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Autore: LH2    21/10/2011    1 recensioni
Due amici, migliori amici. Nessuno osa pronunciarsi, perche' il prezzo e' troppo alto. Ma i muri stanno per crollare..
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei era seduta sulla poltrona della sala da pranzo e lui la stava guardando.
Gli piaceva osservarla mentre leggeva, era come se fosse in un mondo suo e infondo leggere un libro suscitava quell'emozione.
Lui trovava così sbagliato solo pensarla, guardarla. Eppure non ne poteva fare a meno. Lei si girò di scatto, sapendo perfettamente che il ragazzo la stava fissando già da cinque minuti. Le sorrise e disse:
-perché mi guardi?-
Lui balbettando rispose –mi ero incantato, solo quello.-
-ah..eppure ne ero certa.-
-beh allora ti sbagliavi. Come al solito.-
I loro occhi si incontrarono e questa volta non ci sarebbero state scuse. Tutti e due cercavano una controbattuta o forse si stavano semplicemente guardando.
Perché una cosa così sbagliata risultava spontanea e coinvolgente? E poi perché' sbagliata? Nessuno avrebbe giudicato, o forse tutti. Ma che importava?
La ragazza scoppiò a ridere, di quelle risate con un filo di isteria.
-stai cercando di provocarmi? Perché ci stai riuscendo benissimo.- disse lei. Stava crollando.
-si, cerco di provocarti. Quando ti arrabbi rendi tutto più interessante..-
-quindi non sono una ragazza interessante?!-
-non ho detto questo.-
-beh sembrava..- disse lei con aria sprezzante.
-Io non sono quel tipo di ragazza che pensi. Perché' lo so che lo pensi.- aggiunse con un tono quasi impercettibile.
Tornò con la faccia sul libro; non aveva più parole in bocca. Non emetteva suono, solo una lacrima rigò il suo viso. Una lacrima che lui notò. –Perché piangi?- le disse.
-allergia- rispose freddamente.
-lo so che non è allergia. Eri allergica al latte e i suoi derivati e non credo causino occhi arrossati.-
Lei lo guardò e un’altra lacrima scese lentamente. Il suo sguardo diceva tutto. Il muro era crollato.
Lui si alzò, si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio.
-tu non sei quel tipo di ragazza.- Sembrava quasi che la sua mano calda avesse accennato ad un gesto, un gesto che avrebbe potuto cambiare tutto.
Lei provò a sorridere ma torno' a nascondersi dietro le pagine di quel libro. Perché' li in mezzo si sentiva protetta.
Perché non poteva essere tutto così semplice? Perché tanta paura di apparire per quello che non si e'? Eppure niente poteva abbatterla, l'aveva sempre creduto. Era forte.
Ma lui di più'.
il ragazzo si sedette di nuovo sulla sua poltrona.
Per la prima volta si sentiva un cretino. Aveva sbagliato tutto e senza accorgersene continuò a fissarla.
Lei sapeva che lui la stava guardando. Era lusingata, imbarazzata forse. Così si ricordò di quella signora in treno che li aveva visti scherzare insieme. Aveva detto che era una cosa positiva. Positiva.
Ne fu certa.
   
 
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