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Autore: Jules_    13/10/2011    4 recensioni
Tonight I'm tangled in my blanket of clouds... Tre persone. ...If you walk out on me, I'm walking after you... Tre storie. ...Another heart is cracked in two, I'm on your back. Tre cuori. La scintilla scoccata con una canzone.
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Walking After You


Questa è una piccola trilogia.
Sono tre storie. Tre slash. Sui Nirvana. Ma tutto è nato dai Foo Fighters.
Infatti tutte e tre, io, Daz e Nat, siamo state fissate letteralmente con questa canzone, Walking After You.
L'idea, poi, non ricordo da chi è nata, forse da Nat, fatto sta che ci siamo ritrovate a scrivere tre storie.
Una per ogni coppia: io ho scritto su Dave e Krist, Daz su Krist e Kurt e Nat su Kurt e Dave.
A volte è stato difficile, altre è stato facile, ma alla fine abbiamo realizato questa "cosa" ed eccoci qua a rappresentare sotto forma di paroile l'Amore che anche un gruppo come i Nirvana puo' trasmettere.
Niente, credo di aver finito.
Buona lettura!
Jules, Daz, Nat.




If you walk out of me, I'm walking after you.


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-Scommettiamo?-.
-Scommettiamo!-.
-Tanto lo so che non ce la fai!- rise Dave mandando giù un altro sorso di birra.
-Credi veramente che io non riesca ad afferrare un basso che mi sta cadendo in testa!?- e si interruppe, troppo occupato a tracannarsi mezza bottiglia di vino.
Il batterista sghignazzò e diede un'occhiata fuori dal finestrino notando l'ammasso di gente già appostata per gli Mtv Awards di quella sera.
-Kurt ti ucciderà-
Novoselic sorrise, brillo.-Questo e altro per 50 dollari-.

Forse nessuno se n'era accorto.
O meglio, LUI sperava che nessuno se ne fosse accorto.
Ma forse gli era sfuggito il fatto di essere in diretta su una rete internazionale.
Forse l'unico che non se n'era veramente accorto era Kurt, che sembrava troppo occupato a cantare; ma Dave, da dietro, vide benissimo il basso cadere sulla testa dell'amico, ormai accasciato atterra e che tentava di raggiungere a carponi le quinte.
Continuo' a suonare impassibile, preoccupato per il compagno che, dolorante, veniva trascinato dai paramedici fuori dal palco.
Fortunatamente Lithium era quasi terminata e Dave, finita l'esibizione, si diresse velocemente verso le quinte seguito da Kurt che, tranquillo, posava la sua chitarra.

Dave chiuse la porta del camerino di colpo.
-Ma cosa cazzo ti è saltato in mente!?-
-Mi devi 50 dollari- fu la prima cosa che disse il bassista, il quale barcollava addosso alla parete per colpa del troppo champagne condiviso con Brian May poco prima (ma di cui ancora possedeva la bottiglia).
-Ma io scherzavo!-
-Vuol dire che non mi darai i miei 50 dollari?-
-Senti, te ne do quanti ne vuoi, basta che non ripeti una cosa simile!-
Krist guardò l'amico con aria confusa, massaggiandosi la benda sulla tempia dalla quale si iniziava a intravedere un po' di sangue.
-Quindi mi paghi o no?-
Grohl era esasperato e si sedette su un divanetto.
-Certo che ti pago, stai tranquillo...-
Silenzio.
Il batterista se ne stava con la mano sotto il mento e l'aria corrucciata, intento a guardare dall'altra parte della stanza. Krist, invece, il quale era già tanto se capiva dove si trovasse, era rimasto in piedi non lontano dalla porta con un aria spaesata e stringeva la bottiglia di champagne a sé come un tesoro, mandando giù qualche sorso.
In quel camerino il rumore del concerto non si sentiva. Non si sentivano voci o musica. Giungeva solo un vago ronzio di chitarre elettriche e qualche volta le pareti tremavano. Non sapevano nemmeno loro in realtà in che camerino fossero finiti.
Novoselic si guardò un po' attorno, poi puntò lo sguardo sull'amico seduto sul divanetto bianco e lo raggiunse sedendosi accanto a lui.
-Sei arrabbiato con me?-
-Eddai, Krist...-
-Dimmelo se sei arrabbiato!-
Dave si girò e a momenti si metteva a ridere davanti al bassista per le condizioni in cui era: con quegli occhi annebbiati dall'alcool e con la sua espressione confusa sembrava proprio un bambino. E difatti, come un bambino avrebbe fatto, allungò la mano con la bottiglia di vino verso l'amico, in segno di tregua.
Dave rise di gusto afferrando la bottiglia e mandando giù un lungo sorso. -Tu sei ubriaco-
-Non è vero!- rispose prontamente Krist, dal tono quasi offeso.
-Certo, e io sono la Regina Elisabetta.-
-Guarda, te lo dimostro!-
E così Grohl lo osservò alzarsi e mettersi praticamente in piedi davanti a lui con una gamba sollevata mentre cercava di congiungere con due spanne il naso con il ginocchio. Vuoi per il fatto che fosse ubriaco, vuoi perchè era alto e con un baricentro instabile, fatto sta che in due secondi Dave si trovo soffocato da un energumeno di due metri di altezza che cadeva a peso morto sul suo esile corpicino.
Entrambi scoppiarono a ridere mentre Krist si sdraiava sul divano con la testa sul braccio dell'amico, il quale continuava riempire la stanza con una risata fragorosa.
Il bassista si voltò verso il compagno, che si stava praticamente asciugando le lacrime che gli erano cadute per il troppo ridere. Lo osservò per bene, lo scrutò, lo analizzò. Lo guardò così tanto intensamente che a lui pareva uno sguardo durato ore, anziché pochi secondi. Ma in quei pochi secondi l'espressione sul viso di Krist mutò, iniziando a sorridere come un idiota davanti al sorriso di Dave che si stava materializzando lentamente davanti a lui.
Dave guardò nuovamente l'amico e la sua faccia.
-Santo cielo, Krist, e ora che ti sei sniffato? Hai la faccia di uno che si è appena fatto!- E riprese a ridere.
Ma fu proprio a causa del suo troppo ridere che non si accorse del viso di Novoselic che si avvicinava. Ne percepì solo l'odore di alcool che fuoriusciva dalla sua bocca socchiusa.
Grohl si fermò di colpo appena si ritrovò gli occhi dell'altro praticamente piantati su di lui a meno di dieci centimetri.
-Dio, non ho mai sentito nessuno puzzare di alcool in questo modo!- disse cercando di non sudare freddo e sorridendo nervoso. Ma non servì a niente. Un secondo dopo la grande mano del bassista lo aveva afferrato per la nuca e spinto verso di lui, facendo unire le loro labbra in un piccolo e tenero bacio.
Dave tenne gli occhi spalancati per la sorpresa mentre sentiva il suo cuore andare piu' veloce e le dita dell'altro tra i suoi capelli.
Quando Krist si staccò lentamente e deglutì, il batterista poté sentire la presa della sua mano allentarsi sempre di più. Guardò Novoselic che stava pian piano abbassando lo sguardo quasi colpevole. Il problema era che a lui era piaciuto. Anche se era un minuscolo e insignificante contatto di labbra, a lui era piaciuto. E lo voleva ancora, anche se ben sapeva che se ne sarebbe pentito. Così, scuotendo un attimo il viso e sussurrando un “Al diavolo...” prese tra le mani il viso di Krist e lo baciò con tutta la foga che aveva. Quest'ultimo sussultò a questa reazione inaspettata, non fece nient'altro che rimettergli la mano tra i capelli e assecondare le sue labbra e la sua lingua che sembrava voler percorrere anche il più piccolo angolo della sua bocca. Krist poteva percepire ogni singolo sobbalzo, ogni piccola mossa e ogni goccia di sudore che iniziava a cadere sulla pelle liscia di Dave, il quale aveva tolto le mani dal suo viso per sbottonare la camicia, accarezzando ogni singolo pezzo del suo corpo. Intanto le sue labbra si spostarono dolcemente sul collo del bassista il quale emetteva dei lunghi sospiri mentre l'altro baciava delicatamente la sua pelle, lasciando qualche piccolo e leggero morso mentre tornava sulle sue labbra, baciandolo ancora più a fondo: sentiva qualcosa ti strano, ma era come se non riuscisse a staccarsi da lui. Dave sbottonò completamente la camicia dell'altro e le sue mani cinsero il suo petto in una calda stretta. Si staccò dalle sue labbra ancora una volta e posò la testa sul suo torace, ascoltando attentamente i battiti del cuore di Krist, che nel frattempo aveva stretto a sua volta l'amico.
Restarono così, immobili per qualche secondo, ad occhi chiusi, ascoltando l'uno il respiro dell'altro, fino a che, lentamente, non si distesero sul divanetto. E così, avvinghiati in un amorevole abbraccio, si addormentarono pensandosi a vicenda.


-Emm emm...-
Una voce quasi familiare svegliò Dave, che lentamente aprì gli occhi, confuso.
-Buona notte, eh!- disse la voce ridendo.
Il batterista si strofinò gli occhi per mettere meglio a fuoco e fece un saltò incredibile sul divanetto cacciando un urlo, spingendo dall'altra parte il povero Krist, il quale sbatté nuovamente la tempia sulla sponda del sofà.
-Dave, ma che cazz...- riuscì a dire prima di rendersi conto dell'individuo che stava davanti alla porta a braccia conserte: Roger Taylor.
-Ro-rog...- riuscì a balbettare Grohl, che stava ancora sudando freddo.
-Si, Roger è il mio nome.- rispose nuovamente ridendo. -E c'è scritto anche sulla porta del camerino!-
-Oh cazzo...-
-Non dirò a nessuno della vostra scappatella, ragazzi...-
Novoselic si alzò di scatto come se fosse finalmente lucido.
-Infatti, perchè non c'è stata nessuna scappatella. Non è successo niente- esordì con aria seria mentre si riabbottonava la camicia sotto gli occhi ancora sbarrati di Dave.
-Beh, ma non ti preoccupare!- sorrise Taylor -Anche se fosse...-
-'Anche se fosse' un corno. Non è successo niente. Punto e stop.-
Addirittura il biondo si zittì a quelle parole che sembravano piene di rabbia e di vergogna.
Lo osservarono superare quest'ultimo, aprire la porta e percorrere il buio corridoio senza nemmeno voltarsi indietro, senza dire una parola. Lasciò l'amico da solo lì dentro.
Dave deglutì. Avrebbe voluto seguirlo, avrebbe voluto fermarlo. Infatti sapeva bene dove stava andando.
Stava andando da Kurt.




JuliaDream
Non avrei molto da dire. Infatti credo che tutti abbiate capito quando è ambientato, agli MTv Awards del 1992.
Mi è sembrata una buona occasione per far scattare questa "scommessa" tra i due. E, niente, io li adoro. Diciamo che mi piacciono molto assieme. 
Avrei voluto scrivere di più. Non sono molto brava a scrivere. Spero che comunque vi sia piaciuta.
Ecco niente.
Saluti.
Jules

  
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