un tempo esisteva il “7even Sins”
era un locale fumoso, con luce strobo e la musica alta.
Era bello, più, o meno.
Piaceva alla gente.
Ai turisti.
Anche lui c’era andato.
Ma poco.
La “Locanda Dei Sette Peccati” non gli piaceva.
I quella sfilza di 0 e di 1 che costituiva i suoi pensieri, quella musica assordante riusciva solo a dare codici sconosciuti.
Non per nulla, il cantante più ascoltato era Marylin Manson
C’erano bei camerieri però.
Camerieri e cameriere.
Tutti belli, alti e prestanti.
La gente veniva lì solo per loro.
Così si pensava.
Il “7seven Sins” aveva avuto la storia corta.
Pochi anni, e già aveva dato caput.
Era strano, vedere ora solo un cumulo di macerie al suo posto.
Si diceva che sorgesse dove un tempo c’era stata la casa dei Fear
I Fear erano malvagi.
Così si diceva.
Sapete che voce circolava?
Ce un tempo avessero due figli.
Due gemelli.
Pochi sanno come si chiamavano.
E nessuno voleva dirlo.
Avevano tutti paura.
Sapete perché?
Avevano trovato i loro corpi, in un bosco.
Ma….
Non c’erano ossa, sotto la pelle.
Pelle e basta.
Perfettamente intatta.
La pelle dei due gemelli.
Erano stati seppelliti nel cimitero dietro ai boschi.
Ma continuavano a dire che, quando li avevano trovati, la ragazza stava seduta sulle gambe del gemello.
E che i loro occhi erano fissi gli uni negli altri.
Sbarrati, come se avessero visto qualcosa di terrificante.
Erano malvagi, i Fear
Li avevano uccisi loro, si diceva.
La sua mente non riusciva a capire il perché di tutto questa paura.
Nei codici binari che passavano imbizzarriti, lui non riusciva a trovare un perché.
Non riusciva a trovare una spiegazione logica.
Come poteva uno scheletro essere estratto da un corpo, lasciando la pelle intatta?
Come?
E adesso….
Scese lentamente verso la buca.
Tra poco avrebbero colato il cemento per fare le basi di un nuovo locale.
Scivolando tra il fango, raggiunse il fondo della buca.
Si guardò intono.
Era una BUCA.
Tra poco ci avrebbero colato il cemento.
Ma…
Uno scintillio.
Abbassò lo sguardo.
Notò una cosa.
Un piccolo medaglione.
Era rotondo.
Su una faccia c’erano incise due lettere una S e una R
Erano sottili e arabescate a fiori.
Create in modo che la R s’intersecasse con la S
L’aprì
C’erano due foto, ai due lati del medaglione.
Due ragazzi.
Stesso volto, stessi lineamenti.
Ma colori diversi.Lui era biondo, capelli biondo oro cadevano dolci sulle spalle larghe.
gli occhi azzurro ghiaccio ridenti.
La pelle color del grano maturo.
Sembrava fissare la ragazza del lato accanto.
Era bella anche lei.
I capelli erano argentei, raccolti in una treccia lunga, abbastanza da uscire dalla foto.
Gli occhi erano dello stesso azzurro ghiaccio.
La pelle chiarissima.
Si guardavano.
C’erano due scritte, minuscole, in fondo alle foto
“Rain e Sun”
chiuse il medaglione, mettendoselo in tasca.
L’avrebbe fatto vedere al Originale.
Forse lui poteva dirgli qualcosa.


“ma forse…..”
“ niente ma!”
“ nessuno ci scoprirà….”
“ già”
“ nessuno….”

fine prologo
fine "7even Sins"