“Sta iniziando a piovere…”
“…si Colonnello…”

No. Non sta piovendo.

La calda lacrima scivola, lenta, lungo la mia guancia. Non faccio niente per impedirle di bagnare la mia carne.

Un’unica lacrima.

Per te.

Per te che ora riposi sotto questa lapide.

Il vuoto mi divora. Adesso che tu non ci sei.

Un vuoto troppo grande per poter continuare a vivere.

Come.

Come posso voltarmi, continuare a vivere sapendo che tu, tu non sarai più al mio fianco.

Il mio cuore si lacera.

Straziato.

Non è possibile. No. Non voglio credere a tutto ciò.

Voglio aprire gli occhi. Svegliarmi.

Svegliarmi accanto a te. Sentire il tuo respiro lento nel sonno.

Il tuo respiro.

Perduto per sempre in un alito di vento.

Portato via nella notte oscura.

Il tuo corpo. Dormiente in quella bara. La tua pelle. Ormai fredda.

Voglio svegliarmi. Sentire il tuo calore. In un abbraccio.

Tornare a quei giorni. Quando tutto era colorato in tinte pastello.

Quando la guerra era lontana e l’odio solo un presagio.

Ricordo quei giorni. Quei giorni che ora straziano il mio cuore.

Ricordo.

Soffro.

Piango.

Per te.

Per te che mi hai lasciato. Mi sei stato portato via.

Così poco. Così poco tempo quello trascorso insieme.

Anni.

O forse pochi, fuggenti, attimi.

Attimi.

Attimi per amare. Per sognare.

Ora, solo attimi per soffrire.

Il vuoto. Dentro di me solo questo.

La mia anima si è spenta con te.

Nero.

Vuoto.

Solo.

Sono solo. Smarrito.

Senza te.

Che sei.

Che eri la mia via.

La mia vita.

Ti amo.