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Autore: _eco    18/10/2011    8 recensioni
[Caroline/Lexi/Stefan]
Avverte una fitta tiepida all’altezza del petto – la prima sensazione di calore da un tempo che non riesce a ricordare – dinanzi ad uno Stefan tanto sottomesso al suo passato macchiato di rosso.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Lexi, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 N.d.a/Informazioni generali sulla fanfiction fondamentali per la comprensione della shot:
Questa è una one shot di 720 parole. L'ambientazione principale si riferisce al momento in cui Stefan insegna a Caroline come controllare i suoi istinti vampirici, quindi è un missing moment - AU? - incastrato fra la 2x02 e la 2x03.
L'ambientazione dei flashback si riferisce all'ultima "decaduta" di Stefan, risalente (secondo me) agli anni '90 del Novecento.
I personaggi principali sono Caroline e Stefan, ma c'è anche una sostanziosa presenza di Lexi.
Per scrivere questa shot mi sono ispirata al romanzo di Luis Sepulveda: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
Spero che sia per voi una lettura gradevole, perché tengo particolarmente alla fanfiction.
Ho esordito nel fandom con una Steroline e, ogni tanto, non fa male tornare alle origini xD
Buona lettura.

Il cielo sarà tutto tuo

“Apri le ali...
... Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo…”

Da “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” Luis Sepulveda.

 
 
« E’ come se ti avessero piantato un nuovo paio d’ali sulla schiena: non puoi ignorarlo. Devi solo imparare a volare nel modo giusto ».
La voce di Stefan echeggia nella mente di Caroline.
Quelle parole, quel tono, quello sguardo che le punta addosso – quasi compassionevole per lei che sembra sempre più un cucciolo indifeso e incapace di reggersi sulle zampe – la fanno sentire fuori luogo.
Così, si limita a percorrere con le dita i contorni delle complesse geometrie ricamate sul copriletto, fingendo che Stefan si stia rivolgendo a qualcun altro.
« E se dovessi cadere? », mugugna tentennante, con un tono tanto sottile che, per un attimo, teme di non essere stata sentita dal vampiro.
Solo dopo qualche secondo ricorda una delle tante capacità che sono ad essi concesse: un udito fine e sviluppato.
Stefan sarebbe capace di sentirla anche se bisbigliasse a qualche metro di distanza.
Caroline vorrebbe non aver parlato: con quell’unica, innocente domanda ha distrutto il muro di indifferenza che si stava lentamente costruendo attorno.
Per farsi forte, per convincere Stefan – ma soprattutto se stessa – di non aver bisogno di quel nuovo paio di ali, che a lei vanno bene le sue: un involucro di fragilità abilmente smaltato da un finto sorriso.
 

« Sei una gabbianella, Stefan. Una piccola, impertinente e indomabile gabbianella, ma t’insegnerò a volare per bene. Costi quel che costi », sentenziò Lexi, con un tono che non ammetteva repliche.
« Hai letto Sepulveda », borbottò l’altro, sarcastico, « Fantastico! ».
Dopo anni trascorsi a nutrirsi di sangue umano, non c’era da sorprendersi che la reputasse una povera pazza con ambizioni troppo grandi e irrealizzabili.
Lexi era stata capace di costruirgli un autocontrollo negli anni precedenti, ma ciò non voleva dire che ci sarebbe riuscita di nuovo.
 
 

 

« Dovrai combattere contro l’orgoglio, afferrare la mano che ti sarà tesa, e rialzarti », risponde lui, dopo qualche istante di riflessione.
Alza le spalle, cercando un’introvabile sistemazione più comoda sulla sediolina da scrivania in paglia sintetica.
« Tu sei mai caduto? », insiste Caroline.
Si sorprende quando non sente le gote avvampare sotto il peso dell’imbarazzo e quando, toccandole, non avverte il calore sui palmi gelidi.
« Tante volte », confessa Stefan.
I suoi occhi si velano di malinconia e risentimento.
Sembra pentito.
Caroline distoglie lo sguardo dal copriletto, rivolgendolo definitivamente alla figura curva sulle spalle che le sta accanto.
Avverte una fitta tiepida all’altezza del petto – la prima sensazione di calore da un tempo che non riesce a ricordare – dinanzi ad uno Stefan tanto sottomesso al suo passato macchiato di rosso.
« E chi ti ha teso la mano? », chiede ancora una volta Caroline.
Ha la tentazione di portarsi le mani sulla bocca e intrappolare le parole prima che lui possa sentirle.
A quanto pare, la morte non ha portato con sé la sua capacità di intrufolarsi senza freno nelle vite degli altri
.

 
« Tieni, pulisciti ».
Lexi fece scivolare un candido fazzoletto di stoffa sul viso dell’amico, ancora lievemente increspato e sfregiato dal vampiro che entrambi cercavano di sopprimere e controllare.
Le iridi ambrate cacciarono ogni nota di rimprovero.
Una pallida e sottile mano si poggiò sul volto di Stefan, sollevandolo appena dal vuoto che si ostinava a fissare.
Lexi sapeva che, spesso, quel vuoto si colorava di rosso.
La lunga treccia bionda pizzicò le narici del ragazzo con il suo esagerato profumo alla vaniglia, che ben contrastava l’espressione ribelle perennemente dipinta sul volto della vampira.
« Non abbatterti, mia gabbianella. Presto imparerai a volare. Il cielo sarà azzurro, e tutto tuo», sussurrò lei, carezzando con lo sguardo la fragilità incisa negli occhi di Stefan, che si andavano pian piano liberando dalla presenza del suo animo da vampiro.
 



 

« Una mia vecchia amica », risponde Stefan, « che sarebbe stata una guida molto più affidabile di me. Ti sarebbe piaciuta ».
« Un giorno potresti presentarmela »,  propone Caroline, con un leggero acuto nella voce che tarda a nascondere.
« Come ti ho già detto: ti sarebbe piaciuta. Lexi trovava sempre un modo per farsi amare dagli altri », conclude lui.
Caroline tace.
E la piccola, indomabile gabbianella rimpiange ancora una volta il suo caro gatto.
 

 

« Prometti che mi verrai a trovare », borbottò Lexi, sollevando un sopracciglio.
Stefan le sorrise e l’abbracciò.
Poi raccolse la sua modesta valigia e s’incamminò, sparendo dietro uno stretto vicoletto.
Il cielo era azzurro.
Il vuoto si era spento.
E Stefan volava.
Lexi c’era riuscita.
Di nuovo.

 

  
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