Che storia strana che mi è venuta in
mente …
Dedicata ai fratelli minori ^_^
La mia scimmietta
dispettosa
Dodici anni. La mia Usagi oggi compie dodici anni.
Sembrava solo ieri un piccolo esserino in fasce con pochi
capelli.
Quando è nata era piccola piccola, pesava poco più di due
chili, ma ricordo che aveva già delle corde vocali ben robuste. I suoi strilli
sapevano mettere KO qualsiasi adulto.
È cresciuta la mia Usagi, ed ogni giorno diventava sempre più
bella.
Suo padre la guarda con occhi pieni di orgoglio, ma noto
anche un po’ di malinconia.
È geloso della sua bambina, apprensivo. Tremendamente
attaccato a lei, la accontenta quasi sempre, anche quando non dovrebbe. Il
giorno in cui lei andrà via sarà una vera tragedia per lui. Ma non resterà una
bambina per sempre, e quel giorno si fa sempre più vicino.
«Oggi è il tuo compleanno. Quindi decidi tu cosa fare.» Che
bravo papà.
Gli occhi di Usagi si illuminano di gioia. Adora suo padre,
lui è il suo mito. «Sei il migliore papà del mondo!» Corre da lui facendo
ondeggiare i lunghi codini.
Ho sempre un po’ invidiato quel rapporto speciale che lega
mio marito a nostra figlia. Sono complici, compatti. Hanno sempre viaggiato
sulla stessa lunghezza d’onda.
Usagi mi vuole tanto bene quanto ne vuole a suo padre, ma con
me è diverso. C’è spesso conflitto e competizione. Siamo simili, io e lei. Troppo simili.
Abbraccia forte suo padre «Quindi oggi possiamo fare tutto
quello che mi piace?»
«Certo … »
«Allora mi piacerebbe andar-»
«Usagi dov’è tuo fratello?» Mi dispiace interrompere questi
momenti idilliaci tra padre e figlia. Ma c’è troppa calma e una scimmietta
manca all’appello … ho uno strano presentimento.
Usagi mi fissa con quella sua solita aria di sfida «Starà piagnucolando
da qualche parte!» Imbronciata incrocia le braccia ed evita di guardarmi negli
occhi, sa che il rimprovero è dietro l’angolo.
«Vado a cercarlo!» Poi mi rivolgo all’uomo che ho sposato
«Parla con Usagi! Questi litigi dovranno pur finire una volta per tutte!» Fisso
seria mio marito, e lui capisce che è arrivato il momento di fare il genitore.
Con passo svelto mi dirigo verso la cameretta del bambino.
Ogni volta che litiga con Usagi lo trovo sempre in camera sua, lo sguardo alla
finestra e gli occhioni peni di lacrime.
Ed infatti è lì. «Ehi …»
Lui mi guarda cercando di trattenere i singhiozzi. «MAMMA!» Con
una sorprendente agilità si mette a correre, salta sul letto e poi tra le mie
braccia. Ecco la mia scimmietta!
Si avvinghia a me con forza. Ed io lo stringo con amore.
«Cosa è successo questa volta?» accarezzo dolcemente i folti
capelli.
Lui alza gli occhi verso di me e in quell’attimo vedo suo
padre. Sono due gocce d’acqua, ma non solo esteticamente. Nei suoi
atteggiamenti rivedo la riservatezza di mio marito, il suo essere a volte
scontroso e quella dolcezza unica che solo i suoi occhi sono in grado di
trasmettere .
«È tutta colpa di quella stupida!»
Rimango interdetta «Chi ti ha insegnato a parlare così?»
« … Usagi. Lei mi chiama sempre così.»
Ci sistemiamo sul letto. «Su, dimmi tutto!»
Lui si strofina gli occhi «Io volevo solo farle un regalo.»
«Un regalo?»
Il piccolo annuisce. «Ho fatto un bel disegno per Usagi. Ci
siamo io e lei per mano. Ci siete pure tu e papà. C’è un albero e la nostra
casa. E poi volevo disegnare un uccello, ma lei si è arrabbiata e mi ha
sgridato e mi ha detto che sono piccolo … e stupido!» Ed ecco che ripartono i
singhiozzi.
«Deve essere un bellissimo disegno … posso vederlo?»
«Sì! È bellissimo, ma è nel diario di Usagi … quello col
lucchetto.»
«Ah … » finalmente ho capito l’arcano mistero. «Piccolo mio,
se c’è un lucchetto al diario è perché nessuno deve aprirlo.»
«Ma quella lo lascia sempre aperto … e poi volevo fare una
sorpresa! Usagi è cattiva … non mi vuole bene!»
«Ma no, Usagi ti vuole tanto bene, solo che ha bisogno della
sua intimità. Se ti comporti da bravo fratellino e se non tocchi le sue cose,
sono sicura che andrete d’accordo!»
«DAVVERO?»
«Sicuro!» Com’è facile trattare con i bambini. Soprattutto con
i maschietti di cinque anni.
Lui mi abbraccia ed io respiro il suo profumo di bambino,
profumo di caramelle. Sono questi i momenti che mi rendono felice di essere
mamma. «Che ne dici di andare di là e chiedere scusa ad Usagi?»
Lui è riluttante all’idea, ma alla fine si convince e mi fa
di sì con la testa.
Mano nella mano ci incamminiamo verso il giardino. Abbasso la
testa per incontrare due occhioni azzurri. Un giorno crescerai anche tu,
diventerai alto, forte e bello come il tuo papà!
Usagi ci vede arrivare e ci viene incontro. Mi lasci la mano
e vai da lei. «Mi dispiace Usa-chan … non volevo
scrivere il tuo diario …»
Usagi ti sorride. «Tieni!» Ti porge un quaderno e dei colori.
«Qui puoi farmi tutti i disegni che vuoi.»
La mia scimmietta sgrana gli occhi. «I TUOI COLORI!» Quanto
entusiasmo. Li afferra e inizia a saltare di gioia. «ADESSO DIVENTERÒ ANCH’IO
BRAVO COME USA-CHAN!» Piccola e dolce scimmietta mia, spero per te che tu non
abbia ereditato da tuo padre anche il talento artistico, altrimenti avrai una
brutta delusione.
Guardo tuo padre e lui mi fa l’occhiolino. Che bravi genitori
che siamo.
Mi avvicino a lui e appoggio la mia testa sulla sua spalla.
«Sei stato bravo con Usagi … oggi sarà un bella giornata. Almeno sarà una
giornata tranquilla.»
Nel centro del giardino, sistemati al tavolo di pietra, i
miei bambini giocavano silenziosi.
«Allora? Che stai disegnando?»
«Sto disegnando te ed Helios che vi
baciate!»
«CO-COSA?» Usagi toglie il quaderno dalle mani del piccolo.
«Perché hai fatto una cosa simile?»
«Perché tu lo ami!» Le risponde riprendendosi il quaderno.
«C’era anche scritto nel tuo diario: Helios ti amo!»
«Tu non sai leggere!»
«E invece sì!» Poi , come solo una brava scimmietta sa fare,
inizia a girare intorno al tavolo. «Usagi ama Helios,
Usagi ama Helios, Usagi ama Helios
… e si baciano sulla bocca!»
«SE TI PRENDO!!!»
Una giornata tranquilla era chiedere troppo!
«Tipico di voi uomini Chiba! Non sapete dimostrare il vostro
amore senza prendere in giro qualcuno!»
Il mio maritino capisce al volo e mi sorride «Ma poi cambiamo.»
Senza neanche darmi il tempo di rispondergli, afferra il mio
volto tra le mani «Buon compleanno Usako» e poi mi dà
un bacio.
«Bleah, che schifo si sono baciati
in bocca!»
Usagi prende il piccolo per mano e si allontana «Chiudi gli
occhi Mamo-chan! E voi due, per favore, un po’ di
contegno!»
Lo stesso facciamo io e Mamoru, e mano nella mano e
innamorati come il primo giorno vi raggiungiamo. «Oggi sarà una splendida
giornata!»
Fine
Nda: dopo aver visto alcuni giorni fa una fanart che rappresentava la famiglia Chiba/Tszukino con due bambini (Chibiusa/Usagi e un baby cavaliere della Luna) ho iniziato a fare
fantasie su una ipotetica scena di questa graziosa famigliola.
Nel mio immaginario Usagi e Mamoru nel futuro hanno almeno
due figli (o anche tre perché no!). Qui ho voluto mostrare un piccolo momento
di normale quotidianità nella famiglia Chiba (che può essere una “famiglia
reale” o anche no. Questa è comunque un AU).
Spero che la breve lettura non vi abbia annoiato.
Un bacione grande a tutti voi.
Maria ^_^