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Autore: MorgueHanami    16/10/2011    2 recensioni
Jared Leto è un vampiro. Okay. Rachele è la malcapitata che lo incontra. (Chiamala malcapitata, pf) La morde. Diventa un mezzo vampiro poiché il rito non è andato a buon fine. Da quel giorno si rincontrano ogni notte, Jared la segue e la protegge, la tiene con sè, si sfama di Lei. Ma lei, non riesce più a sopportare tutta questa oppressione e lo implora di trasformarlo.
Canzoni: Night of the hunter - The Kill - Was it a dream? - Hurricane.
Buona Lettura, la Wildessa :3
Genere: Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When do you live forever, what do you live for?

Ad ogni nota che sposa con una sillaba.

Ad ogni stonato che canta la propria colonna sonora.

Alle colonne sonore, perché ognuno di noi ha quella canzone che - effettivamente - lo descrive. fin troppo bene.

 

 

« Pray to Your God, Open your heart

Whatever you do, don't be afraid of the Dark

Cover your eyes, the Devil's inside. »

 

 

 

Prega il tuo Dio, apri il tuo cuore

qualunque cosa fai, non aver paura dell'oscurità

Chiudi i tuoi occhi, il Diavolo che hai dentro.

 

Rossi, gli occhi percorrevano quel lieve filo dipinto di passione e liquido, che solcava il corpo dissanguato; l'odore del ferroso elisir inebriava i miei sensi, mi rendeva vulnerabile, eppure la sua dose - per quanto sterile di alcool - mi urbiacava e mi spogliava di ogni retorica presente in terra.

E ancora, quegli occhi che percorrevano un tragitto lunghissimo, assieme al rivolo di sangue che scorazzava per il petto apparenemente esanime. Il volto pian piano s'accasciò, incontrò quella pelle ormai priva di vita, le lebbra blu accarezzarono lentamente la superfice fredda.

L'odore mi fa già sentire decisamente meglio.

Etica e morale non si sposavano in questo posto cupo, scuro. Non si sposavano qui, come non si sposavano nel vicoletto di Los Angeles, qualche mese fa.

Ma ormai è successo, perché pensarci? Adesso sono qui, mi basta. Adesso ho finalmente la mia vendetta. Per tutto. Per tutti. Dio, mi sento onnipotente. Più onnipotente di te. Cazzo.

Le mie labbra baciarono la superficie ormai marmorea. Fu un attimo: il ventre s'alzò in un lievissimo respiro, quasi impercettibile. Quel corpo fu accarezzato da un brivido. Gli occhi assetati e colorati di sangue, in uno scatto, s'indirizzarono al volto del povero malcapitato di turno e le mani accarezzavano le gambe, ormai prive d'abiti quando una di queste s'alzò. Le labbra si staccarono dal petto, il volto inerme e senza espressione si incurvò verso sinistra.

- Ops. Ancora vivo. - la voce calda e suadente, fin troppo rassicurante per esserlo davvero, vellutata e velenosa incorniciò un sorrisino sarcastico che mostrò i canini affilati, appuntiti, ricoperti di rosso. Le lingua avida li accarezzò, catturando quel po' di tinta. Sublime, aggrazziata e lenta la mano dalle unghia lunghe s'affilò nel collo, piano, quasi a gustare ogni piccolo brandello di carne che venne gentilmente traforato con gli artigli insinuandosi nelle unghie, mentre il sangue riscaldò i polpastrelli e gli occhi si schiusero appena, in una sensazione di compiacimento: Stasera mi sto divertendo. Anche meglio del sesso.

Il corpo emise - finalmente! - l'ultimo respiro, prima di tacere. Allora la mano si ritirò completamente tinta di fuoco verso le labbra viola dell'uomo. Le accarezzai tingendole di rosso, come un rossetto che la Miss avidamente ripone sulle labbra di uomo - come a volergli lasciare un segno del suo passaggio - sentendosi perfetta. L'altra mano accuratamente graffiò il corpo dell'uomo, fino ad arrivare al cuore: la poggiò delicatamente. Nemmeno un battito. Bene.

Così, il sangue accarezzava le labbra screpolate e aride di baci, sottili. Necrofilia, sto baciando un cadavere. La lingua incontrò i polpastrelli assaporando ogni singola goccia di colore che li intingeva. Non potevo sceglierla, cena migliore. Continuavo a non sentire nessun battito proveniente dalla gabbia toracia. Un sorriso: dopo ti sotterro. La mano pian piano s'arricciò sul petto, pian piano gli artigli stracciarono la pelle come fosse pezza vecchia, pian piano con forza incredibile la mano s'insinuò all'interno delle sue membra, sfracassando interamente la gabbia toracica, come se non avesse fatto il minimo sforzo. Il sangue schizzò qua e la, ma quelle gocce di poggia velenosa non poterono far altro che accrescere la sete. Entrambe le mani si ritirarono sul volto dell'umano, mentre gli occhi assatanati di me, ragazzina - mezza vampira in preda alla sete da vampiro e a scatti di isteria - scrutavano l'ultima espressione, ricolma di terrore.

- Aveva ragione, Shakespeare. - sussurrai, accovacciandomi sulla preda. - L'inferno è vuoto, tutti i diavoli stanno qui . - risi appena, ombrosa, prima che i miei artigli si scoprissero e andassero a raccogliere tutto ciò che m'era rimasto: brandelli di sangue e polvere. Mix perfetto.

Mi dissetai.

Lo sgaurdo rimase fisso sul cadavere ridotto graffi e morsi, buchi e saliva, sangue e preghiere amare. Ecco cosa può accadere quando si trova in giro per la discoteca una ragazzina sola soletta, dall'aria mezza drogata. Un nuovo sorriso, lievemente dispiaciuto mi spuntò sul volto: eccola, era la parte ancora umana di me, che tentava di uscire fuori, di farmi ragionare.. che tentava di scacciare via la nascitura, quella che m aveva permesso di vendicarmi, di sentirmi bella, nuova e perfetta. La repressi da subito, la scacciai via, prendendo il corpo per i piedi.

- Bene. Adesso dove lo sotterro? - Bella domanda, la strada asfaltata non mi consentiva di scavare e nasconderlo. Alzai lo sguardo, mentre il corpo strusciava sui ciottoli dia sfalto di una stradina mal strutturata. Tra l'oscurità osservai due occhi rossi che mi fissavano. Sorrisi, ma non m'avvicinai a quella figura che già conoscevo: il mio creatore aveva finalmente scelto di rendermi completamente immortale? Finalmente la chance di avere una notte da cacciatore, di avere - un giorno - finalmente la mia vendetta? Un giorno per far finire tutto. Lasciai ricadere il corpo rumorosamente a terra, mentre con il manico della camicia bianca mi ripulì le labbra sporche di sangue. Mi voltai, ripresi il peso morto e m'avviai per le strade di Los Angeles, senza il minimo timore della gente che mi gaurdava spaventata. Tanto è halloween. Magari credono sia tutto un travestimento. Strusciavo i piedi a terra, assieme al capo del corpo che lasciava dietro di se una striscia di sangue rossa, come un auto che perde olio. Massì, tanto alla fine ho il volto coperto dalla velocità delle gambe, nessuno si sta accorgendo del mio passo spedito.

 

Qualche mese prima, sarebbe stato tutto diverso. Qualche mese prima camminavo per le strade di ' Gli Angeli' con la paura di guardare in faccia la gente.

Qualche mese prima, mi sarei guardata bene da entrare in una discoteca con addosso una sola camicia da uomo.

Qualche mese prima, non avrei mai pensato di essere morsa da un vampiro. Ma non un vampiro qualsiasi: la persona che cantava ogni mia colonna sonora, la persona che m'illuvinava gli occhi d'immenso.

 

« II was born of the womb of a poisonous man

Beaten and broken and chased from the land

But I rise up above it, high up above it and see »

 

 

 

 

Sono nato dall'utero di un uomo velenoso

Colpito e rotto e scacciato dalla terra

ma Sorgo sopra di esso, alto Sopra di esso e vedo

 

 

- Bury me.. Bury me... - la mia voce infuocata di divertimento spargeva nel giardinetto di casa la canzoncina 'The Kill' , mentre i miei piedi si arrampicavano lungo il glicine, ormai spoglio per l'autunno, assieme alle mani che arpionavano i rami lasciando che la ninfa mi decorasse e appiccicasse le mani ancora rosse. Mi arrampicai con agilità, arrivai alla finestra sempre aperta della mia camera e m'intrufolai nella stanza: adesso potevo ritornare la ragazzina timida e impacciata di sempre, quella che non ha il coraggio di uccidere una mosca. Adesso potevo rilassarmi, rinchiudermi nel guscio e piangere per aver ucciso l'ennesimo innocente. Adesso, potevo rimpiangere di essere la nascitura di un 'incantesimo bastardo, di essere stata scelta - seppure mi rendeva felice, in parte - per uccidere assieme a lui... tutta la vita.

La punta del piede spinse via la scarpa partendo dal tallone. Le lasciai - sporche di fango - accanto alla scrivania mentre il mio sguardo si poggiò su quel 'Piccì' ancora acceso: Msn s'illumianva di un arancione brillante, che mi faceva venire mal di testa. Lo chiusi, senza leggere nessun messaggio: Facebook, idem. Chiusi il portatile e mi voltai verso il letto: la sua immagine non mi turbò.

- Anche stasera sei venuto a farmi compagnia. Gentile, da parte tua. - sussurrai guardandolo accavallare una gamba sull'altra, portare le mani ad incrociarsi e carezzare il ginocchio sinistro che predominava sul destro. I suoi occhi non erano velati del rosso acceso come i miei, anche se tra i due il vampiro era senza dubbio lui. E tutti che pensano che quando scrive su twitter ' vampire' stia delirando. In realtà non sanno che dice sul serio. E' un VAMPIRO, io lo so. L'ho provato. Altro che Edward Cullen e i suoi ' diciassette anni, da quanto tempo hai diciassette anni, da un po.' Lui era un serio vampiro. Adesso mi spiego anche come mai non invecchi mai.

Una risata dolce e sensuale uscì da quella bocca. Sorrisi.

- Tanto lo so che mi aspettavi, Raché. - sentenziò alzandosi e avvicinandosi a me, fulmineo. - So che senza il mio bacio della buona notte, tu non t'addormenti. - sussurrò, bastardamente, mentre una mano pallida scorreva lungo la mia faccia soffermadosi sul collo. Il mio collo caldo e la sua mano fredda. I miei occhi rossi e i suoi azzurri. Il mio spassionatissimo amore per i Thirty Seconds To Mars e Jared Leto - Vampiro - accanto a me, che mi sorrideva poco rassicurante.

- Sembrerò tanto Bella Swan, e questo mi farà in orridire ma... Trasformami. - sussurrai a mia volta, lievemente inorridita al pensiero che stessimo seriamente riproducendo 'Twilight'. - Ti prego, non dirmi che debba sposarti per farmi trasformare, eh. Che mi incazzo. - commentai subito dopo, con l'orecchio stonato dalla sua sonora ma dolce risatina isterica.

- Non voglio nè sposarti nè trasformarti.Mi diverte vedere una mezza umana che morde e uccide. - Sadico del cazzo, pensai. - Non fare quel faccino, sù. Lo faccio per te. - rise ancora gaurdandomi con aria paterna, prima di sfiorarmi con le labbra la fronte. Rabbrividì.

- Jared lasciarmi in bilico tra una razza e l'altra, tra la vita e la non vita, tra la dannazione e la salvezza, non mi aiuta. - sussurrai depressa e lui lo sentì.

- Allora non avrei dovuto trasformarti, nemmeno per metà. Dovevo ucciderti come le altre. Ma.. io avevo letto nei tuoi occhi qualcosa di differente, Rachè. Come Mary.. la ragazza della canzone.. la conosci, lo so. - sussurrò, scendendo con unt ragitto di baci sulle mie labbra. Ci baciammo. Si fermò l'Universo. Si staccò. L'universo riprese il suo moto.

- Allora gaurdami negli occhi. - si lasciò comandare, si lasciò prendere il volto. - Jared Joseph Leto, front man dei 30 Seconds to Mars, immortale vampiro: guardami negli occhi. Preferisci davvero che impazzisca? Davvero vuoi che perda la testa? - sussurrai ma senza avere risposta. Si avvicinò al mio volto, sfiorò lentamente il suo naso con il mio. La sua mano arpionò il collo, rendendomi quasi impossibile respirare.

- Quant'è bello adesso non respirare? Dimmi, ti piace ancora? - sussurrò rigido, prima di lasciarmi il collo e baciandomi. Mi abbracciò. Ripresi a respirare, con il cuore che batteva forte, senza fermarsi. Lui lo sentiva e chiudeva gli occhi, mi stringeva a lui.

- Ti prego Jared. Non lasciarmi così. Ti prego. Trasformami. - No, non era per vivere con lui accanto per l'eternità. Non era per questo. Ma mi sentivo così viva e me stessa, quando mordevo qualcuno. In grado di potermela cavare senza essere soppressa dalla beltade di nessuno, perfetta e malvagia. Bellissima. Un bacio di Jared avrebbe potuto ridarmi quella parte di me che persi.E io desideravo riaverla. La pretendo.

- Sono costretta a rifacciare le parole che tu scrivi. - sussussari e lui sorrise, mentre le sue labbra cominciarono ad avvicinarsi al collo. Il mio profumo di sangue lo elettrizzò, tanto che mi strinse maggiormente a lui gemendo, come se stessimo facendo altro.

- Fallo. Rinfacciami le mie parole, piccola. - rise appena,mentre i suoi denti cominciavano a giocare con lo strato sottile delle mia pelle. Il suo finto respiro mi accarezzava la pelle, facendomi rabbrividire.- Ok. - sussurrai, prima di respirare a fondo. Il collo s'irrigidì appena e Jared con lui. Le sue mani scesero dai miei fianchi al sedere, accarezzandolo. Lo arpionò. Cominciai a sussurrare, canticchiando.

- What if I wanted to break Laugh it all off in your face What would you do? -

- What if I fell to the floor Couldn't take all this anymore What would you do ? - continuò a cantare, mentre le sue mani scesero sulle mie gambe e le labbra ritornarono ad accarezzare il collo, insistentemente. Un brivido. Continuai.

- Vieni, Abbattimi. Sotterrami, sotterrami. Io sono finita con te. Guardami negli occhi, tu mi stai uccidendo - sussurrai senza cantare più, ripetendo più volte quelle parole adesso che le mie mani accarezzavano la sua schiena, delineandone ogni singola curva perfetta. Lo stavo spogliando, pian piano, con la delicatezza di un petalo di rosa che sfiora l'acqua. - Tutto quello che volevo eri tu. - sentì i suoi occhi guardarmi. Mi bloccò con un lieve morso, ma senza mordermi realmente. Un morso amorevole sulle labbra. Sorrise, lasciandomi il labbro inferiore, guardandomi con affetto.

- Do You really want? Do you really want me? - continuai - Mi vuoi davvero? vivo o morto? - sorrise. - This Hurricane chasing us all underground. - sussurrò, prima che io potessi continuare con le mie preghiere. - E se volessi combattere O supplicare per il resto della mia vita Tu che faresti? Hai detto che volevi di più Cosa stai aspettando? Io non sto scappando da te - l'ultima frase lo indusse a stringermi maggiormente al suo corpo freddo, quasi come se avesse seriamente paura di perdermi. - Heart breathe, heart breathe. I need heart breathe. - sussurrò, ma io continuai. - Jared, rispondimi. Ho provato ad essere qualcun altro Ma niente è sembrato cambiare Ora lo so, questo è ciò che sono dentro veramente! Cadendo da me stesso, Cascandoci per un'opportunità... Ora lo so, questo è ciò che sono veramente... Bury me, Bury me!! - Non si trattenne, mi tappo' la bocca con la mano, mentre l'altra mi strappò via la camicia.

- Ti ricordi come ci siamo incontrati, vero? - mi domandò, mentre con una spinta mi schiantò contro il muro. Qualcosa di appuntito mi prese la tempia, perché sentì l'odore del mio sangue e qualcosa di caldo scorrere lungo il collo, fino al seno. Jared s'irrigidì. - Cazzo. Mi stai facendo seriamente andare fuori di testa. - sorrisi appena, ma non risposi. La sua gracile mano mi bloccava le labbra. - Ma se è questo che vuoi, Amore mio.. ti accontento. - sussurrò e la sua lingua andò a catturare quella goccia di sangue che il cervello acconsentiva a far uscire via dal cranio, tra i capelli. Si strinse a me, spingendomi contro il muro. Alzai lievemente il collo, mentre la sua lingua segnava un tragitto che conoscevo fin troppo bene: la vena che portava il sangue al cervello. - Ma voglio ancora farti cambiare idea. Ti prego. Ricordati cosa ti ho fatto, che dolore hai provato la prima volta che ti ho morsa. Ricordalo. - ma era inutile che continuasse ad pregarmi di farlo. I miei occhi si erano già chiusi, erano già diventati il sipario di una scena orrenda. Orrenda ma dai fini.. nobili.

 

« Blessed by a bitch from a bastard seed Pleasure to meet you but better to bleed

Rise, I will rise, I will rise skinned her alive, ripped her apart

Scattered her ashes, buried her heart Rise up above it, high up above and see. »

 

Benedetto da una troia dal seme di un bastardo Piacere di conoscerti ma preparati a sanguinare Sorgerò, sorgerò, sorgerò Scuoiata viva,

lacerata cosparse le sue ceneri, seppellito il suo cuore Sorgo sopra, alto sopra e vedo

 

Camminavo lenta, strusciando i piedi sul terreno. Concerto finito, pace finita. Sembravo appena tornata da un campo di battaglia e la cosa non mi sorprendeva: per arrivare alle transenne ho fatto solo qualche salto mortale, ricevuto non so quante bestemmie e probabilmente domani mi ritroverò con una costola lievemente spostata chissà quanto e come. Ma adesso camminavo libera per le stradine di Los Angeles, anche se non avevo l'intenzione di ritornare a casa. Soprattutto quando Jared mi si fermò di fronte, assatanato, sorridendomi.

- Echelon. - disse, indicando la collanina della triad al collo.

- jared leto. - sussultai, quando al pronunciare il suo nome la figura si avvicinò a me in meno di una frazione di secondo. Mi tappò la bocca. Ti Arpionò il collo con le fauci. No, non parlammo molto la prima volta che ci vedemmo. Sgambettavo a qualche centimetro da terra, mentre i miei sensi si disperdevano. Ma lui si staccò, sussurrandomi. - Sei mia. - non mi lasciava nemmeno chiudere gli occhi, cantando addirittura. Buddha for Mary. Spaesata, colta alla spovvista dal mio cantante preferito, morsa e persa l'anima. Vuota e piena di lui. In bilico.

Cominciai a sentirmi già protetta, da quella figura paterna e non rassicurante che mi teneva a pochi centimetri da terra.

 

 

« One night of the hunter One day I will get revenge One night to remember One day it'll all just end

Honest to God I will break your heart Tear you to pieces and rip you apart »

 

Una notte del cacciatore un giorno io avrò vendetta una notte per ricordare un giorno tutto finirà

Onesto con Dio dico che spezzerò il tuo cuore Ti farò a pezzi ti strapperò

 

 

Quando riaprì gli occhi, mi sentì lievemente debole. Il solo pensiero di un suo morso - che stavolta m'avrebbe tolto l'anima e ogni abbraccio terreno - mi faceva sentire già priva di tutti i sensi che un uomo possiede fin dalla nascita. Forse anche prima. Lui conitnuava a sussurrarmi di cambiare idea, ma il sangue che scorreva dalla mia ferita non gli permetteva di ragionare, ormai. E le mie intenzioni non erano cambiate. E' tempo di gettare il mio copro nelle fiamme.Le sue mani scesero lentamente sulle mie gambe ormai nude, solo i piedi coperti dal pantaloncino lasciato lì, per terra. Le sue labbra si spostavano affamate sul collo, poi sul petto, poi di nuovo sul collo, sotto il mento, sulle labbra. Cercava di sentirsi uomo, ma ormai tutto sembrava invano. Cercava tra il sapore della mia pelle una via d'uscita, una risposta difficile alle semplici domande che ci siamo posti spesso. - Mordimi. - sussurrai alla fine, quando la sua lingua tracciò per la millesima volta il tragitto di una vena ormai calcata sulla pelle pallida. Viola, era lì in bella vista, quasi lo chiamava a prenderla, a bere e sentenziare la mia fine. Ma io non chiedevo altro, non chiedevo niente.. non desideravo niente che essere me stessa. Mi sarebbe bastato, le sarei stata riconoscente non solo per la sua benedettissima musica e voce, ma anche per avermi dato la vera vita.. che sia la dannazione, non mi sarebbe importato. Ma volevo essere me stessa. La mia mano spinse il suo volto contro il collo: dettai la fine della sua capacità di intendere e volere. Mi arpionò il collo, ma lo fece delicatamente, con un'ombrosa passione. In quel momento si sfilò i pantaloni, ma ero troppo impegnata a sentirmi annullata per sentire che fine avesse fatto l'altra parte del corpo di Jared. Mi morse per la terza volta, la fatidica, mentre il bruciore che mi prese lungo il collo cominciava a non farmi respirare più; sentii il cuore smettere di portare sangue al resto del corpo, le mani cadere a peso morto lungo la parete, non sentirmi più. Annullata, morta ma cosciente. Libera dall'oppressione del respiro, libera dal cuore che batte e finalmente indipendente dalla sua funzione. I miei occhi cominciavano a chiudersi, le mie labbra non si muovevano: una morte coscienziosa. Ma prima di morire, prima di smettere di divere, la vista appannata vide Jared fare una cosa che reputai inizialmente idiota, poi capì che era una piccola azione che avrebbe cambiata tutto: si tagliò il labbro e mi baciò. Sentì l'acre sapore ferroso del sangue scorrermi dentro, e improvvisamente gli occhi vigorosamente si riaprirono rossi di malizia.

Adesso sentivo le spinte di Jared verso di me, i suoi gemiti di passione e anche se morta - anche se finalmente vampiro - mi sentivo più viva che mai. Lo strinsi a me con forza disumana, mentre continuava ad amarvi, seppure i vampiri non possono. - Sei mia. - ripetè come la prima volta che m'incontrò. - Stavolta per l'eternità. Benvenuta.. into the wild.- sussurrò mentre cominciai a perdermi nella mia nuova essenza, nelle parole dell'uomo che mi avrebbe aiutato a vivere.

Grazie Mars. Perché in un modo o nell'altro, in questa vita o su uno schermo, su un foglio di carta o su una nota di qualsiasi vostra canzone, mi fate sentire viva. Viva e vera.

 

 

 

* Ringraziamenti*

 

Allora, prima dei ringraziamenti, voglio fare una puntualizzazione: alcuni discorsi sono delle seguenti canzoni:

- Night Of The Hunter.

- The Kill.

- Was it a dream?

- Hurricane.

Beh, lo so che lo sapete.. ma magari qualcuno - chissà come - non fan dei Mars si ritrova a leggere e pensa che queste belle parole le abbia scritte da sola. NO. I testi i corsivo che dicono jared e rachele sono alcune canzoni dei Mars, a cui mi sono isirata. La trama è principalmente 'tratta' dalla canzone La nuit du chasseur.
E adesso.. ringrazio i Limoni di Sorrento della mia orociock preferita. Ai Mars, che vabbeh.. mi ispirano sempre e comunque, anche in macchina quando alzo il volume di This is War e mi ritrovo il rumore del vento che combacia con una pianta che viene accarezzata dalla voragine che c'è lì fuori. Siete parte del mio mondo, mi chiedo.

A Sara Tarallo - massì mettiamo anche il cognome - questa non la dedico a te, ma a te va il solito ringraziamento per avermi portato al concerto di tre fottutissimi geni incompresi. Ai miei genitori che non mi hanno - per la prima volta in vita loro - scassato le palle (addio finezza) per restare ore ed ore a tartassare 'na tastiera. Al pc, che non mi ha abbandonato nemmeno stavolta :3 Ai vampiri che boh, mi hanno ispirato. A TUALAIT che... massì, boh, non lo so, ma grazie. Grazie alle recensioni. grazie a me che sono un genio. grazie ad elga, grazie alla dimenticanza di mettere le lettere maiuscole dopo il punto e a tutti i nomi di persona.

Ps. Scusatemi se non correggo gli errori. Ma mi scoccio XD Un bacio, la vostra

WIldessa con le ciocche blu!

 
  
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