ancora. Disse con semplicità “…A nostra madre…”Hao rimase fermo per un attimo. Ancora non si capacitava bene di tutta quella situazione. Erano forse morti? Si trovava in Paradiso? E a quel punto? Che si doveva fare? Come se la donna fosse riuscita a legergli nel pensiero, mormorò un po’ triste “Beh, è giunto il momento di completare l’ordine della profezia…” Hao venne colto da numerosi brividi di terrore. “No, no, no, non posso farlo! Non ora che ho finalmente capito! Non ora che vi ho ritrovate!! Non ora, non sono pronto per farlo!” La giovane gli si avvicinò accarezzando con dolcezza il suo viso provato dalle numerose battaglie. “Tu sei pronto, per questo. Perché hai finalmente trovato in te la vera forza che ti ha fatto giungere fino a qui. Ogni cosa accade per una ragione, Hao… Era destino che andasse a finire così, è il nostro finale…” sorrise, ma gli occhi erano enormemente arrossati. Hao si trovava nella stessa situazione. “Perché?… Non voglio… Non sarò riuscito in nulla se lo faccio…” lacrime sincere gli solcarono il volto, fuoriuscendo senza vergogna.

“Non sono riuscito a dimostrare al mondo la vostra vera e pura essenza, non sono riuscito a salvare i miei amici dalla battaglia, non sono riuscito a liberarvi e a salvarvi dal vostro destino… Non sono riuscito in niente!!” l’urlo del ragazzo era diventato furioso. La donna gli afferò il volto costringendolo a guardarlo. “Non essere stupido, Hao! Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto sei riuscito a fare!”

Il giovane rimase sorpreso da quella affermazione. “Tu ci hai insegnato finalmente ad amare, Hao. Senza di te, le nostre anime avrebbero continuato ad autodistruggersi in eterno fino a scomparire senza aver guadagnato nulla, saremmo morte sole e senza speranza. Tu ci hai liberate, Hao… Nel momento in cui eravamo convinte che il mondo ci amasse, finalmente, le nostre anime sono diventate mortali” Hao sbarrò gli occhi cominciando a comprendere. “Capisci cosa vuol dire per noi?! Ci hai rese di nuovo umane, Hao! Il nostro oblìo è terminato, in questo modo. Per questo motivo le frecce sono riuscite ad ucciderci… Ti benediciamo per questo” Hao non sapeva più che cosa dire. Era ammutolito un po’ dalla sorpresa, un po’ dalla felicità verso le parole della donna, un po’ dalla paura verso ciò che stava per fare…

“E ora, se dovremo andare a morire, lo faremo senza rimpianti. Perché della nostra esistenza, finalmente, abbiamo fatto qualcosa. Tu, Hao, ci hai saputo dare libertà, la felicità, l’amore di un ragazzo forte nell’animo. Questo non vale niente? Non è un merito, forse, questo?!” Seguì qualche attimo di silenzio, finchè il dolore all’avambraccio non si fece nuovamente sentire. Hao lo guardò terrorizzato. Poi lo sguardo passò alla fanciulla. “Coraggio, Hao. Fallo… Ti preghiamo in ginocchio di ucciderci” il giovane sentì che non poteva più aspettare. Continuando a piangere silenziosamente, posò la mano sulla profonda ferita che gli solcava l’avambraccio… Sentì una forza più scottante del fuoco pervaderlo. Una luce intensa, bruciante, venne scaturita dalla fessura aperta della pelle del ragazzo. Hao dette un utlimo sguardo alla donna, e poi, senza più alcuna esitazione, afferrò un argentato manico estraendolo lentamente e inesorabilmente.

Faceva male. Cavoli se faceva male. Non era capace di immaginare un dolore più grande di questo. Urlò mentre estraeva quell’arma luminosa e splendida dalla sua stessa carne. Urlò quando la sguainò facendola riflettere della luce che li circondava.

Poi il dolore finì. Hao osservò la Sacra Spada con fascino misto al terrore. Guardò fisso negli occhi la donna di fronte a sé. Stava piangendo. Piangendo di gioia. “Sì… Finalmente… E’ bellissima, non trovi?” mormorò ammirata e incantata da quell’arma così meravigliosa e letale. Hao la osservò e mormorò con rabbia “No… E’ orribile… “ le sue lacrime erano cessate. Strinse a sé la donna con quanta forza aveva, ed ella ricambiò l’abbraccio con intensità.

Poi, senza allontanare il suo corpo da quello della ragazza, la osservò in viso, quel viso così vicino al proprio. I loro occhi erano persi ognuno nell’abisso dell’altro…

“Vi amo…”

“Anche noi ti amiamo, Hao…”

E dopo tutto quel tempo, le loro labbra si unirono in un bacio che segnava la fine della loro storia. Il loro finale…

Hao chiuse gli occhi, pregando che quel contatto non finisse mai… Mise una mano sulla nuca della splendida donna, e percepì che stava mutando forma. In un momento era tornata la gioiosa Mathild, sentì di nuovo il suo intenso animo allegro attraverso la pelle; in un altro la fragile Marion, riconobbe il tocco gentile e sensuale della sua piccola lingua; infine la misteriosa Kanna, potè sentire la sua anima sofferente dentro quel corpo pieno di felicità. Le sue Streghe. Il loro splendido odore. Le ebbe con sé un’ultima, meravigliosa volta. Poi, senza voler fermare quel magico momento d’amore, usò la Spada per trafiggere il petto della fanciulla di fronte a sé.

Un cerchio di energia li circondò. Dopo pochi istanti, le labbra si divisero e i due si scambiarono un ultimo, intenso sguardo.

.

Addio…”

.

Ora Hao avrebbe desiderato piangere ancora. Ma non lo fece. Stava accadendo. Il corpo stava scomparendo lentamente, come era accaduto poco prima. Si sgretolarono al vento come porcellana spezzata. Meravigliosi angeli che perdono le ali. Ma poco prima che sparissero per sempre, un’ultima amara lacrima solcò il loro viso.

“Abbiamo solo un rimpianto…

“…….. Perdonaci di essere state troppo vigliacche per rivelarti un’ultima orrenda verità di persona… Non ne abbiamo avuto la forza… Qualcun altro lo farà per noi…”

.

“…perdonaci…

.

Hao impallidì.

Ma non potè concentrarsi su quell’immenso stupore, perché l’intensa luce si era espansa come un’enorme esplosione intorno a lui. D’improvviso si trovò investito come da una scarica intensa di energia distruttiva. Venne spazzato via.

“Che succede?!” urlarono i compagni di Hao nel vedere un’intensa luce circondarli, circondare l’intero paesaggio intorno a loro. Le piante fermarono sbigottite in ugual maniera la loro sanguinosa lotta. Hao si ritrovò a fianco a loro, stremato.

“Hao!” tutti corsero verso di lui, ma in quel momento ogni cosa nell’intorno stava cambiando. Le piante, le creature, ogni singolo essere che aveva abitato il Castello divenne intensa energia. Aprendo di poco le palpebre, Hao potè vedere di fronte a sé tutti coloro che aveva conosciuto, e lo stavano osservando con volti di pietra. Manta, Chocolove, le Violette, la Campanula, Jun, le Custodi, ogni singolo fiore o pianta, e infine le Tre fanciulle che amava. Lo guardavano tutti, con quello sguardo così inquietantemente freddo. O forse, no… Forse era semplicemente colmo di tristezza…

Erano tutti lì, luminosi come anime, e parevano angeli nell’immensità del vento. E così, come erano comparsi nella sua vita, in un soffio d’aria, come fine sabbia, scomparvero…

*

Quando si risvegliarono erano tutti sulla stradina deserta che portava all’entrata della Foresta Spinata. Non c’era traccia però delle persone che li avevano accompagnati nel viaggio. Si guardarono con estremo stupore. Un silenzio quasi irreale regnava.

Hao non aveva più voce né fiato per parlare. Aveva le iridi fisse di fronte a sé, immobili, come perse in un sogno. La sua mente aveva impressa una sola frase, quella pronunciata dalle Streghe prima di morire.

Un’ultima, orrenda verità…

Cos’altro c’era, ancora, che non sapeva? D’improvviso, si sentì incredibilmente male. Male nel ripensare a questa loro affermazione, male nello sguardo di pietra degli abitanti del Castello. Male perché ora che le Streghe non c’erano più, sentiva un opprimente vuoto nella sua anima. Non era come il gelido coma dei mesi precedenti. Allora anche se gli spiriti delle fanciulle erano deboli e dormienti, udiva il loro mormorìo nel profondo di sé stesso. E sapeva che c’erano. Ora, se si concentrava per percepire la voce della loro anima, non sentiva niente. E questo lo faceva soffrire. Voleva gridare e piangere. Gli altri stavano esultando per la loro vittoria, ma lui no. Lui non stava affatto bene. Desiderava solo morire…

.

“Sììì!!! E’ finita!!” Pilica era balzata tra le braccia del fratello urlando di gioia, Tamao e Ren si abbracciarono con passione, Tokageroh ballava di felicità con Yoh e Lyserg, mentre Faust osservava la scena con un sorrisino sereno in volto.

Solo una persona, oltre ad Hao, non esultava né sorrideva. Anna. Si avvicinò al giovane ancora in ginocchio, con le mani alla fronte, che sentiva dentro di sé di stare sempre più male. La Sacerdotessa posò una mano sulla sua spalla. “Hao… “ il ragazzo la osservò con occhi rossi e folli. Era esausto e turbato. Non aveva affatto una bella cera. Nello sguardo di Anna si poteva leggere una profonda tristezza. Nei suoi occhi, un dolore nascosto parve fare breccia. Presto gli altri si accorsero della loro situazione, e Yoh chiese un po’ incerto “Ehm… Anna… Hao… Va… Va tutto bene?”

Hao osservò il fratello che notò in lui lo sguardo colmo di disperazione, e sentì il cuore piangergli a tale visione. “Oh… fratello, scusaci. Noi… Non volevamo sembrare contenti della morte dlle Streghe, siamo solo felici che questa brutta avventura sia finita…” Hao scosse la testa. “Non è per questo che sto male, Yoh. Non preoccuparti…” la Sacerdotessa lanciò uno sguardo molto eloquente al marito, il quale capì subito che c’era qualcosa che non andava.

“Ma… Per caso è successo qualcosa che noi non sappiamo?” domandò timidamente Tamao. Hao osservò intensamente Anna, quasi sibilando “Diccelo tu, Anna…”

*

Il silenzio piombò. La Sacerdotessa rimase immobile con le braccia distese lungo i fianchi, in silenzio assoluto. Gli occhi di ghiaccio puntati su quelli del giovane che le aveva parlato. Yoh guardò interrogativo prima Hao e poi Anna, ad alternanza. Lo smarrimento si stava espandendo un po’ tra tutti i presenti. “Che significa?” chiese Yoh sempre più esasperato da quel silenzio assordante. Hao riprese a parlare ad Anna, come se tutto il resto non esistesse “Avanti, Anna, lo so che c’è ancora qualcosa che non mi è stato detto… Tu avevi già predetto tutto questo, tu sai quale sarà la mia fine…” Anna aveva gli occhi fissi nel vuoto di fronte a sé, e non osava aprir bocca. Ora gli occhi di tutti erano fissi su di lei. “Parla, Sacerdotessa… Dimmi quest’ultima verità…”

Dopo altri estenuanti secondi di assoluto silenzio, la giovane parlò con il suo solito tono di voce tranquillo e pacato. “Io ti avevo avvertito di non tornare… Ma tu non hai voluto darmi ascolto… Non nego che se avessi rinunciato al tuo viaggio le Streghe sarebbero morte sole e non più libere come è potuto accadere adesso, ma perlomeno la profezia non si sarebbe compiuta…” Vedendo che tutti continuavano ad essere confusi, Anna continuò, dopo un lungo sospiro nervoso. “I casi erano due… La morte solo delle Streghe in amara solitudine e la salvezza di Hao… O la morte delle Streghe con la liberazione delle loro anime………….. e………….e…” La sua voce si spezzò, chiuse gli occhi per trattenere un gemito di paura nella frase che stava per pronunciare.

.

… e la morte di Hao…………………………

.

Il silenzio divenne davvero tombale. I respiri si erano fermati. Anna non osò alzare lo sguardo verso il marito, immobile e incapace di emettere qualsiasi suono.

“… Una volta estratta la Spada dall’interno del tuo corpo, Hao, questo non tarda ad autodeteriorarsi… Sarà questione… di settimane, forse mesi…”

I sentimenti che affollavano la mente di Hao, in quel momento, erano indecifrabili. Forse, molto semplicemente, le sue orecchie dovevano ancora abituarsi all’amaro sapore della verità celato in tali parole. Un urlo si levò in aria. Era di Yoh.

Il ragazzo si era messo le mani nei capelli, e disperato imprecava al cielo. Tutti avevano preso un’espressione drammatica in viso. Anna chiuse gli occhi solenni, mentre un’amara lacrima le solcava il volto.

“Mi dispiace di essere stata io la portatrice di questa notizia… Mi dispiace Yoh…”

Ma il marito non era in grado di ascoltarla, in quel momento.

Tutto si era fermato. A nessuno sembrava vero ciò che era stato appena rivelato. Credettero di svegliarsi da un momento all’altro da un brutto sogno, o cose simili. Ognuno osservò per un po’ Hao, per capire come avesse preso la cosa. Certo il suo comportamento era strano. Il suo volto era immboile, vuoto, neutro al punto più totale. Non sembrava nemmeno essersi reso conto di ciò che gli era stato detto. Poi, mentre tutti avevano distolto lo sguardo lasciando al ragazzo il tempo di digerire la cosa, quest’ultimo si alzò lasciando immobili tutti. Tutti tranne Yoh, che con furia si scagliò contro di lui afferrandolo per il colletto.

“Maledetto, perché?? Perché hai voluto farlo?!! STUPIDO BASTARDO VIGLIACCO, PERCHE’ LO HAI FATTO??!!”

Hao non reagì alla furia disperata di Yoh. Gli altri cercarono di staccare Yoh dal corpo del fratello, mentre questo lo osservava con intensità. Per la prima volta da alcuni minuti, parlò…

“Fratello, non ho rimpianti… Sto bene…”

Mentre tutti rimanevano immobili a osservare ogni sua mossa, lui prese arco e frecce e cominciò ad incamminarsi lungo il sentiero. Si guardarono tutti a dir poco allibiti, poi qualcuno cominciò a seguire un po’ incerto il capogrupo, finchè tutti non si diressero lungo il sentiero verso casa, sempre in religioso silenzio…

  
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