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Autore: Ron_The_Best    20/10/2011    0 recensioni
Aisley era una ragazza come tutte le altre, prima che suo nonno, scrittore reso celebre dal personaggio di Connor Reed, archeologo impavido e dongiovanni, le rivelasse l'esistenza di un libro misterioso e pericoloso, "Il libro dei morti", che per anni ha nascosto e protetto. Ma qualcuno sta cercando il libro, e lei è l'unica che può riportarlo in Irlanda, nell'antico eremo dove pare sia stato scritto. Così la ragazza, inseguita dalla perfida Madame e dai suoi uomini, e accompagnata nel suo viaggio dall'affascinante Harper, parte verso l'isola verde, dove scoprirà la verità sulla sua famiglia, sulle sue origini, e anche che forse, Connor Reed esiste davvero....
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vecchio faro si stagliava minaccioso contro il cielo grigio, assumendo un'aria piuttosto inquietante, e Harper si convinse una volta di più che per vivere lì dentro, bisognava essere fuori di testa.
"Non per niente", si disse, "ci vivono i Cane!"
Non aveva nessuna voglia, quel giorno, di affrontare l'ira funesta di quella pazza di Capelli Viola, ma il suo capo, nonché padre, nel tempo libero, era stato chiaro: doveva essere lui a comunicare ai Cane che il faro sarebbe stato demolito.
Come architetto (o, per meglio dire, aspirante architetto, sospirò) sapeva che non c'era altro da fare: la costruzione era fatiscente, cadeva a pezzi, ed era seriamente pericolosa per i Cane e per tutti quelli che vi entravano o semplicemente vi passavano accanto; tuttavia, non gli era piaciuto che per fare i controlli dello stabile avessero aspettato che il vecchio Jasper fosse costretto a letto dalla malattia, perché dimostrava ancora una volta quanto poco valessero i cosiddetti "uomini di potere" che vivevano a Hatton Island. Theodore Evans, suo padre, era forse il peggiore di tutti.
Arrivato alla porta, Harper cercò il campanello, seminascosto dal ramo di un albero, e quando lo trovò rotto, non si stupì: quando erano piccoli, lui e i suoi amici si divertivano a suonare il campanello a tutte le ore del giorno e della sera, solo per veder uscire il vecchio Cane con la vestaglia bucata e macchiata di caffè e prenderlo in giro, o sparargli palline di carta insalivate con le cerbottane, ricavate da penne rotte.
Si vergognava ogni volta che ci pensava.
Ad ogni modo, un pomeriggio era uscita Aisley, con un martello in mano, e aveva letteralmente fracassato il campanello, così che quello scherzo idiota finisse.
Scuotendo la testa, Harper tornò al presente, e bussò alla porta, cercando di mantenersi calmo e rilassato.
Aveva chiesto a suo padre e ai colleghi dello studio Evans&Dalton dove sarebbero potuti andare a stare i Cane, e la risposta era stata un'alzata di spalle noncurante.
Quando la porta si aprì, apparve Aisley, i capelli viola che facevano a pugni con il lungo maglione di lana rosso, e una tazza di caffè fumante in mano.
 
- E' un incubo, o sei davvero davanti alla mia porta di casa, Evans?
- Non è una visita di piacere, Capelli Viola. Posso entrare?
- Perché? - gli chiese lei inarcando un sopracciglio, e lanciando un'occhiata all'interno della casa.
 
Harper notò che c'era molto disordine, e si chiese se Aisley non ne fosse imbarazzata. Magari avrebbe dovuto telefonare, prima di piombarle in casa senza preavviso.
 
- Devo parlare con tuo nonno.
 
La ragazza scosse la testa.
 
- Dorme, e comunque oggi non sarebbe in grado di sostenere una conversazione.
- Come?
 
Aisley alzò le spalle.
 
- Lascia perdere. Puoi dire a me, comunque.
- Mi fai entrare? - sbottò lui spazientito: quella ragazza riusciva a irritarlo più di suo padre, un record da Guinness dei primati.
- Non puoi parlare da qui?
- Fa freddo, dannazione!
 
Sbuffando, la ragazza si spostò dalla porta, bofonchiando qualcosa sul fatto che gli uomini avessero ben poca resistenza alle intemperie, e Harper poté entrare.
 
Non era mai entrato al vecchio faro, e doveva ammettere di essere incuriosito. Quello che gli era sembrato disordine, in realtà, era semplice "accatastamento": casa Cane era ingombra di soprammobili, libri, vecchie macchine da scrivere, fogli, strumenti musicali, spartiti, tavolozze di colori rinsecchiti e tele, poster di cinema ripiegati, vecchie cineprese, stoviglie etniche e tappeti, quadri dall'aria antica e polverosa e talismani in ogni dove, scacciapensieri e acchiappa sogni erano appesi un po' ovunque, e appoggiate negli angoli c'erano spade, lance, frecce e archi.
 
- Wow... - non riuscì a trattenersi davanti a un'armatura in piedi accanto al frigorifero
- Che volevi dire a mio nonno? - gli chiese brusca Aisley, riportandolo alla realtà.
- Ecco, Capel... Aisley, si tratta del faro. Sai che stavano facendo dei controlli, no?
- Mmm-mmm - mugugnò lei, bevendo un sorso di caffè e guardandolo dritto negli occhi, rendendogli più difficile l'andare avanti con il suo discorso.
- Ecco, l'hanno ritenuto inagibile, e il sindaco ha deciso di demolirlo.
- Non se ne parla - disse semplicemente la ragazza
 
Harper sgranò gli occhi: si era aspettato urla, grida, insulti, magari una crisi di pianto, ma non certo quella tranquillità glaciale.
 
- Hai capito che cosa ti ho detto? E' pericolo stare qui.
- E' casa nostra, il faro è di proprietà di mio nonno, l'ha comprato lui, e ne il sindaco, ne gli architetti, ne tanto meno tu potete farci andare via. Chiaro?
- Questo posto è un rudere, Aisley.
- A me piace - commentò la ragazza risoluta, e Harper seppe che qualunque cosa avesse detto, non sarebbe riuscito a farla ragionare
- La settimana prossima verranno i camion con i demolitori. Parla con loro, io il mio lavoro l'ho fatto.
 
Harper si alzò, e fece per dirigersi alla porta, quando una scossa di terremoto li fece sobbalzare. La polvere cadde dal soffitto, e si staccò qualche pezzo di intonaco, che cadde sul tavolo in mezzo a loro.
 
- Visto? Te l'avevo detto che questo posto cade a...
- DOROTHY! Dorothy, aiuto!
 
Aisley non lo guardò neppure in faccia, si limitò a correre  verso la stanza di suo nonno, che aveva gridato, lasciandolo solo e pensieroso: aveva sempre pensato che Aisley e suo nonno vivessero soli, chi era adesso questa Dorothy?!
 
IAIA’S CORNER
Aggiornato! Mi sa che mi sto lasciando prendere dall’euforia del momento, andando avanti ci metterò un’eternità ad aggiornare… ma comunque, vediamo un po’: ho presentato, seppur parzialmente, il personaggio di Harper. Non è male come pensava Aisley nell’altro capitolo, no?
Tuttavia, per avere altre informazioni bisognerà continuare a leggere 
Baci a tutti, Iaia!
  
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