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Autore: LTL    09/10/2011    1 recensioni
Londra, giorni nostri. Nei pressi di Camden Town vivono sette adolescenti, Audrey, Monroe, Marilyn, Colin, Austin, Pete e Lucas, che hanno personalità e storie differenti, che sono destinate a scontrarsi nello stesso liceo, dando il via a intrecci romantici complicati e profondi, amicizie improbabili e risse e baci, il tutto condito da tanto sesso, alcol e droghe. Ognuno dei personaggi ha una storia particolare e difficile alle spalle, che verrà raccontata da loro in prima persona, tramite un cambio di punto di vista per ogni capitolo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO,
AUDREY.

Mi chiamo Audrey Daniels e ho diciassette anni.
Frequento la quarta superiore di uno dei più affollati e pulciosi licei pubblici di camden town.
In realtà sarebbe un edificio grandissimo, disegnato da un tipo famoso e tutto quanto, ma non è stato conservato bene per niente, quindi adesso cade un pò a pezzi, ma va bene così.
oggi indosso una maglia nera a maniche corte (è estate, ma qui a Londra tira un vento tiepido che ricorda l’autunno), con sopra la foto di un paio di tette che somigliano un sacco alle mie, piccole e sode.
Il mio ragazzo si chiama Colin Connery, stiamo insieme da quasi un anno e mezzo, ma non so per quanto ancora, dal momento che l’ho pizzicato con Chantal qualcosa, quella bionda con le tette flosce della quinta C.
Colin è in quarta A, ma dovrebbe essere in quinta. è stato bocciato più che altro per il suo comportamento, perchè ha tipo dei problemi a controllare la rabbia o che so io.
Colin è  alto, molto  bello, molto popolare, molto stronzo, e da sempre ci facciamo un sacco di corna a vicenda, ma alla fine non riusciamo mai a stare lontani troppo a lungo perché facciamo del sesso fantastico, e perchè sappiamo che due schizzati come noi alla fine non troveranno mai nessuno che li capisca, quindi io torno sempre da lui e lui torna sempre da me, è il nostro destino. staremo insieme per sempre.
Insomma, comunque sia,  l’ho beccato con questa tipa, alla festa a casa di questa Natalie Beths, c’era una canzone dei Gossip e io ero davvero ubriaca e barcollavo sui tacchi, e non ricordavo come ma avevo dello zucchero filato tra i capelli, sapevo solo che  li sentivo appiccicosi e pesanti.
Insomma, salgo le scale di questa enorme casa cercando di evitare la gente per terra che si bacia con la lingua eccetera eccetera, e  non li guardo perché ho l’impressione che siano coperti di bava dappertutto.
Comunque, arrivo in questo corridoio e apro la prima porta che trovo, alla ricerca di un cazzo di lettodove stendermi e perdere i sensi fino alla mattina dopo.
già mi immaginavo svegliarmi con gli occhi appiccicati per il trucco e un mal di testa atroce che mi alzo e chiamo un taxi e mi prendo non so quante aspirine e poi collasso sul mio letto.
fatto sta che i miei piani vanno a farsi fottere, perchè il letto lo trovo, ma con quei due stronzi sopra.
Colin è sdraiato a petto nudo  e con i jeans sbottonati, e quella troia di Chantal gli sta sopra, senza reggiseno, e la cosa che mi dispiace di più di tutta questa faccenda è che ho dovuto vedere le sue tettone flosce che ballonzolavano sopra Colin, mentre questa si affannava a strusciarglisi addosso come una scrofa in calore.
Ho una specie di fissa per le tette, sono la prima cosa che guarderei in una ragazza se dovessi giudicare la sua bellezza.
Comunque Chantal l’ho picchiata, anche se alla fine mi ha fatto più male lei perché io sono davvero troppo magra, ma io l’ho infilzata un paio di volte con i miei tacchi a spillo, anche se non so bene dove, ma devo averla fatta sanguinare almeno un pò.
Alla fine Colin ha trattenuto le risate e ci ha divise, si è rivestito e mi ha accompagnata a casa, mentre Chantal sdraiata a terra mi urlava dietro che ero una pazza psicopatica, mentre cercava di frenare il sangue che le usciva dall’orecchio.
Successivamente ho realizzato di averle diviso in due il lobo dell’orecchio, strappandole via l’orecchino d’oro con una pietrina arancione al centro, davvero brutto.
Comunque, a casa mia come sempre non c’era nessuno, mia madre faceva i turni di notte e mio padre non lo vedevo da un pezzo ormai, così mi sono tolta il vestito blu che mi stava strizzando come un preservativo troppo stretto e sono rimasta in calze a rete, con le mie fantastiche tette a giro, così graziosamente piccole da non aver bisogno di un reggiseno.
Colin non si scusò e io stranamente non mi arrabbiai con lui, mi sedetti sul tavolo della cucina e lui mi prese un pacchetto di ghiaccio dal freezer e me lo appoggiò sull’occhio che iniziava a gonfiarsi come un’anguria.
Poi abbiamo fatto sesso sul tavolo della cucina, e il ghiaccio è caduto a terra e si è rotto in mille pezzi che nessuno ha raccolto, solo che nell’impeto della nostra attività siamo scivolati dal tavolo e io sono finita con la schiena sul pavimento, su un pezzo enorme di ghiaccio, ma avevo la mente così altrove che non ci badai finché non si sciolse e alla fine, quando Colin e io venimmo, mi sentii solo ghiaccia e bagnata alla schiena.
Poi Colin si rivestì e uscì dalla porta come se niente fosse, allora io non sono sicura di volerlo perdonare adesso.
Ma probabilmente finirò per andare a letto con qualcun altro per ripicca (anche se lui non è arrivato proprio in fondo con Chantal) e tornerò da lui, perché lo desidero troppo per non essergli terribilmente legata.
Che mi chiamo Audrey Daniels l’ho già detto, mi pare.
Oh, ok, allora la prima parte della mia pelle, per ora, finisce qui.
  
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