16/10/2011
5 recensioniN.d.a (Informazioni generali sulla fanfiction):
Salve a tutti, utenti di EFP! :D
Questa è una drabble (?)/Flashfiction (?) di 135 parole che si concentra su un momento ben preciso della 3x05. (Ne approfitto per segnalare un altissimo tasso di spoiler per chi non avesse ancora visto la puntata).
L'ho scritta/cancellata/ri-scritta/ri-cancellata almeno tre volte.
Ultimamente non è un buon periodo, quindi sono molto titubante in tutto ciò che scrivo, come lo scrivo e perché lo scrivo.
So solo che, dopo aver visto l'immagine che ho maldestramente modificato sotto (eh sì, si vede che non è proprio periodo), sono rimasta talmente intenerita dalla scena da volerci scrivere su qualcosa.
Insomma, è indubbio che la foto - con tanto di modifiche schifose per le quali Photoshop stesso mi ha preso in giro - sia di gran lunga più bella della drabble/Flash (?).
Se mi chiedessero: "Ti piace il Tyler ibrido?" non saprei cosa e come rispondere. Sono senza dubbio rimasta delusa. Non volevo che si trasformasse. Preferivo rimanesse licantropo, che vivesse una vita "normale" a differenza di Caroline. Credo che così facendo i registi abbiano distrutto uno dei punti forti della coppia. Non dovrei stare qui a commentare questo brusco cambiamento, però credo che qualche parola a riguardo andava spesa.
Mi scuso in anticipo per le ripetizioni all'interno della ff e per qualsiasi svista a livello grammaticale, ma non sto per niente bene, e i miei occhi si rifiutano di rileggere ciò che ho scritto un'altra volta.
Per qualunque incomprensione, chiarimento, o critica o consiglio, sappiate che, se espressi in maniera garbata, sono sempre ben accetti.
In ascolto
« E’ morto ».
Caroline si finge sorda a quelle parole.
Ha paura che, soltanto ascoltandole, esse possano prendere il controllo della sua mente.
Cerca qualcosa con cui coprirle; qualcosa che la distragga.
Il suo primo pensiero è rivolto a Tyler, al suo petto immobile, al suo viso cereo.
Caroline si mette in ascolto, ma lui tace.
Forse è lei a sbagliare.
Forse non ascolta nel modo giusto.
Nasconde la realtà dietro un suo errore.
E’ più facile così.
« E’ morto ».
Non è stata Rebekah a parlare.
E’ in quel momento che la paura la assale.
Ha ceduto alla verità che le è stata sussurrata.
Una parte di lei si è arresa.
E l’altra, quella più ingenua e scioccamente umana, vuole soltanto illudersi di poterla ignorare cercando un battito nel silenzio.