Tragic Love
 
Era un sabato sera come tutti,normale,ma che si sarebbe trasformato in una tragedia.
Ash,Misty,Vera,Drew,Kenny e Lucinda avevano passato una serata in discoteca,e in quel momento stavano uscendo.
Ogni tanto capitava che uscivano per andare in qualche bar,in qualche discoteca,tanto per divertirsi.
Mentre camminano nel marciapiede,Lucinda si rivolse a Kenny,al suo fianco.
-Kenny,ho un brutto presentimento!-disse,spaventata.
-E perché?-domandò il castano,girandosi verso la ragazza.
-Non so…ma ho una bruttissima sensazione!-cercò di spiegare,inutilmente,la blu,abbracciandosi al ragazzo.
Kenny arrossì di colpo:era innamorato di lei sin dall’asilo,dal primo momento che l’aveva vista.  
E con quell’abbraccio voleva dirle che l’avrebbe protetta,ad ogni costo!
I 6 ragazzi videro,all’improvviso,un’auto che correva ad alta velocità.
I ragazzi stettero a guardare,senza guardarsi del pericolo che stavano rischiando.
Improvvisamente,quell’auto svoltò a destra,proprio nel marciapiede dove stavano i ragazzi.
Loro,immediatamente,corsero verso il viale che c’era alla loro sinistra;tranne Lucinda.
La paura le aveva immobilizzato le gambe.
Kenny,che era giunto per primo in quel viale,vide che Lucinda non si muoveva,e perciò corse verso di lei.
Quando la raggiunse,la spinse verso l’altro viale a destra.
Fu un attimo.
Al posto di Lucinda,fu Kenny che finì sotto la macchina,facendo un volo di circa 8 metri.
Dopo,cadde ,sbattendo violentemente la testa.
I ragazzi assistettero a quel tremendo spettacolo,impotenti.
Lucinda,che guardava Kenny in quelle condizioni,sbarrò gli occhi e si accasciò a terra.
Non poteva essere vero!
Non era successo!
Non poteva essere vero,che  Kenny si sia sacrificato per salvare la vita di lei!
Misty e Vera raggiunsero Lucinda,con gli occhi sbarrati e pieni di lacrime;mentre Ash e Drew corsero in direzione di Kenny,privo di sensi.
Quando giunsero dal ragazzo,videro qualcosa che non avrebbero mai voluto vedere.
La faccia del castano era coperta di sangue.
Drew chiamò immediatamente il 118.
Vera,che intanto era con Lucinda,vide ciò che stava accadendo.
-KENNY!!!!!!!!!!!-cominciò ad urlare Lucinda.
-Lucinda,calmati!-cercava di dirle la bruna.
-KENNY!!!!!!!-continuava ad urlare la blu,nonostante fosse trattenuta dalle ragazze.
Riuscì a sottrarsi dalle braccia delle amiche e corse in direzione del corpo del ragazzo.
-Kenny,che ti hanno fatto?Che ti ho fatto?-ricominciò a piangere,tenendo la testa del castano tra le sue braccia.
-Ti macchierai così!-le disse Ash,preoccupato.
Infatti,se avrebbero chiamato i carabinieri,avrebbero pensato che era lei che aveva causato l’incidente.
-Non m’importa!-urlò Lucinda,dando un tenero bacetto nelle labbra,ormai pallide,del ragazzo.
Non erano fidanzati,ma quel bacio lo attendevano da anni.
Ci voleva solo un incidente come quello.
Sentirono una sirena alle loro spalle:era arrivata l’ambulanza.
Immediatamente,3 paramedici,con la barella,corsero verso il corpo di Kenny.
Un altro andò in direzione di Ash e Drew;mentre uno andò in direzione di Lucinda.
Vera e Misty raggiunsero i 2 ragazzi,che parlavano con questo paramedico.
-Mi raccontate la dinamica dell’incidente?-chiese l’uomo ai ragazzi,che annuirono.
-Noi eravamo in quel marciapiede.Stavamo tornando a casa,quando un’auto si rivolse in direzione del marciapiede.-cominciò a parlare Drew,leggermente scosso.
-Noi ci siamo messi in quel viale,ma quella ragazza(indicando Lucinda,che riceveva cure da un’infermiera) non si muoveva per paura;perciò il ragazzo la spinse,finendo lui sotto l’auto!-concluse Ash,anche lui scosso.
-Ha fatto un volo pazzesco,e ha sbattuto molto forte la testa!-aggiunse Misty,abbracciando il corvino.
Un altro paramedico raggiunse quell’uomo che stava parlando con i ragazzi,e sussurrò qualcosa nell’orecchio,per poi andarsene.
-Di quello che mi raccontate e di quello che mi ha riferito il mio collega,sarà un miracolo se ne uscirà vivo!-disse l’uomo,girandosi in direzione dell’ambulanza.
Lucinda,mentre sentì questo,cominciò a piangere più di prima.
-Non preoccuparti!Andrà tutto bene!-cercava di  dirle una donna dai capelli rossi e lunghi.
-Ma lo hai sentito?Se lui morirà…io…io…-cercava di dire una frase a senso compiuto,ma non ci riusciva.
-Dottoressa Jessie,in che condizioni è la ragazza?-domandò lo stesso uomo che parlò con i 4 ragazzi.
-E’ sotto shock!Dobbiamo portarla nel mio studio all’ospedale,così potrò capire meglio in che condizioni è!-disse la donna,abbracciando la ragazza,e mettendola dentro la vettura.
Li trasportarono all’ospedale.
Lucinda continuava a piangere,consolata dalla psicanalista che le aveva fatto compagnia prima.
-Non me l’ho perdonerò mai,Kenny!Io non voglio perderti!-ripeteva in continuazione,stravolta dalle lacrime.
La dott.sa Jessie la osservava,impietosita.
Raggiunsero l’ospedale il più veloce possibile.
Quando arrivarono,Kenny fu portato nella sala operatoria.
-Codice rosso*!-ripetevano i medici,entrando nella sala.
Nella sala d’attesa,aspettarono i genitori di Kenny(che erano stati avvisati da Misty) e i suoi amici.
Lucinda continuava a piangere e diceva di essere responsabile.
-Sarei dovuta finire io sotto quella macchina,non Kenny!-diceva,piangendo.
Era consolata non solo dalla dott.sa Jessie,ma anche dalla madre di Kenny.
Passarono 3 ore da quando cominciò l’operazione,ma ancora non c’era nessuna notizia.
-Lucinda,dai!Andiamocene!-cercava di dirle Vera.
-No,io non abbandono Kenny!-rifiutò la blu.
I ragazzi annuirono.
Passò altre ore,e ancora nessuna notizia.
-Lucinda,dovresti ritornare a casa!Olga si starà preoccupando!-l’avvertì la madre di Kenny,avvicinandosi a Lucinda,totalmente distrutta.
-L’ho già chiamata,a mia madre!E poi è colpa mia se è in quelle condizioni!-ribatté la blu,con gli occhi rossi,per via delle lacrime.
-Non è colpa tua!-le disse,impietosita,la donna,stringendola a sé.
-Invece si!Se mi odiate,avete una buona motivazione!-si disperò ancora di più la ragazza.
-Non è vero!-ribattè il padre di Kenny.
-Non ti potremo odiare,anche se volessimo!Nostro figlio tiene così tanto a te,che ha sacrificato addirittura se stesso!-concluse l’uomo.
Lucinda sorrise:i genitori di Kenny la volevano molto bene.
Si aprì la porta della sala operatoria,e ne uscì il chirurgo che aveva operato Kenny.
-Voi siete i genitori del ragazzo?-domandò l’uomo ai genitori,che si avvicinarono,insieme a Lucinda,a lui.
-Io sono il dottor.Oak,e sono il chirurgo!-si presentò l’uomo.
-Il ragazzo ha 3 costole rotte(anzi,di solito se ne rompono di più!),e ha avuto un’emorragia celebrale molto forte…-continuò.
Il cuore di Lucinda cominciò a battere sempre più lentamente.
-E’ proprio un ragazzo molto forte,perché è entrato in coma!-disse,con un mezzo sorriso.
Anche Lucinda sorrise.
Stava pensando il peggio.
-Possiamo vederlo?-domandò il padre di Kenny.
-Certo,ma solo voi,che siete i genitori!-accordò il chirurgo,rivolgendosi alla ragazza.
Lucinda si sentì malissimo.
Non poteva vedere Kenny?
La madre del castano notò che a Lucinda dispiaceva,perciò chiese al chirurgo se poteva far un eccezione alla ragazza.
Sarebbe entrata solo lei,e i genitori del ragazzo.
Il chirurgo,ascoltando la richiesta della donna e vedendo in che condizioni era Lucinda,accordò e li accompagnò nella stanza dove avevano messo Kenny.
Li lasciò soli.
-Kenny!!!-urlò la madre,correndo verso il figlio.
-Cosa ti ha fatto quel bastardo!-urlò ancora la donna,piangendo.
Lucinda si avvicinò,insieme al padre,al ragazzo.
-Kenny…-disse,nella speranza che le sorridesse.
Lo osservava:aveva gli occhi chiusi,la testa era avvolta nella carta,nella sua bocca c’era la mascherina dell’ossigeno.
Le afferrò una mano.
“Kenny,devi riprenderti!”pensava,mentre stringeva la sua mano,sempre più forte.
-Lucinda!-chiamò il padre di Kenny,avvicinandosi a lei.
-Si?-si risvegliò dai suoi pensieri la blu.
-Ti vogliono i carabinieri!-fece l’uomo.
Lucinda uscì dalla stanza,e si diresse verso 2 uomini che la stavano aspettando.
-Tu sei Lucinda Harukaze?-domandò uno di quei uomini.
-Si…-disse,spaventata.
-Non spaventarti,dobbiamo solamente farti alcune domande!-la tranquillizzò l’altro,mettendole una mano nella spalla.
-E’ sotto shock!Se volete farle delle domande,venite nel mio studio!-disse una voce femminile alle loro spalle.
Era la dott.sa Jessie.
Li portò nel suo studio.
-Allora,dimmi…chi è che ha investito il tuo amico?-domandò il 1° uomo che le aveva parlato.
-Non lo so…non l’ho visto!-fece la blu,impaurita.
-Ok…la sai la targa?La ricordi?-domandò l’altro.
-Si,la posso scrivere?-domandò la ragazza.
Quando le porsero il foglio,scrisse la targa e gliela diede.
-Ok,a che ora è avvenuto l’incidente?-domandò ancora l’uomo.
-Verso l’una…l’una e 10,perché alle 01:15 è venuta l’ambulanza!-fece Lucinda,decisamente scossa.
-Scusatemi,potete smettere?La mia paziente è molto scossa!-l’interruppe la psicanalista.
-Certo!-si alzarono gli uomini.