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Autore: DarkSun    16/10/2011    4 recensioni
. Raggiungo la parete più vicina al bagno e mi ci nascondo dietro. Sento il ticchettio delle scarpe di Bill avvicinarsi, con strani aggeggi in mano, dei quali non so e non voglio sapere la funzione.
La cosa preoccupante è che la scena si ripete più volte: e quando vedo chiaramente il flacone di tinta nelle sue mani, ho la certezza che il peggio sta per accadere e non posso fare nulla per evitarlo.
Vedete, è tutto concatenato: Se Bill combina qualcosa, poi trova il modo di prendersela con me o comunque mi chiede aiuto riguardo a cose palesemente impossibili da realizzare.
E ci andiamo di mezzo io, la mia macchina e il mio neurone sensitivo-allarmista, al quale viene una sincope.-
Il povero Tom è di nuovo rimasto coinvolto in una delle strambe situazioni che solo suo fratello riesce a creare...Ne uscirà incolume anche stavolta? Leggere per sapere v.v
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Manuale di Tom Kaulitz, Lezione 2: Chi fa da sé…Fa un disastro!

 

 

Signore e ragazze, eccomi di ritorno per deliziarvi con un nuovo aneddoto tratto dalle mie giornate. Visto che sono proprio un bravo narratore ( e non solo), sto giusto pensando di scrivere un libro, ma non riesco a trovare un titolo d’effetto.

Qualcosa come “ La mia vita con Bill”. Nah, sembra il titolo di una fan fiction.

Mi serve un titolo meno sdolcinato, forse che esprima meglio il contenuto.

“ Vaffanc*lo Bill”. No, in questo modo è troppo esplicito, rischio di rovinare la sorpresa.

Come perché tanta cattiveria? Ah, è vero, non ho ancora iniziato a raccontare!

Ebbene, mi metto subito a farlo.

Due sere fa stavo guardando la tv, avvinghiato al divano stile piovra, con il telecomando come prolungamento della mia mano, perché nel caso fosse arrivato Bill avrei dovuto cambiare canale in un nanosecondo. E ormai sono diventato bravissimo in questo.

Più o meno come lui, manco lo facesse apposta, che è diventato bravissimo a interrompere i momenti migliori degli “show” che guardo io.

E infatti, piomba in salotto addirittura cogliendomi di sorpresa, tanto che perdo il mio record di “ Dito Selvaggio sul Telecomando”. Il menomato mi fulmina con gli occhi, si mette una mano laccata sul fianco e mi dice: “ Ancora questa porcheria ?”

Do un’occhiata ai suoi vestiti e mi ritrovo a pensare la stessa cosa. I prodigi della telepatia gemellare!

“ Che vuoi gemello irritante?”- gli domando, ansioso che se ne vada per poter tornare a bearmi della televisione.

Lui mi ignora: “ Hai preso tu la mia piastra?”-

Ora, voi sapete bene che io con una piastra non posso farci un granchè, men che meno poi userei quella di Bill, nemmeno in situazioni estreme, perché ci tengo alla mia giovane vita. Ma quella testa di make-up che non è altro è venuta a chiedere a me  notizie sulla sorte della sua piastra.

“ E che ca**o ne so io della tua dannata piastra. Sparisci”- lo esorto con gentilezza.

Sì, sono stato gentile per i miei standard.

“ Se scopro che ce l’hai tu, divento un belva”- minaccia, e poi mi fa l’onore di andarsene. Sto per rimettermi a guardare la tv, quando un dettaglio che avevo trascurato mi si piazza davanti agli occhi.

Bill aveva in mano qualcosa.

Una piccola confezione, che aveva tutte le sembianze di essere quella per una…

“TINTA!”- urla uno dei miei neuroni, scioccato da quell’ipotesi che sembrava tutt’altro che remota.

Che c’è di male? Ma perché, ve lo state ancora chiedendo?

Bill Kaulitz + qualsiasicosachefadasolotrannetruccarsilavarsimangiareedormire = Disastro.

“ Beh, sono già quattro cose…”

Eh, ma voi fan lo volete proprio difendere a tutti i costi!

 

Quando la mia mente finisce di elaborare questi calcoli, abbandono il mio schermo piatto e sgattaiolo al piano di sopra. Raggiungo la parete più vicina al bagno e mi ci nascondo dietro. Sento il ticchettio delle scarpe di Bill avvicinarsi, con strani aggeggi in mano, dei quali non so e non voglio sapere la funzione.

La cosa preoccupante è che la scena si ripete più volte: e quando vedo chiaramente il flacone di tinta nelle sue mani, ho la certezza che il peggio sta per accadere e non posso fare nulla per evitarlo.

Vedete, è tutto concatenato: Se Bill combina qualcosa, poi trova il modo di prendersela con me o comunque mi chiede aiuto riguardo a cose palesemente impossibili da realizzare.

E ci andiamo di mezzo io, la mia macchina e il mio neurone sensitivo-allarmista, al quale viene una sincope.

La Diva fa trambusto in bagno per tre ore: sono le 23.30.

Queste situazioni sono come quelle dei delitti: devi trovarti un alibi per provare la tua innocenza.

Ed io, per l’appunto, non solo sono innocente ma a breve sarò anche la vittima.

I rumori finiscono. Tutto tace. Poi, la porta emette un cigolio.

Bisogna mettere un po’ d’olio…

Scusate, dicevo,  la porta si apre: quello che vedo fuoriuscendo dal mio nascondiglio mi fa credere di essere diventato pazzo.

“ Bill, sono io che vedo blu, sei tu che hai sbagliato tinta, oppure i tuoi capelli hanno subito una metamorfosi e si sono coordinati alla pelle dei Puffi?”- chiedo, con la sensazione che un grosso punto interrogativo si sia posizionato accanto alla mia testa, proprio come nei cartoni animati.

“ Tomi, oh Tomi!”- perché sei tu, Tomi?

Ecco, lo sapevo, adesso si mette a frignare. Prima fa esperimenti con la sua chioma e poi invoca il mio nome disperato.

“ Tomi, ho sbagliato tinta! Ho comprato quella blu invece di quella prugna e…”

Cosa? Prugna? E come ha fatto a confondersi? Dimenticavo, stiamo parlando di Mister Testa Per Aria!

“ Adesso come faccio”- piagnucola, rigirandosi una ciocca blu elettrico fra le dita, con aria mezzo schifata. Il fatto che sia solo mezzo schifata, denota la sua totale mancanza di cervello.

Prendo un respiro profondo. “ Domani and-

“ DOMANI!? NO, ADESSO! Devo fare qualcosa subito!”- strilla la Fata Turchina.

“ Ma oltre ai capelli ti sei tinto pure il cervello? Guarda che a quest’ora negozi aperti non ce ne sono”- gli ricordo. Lui tenta di controbattere, ma si accorge che ho ragione e tace. E tace. E tace.

Sta arrivando, me lo sento.

“ Andresti da Natalie a chiederle una tinta…Per favore?”- mi guarda con gli occhi da cerbiatto che prima o poi mi fanno capitolare.

“ Vacci tu, io ero tranquillo tranquillo sul mio divano ed intendo ritornarci”- sbotto.

“ Ma TomTom”- e che so’ il navigatore? – “ Se ci andassi io, Natalie mi prenderebbe in giro fino alla morte…E poi, ti sei scomodato per venire qui a spiarmi, puoi scomodarti anche ad andare da lei”- sbatte le ciglia.

Colpito e affondato.

Si accorge che ho ceduto e mi dice: “ Grazie Tomi”

Prego, rompipalle.

Quando arrivo a casa sua, dall’altra parte della città, per intenderci, suono più volte prima che lei si decida a scendere dal letto e ad aprirmi.

“ è un incubo?”- si chiede lei, insonnolita, alla porta.

“ No, è una questione di vita o di morte”-

 

In sostanza, ho avuto quella maledetta tinta. Ma non è finita qui.

 

Tornato a casa, c’è Bill che mi aspetta ansioso.

“ Allora, te l’ha data?”-  chiede.

“ Bill, come sei malizioso”- lo prendo in giro io.

Lui sbuffa infastidito: “ Tira fuori quella tinta Tom”- stende una mano verso di me.

“ Devo prima avvertirti di una cosa”

Natalie aveva solo tinte bionde”

Oh, la sua faccia in quel momento! Era qualcosa di indescrivibilmente epico!

Ma se ne è andato in bagno senza fiatare, dal momento che l’alternativa sarebbe stata: uscire di casa l’indomani con i capelli blu per andare a comprare la tinta giusta oppure chiamare il suo parrucchiere personale che si sarebbe fatto grasse risate a vederlo conciato in quel modo.

Morale della favola? Sono andato a dormire alle due di notte, mi sono perso il mio programma alla tv e, come se non bastasse, ho fatto un incubo in cui i personaggi di Avatar e i Puffi si facevano la guerra a colpi di raggi laser. Blu.

 

Basta per giustificare il probabile titolo del mio libro?

  
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