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Autore: AlexysBlack    18/10/2011    1 recensioni
Missing Moment tratto dalla 3x03.
Elena, terremoti, e torte al cioccolato.
Una volta, quando Jeremy non era ancora nato, a Mystic Falls c'era stato un terremoto. Era durata poco, la scossa, e non era stata tanto forte da far cadere qualcosa per terra. Il mondo, però, aveva iniziato a tremare, come stava facendo ora, come stava facendo Stefan, che non sarebbe tornato con lei, che continuava a guardarla con sguardo rabbioso e famelico.[...]Sua madre aveva preso le uova e il lievito, pronta ad aggiungerli insieme al cacao in polvere: improvvisamente il suo viso si era oscurato, e si era posata una mano infarinata sulla fronte, sporcandosi lievemente i capelli castano ramato. "Tesoro, la mamma ha dimenticato il cacao..."
Elena aveva assunto un'espressione corrucciata. "E come si fa adesso?"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Earthquakes and Chocolate Cakes Earthquakes and Chocolate Cakes

Una volta, quando Jeremy non era ancora nato, a Mystic Falls c'era stato un terremoto.
Elena ricordava ancora come fosse ieri la sua paura di bambina di quasi quattro anni. Era piccola, fragile e nonostante ora la  versione squartatore di Stefan le stesse intimando di andare via, perché lui non voleva più stare con lei, si sentisse ancora così, sperò vivamente di non essere più così piccola e così fragile come era stata allora.
Suo padre Greyson era al lavoro e sua madre stava preparando una torta al cioccolato, che incredibilmente non era più venuta così soffice e gustosa, nonostante in futuro avessero agitato tutte le volte la crema viscosa per ricreare l'effetto "terremoto".
Era durata poco, la scossa, e non era stata tanto forte da far cadere qualcosa per terra. Il mondo, però, aveva iniziato a tremare, come stava facendo ora, come stava facendo Stefan, che non sarebbe tornato con lei, che continuava a guardarla con sguardo rabbioso e famelico.
Sua madre avrebbe scoperto di aspettare Jeremy due giorni dopo: pensare che avrebbe potuto perderlo -come tutti gli altri, come Stefan- le fece inumidire gli occhi, già fin troppo lucidi a causa del mostro che l'aveva lasciata sola in un parcheggio buio di una città caotica odiosamente sconosciuta.
Elena stava in piedi sulla sedia intenta a studiare ogni mossa di Miranda, che metteva tutti gli ingredienti in una ciotola:  farina e zucchero avevano già formato una montagna di neve profumatissima, che la bambina dal caschetto castano si divertiva a distruggere e ricomporre, il viso illuminato da un sorriso tanto innocente da intimorire chiunque, anche la se' stessa che stava ricordando tutto ciò.
"Stai bene?" Elena rispose malamente a Damon, che di certo non se lo meritava, dato che grazie a lui  aveva ritrovato un minimo di stabilità, lasciandosi alle spalle Chicago e il suo ormai ex-ragazzo, ritornando in quel mondo profumato che era riuscita a terrorizzarla.
 Sua madre aveva preso le uova e il lievito, pronta ad aggiungerli insieme al cacao in polvere: improvvisamente il suo viso si era oscurato, e si era posata una mano infarinata sulla fronte, sporcandosi lievemente i capelli castano ramato. "Tesoro, la mamma ha dimenticato il cacao..."
Elena aveva assunto un'espressione corrucciata. "E come si fa adesso?"
Miranda aveva fatto roteare lo sguardo in cucina, alla ricerca dell'ispirazione. "Avrei bisogno di cioccolato normale, amore...Ma non saprei proprio dove trovarne."
La bambina era saltata giù dalla sedia, correndo nella sua stanza estraendo due tavolette di cioccolato che avrebbe dovuto portare da Bonnie per il pigiama party con lei e Caroline.
"Questo è normale?", aveva domandato con gli occhi speranzosi, desiderosa di mangiare la torta della mamma.
Miranda le aveva dato un bacio, promettendole di lasciare metà della torta per lei e le sue amiche, e aveva fatto sciogliere le tavolette sotto lo sguardo interessatissimo della bambina, che non si capacitava del fatto che una tavoletta potesse diventare una buonissima merenda da pigiama party.
Avevano poi aggiunto gli altri ingredienti ed erano pronte ad infornare la teglia quando all'improvviso la mistura aveva iniziato a tremare.
Miranda aveva guardato con ansia le pareti: un quadro si era leggermente stortato e i bicchieri e i piatti nella credenza avevano iniziato a tintinnare, scontrandosi uno contro l'altro lievemente.
Elena, incantata da quel profumo di cioccolato e da quella sinfonia si era sentita in una fiaba in cui tutti gli animaletti del bosco arrivavano e si mettevano a cantare con la principessa; una di quelle favole in cui ci sono le fate a svolazzare e a far tintinnare le loro bacchette magiche, e si era messa a danzare, la ragazzina, ignara che quelle non erano le voci delle fate, ma un terremoto.
"Mamma balla con me, le fate cantano per la nostra torta, le senti?" Aveva chiesto tirandola per il grembiule e volendo tornare a ballare. I bicchieri avevano iniziato a fare più rumore, ed in un attimo Miranda se l'era stretta al petto e si era infilata sotto la penisola in marmo dove la teglia si spostava in un moto circolare non del tutto rassicurante.
Per un attimo si maledisse, sua madre, per non essere andata a quel corso a scuola sulle norme di sicurezza in caso di terremoto ed altri fenomeni naturali con Greyson, ma qualcuno doveva pur stare con Elena ammalata.
"Che succede, mamma? Le fate sono diventate cattive?" e la bambina aveva affondato il viso nei capelli della madre, mentre si accorgeva che quelle non erano fate, ma giganti che con i loro piedi enormi facevano tremare il pavimento.
Damon intanto aveva parcheggiato nel vialetto di casa Gilbert, spegnendo il motore. Il viaggio era sembrato corto ad entrambi, talmente corto che Elena ebbe il terrore di essere ancora in quel luogo orribilmente lontano. Lui avrebbe voluto dire qualcosa in stile Damon Salvatore, ma l'unica frase che continuava a risuonargli nella mente era una domanda, la stessa domanda che le aveva fatto tre ore prima quando erano partiti, tre ore in cui la ragazza era rimasta assorta nel panorama a pensare a chissà cosa.
Gli premeva la sua incolumità e sapeva fosse una domanda stupida, perché Elena non poteva stare bene, ma aveva bisogno di chiederlo, e di ricevere una risposta, una qualsiasi, per sapere che lei non aveva del tutto perso la facoltà della parola. Ma aspettò, chiedendosi cosa stesse ricordando di romantico in quel momento.
Il mondo sembrava voler crollare su di lei, allora come oggi, sulla sua famiglia incompleta di due che erano state lei e Miranda e che adesso erano lei e Jeremy. Ma Greyson non sarebbe entrato in casa trafelato a scossa finita, se la sarebbero dovuta cavare da soli, riparandosi sotto una penisola non più di marmo, ma di carta velina.
Tutto si stava distruggendo e il mondo era diventato una gelatina molle ed infida che non si mostra mai per come è davvero. Lei e Jer non avevano nessuna madre a proteggerli dall'instabilità dell'universo.
Damon la guardò di nuovo, tanto intensamente da far voltare la ragazza. "Stai bene?" domandò nuovamente, pensando che lei lo avrebbe impalettato con un ramoscello per la sua insistenza. A sentire il suono della sua voce, si sentì ancorata al presente, ed ebbe voglia di fare una torta, e di sorridere di nuovo, e di non sentire più quell'insicurezza che la attanagliava e che non faceva parte di lei. O almeno della lei che era stata un tempo.
Lui alzò un sopracciglio, accigliato da quel suo silenzio ricco di pensieri indecifrabili. Lei si guardò intorno, spaesata da tutta quell'oscrità senza stelle. "Che ore sono?"
Damon non si preoccupò del fatto che non avesse risposto: sapere che lo scorrere del tempo le interessava, significava che voleva metabolizzare la cosa, e che aveva un piano. "Le due e un quarto."
Elena aveva sentito profumo di cioccolato nell'aria, la porta aprirsi, e la voce di Greyson chiedere se andasse tutto bene.
E lei e Miranda erano uscite dal nascondiglio, e si erano abbracciati, mentre l'aria sembrava riordinarsi e tornare in equilibrio.
"Ho voglia di cucinare. Hai del cioccolato alla pensione?" Chiese Elena uscendo dall'auto. Muoversi non era poi così impossibile con Damon intorno.
Forse perché lui sapeva come fosse essere intrappolati nel terremoto dell'abbandono. Lui ci era passato, sia nel passato sia in tempi più recenti.
Lui la capiva, e la guariva. Lui le faceva da schermo, in ogni caso, ed Elena sapeva che sarebbe sempre stato così. Damon sarebbe stato sempre il suo protettore, la sua penisola non di marmo ma di diamante, indistruttibile, perenne, e...meravigliosa.
Damon le si parò davanti a velocità supersonica. "Chiedi ad un vampiro se ha del cibo umano?", domandò lui ghignando.
Elena fece un sorrisetto. "Lo so che hai sempre delle riserve per me."
"Hai frugato nella mia cucina, signorina Gilbert?"
Lei si strinse le braccia al petto, sulla difensiva. In realtà aveva frugato un po' ovunque in quella casa, ma non aveva intenzione di ammetterlo. "Corri a prenderlo. Abbiamo una torta da cucinare", sentenziò la ragazza. La scossa non sarebbe mai finita, per lei, ma forse avendo un piano e Damon sarebbe riuscita a salvarsi.
In fondo lo aveva sempre fatto, aveva sempre superato tutto con forza e determinazione.
La torta al cioccolato ora era il suo piano.
Damon era il suo piano.


Angolo "Autrice":
Saaaaalve^^
Eccomi con un'altra One-shot, sperando che vi sia piaciuta più delle precedenti.
Che dire? Sono un po' in ritardo con le puntate, ma da quando l'ho scritta non ho mai trovato il tempo di postarla.
Beh, non so come mi sia venuto della torta al cioccolato e dei terremoti, ma insomma...è venuta così e basta (:
Non so effettivamente quanti anni ci siano tra Jer ed Elena, quindi scusate se risulta troppo "vecchia" nella mia Shot xD Elena è una ragazza forte, e lei -secondo me- ha sempre la soluzione. E' una ragazza "con le palle", che non si fa mettere i piedi in testa ne' dalla morte dei genitori, ne' da un mondo sovrannaturale come quello in cui è stata catapultata, ne' da Klaus o chissà che altro.
Elena ce la fa, ce l'ha sempre fatta, e sempre ce la farà. E anche se nell'ultima puntata (5x03) ha pianto ed è stata debole, secondo me è soprattutto perché ha ricevuto il colpo decisivo in assenza di Damon.
Quindi  Elena ha un piano, in questa shot, e il suo piano è Damon.
Spero che vi piacciano le torte al cioccolato come piacciono a me**

Hope you liked it,
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  -Alexys-


  
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