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Autore: Poisoned_Tear    14/10/2011    7 recensioni
Se c'era una cosa alla quale non sapevo resistere, era il gossip.
Presto me ne sarei pentita [..]
Tornai in direzione del tavolo con un paio di menu sotto il braccio, quando vidi qualcosa che mi confuse, ma soprattutto mi ferì.
Ville teneva la mano destra di Amy sul tavolo, accarezzandogliela dolcemente con il pollice. Un gesto tenero, protettivo.
Nel frattempo Amy aveva l'altra mano impegnata a stringere sotto il tavolo quella di Daniel. Un gesto, intimo, complice...Segreto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ville Valo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Paris LA

***

 

Quella sera il Parìs LA era pieno zeppo. 
Ancora mi domando perché gli americani siano fissati con i bistrot e i francesi.
Sarà che sono inglese e  non è certo un luogo comune che inglesi e francesi siano rivali fin dalla notte dei tempi. Ma io ero solo una specializzanda in Design che tentava di arrivare alla fine del mese. E quel lavoro da cameriera mi serviva come il pane!
Così mi fingevo entusiasta mentre sciorinavo il mio francese perfetto. Perché sì, Kiki il mio capo pretendeva che parlassimo francese.
Al giorno d'oggi anche per fare la cameriera devi avere un curriculum di tutto rispetto.
 
Stavo aspettando che arrivassero i miei amici, Amy e Daniel.
Amy avrebbe portato la sua nuova conquista. A quanto pare al party post-sfilata aveva conosciuto un bel cantante finlandese!
Ma io ero più contenta di rivedere Daniel, ammetto.
Ho sempre avuto un debole per lui ma non ho mai voluto sbilanciarmi. Così nelle nostre lunghe telefonate giornaliere, ad Amy toccava sorbirsi i miei problemi di cuore che lei, top model quotatissima, non avrebbe mai potuto capire, nemmeno tra un milione di anni.
 
Lei era sempre bellissima. Una perfetta taglia 40, capelli lunghi di un nero corvino meraviglioso. E i suoi occhi erano di un nocciola intenso, capaci di ammaliare chiunque. Mentre io , taglia 44 e capelli biondi perennemente raccolti, non potevo competere.  L'unica cosa che gradivo del mio fisico erano gli occhi azzurri. Ma non mi lamentavo. Mi accettavo abbastanza.
Beh, quando non ero accanto ad Amy è chiaro.
 
Il primo ad arrivare fu proprio Daniel.
Lo intercettai subito e con la scusa di accompagnarlo al tavolo, mi avvicinai e lo salutai con un bacio sulla guancia. Dio se era bello. I boccoli biondi erano perfettamente sistemati, e il sorriso smagliante con cui mi accolse mi fece tremare le gambe.
“Ehi Dan, bienvenue!” esclamai con il migliore sorriso che potevo sfoderare. 
“Oh merçi, Bridget!” rispose scoppiando in una risata cristallina per poi seguirmi al tavolo che avevo preparato “Amy non è ancora arrivata?”
“No. Ma tra poco saranno qui” risposi incurante.
Saranno?”
“Sì, lei e il suo nuovo fidanzato. Pensavo lo sapessi”
Daniel serrò le mascelle. Non sembrava contento. Ed io ero talmente stupida da non capire perché.
“Sì, lo sapevo ma non credevo lo portasse qui.”
Scrollai le spalle e me ne tornai al mio lavoro.
Passò un quarto d'ora prima che Amy facesse la sua entrata trionfale con questo misterioso finlandese. Quando lo vidi non era certo ciò che mi aspettavo. Voglio dire, ci si aspetta che gli scandinavi siano tutti degli omoni altissimi dai tratti nordici, ovvero capelli e occhi chiari.
Ebbene, rimasi a dir poco sorpresa. Era altissimo certo, ma era piuttosto esile, i capelli scuri così come il suo abbigliamento, e degli occhi che raramente si dimenticano. Erano verdissimi. Non sapevo riconoscere una tonalità già esistente in natura. Forse beh, era un verde unico. Tant'è.
 
Si avvicinarono a me e la prima cosa che Amy fece, fu di abbracciarmi fortissimo.
Quanto mi era mancata! 
“Ti presento Ville”mi disse con un gran sorriso “Ville, lei è Bridget: la mia migliore amica”
Mi affrettai a porgergli la mano e lui fece lo stesso, stringendomela calorosamente.
“Piacere Bridget. Amy mi ha parlato molto di te” disse con una voce bassa e calda. Altrettanto...inusuale. Non stentavo a credere perché Amy fosse attratta da lui.
 
Alla fine raggiunsero il tavolo, dove Daniel si limitò a guardare Ville in tralice dopo avergli stretto la mano. Amy si sedette nel mezzo, com'era sempre stata abituata a fare. Era una cara ragazza, ma un suo grande difetto era voler essere al centro dell'attenzione, sempre e comunque.
Non per niente era una modella. 
 
Mi decisi a prendere dei menu per tutti. Mi sarei finalmente concessa una pausa, avanzando a Kiki la scusa di non vedere mai i miei amici sempre in giro per il mondo, mentre io ero solo una povera specializzanda. Beh era vero.
Kiki era burbera, ma aveva il cuore d'oro, e così pur di farmi smettere il piagnisteo, acconsentì di lasciarmi libera almeno mezz'ora in modo da poter cenare con i miei amici. E poi volevo saperne di più di questo Ville. Se c'era una cosa alla quale non sapevo resistere, era il gossip.
 
Presto me ne sarei pentita.
Tornai in direzione del tavolo con un paio di menu sotto il braccio, quando vidi qualcosa che mi confuse, ma soprattutto mi ferì.
Ville teneva la mano destra di Amy sul tavolo, accarezzandogliela dolcemente con il pollice. Un gesto tenero, protettivo.
Nel frattempo Amy aveva l'altra mano impegnata a stringere sotto il tavolo quella di Daniel. Un gesto, intimo, complice...Segreto.
 
Mi mancò il respiro.
Ero ferma in mezzo alla sala. Non sapevo cosa fare. 
Generalmente sarei scattata come una molla, e gliene avrei detto di ogni colore, ma poi riflettei.
Velocemente ma lo feci. Amy era falsa. Perché continuare a farmi nutrire speranze se c'era qualcosa tra lei e Daniel? Avevo visto male? Forse era solo un gesto amichevole?
Perché stare con Ville se voleva Daniel? 
Erano tutte domande alle quali riuscivo a dare una sola risposta. Stronzate.
Ero ingenua forse, ma avevo intuito. E la sensazione che ebbi era chiara.
 
Alla fine decisi di mettere i menu sul tavolo.
“Mi dispiace ragazzi, ma Kiki non mi ha dato il permesso di fermarmi. C'è troppo da fare”mentii.
Sentivo le guance in fiamme e gli occhi prudermi. Volevo piangere. E di lì a poco l'avrei fatto, nascosta nella cella frigorifero della cucina. 
 
Né Amy né Daniel, capirono dalla mia espressione che c'era qualcosa che non andava.
Ville lo fece. Questo la diceva lunga.
“Va tutto bene?”
“Benissimo!”
Mi sforzai di sorridere, e mi allontanai a grandi passi totalmente ignorata dai miei presunti migliori amici.

Chi erano quelle persone? Non li conoscevo di certo.

Una volta in cucina, corsi nella cella frigorifero e cominciai a piangere amareggiata.
Mi sentivo tradita. Ma ero anche arrabbiata.

Per quella sera il mio turno era finito. 

 
***
 
Note del'autrice: Okay...Sono tornata!XD E fu così che la sezione HIM si spopolò XD Questa storia parte già male lo so, ma con il tempo arriveremo al dunque. So solo che ho un'idea portante, ma che i particolari non sono ancora ben chiari. Quindi spesso scriverò di getto, come sono solita fare in effetti.
Il mio augurio è che vi piaccia almeno un po', che non la troviate pesante. Per ora è tutto! 

Un abbraccio
Fra-

 

 

   
 
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