Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
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Autore: Phoenixstein    16/10/2011    4 recensioni
«Tu sei pazzo!»
«...è la tua presenza che mi fa sballare…»
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una flashfic di 458 parole, ispirata da questi ultimi tweet fra Adam e Tommy… Non sono adorabili? *.*
 




 
 

DISCLAIMER
Pur parlando di persone reali non intendo dare rappresentazione veritiera della loro realtà. Cioè, ehm... non su tutto u.u
Ovviamente non ho alcuno scopo di lucro nell'utilizzare i loro nomi.

 
 
«Tu sei pazzo!»

«E’ la tua presenza che mi fa sballare…»

«Fermo, fermo, fermooo!» esclamò il bruno, indietreggiando e facendosi scudo con le mani dagli schizzi di birra gelida.

«Lasciati andare!» ridacchiò il biondo, agitando ancora la lattina e poi spostando il dito dall’apertura irradiando la Pabst tutt’intorno.

La pista di pattinaggio abbandonata era uno dei luoghi più affascinanti di Burbank, secondo Tommy. Era circondata dall’erba incolta, per metà coperta da un tetto altissimo e macchiato di umidità, e per l’altra metà del tutto all’aperto. Tommy ricordava che otto anni prima, quando l’avevano appena inaugurata, il pavimento rosso e ancora poroso tingeva perfino le suole delle scarpe se ci camminavi sopra. Caderci di culo significava dover tornare a casa col pantalone di un nuovo colore.
Adesso non era più così. I muri intonacati innumerevoli volte erano fitti fitti di graffiti colorati, qualcuno stupefacente, dettato dall’artistico cazzeggio di qualche skater con i capelli stravolti, che fumava ganja e beveva birra il fine settimana… un po’ un Tommy da adolescente.

Il pavimento ormai liscissimo e sbiadito aveva qualche crepa, e non macchiava più. Non era diventato un covo da drogati perché i ragazzini ci venivano qualche volta per giocare a calcio, e segnavano sulla pista le due porte con un gessetto bianco. Adam strusciava il piede contro la linea bianca di gesso sfumandone il contorno. Tommy beveva e sghignazzava, estremamente su di giri.

«Quasi perfetto.»

«Perché “quasi”?» chiese Adam distogliendo l’attenzione dalla linea.

«Perché si vede che tu non sei rilassato. Non mi hai ancora baciato.»

Adam scoppiò a ridere per la strana osservazione. Cosa voleva dire che non era rilassato? Si mosse verso di lui e gli cinse le spalle fasciate dalla felpa accarezzandole dolcemente. Sotto quel ciuffone biondo, gli splendidi occhi nocciola di Tommy gli lanciavano lampi di adorabile sensualità. Adam era quasi sicuro di poter sentire il suono caldo, morbido e licenzioso delle fusa del suo gattino… quelle labbra richiedevano insistentemente di essere toccate… il cantante si avvicinò, respirando il profumo di Tommy… il suo micio era così bello e lui lo desiderava così tanto… l’avrebbe spinto al muro e baciato fino a togliergli il fiato…

SPLASH!

«Ma che cazzo…?» strepitò Adam, confuso e bagnato, mentre sbatteva le palpebre con la birra che gli colava dappertutto.

«Ahahahahahah…!» Tommy si spanciava dalle risate. Alzò la testa al cielo e si versò addosso la poca Pabst rimasta.

Adam lo scrutava esterrefatto, aprendo e chiudendo la bocca, immobile come un automa. «Tu non sei normale.»

Il bassista gli regalò una risatina lasciva, si alzò sulle punte aggrappandosi alle sue spalle e, facendo scivolare la lingua sulla pelle di Adam, dagli zigomi al collo, leccò via con un certo gusto la sua amata birra.

«Una doccetta alla Pabst Blue Ribbon. Hmmm, sexy!» sussurrò.
   
 
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