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Autore: Ningyoplug    15/10/2011    1 recensioni
Un classico della OriginalShipping: Green parte per il Monte Silver per rivedere Red. Ed ha una proposta del tutto inaspettata.
Green x Red, OriginalShipping.
«Tu vuoi che ti dica addio?» «…» Il silenzio tornò a regnare sovrano per alcuni secondi. «…Sarebbe la soluzione migliore per entrambi. Io sono pazzo e tu hai di meglio a cui pensare.» «Tu non sei pazzo, Red. Sei idiota. E’ diverso.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Green, Red
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Giovane Uomo
~Seishun Otoko~

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Il rumore di passi pesanti, trascinati, echeggiò nella caverna. Alle sue orecchie il suono giungeva attutito, attraversando una densa coltre di stanchezza e ottusità.

Uno sfidante.
Uno dei tanti.

Da quando si era sparsa la voce che il nuovo Campione aveva rinunciato al suo titolo per rintanarsi sul Monte Silver, le visite di curiosi erano all’ordine del giorno. Gente da ogni dove arrivava ai piedi della montagna sperando di riuscire ad avvistare il leggendario allenatore, ma la maggior parte non riusciva neppure a raggiungere la cima. Quei pochi che ci riuscivano non si lasciavano sfuggire l’occasione di sfidarlo, ma nessuno era lontanamente al suo livello; diversi giovani allenatori si erano cimentati nell’impresa, ma si erano dovuti arrendere ad una disfatta totale.

Da quando si trovava lì, Red non aveva mai usato più di un pokémon a lotta, né un solo strumento curativo.

…O almeno così era stato fino a qualche ora prima.
Un ragazzino dai capelli corvini, come i suoi, seminascosti dal cappello aveva fatto la sua entrata trionfale nella caverna umida, felice come non mai di essere giunto alla meta.
L’ultima immagine che ricordava di lui era un sorriso a trentadue denti, luminoso e spontaneo quanto fresco e innocente. Dopo, solo l’adrenalina di una lotta senza precedenti.

Quanto tempo era passato?
Era forse svenuto? Non riusciva a ricordare.

La sua prima sconfitta.
Non era mai stato sconfitto in una lotta di pokémon prima d’ora in vita sua, l’emozione e l’adrenalina dovevano aver avuto la meglio su di lui poco dopo l’uscita di scena di quel ragazzino… come si chiamava? Non riusciva a ricordarlo.
Un nome prezioso

Ora poteva solo udire dei passi in lontananza raggiungere la soglia della caverna, mentre si leccava le ferite in un angolino, come un gatto randagio.












Era stato sconfitto. Il leggendario Campione che era impazzito ed era sparito sul Monte Silver era davvero stato sconfitto. Difficile da credersi.

Red.

Dapprima l’aveva preso come un assurdo pettegolezzo diffusosi per Viridian City, ma non riuscendo ad ignorare l’idea si era finalmente deciso a partire a sua volta per il Monte.
Avrebbe trovato Red e gliene avrebbe cantate quattro per la sua incoscienza, per la sua stupidità e perché stava facendo preoccupare tutti, sua madre per prima. E poi, naturalmente, l’avrebbe preso in giro a vita per aver perso contro un ragazzino di Johto.

Questo era ciò che aveva pensato prima di partire.
Ora che si trovava di fronte a lui, però, sembrava che le parole giuste avessero improvvisamente deciso di giocare a nascondino nella sua testa.

Era dimagrito parecchio. La sua pelle era sporca di polvere; tutto ciò che aveva accanto a sé era il suo zaino e un sacco a pelo. Come se non bastasse, sembrava pure sul punto di morire congelato.
Green non seppe se fosse il caso di ridere o di piangere.

Avrebbe potuto ridere di lui, di come si era ridotto, dargli del pazzo.
Avrebbe potuto piangere per il senso di colpa per l’aver permesso che si riducesse così.
Avrebbe potuto ridere di gioia e correre ad abbracciarlo.
Avrebbe potuto ridere e farlo sentire uno schifo. O ridere e sentirsi uno schifo.

Tuttavia non fece nulla di tutto ciò.
Si avvicinò in silenzio, fissandolo dall’alto in basso, senza manifestare alcuna emozione.
I loro occhi si incontrarono per alcuni istanti.
Il silenzio nella caverna era surreale.












Da quanto tempo non si vedevano? Mesi? Anni?
Red non ne aveva idea. Giorni e notti si susseguivano sempre uguali lì dentro.
Non si aspettava una sua visita; non più, almeno.
Pensava di essere diventato una leggenda, ormai, una delle tante del Kanto. Chissà perché le leggende della sua regione si rivelavano sempre veritiere.

Udì qualcosa di piccolo e leggero cadere di fronte alle sue ginocchia, standosene rannicchiato contro il muro roccioso. Raccolse lentamente il pezzo di carta con le dita tremanti e lo scrutò a lungo.

Un biglietto della S.S. Anne.

«Ce la fai a mostrarmi qualche segno di vita o ti si è congelata la lingua e devo usare un Antigelo?»

«Ti ho aspettato a lungo. Non pensavo saresti più venuto.»

Sentire di nuovo le loro voci dopo così tanto tempo fece accelerare il battito cardiaco di entrambi.

«Non sei la Principessa sul Pisello, al massimo sei l’Allenatore sul Monte. Se volevi essere salvato, beh, eccomi. Uscire di qui a calci nel culo ti basta come salvataggio?»

Le labbra di Red si incurvarono in un leggero sorriso. Gli erano davvero mancati i suoi modi da stronzo, quella maniera di mascherare i suoi sentimenti dietro al sarcasmo e alla finta indifferenza.

«Sei venuto per dirmi addio?»

Green inarcò un sopracciglio.

«Tu vuoi che ti dica addio?»

«…»

Il silenzio tornò a regnare sovrano per alcuni secondi.

«…Sarebbe la soluzione migliore per entrambi. Io sono pazzo e tu hai di meglio a cui pensare.»

«Tu non sei pazzo, Red. Sei idiota. E’ diverso.» sghignazzò il capopalestra estraendo un secondo pezzo di carta dal taschino della giacca. «Quel biglietto non è per me, è per te. Questo è il mio.» continuò, sventolandoglielo davanti agli occhi.

Red sbatté le palpebre, senza capire. Green sospirò.

«Andiamo, arrivaci! Fra qualche giorno la S.S. Anne partirà nuovamente dal porto di Vermilion City per fare il giro del mondo. E io ho due biglietti. Perciò…»

Lo guardò negli occhi intensamente, tornando serio, mentre gli tendeva una mano.

«Vieni con me.»

Red rispose allo sguardo con altrettanta intensità.

«Hai girato solo il Kanto e pensi di aver già finito? Quell’allenatore di Johto te l’ha dimostrato chiaramente: ci sono tanti sfidanti eccezionali là fuori, nel mondo, che aspettano solo allenatori come noi. Partiamo insieme.»

Glielo stava davvero chiedendo.

«E la palestra?»

«Non preoccuparti, ho già pensato a tutto.»

«...Lo stai facendo per me?»

Green distolse lo sguardo per posarlo a terra, tentando di reprimere il rossore che sapeva star tingendo le sue gote.

«Lo sto facendo per noi.»

E poi una mano che afferra l’altra, muscoli in tensione nell’issare il corpo infreddolito di un’altra persona, un abbraccio silenzioso ma significativo.

«Vieni via di qui. Andiamo via. Non voglio più vederti in questo stato.»













E poi ancora mani, tante mani, che salutavano la S.S. Anne dal porto di Vermilion City mentre salpava alla volta di Hoenn nel cuore della notte, accompagnata dal fragore dei fuochi d’artificio.
E fra tutte, una di media grandezza, non di un bambino e non di un adulto, si fermò alcuni istanti per sistemarsi la visiera del cappello rigorosamente dietro la testa corvina.

La mano di un giovane uomo.



















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Eccomi qua con la mia seconda Green x Red. ^^ Era da un po' che volevo scriverla. Ho sempre immaginato Green e Red in giro per il mondo insieme, non so perché! X°°°D
Spero vi sia piaciuta!


Note:
Viridian City -> Smeraldopoli
Vermilion City -> Aranciopoli
Monte Silver -> Monte Argento
S.S. Anne -> M/N Anna
   
 
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