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Autore: Vale__91    21/10/2011    5 recensioni
"Lo sai che posso sentire sempre la sua presenza?"
Chichi non faceva che ripetersi nella mente le parole del figlio. Lui poteva sentirlo vicino quando voleva, ma lei? La moglie che aveva sempre e solo voluto una famiglia unita ora si ritrovava di nuovo a dover passare le notti insonni in un letto diventato ormai immenso per una sola persona.[...]

Finito il Cell Game ognuno è tornato alla sua vita di sempre. Ma cosa può accadere nel cuore di una donna che ha dedicato la sua intera esistenza alla sua famiglia e ora si trova di nuovo senza un marito al suo fianco?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lo sai che posso sentire sempre la sua presenza?"

Chichi non faceva che ripetersi nella mente le parole del figlio. Lui poteva sentirlo vicino quando voleva, ma lei? La moglie che aveva sempre e solo voluto una famiglia unita ora si ritrovava di nuovo a dover passare le notti insonni in un letto diventato ormai immenso per una sola persona.
Perchè stava succedendo ancora? Perchè non voleva tornare? Allora forse le era rimasta una sola risposta.
"Non mi ama abbastanza" pensò Chichi mentre apparecchiava la tavola per suo figlio e suo padre.
Gli occhi le si velarono di lacrime, e nonostante si impegnò per non farlo notare a nessuno, una piccola goccia le cadde sulla mano attirando l'attenzione di Giuma.
«Tesoro ti senti bene?»
Chichi non sentì nemmeno, si voltò verso i fornelli e continuò a prepare la cena.
«Tesoro?»
«Cosa papà?»
«Stai bene?»
Annuì con la testa, senza girarsi, mentre ormai gli occhi non riuscivano a placarsi e riversarono tutto il dolore che il cuore sentiva. Provò con tutta la sua forza a trattenersi il più possibile, aspettò qualche secondo e una volta asciugato il viso portò le ultime portate in tavola e si sedette con la sua famiglia.
Proprio non riusciva a scrollarsi di dosso quella frase dalla mente, quell'interrogativo al quale, probabilmente, non avrebbe mai trovato risposta. Prese le bacchette in mano, ma un attimo dopo si fermò, senza nemmeno riuscire ad avvicinarle al piatto. Gli occhi erano persi nel vuoto, solo la voce di suo figlio la riportò alla realtà.
«Mamma è tutto a posto?»
«Cosa?» disse guardandolo negli occhi. "Ha proprio il suo sguardo" pensò osservando la sua espressione curiosa «Certo Gohan, perchè me lo chiedi?»-
«Hai... Hai gli occhi rossi.»
«Oh.» si portò una mano sul viso «Non me ne sono accorta, dev'essere per colpa del vapore di tutte quelle pentole.» si giustificò sorridendo «Ora mangiamo altrimenti si fredderà.»
La cena trascorse serenamente, Chichi fece finta di niente e non disse nulla che riguardasse il marito, piuttosto chiese a Gohan a che punto si trovasse con lo studio, discorso che sicuramente avrebbe sviato qualcunque sospetto. Finito di cenare Gohan andò in camera sua, mentre Chichi prese a lavare i piatti in compagnia di suo padre.
«Posso aiutarti?»
«L'ultima volta hai rotto quasi un intero servizio con la tua delicatezza papà, no grazie.»
«Ok, allora mi siederò qui.»
«Non è ora di andare?»
« Preferisco stare con mia figlia ancora un po' di tempo.»
Chichi non rispose, ma i suoi pensieri erano tornati più forti di prima e la domanda di suo padre non fece altro che aumentare il suo dispiacere.
«Ti manca vero?»
«Cosa?»
« É inutile che fai finta di niente, tesoro hai bisogno di sfogarti.»
« Ho solo bisogno di pulire qui ora.»
«Ricordati che sono e sarò sempre tuo padre, a me potrai dire qualunque cosa, in qualunque momento.»
«Sto bene papà, grazie.»
Le tremò la voce, ma anche Giuma questa volta fece finta di niente e non le chiese altro, probabilmente se riteneva di doversela cavare da sola, per questa volta avrebbe dato retta a sua figlia.
Un'ora più tardi Chichi salutò suo padre, che si avviò verso casa, e andò in camera di suo figlio per assicurarsi che stesse dormendo. Entrata nella sua stanza e chiusa la porta alle sue spalle si accasciò sul letto singhiozzante.
«Perchè tutto questo Goku? Perchè non mi ami quanto ti amo io? Perchè ora non sei qui accanto a me? Io non la sento la tua presenza, non riesco a sentirla come Gohan... Ho bisogno di te.»
Poggiò una mano sull'altro lato del letto, quello che normalmente era occupato dal marito, e strinse forte gli occhi. Pochi minuti dopo, stremata dal pianto, si addormentò.

 

********

«Chichi.»
«Ma chi è?»
«Chichi mi senti?»

Aprì gli occhi e si accorse di trovarsi nella sua cucina accasciata sul tavolo. Si guardò intorno e vide un'altra sè ai fornelli.
«Ma cosa?!»
L'altra Chichi, che sembrava non vederla nemmeno, d'un tratto si voltò verso la finestra. Goku vi entrò con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti.
«Mmm che profumino, ho una fame da lupi.» fece il Saiyan avvicinandosi alla moglie.
«Quante volte ti ho detto di non entrare da lì? É colpa tua se nostro figlio sta prendendo tutte queste brutte abitudini.»
«Preferisci che usi il teletrasporto?»
«Preferisco che entri dalla porta!» sbraitò lei sventolando un mestolo.
«D'accordo, d'accordo vedrò di stare più attento.»
Le si avvicinò e le cinse la vita con le braccia abbracciandola forte.
«Goku che fai?» chiese lei arrossendo.
«Nulla, saluto mia moglie.» le disse sottovoce.
Le diede un bacio sul collo, poi un altro ancora, fino a quando lei non si girò e poggiando le mani sul suo collo avvicinò a sè le labbra del Saiyan. Goku la strinse a sè più forte poi le sfilò il grembiule che indossava.
«Amore, Gohan potrebbe tornare da un momento all'altro.»
«É con Dende al Palazzo del Supremo, e poi posso sentire la sua presenza avvicinarsi se voglio.»
«Voi e i vostri strani metodi.»
«Efficace però vero?» chiese sorridendo.
La strinse di nuovo ma Chichi fece per allontanarsi.
«Si brucerà tutto».
Goku si avvicinò ai fornelli e spense tutto ciò che era acceso.
«C'è qualcos'altro che ti preoccupa?.» chiese Goku sarcastico.
Chichi lo guardò dritto negli occhi, sorrise, poi si lasciò prendere in braccio dal marito. Nonostante la sua imponente forza le sue mani sul suo corpo riuscivano ad essere delicate, dolci, ogni carezza era data con la giusta intensità, ogni bacio chiedeva sempre più amore, impaziente.
L'altra Chichi guardava la scena attonita, con le lacrime agli occhi. Si trattava di un suo ricordo, ma non credeva avrebbe mai potuto viverlo così da vicino, come se stesse accadendo in quell'istante. Un attimo dopo la cucina sparì e Chichi si ritrovò intorno ad uno spazio bianco, immenso. Fece più volte un giro su sè stessa, ma non riusciva a vedere assolutamente nulla al di là del suo naso. Allungó le mani come se di fronte a lei ci fosse un vetro invisibile, ma in realtà le sue dita non stavano toccando altro che aria.
«Mi senti? Mi puoi vedere?.»
Di nuovo quella voce.
«Ti sento... Ma non puoi essere-»
«Sono proprio io.»
Vide una sagoma nera comparire di fianco a lei. Nel mezzo dello spazio bianco Goku le si avvicinò a passi lenti, e sorridente prese la sua mano.
«Sei davvero tu?»
«Certo.» disse lui sorridente.
«Ma sto sognando, non è vero?»
«Sì, però vedi questa?» chiese indicando la sua aureola «Questa esiste davvero, sono io Chichi.»
Lei ritrasse la mano, il suo sguardo si fece carico di rabbia.
«E perchè ti trovi qui con me?»
«Tu hai detto che avevi bisogno di me, che avevi bisogno di sentire la mia presenza.»
«Io ho bisogno di te nella vita reale, non in uno stupido sogno, e poi cosa significava quel ricordo, è opera tua vero?»
«Non posso tornare Chichi.»
«Perchè? Perchè non puoi?» chiese con gli occhi gonfi di lacrime.
«Gohan te l'ha detto non è vero? Ti ha detto quanto fossi dispiaciuto. Sono stato egoista con te, ti ho fatta soffrire.»
«Avresti potuto rimediare, io non ti accuso per esserti sacrificato, l'hai fatto per noi e questo lo capisco, ma se avessi voluto ora saremmo ancora una famiglia. È questo il tuo essere egoista, preoccuparti solo di te stesso, non essere tornato.»
«Senza di me qui starete sicuramente meglio, e mi avrete comunque accanto a voi, sempre.»
«Lo capisci che non è la stessa cosa? Lo capisci che tutte le notti mi addormento piangendo perchè non posso parlarti, toccarti, non posso più guardarti negli occhi. Capisci cosa significa?»
«Lo capisco più di quanto immagini, perchè non posso farlo nemmeno io e mi manchi Chichi, non puoi capire quanto, non sono mai stato più serio di così in vita mia.»
«Se ti mancassi davvero come dici, non staremmo qui a parlarne. Se mi amassi almeno quanto ti amo io, potrei ancora abbracciarti mentre dormiamo, e accarezzarti i capelli senza che tu nemmeno te ne accorga, potrei essere ancora lì accanto a te.»
Socchiuse gli occhi e abbassò il viso. Non voleva farsi vedere triste dal marito, ma proprio non riusciva più a trattenere le parole che sentiva di voler dire e il dolore celato così tanto a lungo nel suo cuore.
«Amore mio... Io ti amo, mi devi credere.»
«Allora torna Goku, ti prego.»
«Chichi guardami, guardami e capirai quanto davvero ti amo.»
Scosse la testa, poi di nuovo si sentì prendere la mano.
«Sai perchè ti ho portato in quel ricordo?»
«Non ne ho la minima idea.» rispose tenendo sempre la testa bassa.
«Ti ricordi cos'è successo dopo? Prima che ci trovassimo qui?»
«Certo che me lo ricordo... Noi... Noi abbiamo fatto l'amore.» disse arrossendo.
Il Saiyan sollevò la mano di Chichi e insieme alla sua la posò sul grembo della moglie.
«Ora lo senti tutto l'amore che ho per te.»
«Goku.»
Alzò il volto di scatto e lo fissò. Gli occhi umidi non gli impedirono di vedere quelli del marito che iniziarono a bagnarsi a loro volta.
«Noi custodiamo un nuovo amore, insieme.» disse il Saiyan senza smettere di fissarla.
«Vorrei lo facessimo davvero insieme.»
«Lo faremo, te lo prometto. Cercami quando vuoi, io sarò lì per te, non ti lascerei mai.»
«Ho creduto non mi amassi abbastanza.»
«Non dubitare mai di questo.»
«Ti amo.» disse lei con un filo di voce.
Non c'era altro che in quel momento avrebbe desiderato se non trovarsi di fronte all'uomo della sua vita, l'unico che avrebbe mai potuto trasmetterle tutto questo.
Il Saiyan le si avvicinò e la baciò dolcemente.
«A presto.»
Non appena si allontanò Chichi aprì gli occhi di scatto. Era di nuovo nella sua stanza, sul suo letto, questa volta non si trattava di nessun ricordo, nè di un sogno.
Sussurrò il nome del marito, poi si mise una mano sulla pancia, sorridendo come non era a riuscita a fare per lungo tempo.
«Ti amo anch'io.»
Sentì la sua voce rimbombare nella stanza. Ora ne era certa, mai suo marito le avrebbe negato il suo amore, mai l'avrebbe abbandonata, mai avrebbe rinunciato a custodire insieme a lei quella nuova vita. Goku l'amava più di quanto era mai riuscita a rendersene conto.

   
 
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