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Autore: A Midsummer Night_s Dream    12/10/2011    6 recensioni
-Ci vuole un minuto per conoscere una persona speciale.
Un’ora per apprezzarla.
Un giorno per volerle bene.
Un mese per amarla.
Ma per dimenticarla, alla fine, non basterà neanche una vita…-
DAL CAPITOLO:
E ho detto basta.
Basta soffrire per una persona che non mi ha mai amata.
Basta soffrire per un amore mai corrisposto.
Basta con le lacrime che soffocano in gola.
Basta con le notti incatenate nel freddo della solitudine.
Basta con le illusioni, con le speranze, con i sogni, basta con tutto, si ricomincia:è l’inizio di una nuova vita.
Era arrivato il momento di rialzarsi, di farsi forza,coraggio e riprendere in mano le redini della propria vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti, questa è la prima volta che pubblico una storia in questo fandom.
Inizio col presentarmi: sul sito il mio nome è Midsummer_Dream mentre nella realtà è Martina. =)
Della storia che state per leggere, posso solo dire che è nata da sé, tra una canzone e l'altra, tra ricordi e pensieri.
Alcune delle frasi che leggerete sono riprese da un'altra One-shot che ho scritto in un altro fandom, per il resto è una trama che non ho mai trattato.
E' una piccola one-shot senza alcuna pretesa, ma nulla toglie al fatto che mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate visto che è la prima che pubblico qui.
Penso di aver finito, vi lascio alla storia.
Buona lettura!









Vi consiglio di ascoltare questa canzone in un'altra finesta mentre leggete.
http://www.youtube.com/watch?v=Y72_b3iMyoQ



Ringrazio Betrayed_89 per la bellissima cover, grazie mille tesoro! :*


 





















Ci vuole un minuto per conoscere una persona speciale.
Un’ora per apprezzarla.
Un giorno per volerle bene.
Un mese per amarla.
Ma per dimenticarla, alla fine, non basterà neanche una vita…






 




E quando la persona che più hai amato ti abbandona, il resto del mondo perde importanza.
Ti chiudi in te stessa, sola nella tua stanza.
Sola nel tuo dolore.
Sola in un mondo che ha perso significato, un mondo dove giorno dopo giorno perdi la luce che hai dentro mentre immagini e ricordi riempiono i tuoi occhi di lacrime e il petto si sgonfia per la mancanza d'aria.
Nella tua solitudine capisci che i colori del mondo non esistono senza di lui, che tutto è amaro e non c'è più dolcezza,non c'è più carezza che ti sfiora e che ti fa apprezzare ciò che ti circonda.
Ma finalmente dopo tanti giorni di pioggia, un po’ di sole inizia a intravedersi tra le nuvole e la vita continua ad andare avanti… anche senza di te.
Ma è tutto così maledettamente difficile…
In un attimo ho visto sfumare davanti ai miei occhi una storia che credevo avrebbe avuto un futuro.
Una telefonata è bastata per cambiare tutto.




“Pronto?”
“Harley, sono Robert…”
“Oh, amore ciao… E’ da questa mattina che provo a chiamarti, dove sei stato?”
“Harley, non sono il ragazzo giusto per te. Ho diciotto anni e voglio divertimi, uscire con gli amici e con te accanto non posso farlo”
“Cos-cosa stai dicendo?” la mia voce trema, i miei occhi si appannano a causa delle lacrime pronte ad uscire mentre il mio cuore martella tanto forte che sento il torace far male.
Non può dire sul serio. Sarà sicuramente uno scherzo, solo un terrib-
“ E ‘ stato bello fin quando è durato Harley, ma adesso è finita. E’ finito tutto quanto!”
“No! Aspetta… ti prego… non puoi-“
“E’ meglio così, credimi…” la tua voce in un ultimo sussurro prima che la chiamata finisca e il mio cuore si spezzi frantumandosi al suolo.
Un tonfo silenzioso che ti logora, che fa più rumore di qualsiasi altra cosa al mondo e ti scoppia il petto,ti scoppiano le orecchie,ti scoppia la testa.




I primi giorni furono davvero devastanti, sia fisicamente che mentalmente.
Continuavo a rivedere il tuo viso dappertutto, i tuoi occhi in tutte le persone che incontravo.
Mi ero chiusa nel silenzio della mia stanza mentre lacrime di disperazione scendevano senza sosta.
E fino alla fine sono stata molto masochista, sai?
Continuavo ad ascoltare la canzone che ha fatto da colonna sonora al nostro primo bacio.
Un bacio di cui adesso rimane soltanto un dolcissimo, e al contempo amaro, ricordo.
Per un momento, per un piccolissimo attimo, ti ho anche odiato.
Credevo che così ti avrei dimenticato, che stupida!
Non potevo, non posso dimenticarti perché alla fine i tuoi occhi sorridenti tornano a tormentarmi, riscaldandomi il cuore di un amore che difficilmente riuscirò a cancellare.
Perché, nonostante tutto, sei parte di me.
Sono caduta in un baratro di cui non riuscivo mai a vedere il fondo, accanto a me vedevo le persone che più amavo soffrire.
E una notte mentre dalla mia stanza ascoltavo il pianto disperato di mia madre e la voce di mio padre che cercava di consolarla mi sono svegliata dal mio torpore.
Ma che diavolo sto facendo? Faccio del male alle uniche persone che mi hanno davvero amata, come posso fare loro questo? Sono solo un’egoista.
E ho detto basta.
Basta soffrire per una persona che non mi ha mai amata.
Basta soffrire per un amore mai corrisposto.
Basta con le lacrime che soffocano in gola.
Basta con le notti incatenate nel freddo della solitudine.
Basta con le illusioni, con le speranze, con i sogni, basta con tutto, si ricomincia:è l’inizio di una nuova vita.
Era arrivato il momento di rialzarsi, di farsi forza,coraggio e riprendere in mano le redini della propria vita.
Non è stato facile, ma alla fine, sono riuscita a riemergere grazie all’amore delle persone a me care.
Pian piano la vita ha ricominciato ad assumere un po’ dei suoi colori, il dolore ha lasciato presto posto ad un vuoto che difficilmente riuscirò a colmare, ma va bene così.
Non sono mancate le notti in cui le lacrime sono tornate a farmi compagnia, in cui ho cercato di soffocare i singhiozzi nel silenzio della mia stanza, un cuore che è ritornato a sanguinare e che, ogni volta, ho curato con tanta pazienza ma va bene così.
Infondo, non ho mai pensato che sarebbe stato facile.
Ho iniziato ad uscire, a parlare con le mie amiche ma ancora una volta il destino era pronto a colpirmi.
In una fredda mattina di gennaio ti ho visto.
Accanto a te una bellissima ragazza bionda che ogni tanto si stringeva al tuo corpo, sorridendo dolce.
Una lama incandescente in pieno petto che mi ha tolto il respiro, il dolore era tornato e questa volta più forte di prima.
Sono scappata via in lacrime fino al parco e lì, ho dato libero sfogo al mio pianto.
Ma anche le lacrime ben presto sono finite, mi sono rialzata e con un sorriso amaro sulle labbra sono tornata a casa fingendo di star bene, ancora una volta.
Un pomeriggio come tanti ero a casa, stavo studiando latino e pensando a come pochi istanti potessero cambiare una vita, quando suonarono alla porta.
Perplessa scesi al piano di sotto domandandomi chi fosse così pazzo da uscire con la tempesta che imperversava fuori.
Rimasi sconvolta quando vidi il volto della ragazza bionda che avevo visto quella mattina in lacrime.
Silenziosamente la invitai ad entrare attendendo che parlasse.
“Io… Io sono Rebecca e sono qui per Robert. Ho bisogno di parlare con te”
“Mi dispiace, ma non sono disposta ad ascoltarti e tanto meno parlare di lui con te” e fu in quel momento che si accasciò sul pavimento disperata.
“Tu devi venire con me! Lui sta per morire e il suo unico sogno è quello di rivederti per l’ultima volta…”
Il mio corpo si disconnesse dalla mia mente mentre velocemente afferravo la giacca e seguita da Rebecca mi precipitavo in strada, correndo verso casa sua.
Mille pensieri affollavano la mia mente, dubbi, domande che scomparvero non appena lo vidi sdraiato sul letto accerchiato dai suoi familiari.
Appena i suoi occhi incontrarono i miei, mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
“Amore mio… sei qui”
Mi gettai singhiozzando su di lui mentre le sue braccia, se pur debolmente, mi stringevano a sé.
“Perdonami Harley, io non-“
“Shhh non sforzarti” dissi poggiando due dita sulle sue labbra “Adesso sono qui. Ti amo e ho continuato a farlo ogni giorno”
“Ti amo anch’io, non immagini quanto…”
Avvicinai il mio volto a suo mentre chiudendo gli occhi posai le mie labbra sulle sue.
E finalmente, dopo tanto tempo, ritornai a respirare, il mondo riassunse i suoi colori.
Aprii gli occhi lentamente e vidi ciò che non mi aspettavo di vedere.
Era morto.
Con mani tremanti accarezzai il suo volto mentre le lacrime uscivano copiose dai miei occhi.
La vita, alla fine, era riuscita a portarmi via la cosa più preziosa.
Strinsi la sue mani tra le mie e solo in quel momento mi accorsi di una lettera.

-A colei che illumina i miei giorni.-

Esitante la presi, non sapendo se fosse per me o per Rebecca.
“Questa è per te da mio fratello” disse spuntando improvvisamente al mio fianco”Avrebbe voluto leggerla lui ma non c’è riuscito…”
Sconvolta dalle sue parole abbassai lo sguardo sulla lettera che stringevo tra le mani mentre lentamente la aprivo:



 

























 


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Crediti:

So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te.
Tu sei il mio angelo e sei stata mandata per starmi vicino. - A walk to remember di Nicholas Sparks.

   
 
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