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Autore: DK in a Madow    12/10/2011    0 recensioni
Christian e Gloria volevano amarsi. Niente di più. Volevano aggiungere solo un po' d'amore a questo mondo fin troppo inebriato d'odio. Ma quanto è breve il passo tra sogno e realtà?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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For what will divide us?



Polvere.

Da giorni non vedo altro. Panorami monotoni si aprono di fronte a me, gli occhi abbagliati dal sole del deserto. La distruzione si realizza giorno per giorno; sangue, piscio, sudore. Morte. Questa è la guerra. Una discarica di anime e una boutique dell’odio. Tra tutte queste cose che riempiono quelle che un tempo chiamavo le mie “giornate”, l’unico modo per vincere la morte è continuare a vivere nei miei pensieri.
Sono esattamente tre mesi, due settimane e un giorno che sono lontano da casa, disperso in una terra dimenticata da Dio. Già, Dio. Dov’è Dio? Per caso si è trasferito? E’ andato in vacanza? Ha smesso di prendere appuntamenti con i fedeli che gli chiedono di porre fine a quest’inferno? Già, il mio inferno. Ho il fuoco nelle vene. Si, mi sento un demone e nonostante io stia soffrendo, sono in uno stato di grazia che mi permette di riflettere sulla vita, l’amore, la morte. Tutto ciò diventa immensamente importante quando la tua esistenza è in bilico tra un respiro e una pallottola.
Penso sempre, specialmente quando mi trovo nel capannone che da mesi è diventato il nostro punto di ristoro, una mensa che ti serve brodaglie insipide e pane raffermo e un dormitorio che puzza di muffa. Ma nella morte e nella distruzione, questa è diventata la nostra casa. In questi giorni avrei anche ingoiato il piombo se necessario. Guerra e fame ti lacerano talmente infondo che per assurdo la cosa più importante che senti nascere dentro di te è la voglia di vivere.

-“John! Posta!”

-“Arrivo!!! Da parte di chi??”

-“Ma dalla tua “piccola”, e chi dovrebbe essere?? Cristo, ti scrive ogni santo giorno”

-“Dai qui coglione!”; John sta sorridendo, il compiacimento sul viso mentre prende posto alla mia destra.

-“Buongiorno Christian!”; l’omone che ha portato la posta sta gracchiando il mio nome.

-“ ‘Giorno Fred!”; riesco a malapena ad aprir bocca.

-“Quando avrò l’onore di darti una lettera?? Possibile che tutti si siano scordati di te?”; a Fred piace scherzare, per questo non mi offendo.

-“Beh, amico, esiste un aggeggio chiamato ‘cellulare’, hai presente??”

-“Giusto! Beh, buon appetito allora!”

-“Anche a te!”

Fred si lascia cadere pesantemente sulla sedia alla mia sinistra, addentando una mela e imprecando perché tardavano a servire la cena.
Già, nessuno mi scriveva. Soprattutto, da quando sono arrivato qui, non avevo notizie di Gloria. Non una lettera, non un messaggio. Nulla.
Gloria. Nei momenti in cui la stanchezza inizia a farsi sentire, credo di vederla nel deserto ed è come vedere la salvezza sul punto di morte. I suoi occhi neri bruciano all’orizzonte, più forti del sole, più neri della notte. Si, la notte. Il tocco delle sue mani e delle sue labbra sono sogni frequenti, destinati a rimanere tali; ormai Gloria non c’è. Non l’avrei ritrovata al mio ritorno così come non la vidi un’ultima volta prima di partire. Non sarebbe venuta a cercarmi e io non l’avrei mai ritrovata, nascosta chissà dove.
Gloria, la mia Gloria. La più dolce, la più coraggiosa. Lei che significa tutto per me, lei che ho perso per combattere nel deserto.
Forse avrei dovuto pensarci, forse avrei dovuto considerare cosa fosse davvero fondamentale per me.

-“Mangia che si fredda”

Fred mi sta ridestando bruscamente dai miei pensieri e senza accorgermene mi ritrovo in piedi.

-“Non ho fame, devo andare”

Ormai mancano poche settimane al mio ritorno e non posso viverle nella sconfitta, consapevole che non ho fatto nulla per tenermi stretta la mia Gloria.
Un pugno alla porta del dormitorio e inizio a rovistare nella mia valigia finché non trovo una penna e un quaderno dove da tempo annotavo i miei giorni al fronte. Strappo un foglio, mi siedo sul letto e con le parole ben chiare in mente, inizio a scrivere una lettera per Gloria.

La mia Gloria.

   
 
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