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Autore: BeaSectumsempra    20/10/2011    1 recensioni
Un gruppo di dodici ragazzi e una sfida in corso! Piccolo scorcio di un ritrovo del Glee Club fuori da scuola...
Questa ignobile storiaccia si è classificata terza al contest "The Sound of Silence"!! XD
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buondì a tutti, questa cosina brutta è stata scritta per un contest. Ho cercato di rendere al meglio la mia idea e di ricreare l'ambiente/confusione che spero conosciate bene se avete idea di ciò di cui si parla...e tutti dovrebbero averne idea!! XD (soprattutto un certo rumore XD )


Dodici persone e tre parole

                                                                
“Vi prego, finiamo questa partita e andiamo a mangiare! Questo è l’ultimo turno e tocca ai ragazzi, se ne indovinano almeno tre vincono loro, se sbagliano vinciamo noi.”
“Ma Rachel così non vale, se pescano delle carte facili vincono subito!” protestò Brittany.
“Brittany ha ragione,”intervenne Santana, “decido io cosa fare: ascoltiamo la Berry e lasciamo quest’ultimo turno ai maschi, ma scegliamo noi chi far giocare e mettiamo anche una piccola regola: non si possono cambiare le carte a meno che non si sbagli…e non vi conviene sbagliare più di tanto!!”
“Oh, va bene. Però muovetevi perché Puckzilla ha intenzione di vincere in fretta!”
Anche gli altri ragazzi approvarono e, vedendo l’espressione confusa di alcune compagne, Santana spiegò loro il piano per vincere: se loro avessero scelto qualcuno di ‘non troppo bravo’ avrebbero vinto e gliel’avrebbero fatta pagare una volta per tutte.
La sconfitta a Monopoli della scorsa settimana bruciava ancora.
Le ragazze sentivano di avere la vittoria in pugno, sghignazzando Quinn chiese chi avrebbero potuto scegliere.
“Puck?” chiese Mercedes.
“No, sa sempre come cavarsela. Sam, magari?” propose Tina.
Santana alzò gli occhi al cielo, “Certo, Sammy potrebbe esserci utile, ma ragazze c’è qualcuno che sarebbe più facile da gestire: Finn Hudson!”
“Cosa vorresti dire?” esclamò Rachel “Che il mio ragazzo è più tonto degli altri?”
“Vorresti dirmi che non è così, Berry? Dai, lo sai anche tu che non ha un vocabolario troppo esteso…”
“Ehm…D’accordo, ma sappiate che sto accettando solo perché non ho intenzione di perdere altro tempo con questo stupido gioco!”
Quinn allora si prese il compito di portavoce della squadra e annunciò la loro decisione; alla notizia i ragazzi sussultarono preoccupati e rassegnati mentre il loro leader scattava in piedi esultante.
Artie si raccomandò più volte con lui “Usa parole semplici, ma NON quelle scritte!”
“La nostra vittoria dipende da te, non deluderci Finn, per favore!” lo implorò Sam.
“Ragazzi, so di non avere tutte ‘A’ a scuola, ma penso di conoscere le regole di un gioco da tavola!”
Finn prese la clessidra e la diede a Rachel prima di posizionarsi davanti ai suoi compagni armato del mazzo di carte.
Santana gli si avvicinò munita di buzz e diede inizio all’ultimo round: “Tre, due, uno…Via!”
Finn pescò la prima carta e, dopo aver letto tutte le parole, cominciò a descriverla: “È una cosa che si usa per colpire qualcosa quando ti arriva addosso! Per fare punto!”
“Mazza?” provò Kurt.
“No, ma l’idea è quella!”
“Racchetta?” chiese Artie.
“Si, grande amico! Altro giro! È un animale che vola…”
“Neeeeeee” suonò Santana, non vedeva l’ora di poter utilizzare quell’affare.
“Cavolo, cavolo! Riproviamo: è una cosa che faccio quando ho fame!”
“Mangi?”
“Un panino?”
“No no no, prima!”
“Prepari?”
“Più preciso!”
“Cucini?”
“Cucinare?”
“Siii!! Grandi, ne manca solo una! È una cosa che è attaccata alla mano…mano, no!!”
“Neeee!! Finnocence il tempo sta finendo!!”
“Bestia…Oh si eccola: allora è…maledizione…una cosa che…”
“Tempo scaduto!!” annunciò Rachel.
“Ma dai, questa era troppo difficile!!”
“Non le facciamo certo noi le carte!” si difese la ragazza.
Mercedes si alzò in piedi e guardando i suoi compagni decretò la ‘leale e assolutamente meritata’ vittoria delle ragazze.
“Mi dispiace, ragazzi” provò a consolarli Quinn, “Non riusciamo a smettere di vincere!”
“Avete vinto una battaglia, la guerra è ancora aperta. La settimana prossima Risiko a casa mia!” ribatté Artie.
Finn, intanto, continuava a sentirsi in colpa e a provare a scusarsi con i compagni dando la colpa alla difficoltà della parola scelta.
Stanco delle lamentele di Finn e curioso, Mike prese in mano la carta che li aveva fatti perdere e guardando il compagno disse: “Hai ragione, non era facile e il tempo era troppo poco, ma avresti potuto ‘agire per vie traverse’…”
“Fagliela indovinare allora!”
I ragazzi allora guardarono Mike che iniziò con una domanda: “Cosa diciamo a Rachel ogni volta che inizia uno dei suoi eterni sproloqui?”
“Silenzio!!”


Ok, questa è la storia che si è ingiustamente (perchè non penso di meritarmelo XP) classificata terza al contest "The Sound of Silence" indetto da lievebrezza e Medea00. And this is the banner!!

[IMG]http://i54.tinypic.com/21m87rs.jpg[/IMG]
 

 PS: Il “Neeee” è il rumore che fa quell’affare, che ho scoperto chiamarsi “buzz”, e che non sapevo come altro scrivere se non nel modo in cui lo dico io…

PPS: Questi ragazzuoli non giocano secondo le regole vere e proprie ma giocano come lo fa il 92% dei giocatori: a caso, provando solo a indovinare le parole e vedendo chi ne prende di più!! XD E gli svariati "cavolo", "maledizione", "bestia" o altre cose che Finn continua a ripetere sono assolutamente volute, ho provato a scrivere quello che dico io di solito quando comincia a salire l'angoscia con questo meraviglioso gioco!! XDXD

PPPS: (prometto che è l'ultimo XD) volevo farla finire in modo assai più figo, ma secondo le regole per indovinare il mio modo era considerato "illegale"!! XDXD

 

  
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