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Autore: applestark    17/10/2011    0 recensioni
Salve a tutti :) questa è la mia prima fan fic su Glee. E' ispirata a un Gdr di cui facevo parte...una Quessie o St.Fabray.
Buona lettura ;)
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinn era seduta su una panchina a ridosso della stazione; le braccia incrociate per il freddo e lo sguardo fisso nel vuoto. Gli occhi, di solito verdi e vispi sembravano due piccole pietre di malachite , spenti e freddi. Se si concentrava bene poteva percepire leggeri movimenti dentro di lei, era la sua bambina, Lucy.
Socchiuse gli occhi e il vento le spostò i capelli dal viso. Era l’alba e faceva freddo, il sole non era ancora del tutto sorto e il treno che l’avrebbe portata via dall’Ohio ritardava.
Ancora una volta stava lasciando decidere ad altri del suo futuro.
Era stato l’ultimo anno peggiore che avesse mai visto. Le era sembrato di stare in uno di quei film in cui la bella protagonista subisce una serie di sventure che poi alla fine si risolvono.
A lei era toccata solo la parte peggiore però.
Shelby Corcoran che era tornata con Beth, le cheerleader che l’avevano cacciata, la sua crisi d’identità, e poi Jesse St.James.
L’ultima persona di cui si augurava di innamorarsi era il padre della bambina che portava in grembo.
Non avrebbe mai potuto dimenticare il patto con Rachel per poter stare con lui, il loro primo incontro al parco, i suoi occhi chiari, il suo sorriso , i capelli scompigliati e quell’aria di strafottenza.
La prima volta che le loro labbra si erano sfiorate…il calore che sentiva dentro quando gli stava accanto.
La ragazza si sentì un vuoto dentro ripensando a quei momenti.
A minuti il treno sarebbe arrivato, e l’avrebbe portata via.
Sua madre forse, aveva ragione; trasferirsi in Virginia da quella sua zia e studiare all’università, crescere sola la bambina e dimenticare Jesse…era la cosa giusta.
A volte pensava che sua madre non avesse un briciolo di sentimento…
Chiuse gli occhi, questa volta per non piangere.
Avrebbe voluto rimanere a Lima, trasferirsi da Jesse e stare insieme a lui con la loro bambina.
Una normale famiglia… ecco cosa desiderava.
Involontariamente una lacrima le rigò il viso; posò una mano sulla pancia, come per dare conforto anche a quella piccola creatura.
Si sentiva sola, tremendamente sola.
E chi l’avrebbe mai detto? Quinn Fabray sola.
Quella mattina si era svegliata molto presto, quando il cielo era ancora buio  ed era uscita di casa lasciando Jesse dormendo, con un leggero sorrisetto stampato sulle labbra.
Gli aveva accarezzato dolcemente una guancia e poi era uscita, chiudendo con cautela porta alle sue spalle.
Stava sbagliando, lo sentiva. Si era arresa troppo presto,  ma come avrebbe potuto fare?
Lottare contro i suoi genitori, dirgli che amava Jesse e voleva stare con lui…non era una cosa semplice.
Si asciugò una lacrima e si alzò in piedi quando sentì l’annuncio del suo treno.
Strinse forte il manico della valigia fra le mani e salì sul treno guardando un’ ultima volta con la coda dell’occhio l’insegna “Lima”.
Non appena trovò posto nel treno, sentì il suo cellulare squillare.
Di fretta lo estrasse dalla borsa e le si illuminarono gli occhi leggendo “Jesse” sul display.
Strinse forte i denti e rifiutò la chiamata.
Jesse sicuramente aveva letto la sua lettere, ed era arrabbiato a morte con lei, comprensibile.
Stava scappando via con un pezzo di lui…un ricordo che sarebbe stato per sempre.
Avrebbe guardato Lucy negli occhi e si sarebbe pentita di aver abbandonato Jesse.
Cominciò a piangere più forte e si sentì consolare solo dai leggeri movimenti di Lucy .
 
 
New York, dieci anni dopo.
 Erano passati dieci anni da quel giorno.
Quinn lavorava a New York in una libreria, era divorziata e viveva in un piccolo appartamento al centro con la piccola Lucy.
Non aveva mai più avuto notizie di Jesse.
Alcuni le avevano detto che si era sposato con Rachel.
Proprio non riusciva a farsene una ragione, ma l’aveva abbandonato, cosa si aspettava?
 
Un pomeriggio, era quasi buio quando si ritrovò a fare quattro passi a Central Park con la bambina.
Chiacchieravano del più e del meno, dei piccoli problemi che una bambina di dieci anni può avere, e Quinn rispondeva sempre con un dolce sorriso, nonostante dentro stesse per crollare.
Si sedettero su una panchina e la piccola poggiò la testa sulle gambe di Quinn che le accarezzava piano i capelli.
Aveva gli stessi occhi di Jesse, verdi ed espressivi.
-Mamma, ma dov’è il mio papà?- chiese improvvisamente la bambina.
Quinn impallidì e sentì il cuore batterle veloce come un treno.
-Un giorno lo andremo a trovare piccola- la rassicurò.
Lucy si limitò ad annuire piano e a socchiudere gli occhi.
L’ex cheerleader era presa dai suoi pensieri, come al solito si rimproverava di non esser scesa da quel treno dieci anni prima…
quando una voce familiare attirò la sua attenzione.
-Quinn…- .
Il cuore le andò al mille, così tanto che le guance le divennero rossastre.
Si voltò e venne catturata da quello sguardo…
Jesse St.James.
L’avrebbe riconosciuto tra mille…
Anche ad anni di distanza.
-Jess…- balbettò quasi a se stessa.
Lucy si mise a sedere e strinse la mano della mamma.
-Mamma chi è questo signore?-
Jesse si morse il labbro ed sentì una fitta al cuore…quella era la sua bambina.
Non poteva crederci, era splendida…
-Tuo padre- disse in un sussurro Quinn.
Lui annuì avvicinandosi con calma alla piccola che lo guardava stranita.
-Tu sei il mio papà?- disse con aria innocente.
Jesse la strinse forte, senza dire una parola.
Quinn non poteva crederci…lo aveva rincontrato…
E continuava a guardarlo con un misto di stupore, felicità…senso di colpa.
Non le rivolgeva la parola.
“è il minimo Quinn” ripeteva una voce dentro di lei.
 
Tornarono a casa dal parco, con l’auto di Jesse che non smise un secondo di parlare con la sua piccola. Non se ne fregava di Rachel che era a casa ad aspettarlo, c’era qualcosa di più importante: la piccola Lucy.
Riguardo a Quinn, era rimasta silenziosa tutto il tempo, aveva capito che l’unica da fare era starsene in silenzio.
La serata procedette bene,  la bionda rimase in disparte ad osservare quella scena vagamente familiare intervenendo solo qualche volta. Era come se Lucy conoscesse Jesse da tempo…
Ma il momento in cui dovevano rivolgersi la parola, sarebbe arrivato prima o poi.
Il ragazzo mise a dormire sua figlia che, subito si addormentò, e andò in cucina dove c’era Quinn seduta sul divano.
-Si è addormentata- disse dolcemente.
Quinn annuì. –Era stanca…-
Il ragazzo si limitò ad annuire e si sedette accanto a lei.
-Sono passati tanti anni…-
La bionda lo guardò con un espressione dispiaciuta nel volto.
-Scusa Jess io non avrei dovuto…è solo che-
Gli fece cenno di fermarsi.
-Quinn hai tutte le ragioni del mondo ma non aspettarti un mio perdono sei andata via liquidandomi con una lettera e mi hai tenuto lontano da mia figlia per troppo tempo-
Disse senza guardarla negli occhi.
-Era tutto così difficile…ma questo non toglie che ho commesso un errore , e non potrò mai perdonarmelo
Quinn prese un sospiro e sentì le lacrime pungerle gli occhi.
-Capisco, ma insieme ce l’avremmo fatta ne sono sicuro…-
Quinn non rispose, aveva ragione…e si sentiva talmente stupida….ogni attimo della sua vita si rimproverava per non aver lottato, per non essersi ribellata a qualcosa che non voleva…
Jesse si alzò.
-Dove vai?- chiese Quinn alzando lo sguardo e posandolo su di lui.
-A casa. Da Rachel- rispose lui.
La ragazza lo guardò spalancando gli occhi.
Allora quelle voci erano vere….Lui aveva sposato Rachel.
-Cosa ti aspettavi che ti avrei aspettata in eterno?-  disse con un tono di amarezza nella voce.
Quinn scosse la testa e si alzò.
-Ci vediamo allora….ora che so dove abiti verrò spesso…ma solo per Lucy tranquilla-
-oh si…certo- .
Rimasero in silenzio per un po’.
-Jesse posso chiederti un ultima cosa?- disse a voce bassa Quinn.
Lui annuì leggermente e si avvicinò alla ragazza accarezzandole la guancia.
-Non ti ho dimenticato Quinn. Ma non c’è più posto per te nella mia vita-
-Io..- balbettò Quinn ma non fece in tempo a finire la frase che le loro labbra si sfiorano leggermente.
Quel toco fece sussultare il cuore di Quinn….
Era una cosa che non succedeva da tempo.
Jesse se ne andò subito dopo senza nemmeno guardarla.
Quinn rimase ad osservarlo per un po’ dalla finestra mentre metteva in moto la sua auto e tornava a casa da Rach.
Alla fine salì di sopra, in camera di Lucy. La osservò dormire, era così bella…
Poi si accoccolò accanto a lei e qualche lacrima le bagnò il viso.
 
Quel giorno realizzo una cosa:
Non ci sarebbe mai più stato nessuno…. Come lui.

 
I heard
That you're settled down
That you
Found a girl
And you're
Married now

I heard
That your dreams came true
I guess she gave you things
I didn't give to you

Old friend, why are you so shy?
It ain't like you to hold back or hide from the lie.

I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over,

Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead, yeah,

You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days,

I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over,

Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"

Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes, they're memories made,
Who would have known how bittersweet this would taste?

Nevermind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"

Nevermind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead.


(Someone like you-Adele)
  
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