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Autore: _Valchiria_    16/10/2011    1 recensioni
Arthur guardò sbigottito il suo ragazzo, completamente ricatapultato nella neve, che si rimboccava le maniche per creare la testa di quello che doveva essere un innocuo pupazzo di neve, ma che si stava trasformando in un serio fattore di crisi isterica per Arthur.
"Alfred..?" lo chiamò con un tono di voce per nulla rassicurante.
"Dimmi Artie..." in quel momento, in cui Alfred si girò per far entrare nel suo campo visivo il suo "noiso" fidanzato, si acchiappò dritta dritta in faccia una bella palla di neve.
"Uahahahahahahahah! Così impari a sfidare la mia pazienza!" rise Arthur, soddisfatto della "punizione" che aveva inflitto a quel beota americano del suo ragazzo.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo. Freddo e neve erano le uniche cose che il cervello (orami congelato) di Arthur potesse pensare.
Come cavolo era finito fuori casa, sotto la neve, fermo come un palo accanto la porta?
Ah, già, ora se lo ricordava. Era uscito insieme a quel bambino del suo fidanzato per fare un pupazzo di neve.
Storse il naso, stringendosi ancora di più nel suo caldo cappotto.
"Hai finito, Alfred? Sai com'è, fa freddissimo e vorrei rientrare dentro!" disse con un tono stizzito il povero inglese.
"Ma dai Arthur come sei vecchio! Mi avevi promesso che avresti fatto il pupazzo di neve con me! Per caso l'artrosi si fa sentire?" rise sommessamente l'americano.
"Ragazzino, a chi hai detto vecchio? Non so se ti rendi conto, ma ci saranno almeno 0 gradi qui fuori! Ed io una bronchite non la voglio!"
"Come sei tragico, Artie! E' solo un pò di neve! Ho quasi finito! Guarda, ho fatto già la palla per il corpo"- indicò quell'ammasso di neve tutto soddisfatto- " E poi l'ho fatta tutta do solo! Un certo vecchiaccio non ha voluto darmi una mano..." alluse l'americano, assumendo poi un broncio da bambino, che fece irritare i nervi già tesi del povero Arthur.
"Senti un pò, Alfred...ma tu quanti anni avresti?" lo incalzò Arthur, con un'aria da peggior omicida al mondo.
"Venti!" cantilenò vittoriso Alfred, con tanto di segno di vittoria.
"Capisco. Quindi secondo te, un ventenne, in pieno inverno, si deletta allegramente a fare pupazzi di neve come se stesse studiando per una tesi di laurea?
"Oh, non saprei,ma credo che questo sia di gran lunga più divertente dello stare chinato sui libri un intero pomeriggio!"
Arthur guardò sbigottito il suo ragazzo, completamente ricatapultato nella neve, che si rimboccava le maniche per creare la testa di quello che doveva essere un innocuo pupazzo di neve, ma che si stava trasformando in un serio fattore di crisi isterica per Arthur.
"Alfred..?" lo chiamò con un tono di voce per nulla rassicurante.
"Dimmi Artie..." in quel momento, in cui Alfred si girò per far entrare nel suo campo visivo il suo "noiso" fidanzato, si acchiappò dritta dritta in faccia una bella palla di neve.
"Uahahahahahahahah! Così impari a sfidare la mia pazienza!" rise Arthur, soddisfatto della "punizione" che aveva inflitto a quel beota americano del suo ragazzo.
Alfred rimase per una manciata di secondi indertetto, cercando di capire da dove e come fosse arrivata quella palla di neve.
Lo scenario era più o meno questo: Arthur che si piegava in due dalla rise e Alfred inginocchiato nella neve con una faccia che avrebbe fatto invidia a Patrick stella.
Riacquistata la capacità di ragionare -se mai ne avesse avuta una- Alfred si alzò da terra e creò all'interno della sua mano una piccola palla di neve che scagliò a propulsione rapida in faccia al povero inglese ancora intento a spanciarsi dal ridere.
"C-che fai imbecille!" strillò l'inglese,ormai ricompostosi dopo il colpo.
"Come che faccio?! Ti colpisco!" disse Alfred, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
"E perchè lo fai di grazia?"
"Tu hai iniziato la guerra e quindi..." lancio della palla sulla faccia dell'inglese "guerra sia!" concluse ridendo.
Arthur non aveva calcolato il fattore "io sono l'eroe e quindi accetto le sfide", perciò si era ritrovato a combattere -accidenti alla sua impulsività- contro un americano un pò troppo cresciuto che tra l'altro si stava divertendo un mondo.
Damm it, avrebbe sicuramente preso una bronchite
***


"Dannazione, Alfred! Potevi anche non esagerare con tutte quelle munizioni! Hai praticamente rovinato il mio cappotto nuovo di zecca di renna!"
"Sei stato tu ad iniziare! Se non mi avessi sfidato, a quest'ora tu non saresti fradicio come un pulcino ed io avrei senz'altro concluso il mio pupazzo di neve!"disse assumendo un'aria di sconfitta.
"Certo, come no! Perchè quello che stavi facendo era di vitale importanza" concluse Arthur con un teatrale starnuto.
"Se mi fai beccare la febbre, giuro che ti faccio fare io un bel pupazzo di neve: lo personifichi tu!" disse adirato Arthur, tirando su col naso.
"Che carino che sei tutto bagnato e raffreddato!" e qui si beccò un'occhiataccia terribilmente minacciosa.
"Trovi carina una persona che starnutisce?"
"Assolutamente no, trovo carino un inglese di mia conoscenza che starnutisce" ammiccò, avvicinandosi poi al fidanzato.
"C-che dici?"
"Dico che mi piaci" -abbraccio e bacio sulla fronte- " e che sei terribilmente adorabile quando ti irriti"
"Alfred, siamo fradici dalla testa ai piedi e tu pensi a certe cose!" arrossì l'inglese.
"E che c'è di male? E poi, possiamo farci un bagno insieme per riscaldarci ancora di più" gli sussurrò all'orecchio Alfred.
"Cos.." non finì la frase che si ritrovò in braccio ad Alfred che stava già salendo le scale per andare in bagno.
"Al-Alfred! Mettimi giù!" si divincolava l'inglese, orami preda dell'imbarazzo più totale.
"Oh, ma come siamo bagnati! Sarà meglio farsi una bella doccia calda!" disse iniziando a spogliare il compagno.
"M-ma non dovevi finire il pupazzo di neve?"
"Oh, ma per quello ci sarà tempo!"
"Sei sempre il solito, Alfred!"
"Il solito eroe che vince ogni sfida e ritira il suo premio?" chiese Alfred convinto delle sue idee.
"No, il solito idiota di sempre!" disse Arthur ridendo, per poi baciare il compagno a fior di labbra.


***
Il mattino seguente, Alfred si svegliò più arzillo e euforico di quanto non lo fosse già. Andò in cucina e si preparò una tazza di latte che venne poi sommerso da un quintale di cioccolata in polvere.
Era felice come una Pasqua. Dopo la bella serata di ieri -semplicemente fantastica, in termini di Alfred- oggi poteva finalmente concludere il suo adorato pupazzo di neve. Neanche lui ricordava il perchè di questo accanimento per la proggettazzione dell'omino di neve, ma sicuramente lo faceva perchè era diventata una sorta di missione (?) da portare a termine.E gli eroi, si sa, le missioni le vincono sempre.
"Arthur, sei pronto? Scendi che dobbiamo ultimare il nostro pupazzo di neve!" strillò Alfred, fermamente convinto che ormai il compagno fosse sveglio.
"Arthuuuuur! Insomma, non farti pregare! Non sei mica un santo tu!"
Stufo di urlare, si alzò dalla sedia, e percorse le scale che portavano alla camera da letto.
Entrò in camera e trovò Arthur ancora sotto le coperte.
"Poi dici che io sono un pelandrone! Stai ancora dormendo?" disse, scostando un pò le coperte.
Vide Arthur raggomitolato nel lenzuolo, che tremava di freddo, tutto rosso in viso.
"Ma tu hai la febbre!" disse Alfred, come se la sua deduzione fosse davvero geniale.
"Brutto -etciù- beota! E' colpa tua e di quel maledetissimo pupazzo di neve!"
"Oh, non temere Arthur! L'eroe ti salverà la vita!" esclamò Alfred, tramutando l'influenza del compagno nell'avventura più eroica che gli potesse capitare.
Fantastico.
Non solo si era beccato l'influenza, ma aveva scatenato la "fantasia" del suo fidanzato con manie megalomani da eroe.
Tutto perchè si era rifiutato di fare un pupazzo di neve.
La prossima volta ne avrebbe fatti dieci, anche a costo di procurarsi da solo la neve.





*Angolo della (pazza) autrice*

Salveee! Ultimamente vi sto opprimendo con le mie assurdità sulle usuk <3 *ride*
Ebbene, questa volta, in merito al freddo che ha deciso di farsi vivo l'improvviso,ho ambientato questa piccola storiella in un giorno freddo d'inverno. Ovviamente volevo creare una cosuccia romantica, ma non ci sono riuscita
>- Spero di non avere creato un mostro (nel senso vero e proprio della parola v.v) ma di aver fatto qualcosa che vi possa divertire come ha divertito me mentre la scrivevo. :D
Amo da impazzire questi due, ma amo allo stesso modo la mia demenzialità *pazza* che mi induce a strovalgerli completamente!xD
Chissà, magari un giorno sarò in grado di fare una roba più romantica! :D
Concludo dicendovi come sempre di esprimere il vostro giudizio a rigurado *che paroloni :D*.
Insomma, sono felice che mettiate le mie storie fra le seguite, ma gradire ancora di più se vi fermaste a scrivere due righe! :D Non chiedo altro! :)
Un bacio a tutti voi!<3

_Valchiria_








  
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