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Autore: KanraChan    19/10/2011    2 recensioni
Un sorriso scarno, delineato velatamente quasi da uno sbuffo di ironia, mescolata inevitabilmente ad un amaro difficile da lasciar scemare. Tutto ciò non era fra i suoi primari interessi. Era soltanto un altro insignificante dettaglio che con il trascorrere dei minuti perdeva il suo primario valore. Era un sarcasmo dilaniante quello che plasmava le sue labbra, contratte in un sorriso quasi inquietante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NNNNNNNNNNNNon so
Era Guerra






Sottofondo consigliato:  
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Perchè...
Perchè... ?
Perchè si ostinava a percorrere quei corridoi che sembravano, da un momento all'altro, crollare in frantumi sotto i suoi occhi... ?


Cammina. Vai avanti.


Un sorriso scarno, delineato velatamente quasi da uno sbuffo di ironia, mescolata inevitabilmente ad un amaro difficile da lasciar scemare. Tutto ciò non era fra i suoi primari interessi. Era soltanto un altro insignificante dettaglio che con il trascorrere dei minuti perdeva il suo primario valore. Era un sarcasmo dilaniante quello che plasmava le sue labbra, contratte in un sorriso quasi inquietante.


Lo stai facendo. Stai andando avanti. Perchè?



Era buffo. Quell'intricata situazione in cui si era ritrovato, era il contesto più orribilmente buffo in cui si era ritrovato in tutti i suoi tortuosi anni di vita. Era stato vittima di sofferenze atroci, forse le più orribili che qualsiasi essere umano avrebbe potuto immaginare, oltre la soglia della loro fantasia. Erano buffe anche quelle urla atroci che strisciavano lungo i corridoi distrutti; ne aveva udite fin troppe di urla sino ad ora, urla di gioia, urla di disperazione, afflizione, tristezza. Ma mai ne aveva ascoltate di così acute e violente. Oltrepassavano il corpo con irrefrenabile angoscia, lasciandoti preferire per qualche secondo di perdere del tutto la facoltà di ascoltare.


Hai paura? Sai cosa vuoi? Sai cosa vuoi fare?


Una magione in dissesto. Fuoco, fiamme, lamenti, pianti. Morte.
- Yamamoto! Corri alla sala Ovest! -
Fu il primo di una serie di urla che riconobbe in quel tumulto creato dalle macerie e dai soffitti che pian piano cedevano sotto il suo sguardo inerme.
- ...Proteggi Tsuna! -
- J-Juudaime...! Correte! Correte! -
- ...Salvatelo! -
- Boss! -
Un susseguirsi di grida e strepiti che, man mano, avanzando in quel lugubre corridoio in fiamme, faticava a percepire. Non si era preso neppure la briga di aguzzare l'udito in modo tale da individuare le loro voci. Un altro piccolo dettaglio che aveva perso la sua importanza. Forse, neppure l' aveva guadagnata una sua plausibilità.


Cosa stai facendo? Dove stai andando? Cammina.



Stringeva in quella mano foderata da un guanto nero la sua arma, incisa dal sangue dei caduti, delle persone che avevano osato anche intralciare il suo cammino. Per lui non erano nemici, solo semplici ed effimeri burattini che si scagliavano contro morte certa. Una ridondanza dell'ignoranza umana, avrebbe appurato poco dopo. Camminava per la sua strada, solo, con passo cadenzato e deciso, macchiato da un accumularsi delle pene che, oramai, aveva smesso di contare. A lui non importava. Non importava nulla di ciò che stava accadendo in quel luogo destinato ad eclissarsi in fiamme ardenti e dietro fiumi di liquido color carminio. Il suo obiettivo era altrove; un obiettivo cresciuto e maturato lentamente nel suo inconscio. Forse un desiderio. Un desiderio che non avrebbe mai ammesso, che avrebbe lasciato crescere al suo interno... Una bramosia che, se avesse potuto, avrebbe cancellato dalla sua memoria istantaneamente. L'avrebbe lasciata scivolare dal suo corpo, dalle sue mani... Dalle sue labbra e dal suo sguardo dietro un'occhiata tagliente e fredda.
Una sensazione calda e allo stesso tempo fredda, quel freddo che lasciava perire dentro un incubo senza fine. Lasciava desiderare ardentemente anche la morte stessa.



Che forse la morte è la soluzione a tutto ciò che cerchi... ? Cosa cerchi veramente... ?



Vide una candida ed affilata scheggia sfiorargli una guancia. Un vetro che andava in frantumi, un rivolo di sangue che lambiva lentamente la sua pelle, percorrendola con la stessa veemenza di una lacrima amara.
Cos'erano tutti questi insignificanti dettagli che perpetuavano a circondarlo in quel luogo dalla dubbia importanza? Dov'era ciò che realmente cercava? Dov'era quel desiderio inconscio che, primariamente, aveva cercato invano di sopperire?


Se lo desideri fallo. Fallo. Fallo...


A pochi passi da lui giacevano inermi frammenti di letali filamenti disastrosi quanto mille coltelli. Avvertiva il rombo dei fulmini che acquietavano lo stridulo feroce delle urla disperate, delle urla di sofferenza, delle urla di guerra. Cos'era questa? Cos'era? Era Guerra. Era Guerra.
Il gelido vento penetrava attraverso i vestiti lacerati e sporchi, non avvertiva il freddo, ero fin troppo concentrato sul suo obiettivo. Osservava silenziosamente attraverso quella finestra oramai priva della sua effimera protezione un mondo che andava lentamente allo sfascio.



E' Guerra. Cosa cerchi? Trovalo. E' Guerra. Uccidi. Scova i tuoi ideali.


- Non lo avrai. - Un soffio lento.
- Non lo prenderai... - Uno squarcio letale illuminò il cielo ricolmo di tempeste e carico di pioggia.
- Non lo ucciderai... - Una parola più decisa delle altre.
Una mano si stringeva. Le labbra si serravano, lo sguardo si induriva. Era Guerra. Era Guerra.
Avrebbe raggiunto i suoi ideali, nessuno avrebbe fermato la sua avanzata. Nessuno avrebbe intralciato il suo cammino. Niente scalfiva il suo animo, tutto ciò che lo attorniava erano soltanto dettagli... Futili dettagli.
Era Guerra. Era Guerra.
Si uccide. Si combatte. Si vince. Si perde.
A lui non importava.
La sua Guerra l'avrebbe cominciata ora. Solo. Seguendo i suoi ideali.
- Mai... -


E' Guerra. E' Guerra. Trova il tuo ideale. Uccidi. Vai avanti. Cammina.


Un sospiro. Un altro passo, e la tempesta travolgente che infuriava.
Era Guerra... Era Guerra...
Il sangue che colava dalle ferite, le palpebre socchiuse. Un sorriso. Freddo, cinico.
Era Guerra... Era Guerra...
- Ti ucciderò... Byakuran. -
Un urlo dalla sua anima. Il cuore strepitava. I Demoni cominciavano la loro crudele danza.
L'Inferno iniziava.



Salvalo. E Guerra. Uccidi. VINCI. 













*Entra rotolando* Salve cari lettori. *Si ripara dietro un apposito scudo* Perdonate la mia lunga (?) assenza. Ma dopo vari impegni, vacanze, distrazioni *Coff* e altro il tempo mi ha letteralmente ucciso.
Non mi perdo in inutili chiacchiere perchè sono imperdonabile. çAç Ma voi saprete perdonarmi. (?) Oltre queste mie quisquilie, in questa Fan Fiction, abbastanza nonsense secondo un mio parere, si tratta di Mukuro e dei suoi pensieri, impliciti, riguardo Tsuna. Ambientata durante la Future Arc. una pseudo battaglia contro Byakuran prima della morte del Tonno. Spero che non sia tornata con uno sfacelo che non me lo perdonerei mai. çAç *Si fustiga* Detto ciò mi dileguo. E ringrazio chiunque abbia avuto la decenza di leggere tutto questo. *Venera* <3



Golden Brown













   
 
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