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Autore: alenefos    16/10/2011    4 recensioni
Dopo aver ballato con lei, Tony non riesce a togliersela dalla testa. Si riaffaccia allora un ricordo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con una nuova FanFiction dedicata alla coppia che adoro e che mi fa divertire ogni volta che rivedo i film!

Ancora una personale idea dei “momenti mancanti”. Probabilmente pecco di eccessivo romanticismo…ma spero mi aiuterete a migliorarmi con le vostre recensioni! ^__^
Fatemi sapere se vi piace! Un bacio a tutti!


-RICORDI...IN UNA NOTTE INSONNE-

Steso nel suo letto, Tony, passava un’altra notte insonne. Da quando era tornato a Malibu, accadeva spesso. Incubi e ricordi si mischiavano facendolo svegliare di soprassalto e madido di sudore.
Quella volta però, non era colpa degli incubi. Per la prima volta, il pensiero che lo tormentava era un conturbante profumo che si sentiva ancora addosso.
Si stese a pancia in giù affondando la faccia nel cuscino, sperando di scacciare le sensazioni che quel meraviglioso odore gli suscitava. Ma chiusi gli occhi, la vedeva. Scostò appena il viso dal cuscino, quel tanto che bastava al suo occhio destro per aprirsi e guardare fuori dal vetro che costeggiava la parete. Fuori era buio, era piena notte.
“ Chissà se dorme… “ pensò.
Tornò a girarsi e si mise a fissare il soffitto continuando il suo soliloquio mentale. “ Era così bella…cioè…lo è sempre, lo so…ma stasera…se non mi avesse fermato credo che… “
Serrò nuovamente le palpebre e rivide la scena. Lui che la guarda da lontano, la riconosce, le si avvicina. Un ballo lento, privo di ritmo reale. Le mani che si stringevano…un gesto così semplice, eppure così imbarazzante. E poi,
erano entrambi persi nel guardarsi.
In pochi istanti aveva riassaporato pezzi del loro passato…il loro…non il “suo”. Lei c’era sempre stata, come un’ombra, un angelo custode. Eccessi, vittorie, problemi, gioie. Dietro di lui, lei era sempre presente.
Si ricordò di un episodio accaduto poco prima del suo rapimento, durante una sera in cui Pepper era rimasta più a lungo con lui per finire un lavoro tra scartoffie varie.


Tony era steso sul divano, insolitamente stanco e con gli occhi lucidi. Pepper si avvicinò per salutarlo prima di andarsene ma si fermò prima a guardarlo bene. Si chinò su di lui e gli tocco la fronte: era febbricitante.
<< Signor Stark, lei ha la febbre! >> disse.
<< Ma cosa dice? >> disse lui con aria stanca << Ho solo lavorato troppo…>>
Pepper andò a prendere un termometro e costrinse Tony a controllare la febbre.
Era alta, e spiegava l’insolito stato ozioso dell’uomo.
<< Forza, la porto a letto, è meglio .>>
<< Non si preoccupi, faccio da solo >> rispose lui alzandosi e trascinandosi verso la camera.
<< La accompagno! >>
Arrivati in camera, Tony si sfilò la maglia restando a petto nudo. Pepper si impose di non fissargli i pettorali, le spalle, la linea della schiena…ma senza risultati. Pur con lo sguardo fisso a terra, gli occhi cercavano di indugiare furtivamente su di lui spiandolo nel riflesso dei vetri o dello specchio. Quando lui sembrò essere sul punto di togliere altro, Pepper uscì fuori dalla porta e si appoggiò al muro.
Se avesse potuto vedersi, avrebbe visto un pomodoro al posto della sua faccia.
Solo quando sentì il frusciare delle coperte, chiese di nuovo di rientrare. Lui rispose con un << Si >> appena percettibile.
<< Le chiamo un dottore? Mando a prenderlo con l’elicottero, mi dia solo un minuto e… >>
<< No, non serve! Sto discretamente bene! Mi porti un’aspirina. >>
<< Mah… >>
<< Per favore… >>
Pepper eseguì l’ordine e tornò dopo pochissimo da lui. Si prese una sedia e la mise accanto al letto.
<< Che ha intenzione di fare, Pepper? >>
<< Resterò qui per controllare che lei non si senta peggio! >>
<< Mi ha preso per un bambino? Non ce n’è bisogno! >> disse buttando giù il bicchiere portatogli dalla donna. Ma Pepper non gli diede retta e andò a prendere un recipiente in vetro pieno d’acqua fredda ed un asciugamani.
Con semplicità e naturalezza gli mise un panno bagnato sulla fronte e gli aggiustò le coperte.
<< Mi sento a disagio, non mi piace essere trattato come un bambino! >>
<< Lei è… >> e sottolineò marcatamente la E << …come un bambino! >> rispose Pepper.
<< E lei è una chioccia! >> ribatté lui.
<< Sono solo coscienziosa! >>
<< No, lei è troppo attaccata a questo lavoro! Dovrebbe tornarsene a casa, passare una serata in compagnia…magari di un uomo….>>
<< Non tutti sono come lei, signor Stark! Io sto benissimo da sola!...E se davvero volessi un uomo, cosa le fa pensare che non andrei a cercarmelo? Pensa che non ne sarei capace? >>
<< Non ho detto quest… >>
<< Credo di avere buone possibilità di incontrare anche un riccone che si innamori di me, come in quelle storie dove le principesse povere incontrano il principe ricco! >> continuò lei, offesa dal pensiero che lui la vedesse
come una specie di zitella acida.
<< Vuole un principe ricco, Pepper? Ne conosco molti…! >>
<< No, mi va bene così, sono a posto, grazie! >>
<< Ma ha appena detto che se uscisse potrebbe sposarsi in breve con un ricco industriale, un magnate …>>
<< Non ho detto questo, ho solo detto che potrei trovarne uno quando voglio! Non sono una chioccia, come dice lei. >>
<< Pepper, dicevo solo che dovrebbe avere di meglio da fare che stare qui ad accudire me! >> rispose Tony
mettendosi a sedere.
<< Voglio stare qui, punto e basta! Ed ora, lei si mette a letto, si guarda un film e se ne sta buono e calmo
per far passare la febbre! >>
<< Ma io… >>
<< Si metta giù! >> e prendendolo per le spalle cercò di respingerlo sul letto ma lui fece forza sulla braccia
non lasciandosi sbilanciare.
Partita con troppa foga, trovando la resistenza dell’uomo ad opporsi alla sua spinta, Pepper scivolò dai tacchi prendendo una storta << Ahi! >>  e cadendo quasi addosso a Stark, dandogli una testata.
<< Auch! Pepper! Mi vuole uccidere? >>
<< Ahi!...Ohh… >>
<< Ehi! Tutto ok? >>
<< Ahh…ho preso una storta… >> disse con tono piagnucoloso, chinandosi.
<< Ferma, si sieda! >> gli intimò lui tirandola a sedere sul letto, di fronte a lui. Le fece poggiare anche le gambe e prese a tastarle la caviglia dolorante!
<< No! No! Aaaah!!! Si fermi! >>
<< Stia ferma lei! Non le faccio nulla! >>.
Tony prese la stoffa bagnata che aveva poco prima sulla fronte e la immerse nell’acqua. Poi la poggiò sulla caviglia di Pepper che, imbarazzata e di color bordeaux, non diceva più una parola.
Tony continuò ad aggiustarle il panno umido sfiorandole appena la gamba. Pepper trasalì. Lui se ne accorse e la scorse con gli occhi guardandola come uno scanner, dalle gambe, fino a salire al bacino, al collo, fermandosi sul viso.
<< La metto in imbarazzo? >>
<< Si! >> disse lei tutto d’un fiato.
<< Perché? Non ho fatto nulla di sconveniente…credo…anzi…lei mi ha seguito qui! >>
<< Cosa?! Io l’ho fatto per lei! >>
<< Non l’ho chiesto! >>
<< Lei è un ingrato, signor Stark! >>
<< No, io adoro solo farla arrabbiare perché è troppo buffa e mi fa sorridere! >>
Pepper si bloccò di nuovo. Infatti si era accorta solo in quel momento che per tutto il battibecco, lui se la rideva mentre
lei si infuriava.
<< Io…io non sono il suo giullare! >> disse quasi sconsolata.
<< No, non lo è! Lei è la mia consigliera preferita…>> la rassicurò lui.
<< Sono l’unica, semplicemente! >>
<< E non si è mai chiesta il perché? >>
<< … >>
<< Lei è unica, Pepper. Non c’è donna al mondo come lei, credo. In grado di sopportarmi, di consigliarmi, e anche di farmi le ramanzine. Qualunque altra persona sarebbe accondiscendente, mi vizierebbe, insomma. Non lei! Lei è diversa. >>


Già, lo era davvero.  Perso in quei ricordi, si era ritrovato a sentire la sua mancanza. Ora era solo, nella sua camera. In quella sera che stava riassaporando coi ricordi,  lei era lì con lui. E ci era rimasta tutta la notte.
Tony si mise a sedere sul letto guardando il buio fuori dalla finestra…già…com’era finita quella notte?


Lui e Pepper erano rimasti alzati fino quasi a mattina guardando la TV. Tony aveva preteso i pop corn…e dopo il solito scambio di ciance, Pepper aveva dovuto acconsentire.
Alla fine, lui si era addormentato mentre lei era scesa in cucina. Tornata da lui, lo trovò già nel mondo dei sogni e si sedette sulla sedia, tornando ad accudirlo, rinfrescandogli la fronte e il viso, in attesa che arrivasse la luce del sole.
Quando Tony aprì gli occhi, sentì la sua mano calda, stretta in un debole abbraccio. Era la mano di Pepper.
Si era addormentata appoggiata al suo letto stringendogli la mano.
Non gli era mai successo, ma si era addormentato felice per essere stato in sua compagnia e si era svegliato trovandosela ancora accanto…e si sentì felice di averla lì.
Senza fare rumore si alzò e la prese in braccio stendendola sul letto e coprendola con una coperta. Forse avrebbe dovuto svegliarla…o preparare la colazione, ma non era ancora giorno. Decise così di rimettersi sotto le lenzuola.
Restò a guardarla per molto tempo. Non aveva un motivo apparente, eppure era come una calamita. Non poteva farne a meno.
Riprese la mano di lei nella sua e si riaddormentò.
Fu il turno di Pepper, poi, di aprire gli occhi. E lei, come Tony aveva già previsto, sgattaiolò giù dal letto confusa e sbigottita non sapendo cosa fosse accaduto.
E, sempre come lui aveva già previsto, si calò subito nei panni della solita Pepper, tornando al piano di sotto e facendo finta di nulla, come se non fosse accaduto niente di strano o di quantomeno particolare.


Tony si massaggiò la fronte e tornò alla realtà della sua camera immersa nel buio della notte. L’abito blu che svolazzava nella sua mente lo accarezzava ancora… Era vero, come aveva detto Pepper, lui non poteva fare a meno di lei ma, si rendeva conto da un po’ di tempo, che questo non valeva solo per il lavoro. Pepper era diventata fondamentale per la sua esistenza.
Ma un uomo come lui, probabilmente non la meritava. Doveva lavorare ancora molto per cambiare e farsi perdonare il suo passato. Iron Man era l’inizio del suo cammino. Pepper…sperava di non averla più solo alle sue spalle, devota a lui e al suo lavoro, come adesso. Sperava di potersi fermare, sperava di allungare la mano al suo fianco…sperava di trovare quella di lei…pronta a camminargli accanto.

  
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