18/10/2011
6 recensioniMAKA ALBARN
È successo di nuovo. Mi ero ripromessa che non sarebbe accaduto nuovamente, ma è stato inevitabile. Quello sguardo, ancora una volta, ha raggiunto la mia anima senza alcuna difficoltà.
Lui è la mia buki, ed è più che naturale che per lui sia facile fare quello che fa, così come, se volessi, sarebbe facile anche per me, la sua shokunin, ma non posso fare a meno di averne paura, ogni volta.
Ho paura che si accorga che la mia anima, in tutto questo tempo passato assieme, ha tessuto un sottile filo attorno alla sua.
Un filo che ha il colore dei suoi occhi.
DEATH THE KID
A volte mi chiedo se io non possa essere un masochista.
Credevo che la donna di cui mi sarei innamorato avrebbe avuto il fascino simmetrico di cui, a dispetto delle tre strisce bianche che rovinano la mia perfezione, avevo fatto la mia ragione di vita.
Invece no.
Quella bionda creatura a tutto deve la sua attrattiva fuorché alla simmetria.
È forte, abile, coraggiosa. La sua bellezza ancora non si è decisa a sbocciare, ma ne si percepisce ugualmente la presenza. Il suo potere è grande quanto la sua bontà e intelligenza.
Il problema reale non sta nella simmetria, perché mi sono reso conto, percependo la sua anima, di quanto la sua luce sia in grado di dissipare ogni mia sciocca nevrosi.
La vera spina nel fianco è che, dietro quella luce accecante, un’altra luce, più significativa seppur flebile, brilla: è la luce di un filo rosso che, purtroppo, non ha scelto la mia anima come appiglio.
Black Star
E' incredibile. Un dio come me, dicevo sempre, non troverà mai una donna capace di sostenere la grandezza del mio amore.
Mi ero preparato a restare solo, ero pronto ad accettare anche i problemi dovuti alla grandiosità di un dio, quegli stessi problemi che mi ero proibito di mostrare a chicchessia, che mi ero imposto di celare dietro uno splendente sorriso da big.
Poi, a distruggere ogni mia convinzione, è arrivata lei.
Io l'ho sempre detto che le donne sono un guaio!
Ahah, che ironia. Battuto, sconfitto, distrutto da una donna, che per di piu' porta un nome simbolo dell'invisibilità, dell'effimero, dell'inesistente.
Senza profumo, dite? Vi assicuro che il suo profumo, in realtà, si sente benissimo.
Credo anche che sia l'unico profumo in grado di accompagnarsi allo splendore di una stella nera, senza tuttavia sparire.