Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Asuka Kazama    19/10/2011    2 recensioni
Resembool. 1903.
è la sera di halloween e i piccoli Edward, Alphonse e Winry corrono fra le strade buie della città alla ricerca di dolciumi. La loro serata però si rivela più movimentata e macabra del previsto quando vengono coinvolti in un caso di omicidio.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un Halloween da Dimenticare


E' la notte di Halloween.
Ed e Al sono ancora in giro per le strade della città. Approfittando di un attimo di pausa dalla lunga ricerca notturna, il ragazzo decide di fermarsi a riposare un attimo su una panchina. I bambini corrono felici fra le strade mascherati dalle creature della notte bussando alle case alla ricerca di dolciumi.
-Dolcetto o scherzetto?- ripetono ad ogni porta mostrando le loro facce più spaventose cercando di intimorire gli abitanti; questi fingono spavento e sorridendo gli danno le sospirate caramelle. Alcuni di loro, parlano di voler visitare case abbandonate per iniziare prove di coraggio.
-Fratellone, ti ricordi quando andavamo anche noi a chiedere i dolci?- chiede il ragazzo con indosso l’armatura.
-Sì…- risponde il biondino sospirando senza distogliere lo sguardo dai bambini.
-Soprattutto un halloween in particolare. Il nostro terzo halloween. Fu decisamente spaventoso ma divertente al tempo stesso. Ricordo che la sera, ci intrufolammo nella stanza di Winry e dormimmo con lei perché aveva paura di dormire da sola- ride Alphonse. Sul viso di Edward invece affiora un sorriso mentre la sua mente ripercorre i meandri della memoria, ritornando indietro nel tempo...


Halloween. Resembool. 1903.

-Avanti Winry sei pronta, quanto tempo ci vuoi ancora?-
-Un attimo!-
I piccoli Ed e Al rispettivamente 7 anni e 6 anni, si trovano nella cucina di zia Pinako e aspettano pazientemente che Winry finisca di prepararsi per poi andare ad infestare le strade della città alla ricerca dei dolciumi. Il piccolo Edward aveva il volto coperto da un lungo lenzuolo bianco con due fori per gli occhi e uno per la bocca e interpretava un fantasmino un po’ irritato per il ritardo dell’amica. Alphonse invece non sembrava per niente seccato; con il suo grosso costume da zucca con tanto di cappellino era pronto ad uscire con la sua busta di cartone speranzosa di riempirla fino all’orlo al punto da dover mettere le caramelle nei posti più impensabili.
-Se non scendi subito, ce ne andiamo senza di te!- gridò Ed.
-Ho fatto!-.
Ecco apparire sulla soglia delle scale una Winry di 7 anni vestita da streghetta. I suoi corti capelli biondi spuntano scintillanti sotto il grosso cappello viola mentre i suoi occhi azzurri sono appena visibili nascosti dalla visiera. L’abito era lungo dello stesso colore del cappello; in una mano regge il sacchetto per i dolciumi mentre nell’altra la sua bacchetta magica che non è altro che un bastoncino di legno cui alla punta era stata attaccata una stella di carta.
-Ti avevo detto che ti avrei fatto la bacchetta con l’alchimia!- sbottò Ed imbronciato tirando fuori una bacchetta nera lucente creata con l’alchimia.
-E io ti avevo detto di no! Lo sai che mi fa paura quando usate l’alchimia! Voglio la mia! La tua non la voglio!- gridò Winry stringendo al petto la bacchetta magica che aveva costruito con fatica.
-Fa come vuoi- risponde offeso Edward.
-Su! Non vorrete litigare proprio la notte di Halloween! Sbrigatevi a uscire! Va a finire se no, che gli altri bambini prenderanno le caramelle migliori e a voi non resteranno altro che le caramelle dietetiche senza zucchero!- rise zia Pinako.
I bambini dopo una smorfia disgustata al pensiero di ricevere delle caramelle senza zucchero si decidono a uscire e ad andare a rastrellare tutto il paese.
I bambini erano d’accordo nel suonare solo i campanelli delle persone che conoscono e di quelle persone che non gli urleranno contro sbattendogli la porta in faccia; eh sì, perché non a tutti possono piacere i bambini e questo genere di feste quindi alcuni fingono di non essere in casa mentre altri… beh li allontanano in malo modo. Il giro però si rivelò più lungo del previsto, continuarono a trovare case nuove dove cercare i dolcetti.
-Perché non andiamo a trovare anche i signori Hale?- propose d’un tratto Winry.
-Gli Hale?-
-Sì, sto parlando della maestra Annie e di suo marito. Sono molto simpatici e sono certa che ci riempiranno di dolci!-. Winry era elettrizzata all’idea di andare a casa della sua insegnante preferita.
-Ma la maestra Annie è strana!- obiettò Ed corrucciato.
-Sì! Possiamo anche tornare a casa adesso dopotutto abbiamo un cestino pieno di dolci! Io sono soddisfatto così!- aggiunse Al in aiuto del fratellino.
-Che pizza che siete! Se voi non volete andarci vorrà dire che ci andrò solo io!-
-Ma… Winry!- tentò di opporsi Ed ma non riuscì a finire la frase che questa si avviò decisa ad andare a casa della maestra. -Che faccia come vuole! Andiamo a casa Al!-
-Ma Ed… non possiamo tornare a casa senza di lei!- si oppose Al indignato. Da quando il suo fratellino si comportava in quel modo? Non potevano lasciare da sola una bambina per le strade buie del villaggio. E se le fosse successo qualcosa?
-Di che ti preoccupi? Ci penserà la maestra a riaccompagnarla a casa!-.
Al però non era d’accordo con il suo fratellino. Erano le undici passate e i bambini erano abituati ad andare a letto molto presto stranamente però non sembravano accusare alcun sintomo di stanchezza. Ed desiderava solo correre a casa a godersi il bottino guadagnato e magari a barattare i dolci che non gli piacevano con Al, come ogni anno.
Il piccolo Al così s’incamminò verso la casa della mastra. Resasi conto che aveva preso una strada del tutto differente, Ed sbuffò e si rassegnò a seguire il fratellino per andare a recuperare Winry.
Il grido di una bambina affilato come una falce squarciò le tenebre e riecheggiò nella notte.
-Era…- non ebbero il coraggio di finire la frase che subito presero a correre su per la collina gettando a terra il loro sacchetto di caramelle.
Sì. Era la voce di Winry.
Quando i due bambini arrivarono esausti e spaventati videro seduta a terra ai piedi di un grosso albero la loro amica, giaceva rannicchiata in posizione fetale.
-Winry…- mormorò Ed avvicinandosi lentamente a lei. Lei sollevò lo sguardo si gettò fra le sue braccia e scoppiò a piangere fra mille singhiozzi. Il piccolo lanciò uno sguardo confuso al fratellino al suo fianco domandosi cosa fosse successo al punto di scandalizzare la loro amica.
-Cos’è successo?- chiese Al avvicinandosi all’amica e accarezzandole delicatamente la schiena.
-La maestra! La maestra!- gridò quando i suoi polmoni si liberarono e lei riuscì a parlare. Non riuscì ad andare oltre così indicò la casa e pianse ancora più forte.
I bambini alzarono lo sguardo verso la casa, titubanti se dovevano avvicinarsi oppure no. Che cosa aveva visto Winry al punto da terrorizzarla a quel modo?
Al si allontanò e pian piano si avvicinò alla casa.
-No!- gridò Winry sciogliendo l’abbraccio. Ma Al non cedette con il cuore che gli batteva a mille, insieme a Ed si avvicinarono alla finestra. La piccola Winry corse a ripararsi di nuovo dietro il grosso albero tremante e singhiozzante.
Si sporsero appena e sbirciarono dalla finestra. La scena che si trovarono davanti era raccapricciante. Distesi a terra in un lago di sangue c’era la loro insegnante Annie con il marito Justin. Cadendo a terra per lo spavento gridarono con tutto il fiato che avevano in gola e solo dopo alcuni minuti quando la paura paralizzante stava abbandonando il loro corpo, si alzarono e corsero all’interno della casa.
-M-Maestra!- balbettò Ed avvicinandosi. Il corpo della loro insegnante era ancora caldo segno che l’omicidio era stato commesso da poco.
Un altro grido agghiacciante da squarciare la tranquillità di quella notte.
-Winry!- gridarono i piccoli Elric precipitandosi fuori dalla casa.
La piccola Winry era seduta a terra con le spalle contro l’albero ed un uomo con un coltello affilato le si avvicinava pronto a tagliarla a pezzettini.
-Mi piace la carne degli agnellini. È molto tenera- commentò l’uomo leccando la lama del coltello.
-Non la toccare!- gridò Ed rabbioso e insieme ad Al si gettò addosso all’uomo cercando di difendere la loro amica. Fu una reazione impulsiva. L’uomo con molta facilità si scrollò di dosso i bambini facendoli cadere a terra con un tonfo. Il piccolo Al perse i pensi appena toccò il terreno mentre il povero Ed non riusciva a rialzarsi. La gamba gli pulsava in modo incredibile, provò a rialzarsi da terra ma cadde di nuovo e con gli occhi semichiusi guardava l’uomo avvicinarsi pericolosamente all’amica, mentre questa piangeva paralizzata dalla paura.
-No! Non la toccare!- gridò Ed con le lacrime agli occhi per la disperazione e per la paura. -Al ti prego svegliati! Al!-.
Nessuna risposta da parte di suo fratello che continuava ad essere svenuto. -Maledizioneeeee!- gridò temendo il peggio.
L’uomo era pericolosamente vicino alla bambina, alzò il coltello per ficcarlo in quel minuscolo corpicino. Winry chiuse gli occhi e gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
-Winry! No!-
Il rumore di uno sparo.
L’uomo cade a terra accanto al corpo della bambina tremante portandosi una mano sulla gamba. Sangue.
-Chi diavolo è stato a…?- ma non finì la frase che qualcuno lo interruppe.
-Io!- un giovane ragazzo sui vent’anni dai corti capelli neri e gli occhi dello stesso colore si avvicinava seguito da una ragazza della sua stessa età dai corti capelli biondi. Entrambi indossavano un uniforme militare con la differenza che il ragazzo al di sopra indossava un lungo cappotto nero. La pistola con il quale la donna aveva appena sparato era ancora fumante e seguiva il ragazzo come fosse la sua ombra.
-Merda!- gridò l’uomo tentando di alzarsi ma non ci riuscì; il coltello era volato via a diversi metri di distanza da lui.
-Non opporre resistenza o sarò costretto ad usare le cattive!- disse l’uomo ghignando avvicinandosi a lui. Fece segno ai suoi seguaci di prendere l’uomo e lo arrestarono. Il ragazzo dai capelli neri si avvicinò a Winry e delicatamente la sollevò da terra prendendola in braccio. In un primo momento ancora terrorizzata si oppose ma l’uomo la calmò. -Va tutto bene piccola. Non devi aver paura è tutto finito, adesso ci sono io qui con te. Nessuno ti farà più del male, te lo prometto!- a quelle parole lei si lasciò andare, sentendosi al sicuro fra quelle calde e possenti braccia. La bionda invece si avvicinò al piccolo Ed il quale si era tranquillizzato e lo aiutò a rialzarsi. -Va tutto bene piccolo, è tutto finito. È tutto finito-. Poi si spostò da Al che ancora dormiva e lo prese in braccio.
L’allora tenente Mustang riportò a casa i piccoli e spiegò la situazione. Un famoso serial killer a cui davano la caccia da mesi aveva ucciso brutalmente la maestra Annie e suo marito e adesso aveva tentato di uccidere anche quei bambini trovatosi per caso nel momento sbagliato, nel posto sbagliato. Pessimo tempismo.
Così dopo essere andati a casa, i bambini strinsero forte la loro mamma ignara di ciò che era successo per poi uscire di nascosto e tornare da Winry e passarono la notte con lei ancora traumatizzati da quell’esperienza.

-Aspettami!- grida un bambino.
La voce di un bambino riporta il giovane Elric alla realtà e i flussi dei suoi pensieri s’interrompono bruscamente. La notte è ancora giovane e le strade pullulano di mostri e creature della notte che spaventano gli abitanti in cerca di caramelle, mentre la luna piena splende alta nel cielo autunnale.
-Fratellone è ora- mormora Al, alzandosi guardando il grosso orologio poco distante da loro.
-Sì- Ed si alza controvoglia e dopo un piccolo sbadiglio mormora: -Dobbiamo andare. Mustang e i suoi ci staranno aspettando-
Lo sguardo di Ed è sempre fisso su i bambini che corrono felici e un piccolo sorriso riaffiora sul suo viso. È un sorriso dolce perché in quei bambini rivede se stesso vestito da fantasma rastrellare il villaggio insieme ad Al e Winry ma allo stesso tempo è anche un sorriso malinconico perché rivive quel tragico Halloween che costò la vita alla sua insegnante e per poco anche lui.
Dà un ultimo sguardo ai bambini poi oltrepassa il cancello di ferro del quartier generale per partecipare alla festa organizzata da Mustang e i suoi sottoposti.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Asuka Kazama