Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: theinvisiblemayqueen    13/10/2011    0 recensioni
La mia prima fanfiction... all'inizio non si parla di Taylor ma poi... vedrete....
Buona lettura!
P.s Recensite,recensite e consigliate!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Cosa fare? Quella notte non dormii. Quasi in trance mi alzai alle 8 e feci colazione, bevendomi un caffè più del solito.Andai da Aust. Si era appena svegliato, quandon piombai in camera sua. Si preoccupò. Gli raccontai tutto, anche il bacio e lui si infuriò e lanciò insulti.
-Non capisci, Austin? non puoi parlargli! Andrebbe a dire tutto al Rettore! Ci espelleranno. Non so che fare...-pensai un attimo. - Giusto! so cosa fare! Ne parlerò nel mio discorso! Sono una delle migliori studentesse! chiederò di modificare la regola!- Aust mi guardò, critico, poi si illuminò e disse:- Mari, sei un genio!- Poi mi diede un abbraccio fortissimo.
A malincuore lo respinsi e,amareggiata, commentai: Non dovremmo più vederci, o almeno, non così frequentemente e in pubblico...per allontanare sospetti...Io continuerò a respingere Trent e tu fai finta di niente...vediamo come si sviluppa...mi dispiace.-
Lui, triste, accettò e poi mi propose un ultimo bacio, per il momento. Con le lacrime agli occhi, annuii.

Finite la mie lezioni, decisi di mettere a posto quel cesso che era la mai stanza: vestiti puliti e sporchi dappertutto, cappotti e sciarpe sullo schienale della sedia,che stave per cadere da quanto era carica. Scarpe e carte di dolci e patatine sul pavimento, sudicio. La scrivania era ingombra di fogli, libri e blocchi. Cancelleria varia era sparsa per la camera, il cestino straripava, il letto era da cambiare.
Mi misi d'impegno e misi in ordine: i libri nel posto a loro designato, i fogli in pile ordinate, le matite nel portapenne, i vestiti puliti nell'armadio e quelli sporchi con le lenzuola, nel sacchetto per la lavanderia...
Quasi tre ore dopo avevo finito. Mi feci una doccia e crollai sul letto.
Entrò Aust, senza bussare, con una scatola di donughts. Quel ragazzo era così dolce...
Parlammo di tutto, evitando l'argomento Trent. Scrivemmo un pezzo del mio discorso. Aust andò in bagno,senza motivo apparente.
Qualcuno bussò. Dissi che era aperto.
-Ciao Maria, non dovevamo studiare insieme.- La voce di Trent era melodiosa, dolce.
Poi, senza lasciarmi il tempo di reagire, mi saltò addosso. Cercò di slacciarmi l'accappatoio, scalciai. Si buttò di peso su di me e mi baciò, possessivo, mentre le sue mani bollenti percorrevano il mio corpo. Mi divincolai. Aveva gli occhi iniettati di sangue, famelici.
Sentendo quel trambusto Austin uscì dal bagno e sgranò gli occhi, atterrito. Poi, in un balzo fu su Trent e cercò di staccarlo da me.

Fa che non si picchino...pensai.

La porta si aprì ed entrò la sorvegliante. La scena era quasi comica: Io, vestita solo di un'accappatoio, con Trent dagli occhi famelici mezzo sdraiato su di me, e Austin che lo tirava, lo sguardo truce.
La donna li separò e mi chiese cosa stesse succedendo. Dissi che Austin era venuto a portarmi il pranzo e che avevamo mangiato insieme e che Trent era entrato, saltandomi addosso senza un preciso motivo.
Lei ne fu convinta e trascinò via Trent.Lui mi fissò, con odio.

Dopo che se ne furono andati guardai Austin,quasi colpevole.
Il suo sguardo mi aveva già perdonato.





   
 
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