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Autore: Bale    14/10/2011    0 recensioni
Emily Prentiss racconta al suo amico e collega David Rossi il principio, gli sviluppi e la conclusione della sua storia d'amore con Aaron Hotchner
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaron Hotchner, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la sera di Natale.

Hotch sapeva bene che avrei passato la serata  da sola.

Mi aveva sentito parlare con te, quando mi hai praticamente implorato di accompagnarti a casa di tua sorella nell’Ohio. Declinai l’invito, ricordi? Lui era lì ad ascoltarci.

Anche Hotch avrebbe trascorso il Natale da solo: Haley aveva portato Jack nella baita in montagna dei suoi genitori.

Mancavano pochi minuti a mezzanotte, quando sentii bussare alla porta.

A dire il vero immaginai fosse un vicino, quel vicino a cui manca sempre qualcosa.

Aprii la porta senza prestarci molta attenzione. Era lui, era il mio capo, era Aaron Hotchner.

Rimasi per un attimo interdetta. Mi aspettavo dicesse: “Abbiamo un caso, dobbiamo andare”.

E invece sorrise. Solo allora mi accorsi che stringeva tra le mani un pacchetto di medie dimensioni, incartato con cura. La carta era variopinta, il nastro dorato.


Mi feci da parte e con un gesto della mano lo invitai ad entrare.

-Sapevo che avresti trascorso la serata da sola- si giustificò stringendosi nelle spalle.

-Anche tu da solo?-

Hotch annuì.

Sapevo bene quanto soffrisse per il distacco dal suo bambino, sapevo bene che trascorrere quella serata speciale senza il suo piccolo Jack lo rendeva frustrato, lo faceva sentire inutile e impotente.

-Accomodati-

Si fece spazio sul divano pieno di cuscini, io presi la poltrona.

Mi porse il pacchetto senza dire una parola.

-Non è ancora mezzanotte!-

-Beh, allora mettilo sotto l’albero accanto agli altri. Lo aprirai dopo.-

Sapevo quanto si sentisse solo, eppure sorrideva. Era come se la mia presenza, la mia compagnia lo avesse reso meno triste, meno solo.

-Anche io ho qualcosa per te, ma dovrai aspettare la mezzanotte!- dissi mentre mi chinavo per posare il pacco sotto il piccolo alberello di Natale che avevo improvvisato nel mio soggiorno.

-Credo di riuscire ad aspettare qualche altro minuto- scherzò guardando l’orologio.

Era davvero imbarazzante. Il mio capo era a casa mia per trascorrere il Natale con me e, facendo questo pensiero, mi resi conto che quello non era solo il mio capo. Era Aaron Hotchner, era Hotch. Era l’uomo più affascinante
che avessi mai incontrato, era la persona più seria e responsabile con cui avessi mai lavorato. Era l’uomo che spesso avevo sognato, era l’uomo con cui avevo immaginato di fare l’amore.
   
 
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