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Autore: Bazylyk19    11/10/2011    2 recensioni
Era una notte buia e tempestosa...
Potevo limitarmi a questo?
Ovviamente no, e quindi i poveri Nordici dovranno vedersela anche con un bel blackout!
E se i protagonisti sono loro, cosa può succedere in una casa assolutamente priva di ogni luce?
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lampo squarciò il cielo all'improvviso. Non passarono che pochi secondi e subito un tuono fece tremare i vetri e le pareti dell'antica abitazione, mentre la pioggia continuava a scrosciare senza tregua.

 

Scrosciare?

 

Era la peggiore tempesta che si era verificata negli ultimi dieci anni!

 

O almeno era quello che pensava Finlandia.

 

Quella notte, oramai l'aveva capito, gli sarebbe stato praticamente impossibile dormire.

 

E stavolta non poteva neanche dare la colpa a Svezia... poverino, stavolta non c'entrava davvero...

 

Si era svegliato di soprassalto neanche mezzo minuto prima a causa di un tuono fragoroso.

Certo, alla sua età non avrebbe più dovuto avere paura dei tuoni, dei lampi, delle tempeste, per quanto rumorose fossero... certo che no... tuttavia questo non gli consentiva comunque di riprendere sonno.

Attese qualche altro minuto, aspettando che la tempesta scemasse.

Quando gli fu chiaro che questo non sarebbe successo, decise di avventurarsi nell'immensa casa che divideva con gli altri nordici per un meritato, sano, lungo e rassicurante sorso di vodka... magari di kossu... sì, era proprio quello di cui aveva bisogno!

Si alzò dal letto rabbrividendo per la temperatura eccezionalmente bassa e rimpiangendo per un attimo di aver abbandonato quel posto caldo e confortevole che era il suo letto, poi premette il dito sull'interruttore con lo scopo di accendere la luce.

 

Nulla.

 

Riprovò.

 

Assolutamente nulla.

 

Solo un lampo illuminò a giorno la stanza di Finlandia, ma della corrente elettrica non c'era traccia.

 

Cosa poteva essere successo?

 

Quell'inconveniente lo spinse a desiderare ancora di più la sua amata vodka, ma al contempo gli mise addosso uno spiacevole senso di ansia. Appena qualche giorno prima aveva visto con Danimarca e Islanda un film di origine chiaramente americana, uno splatter dalla trama inesistente ma che lo aveva costretto a tremare per l'intera serata... guarda caso, anche lì i disgraziatissimi protagonisti del film erano rimasti al buio prima di essere brutalmente decimati dallo psicopatico di turno con piccone al seguito.

Dannazione, quella siuazione gli risuonava così premonitrice, ora!

 

Respirò a fondo per calmarsi e, quando pensò di esserci riuscito, decise di lasciare la stanza, autoconvincendosi che la cosa peggiore che poteva incontrare in quei corridoi era Svezia... o al massimo Danimarca con la sua ascia.

 

Peggio Svezia, decisamente.

 

Specie se aveva intenzioni poco caste... sì, era centomila volte meglio incontrare un assassino munito di piccone, sega elettrica e simili, piuttosto che una nazione alta più di uno e ottanta e fermamente convinta di essere tuo marito.

 

Che poi, in tutto questo, neanche gliel'aveva chiesto se voleva essere sua moglie...

 

Turbato da questi pensieri, Finlandia scosse la testa per scacciarli via e si avventurò con una spavalderia che non credeva di avere nella casa immersa nell'oscurità, o al massimo, di tanto in tanto, illuminata tetramente da qualche lampo.

 

Muovendosi con lentezza, il ragazzo iniziò a percorrere il lungo corridoio.

 

Il pavimento era ghiacciato sotto i suoi piedi e sentiva le estremità del corpo divenire sempre più fredde.

 

In qualche modo, facendo più affidamento sulla sua memoria che su quanto gli consentivano di vedere i numerosissimi lampi, raggiunse il soggiorno e cercò a tastoni il basso mobile di legno in cui era solito confondere la sua amata vodka con la birra di Danimarca.

 

Sì, lo sapeva.

 

Tenere insieme vodka e birra era un'eresia... tuttavia le sue adorate bottiglie avrebbero dovuto restare lì finchà non avesse trovato una sistemazione più consona...

 

Lasciandosi guidare dal tatto, individuò immediatamente quella che cercava.

Con malcelata soddisfazione, scacciando ogni paura, la stappò, pronto a concedersi un abbondante sorso ristoratore.

 

Non ne aveva neanche sorbito le prime gocce, quando una mano sottile si posò piano sulla sua spalla facendolo sobbalzare.

 

-Sta' calmo... sono io...- disse una voce pacata, dal tono leggermente annoiato.

 

-Che paura... pensavo che fosse Su-san...- mormorò sollevato il Finlandese riappropiandosi della bottiglia di vodka.

 

-Dovresti darci un taglio... tubate tutto il giorno e poi dici queste cose...-

 

-Non è mica colpa mia... forse ti è sfuggito, ma non sono molto contento di questa situazione... ultimamente Su-san sta diventando sempre più... insistente... ehm... su certi approcci...- provò a giustificarsi il finlandese arrossendo come un peperone, -piuttosto, come mai sei qui, Nor-kun?-

 

-Non certo per ascoltare i tuoi problemi di coppia...- bofonchiò distrattamente il norvegese, -visto che ha deciso di diluviare, sono venuto a controllare che tutto fosse chiuso a dovere...-

 

-Ah... capisco...- rispose un po' deluso il finlandese mentre un tuono più forte degli altri sottolineava le parole dell'amico, -comunque, è anche saltata la corrente...-

 

-L'avevo notato...-

 

-Non vai a controllare?-

 

Norvegia sbuffò e alzò le spalle.

 

-A questo ci penserà quello stupido di Danimarca...-

 

-Sei cattivo, Nor...- si udì improvvisamente dal corridoio.

 

-E ti pareva...-

 

-Danimarca-san... sei sveglio anche tu?- Chiese il finlandese notando come quella che doveva essere la serata perfetta per un film horror stesse diventando un'allegra riunione di famiglia.

 

-Cattivo, Nor...- ripetè il danese passando un braccio sulle spalle dell'interpellato che, infastidito, lo scostò con decisione, -mi tratti sempre male, ma poi sono io quello che deve capire cos'è successo alla corrente... non puoi usarmi solo quando ti fa comodo.-

 

-Ha ragione, Nor-kun...- commentò Finlandia immaginando il sorriso divertito stampato sul volto di Danimarca e l'espressione annoiata su quello del norvegese mentre mettevano su quell'improvvisato siparietto di mezzanotte, -non dovresti trattarlo così...-

 

-Tsk, in confronto a quello che fai tu è ben poco... hai idea di quante notti stai facendo passare in bianco al povero Sverige?- Lo punzecchiò con aria sarcastica il norvegese, provocando l'immediata reazione del ragazzo.

 

-Vorrei fargli capire che se resta con me le notti in bianco le farà tutte... tutte, davvero, nessuna esclusa!-

 

Con quella frase pronunciata a voce più alta del solito, Finlandia capì che aveva appena firmato la sua condanna... era infatti improbabile che non fosse stato sentito...

Dandosi mentalmente dell'idiota, si acquattò e attese nel buio, in silenzio, il rumore di possibili passi, cosa che non tardò a farsi riconoscere nonostante il forte scrosciare della pioggia.

 

 

 

 

 

 

 

Fine primo capitolo!

Come molti avranno capito, per il povero Finlandia si mette male... come farà a salvarsi?

Lo scoprirete (ammesso che ci riesca!) nel prossimo capitolo!

 

Grazie a chi ha letto e a chi commenterà!

 

Alla prossima! ^_____^

  
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