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Autore: Ssmiren_    09/10/2011    0 recensioni
E' la Loro Storia.
8 ragazzi in preda ad amori adolescienziali, triangoli amorosi, amiche stravaganti, serate all'insegna del divertimento ma tutti legati da un unico e profondo affetto. L'amicizia.
I protagonisti di questa storia accaduta davvero, così lunga, piena di intrighi, di mistero, malinconia, dolcezza e a volte di tanta tenerezza sono Loro. Andrea ed Angelica.
Due ragazzi diversi che insieme formano la metà perfetta. Lui è stravagante, buffo e stranamente ambiguo e misterioso, ama ridere e far ridere, l'amore non è mai stato il suo forte. Lei è la tipica ragazza semplice. La ragazza della porta accanto, pazzamente innamorata.
Da quando i loro occhi e le loro anime si sono incrociate tutto è cambiato. Non si sono mai capiti, mai presi...ma qualcosa nella loro vita sta cambiando.
Piano piano scoprirete che questa non è una storia banale, altrochè! E' la storia piu' strana, piu' buffa, romantica e divertente che sia mai stata scritta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei. Lei non amava parlare, ma era bella. Lei era timida, ma era bella. Lei era dolce, ed era bella; tanto bella. Per lei non era semplice, non era semplice parlare con le persone o dimostrare loro il suo affetto. Lei era un pò come una pianta carnivora: amava stare li ed essere osservata da tutti, come se fosse una pianta rara e come una pianta carnivora, quando si avvicinava qualcuno, qualcuno di importante, lei lo mangiava, lo mangiava ma non con lo sguardo, lo sguardo non occorreva. Bastava solo guardarle gli occhi, belli. Erano troppo belli e mangiava con la voce, così tremula e decisa. Lei mangiava anche con le braccia. Quando alzava le braccia sembrava un piccolo angelo che dovesse spiccare il volo. Angelica. Angelica però era una pianta carnivora e quando non conosceva lei si chiudeva, si chiudeva ma non soffriva. Lei riusciva a trovare nel suo silenzio, nella sua solitudine, l'equilibrio che la portava a essere felice anche se era triste, anche se era sola, anche senza nessuno. Angelica andava a scuola. Lei l' aveva cambiata. Nella scuola vecchia non si trovava troppo bene e comunque doveva trasferirsi doveva andare lontano ad Amsterdam e avrebbe dovuto cambiare comunque. A lei piaceva cambiare, piaceva ridere e soffrire per un cambiamento e sopratutto in quel periodo aveva voglia di avventure, aveva voglia di amicizia, aveva voglia di cantare a squarciagola Baglioni e ballare sulle note delle sue canzoni anche se era poco coordinata. Angelica aveva anche voglia di innamorarsi. Lo voleva veramente. Dall'italia si dovette spostare ad Amsterdam. Non che ne fosse molto felice di andare così lontano di lasciare le sue abitudini, di lasciare il suo paese, la sua colazione la mattina presto quando si svegliava affamata, il suo pranzo di corsa tra la cucina e la cameretta dov'era il computer, il cuo computer nero con due piccolo cuoricini incollati in alto. Non che fosse felice di dimenticare il suo cappuccino con la schiuma alle quattro del pomeriggio o la sua piccola casetta, ma angelica era abituata. Era abituata a vivere situazioni che non erano le sue, ad adattarsi a cose che non conosceva e a conoscere cose a cui doveva adattarsi. Lei aveva paura a pendere l'aereo era più forte di lei. Non ci riusciva. La mamma Paola, e il Papà Giuseppe la trascinarono al check-in con la sua modesta valigia con pochi abiti. Qualche trucco e tante foto dentro. Aveva un giacchetto grigio e costava 40 euro ma era troppo bello. Le stava da favola e in tasca ovviamente il suo cellulare. Fece un respiro profondo e tentò di salire le scale. Faceva strano anche a lei ma ci riuscì. Arrivò e si mise seduta. Vicino alla mamma c'era il padre, lei era sola ed eraQuattro sedili più avanti. Sola, li, aveva trovato posto anche se sapeva che non poteva, sapeva che non poteva chiamare con il suo cellulare nero e azzurro sull'aereo ma sinceramente non le importava troppo. Sentire qualcuno l'avrebbe distratta. Il primo numero, uno a caso. Sofia. Sofia era una sua grandissima amica. Con sofia aveva trascorso le elementari e le voleva molto bene. Lei era rimasta in Italia a Roma. Anche se avrebbe voluto partire con lei Sofia era troppo felice di sentirla. Sentire che stava bene. Ora poteva stare tranquilla. Le due erano molto simili ma troppo diverse. Si conoscevamo e allo stesso tempo non sapevano niente l'una dell'altra. Sofia era bionda,aveva gli occhi azzurri e dei capelli raccolti con una treccia che le arrivava fino alle ginocchia. Sofia era una ragazza seria. Non si truccava e non pensava a vestirsi bene o ricoperta di marche famose. Lei viveva in tuta e adorava i gatti. L'aereo partì in quel momento Angelica ebbe una fitta al cuore, l'aereo stava decollando, sembrava perdere equilibrio ma quando finalmente riprese quota si senti piu tranquilla. Guardo fuori dal finestrino e sorridendo fece: "Amsterdam sto arrivando."
  
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