Sanzo spalancò di colpo gli occhi percependo i capelli sudati e spettinati. La vista era appannata e un intenso dolore alla base della nuca lo portò ad avere un grosso conato di vomito che riuscì a inghiottire. Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco il tetto, si accorse di quanto squallido fosse il luogo in cui lui e i suoi compagni di viaggio stavano alloggiando. Cercò di alzarsi, ma stranamente due corde lo tenevano legato al letto in cui si trovava. Un attimo... ma non era un letto! Un improvviso senzo di panico lo avvolse cominciando ad ansimare dal terrore quando si voltò verso destra e vide, accanto al tavolaccio bianco e sporco su cui era sdraito e legato, una macchina bianca con alcuni pannelli e delle lancette. Il tutto attaccato a delle ventose che erano state momentaneamente appogiate al comidino accanto. Alzò leggermente il volto e vide con orrore di essere vestito con una semplice tunica bianca che arrivava sino alle ginocchia. Il fiato diventava sempre più corto mentre si voltava a sinistra e guardava un enorme specchio che mostrava la propria immagine notevolmente dimagrita e circondata da macchine di terrore e di follia. «Go... goku...» balbettò spalancando gli occhi e trattenendo le lacrime. «Ancora con questa storia, signor Sanzo?» Una voce fredda e quasi cruenta si fece strada alla destra del biondo che voltandosi di scatto potè vedere un giovane medico con degli occhialetti e una barbetta incolta. «Ci vorrà dell'altro elettroshock... evidentemente...» Il medico si avvicinò al biondo che cominciò a tremare. «Goku... Goku... Gojyo... Hakkai... QUALCUNO MI AIUTI!» Cominciò ad urlare con tutte le sue forze mentre percepiva le ventose che il medico stava applicando per tutto il corpo. «Questione di un attimo...» furono le ultime parole del dottore prima che gli ficcasse in bocca un pezzo di legno e Sanzo inarcasse la schiena, colto dall'improvvisa scossa elettrica mordendo il pezzo di legno fino a, quasi, spezzarsi i denti. Era come se milioni e milioni di aghi lo pungessero penetrando sin dentro le ossa, per poi uscire tirandosi via carne e sangue. Strinse gli occhi pregando che quella tortura finisse, poi di colpo cessò il dolore ed un immane quantità di sangue fuori uscì dalle sue labbra rendendolo debole e immobile. Il medico lo liberò delle ventose e lo slegò. Sanzo riuscì a vedere dal grande specchio un uomo grosso ed alto che lo prese in braccio e lo mise in piedi, ma il biondo per poco non crollò a terra e dovette reggersi in ginocchio mentre dei terribili tremiti lo avvolsero e fu preda delle convulsioni. continua...