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Autore: Shadow Nameless    18/06/2006    2 recensioni
Quando i figli della Notte distrutti dalla disperazione per un dolore che nessuno di noi può capire allargano il loro ampio manto avvolgendo ogni cuore, soffocando ogni stella, offuscando la luna, non sappiamo più che strada seguire e ci troviamo persi nell'oscurità. Ma per quanto invochiamo un aiuto, una parola di conforto, anche solo una carezza, siamo avvolti dall'odio e dalla solitudine. In fondo, è da soli che si vive. E' da soli che si combatte. Ed è da soli che si muore [Attenzione!!!alcuni argomenti trattanti in questa fic potrebbero causare orticaria a persone molto religiose...]
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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A strange idea

 

A strange idea

 

 

Capitolo 1

 

Socchiuse leggermente gli occhi, sospirando stancamente.

Sentiva quel liquido caldo e vischioso, scivolarle sulla pelle lattea, come un dolce coperta.

Inclinò leggermente il volto di lato, immergendosi meglio nel suo  “bagno”.

Attenta, come sempre, a non sfiorare il suolo, duro e frastagliato.

Uhm, era sorprendente la facilità con cui associava quel luogo ad una piscina.

O meglio, estremamente macabro.

Con un paio di lente e calcolate bracciate raggiunse il bordo della piscina.

Adesso aveva da fare… doveva lavorare.

Appoggiò le mani alla nuda roccia, facendosi leva sulle esili braccia per tirarsi su.

Lavoro… piuff

E mentre si alzava piccole gocce rossastre scorrevano sul suo corpo, per poi sfiorare il terreno.

Con estrema pigrizia prese la sua veste da un masso lì vicino e si allontanò.

Incurante della scia di sangue che lasciava al suo passaggio.

Incurante della pelle lattea macchiata di rosso.

Incurante delle labbra rosee, cosparse di piccole scie rosse.

Incurante di ciò che si lasciava alle spalle, delle anime che invocavano il suo nome, il suo aiuto, la sua misericordia.

Ma lei non era misericordiosa.

Lei non era buona.

Avevano bisogno di un’altra prova oltre al lago di sangue alle sue spalle? Il lago dove si era rilassata fino a pochi attimi prima, facendo un bagno?

Nh, la speranza è sempre l’ultima a morire…

Ma niente.

Niente è peggio di una divinità annoiata.

 

Un pic nic.

Loro stavano andando a fare un pic nic.

Yoh inclinò leggermente il capo di lato, confuso.

Quella mattina… o meglio, quella notte, secondo i suoi standard, era entrata silenziosa nella sua stanza

-Sbrigati pelandrone, andiamo a fare un pic nic, ho dovuto svegliare Manta alle quattro per fargli preparare tutto.-

Logicamente Manta non era stato invitato.

Mbhè… certo, lui voleva un bene dell’anima al suo amico, ma…

Dopo quella strana ed improvvisa interruzione dello Shaman Fight la sua ragazza si era fatta sempre più attenta e schizzinosa sugli allenamenti…

Quella mazza chiodata se la sognava di notte.

Ogni volta che vedeva una girandola sentiva un brivido freddo salirgli su nella schiena…

E poi quella mattina…

Mhà, chissà che cosa le era preso… meglio per lui, no?

Sperando che l’indomani  non gli avrebbe fatto fare una tripla sessione di allenamento, altrimenti lo avrebbero dovuto raccogliere con un cucchiaino.

Oh, ma perché preoccuparsi di quello che sarebbe successo l’indomani?

L’importante era il bel ricordo che gli sarebbe rimasto della giornata, no?

Sposò il cestino di vimini dalla mano sinistra alla destra… era pesante, come l’enorme zaino sulle spalle.

Tutte cose di Anna, ovviamente.

Si trovavano in un boschetto a circa un’ora di treno da casa loro.

Gli alberi erano così grandi e maestosi che di certo erano secolari.

Dai rami ogni tanto faceva capolino qualche scoiattolo e dai cespugli gli occhi di un paio di volpi.

Certo, c’era qualche serpente, ma ad allietare sempre di più la giornata c’erano gli uccellini che cinguettavano allegri.

 

Ma maledetti uccellini!!

Lei li aveva seguiti e loro avevano seguito lei.

Brutti bastardi che tubavano sulla sua spalla.

Li scacciava?

Loro tornavano.

Cercava di farli fuori?

Portavano amici.

Provava ad infilarli dentro una gabbia?

Attaccavano a fare come dannati.

-Morirete presto, sappiatelo .-

Ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip cip

-Voglio un cacciatore… anzi un gatto.-

Cip.

-E che avete da essere così allegri?! Un cacciatore vi ucciderebbe per sport, un gatto farebbe di voi la sua cena!-

Cip ciiiip cip.

-Ok, gli umani saranno anche parecchio idioti, ma i gatti…  io adoro i gatti.-

Ciiiiiiiip

-Smettetela di sfottere!-

Cip

-Ma io vi… uh? Si sono fermati?-

La figura accoccolata in cima ad un albero osservava curiosa la strana coppia…

Lui, un tipo tranquillo, ottimista, pacato, per il vivi alla giornata e lei…

Orgogliosa, forte e decisa, previdente ed autoritaria.

Esseri umani che la incuriosivano…

Certo, già il fatto che fossero esseri umani li pregiudicava di parecchio… ma, dopotutto…

 

-Anna, qui va bene?-

Yoh sorrise, conscio che non avrebbe mai detto che andava bene, al massimo accettabile.

-Uh? Accettabile.-

Il ragazzo trattenne a stento una risata.

Conosceva o no la persona che amava?

Certo, conoscere perfettamente Anna Kyoyama era impossibile, ma sapeva che lui la conosceva MEGLIO di chiunque altro.

O almeno lo sperava.

-Yoh, si può sapere che cosa c’è da ridere?-

-Niente, niente… che cosa c’è per pranzo?-

Anna sospirò rassegnata, erano due le cose che frullavano sempre per la mente del suo ragazzo: cibo e sonno.

Ah, e, logicamente, la musica.

Mbhè, almeno in questo lei non era diversa.

-Giusto, che cosa c’è per pranzo?-

La ragazza ebbe uno strano guizzo al sopraciglio osservando Amidamaru.

Certo, erano andati a fare quel pic nic da soli per modo dire…

Amidamaru era con Yoh e i due Shikigami con lei.

Durante lo Shaman Fight si erano fatti parecchi nemici e quindi…

La sua collana di perle scattò velocemente verso lo spirito legandolo come un salame.

-Yoh!!-

-Anna, per favore.-

-Non osare disturbarci per tutto il resto della giornata.- sibilò gelida.

-Agli ordini, ma ora slegami, ti prego.-

 

Dio, quella ragazza era il suo mito!!

Le poteva colare un bronzo?!

Ok, teoricamente non avrebbe dovuto fare favoritismi… ma…

Era un mito!

Il suo idolo.

Certo, era un essere umano, ma…

Era una di quelle persone che aveva visto, ma era riuscita ad andare oltre.

Al suo contrario.

 

-Non avrai esagerato?-

-No, ormai ci è abituato.-

-Anna!-

La ragazza sogghignò sedendosi sotto un salice piangente.

-Dai è la verità…-

-Appunto.-

L’Itako sorrise divertita guardando Yoh sistemare tutto per il pic nic, i suoi movimenti erano lenti e tranquilli… solitamente gli avrebbe intimato si sbrigarsi… ma non oggi.

Quello era il loro giorno, nessuno gli correva dietro.

Per una volta voleva vivere le sue emozioni attimo per attimo, tanto sapeva che Yoh non l’avrebbe mai giudicata neanche se si fosse messa a fargli una sviolinata...

Non l’avrebbe mai fatto neanche sotto tortura, ovviamente.

Ma il solo sapere che POTEVA la faceva sentire… libera.

-Uh?-

-Sì, Yoh?- la ragazza guardò sorpresa quella strana aria corrucciata.

-Ricordi l’ultima volta che abbiamo fatto un pic nic?-

-L’ultima volta?-

-Aha-

-Certamente- sbuffò a quello che di certo non si poteva definire un bel ricordo.

Scheletri a destra e a sinistra.

Pioggia, Yoh ferito e Manta sventrato.

Una giornata perfetta, no?

-L’ultima volta un pic nic ha portato sfiga.-

-Yoh, ricorda che è una mia idea.-

-Sì, ma per aver portato sfiga…-

-HO CAPITO!-

-Chissà, speriamo che oggi vada meglio… anche se…-

-Yoh.- il ringhiò della ragazza diceva tutto.

-Ok, ok.-

Sperando davvero di passare una giornata piacevole e tranquilla la biondina si accoccolò accanto al fidanzato.

Dopotutto era importante essere ottimisti.

 

La figura sull’albero sorrise divertita, appoggiando il volto sul palmo della mano:- Come no… !-

Ciip Ciiiip

-Fanno bene ad essere ottimisti? Sapete cos’è un ottimista? Un pessimista mal informato.-

Cip

-E smettetela di guardarmi in modo compassionevole!-

Cip cip

-Se fossi in voi mi allontanerei, sta per succedere un bel casino!No, ma che dico? Restate qui, tesorini miei, dai che vi do un posto in prima fila, così mi libero di voi! Sono un GENIO-

Ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip

-Ehi, smettetela di beccarmi!-

 

*******

 

Ma vale la pena di soffrire tanto?

Vale la pena sacrificare la propria vita per quella di qualcun altro?

C’è chi solo a sentire questa domanda si lancerebbe in grandiose filippiche sull’amore e l’essere pronti a tutto per l’amato/il figlio/la moglie/la madre/ il marito/il padre/gli amici e via.

Ma non fatemi ridere.

Il mondo e pieno di egoisti che non vedono al di là di se stessi.

Questa è la verità, accettatela.

Non troverete mai qualcuno disposto a morire per voi.

Questa è la vita, sopportatelo.

                                                    Sono io che decido chi vive

                                                           Io decido della vostra morte.

                                                                 Il dove è il quando è affar mio

                                             Non vostro.

                                                                        Io decido chi vive e chi muore.

Poi, logicamente, se per un capriccio nella vostra lunga vita decidete di lanciarvi nel vuoto, sperando che tutto ciò che avete fatto sono state futili azioni in un mondo che è solo una via di passaggio, bene.

Sperate che così facendo arriverete in un posto migliore?

Ottimo, ma…

                                                                                Esiste questo “altro posto”?

Ma soprattutto…

                                                                                      Io vi ci farò accedere?

 

Thas [1°L; p.2]

 

 

Come avete notato dall’inizio di questo cap la storia sta prendendo la piega che ho preannunciato^^. Da adesso in poi le cose partiranno ben bene.

Ringrazio, per aver letto e commentato, ma, soprattutto, per aver preso bene i pezzi finali, quindi grazie mille a Shark Attack, Lady Antares D. L. e Mao chan. Grazie per i vostri pareri e spero che questo cap non vi abbia deluse

  
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