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Autore: LaMicheCoria    21/10/2011    4 recensioni
Ivan non sa se trovare più fastidiose le urla gorgheggianti dei mocciosi, il lezzo d’unto, oppure il ruminare continuo di Alfred, seduto davanti a lui.
Andare in un fast food..! Certo, lui ha accettato con quel suo sorriso che promette sangue, tanto sangue, ma America, vuoi per la fame, vuoi per la totale imbecillaggine Made in U.S.A., deve averlo scambiato per un
sorriso-prometti-ketchup. Errore piuttosto comprensibile, visto il soggetto.
[RusAme] [4 Capitoli] [Kissing Meme] [01. Forehead] [02. Nose][03. Cheek - con la comparsa speciale di Francis] [04. Lips]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cold War Pair [OTP]'
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galkwyh

Titolo: Gimme A Little Kiss, Will You, Huh?
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Verde

Genere: Slice of Life, Commedia, Generale.
Avvertimenti: One-Shot, Shonen-Ai, Missing Moment, Raccolta
Personaggi: Ivan Braginski/Russia, Alfred F. Jones/America

Pairing: RusAme
Capitoli: 4
Capitolo Corrente: 1 di 4
Tempi di Pubblicazione: Settimanale
Trama:Andare in un fast food..! Certo, lui ha accettato con quel suo sorriso che promette sangue, tanto sangue, ma America, vuoi per la fame, vuoi per la totale imbecillaggine Made in U.S.A., deve averlo scambiato per un sorriso-prometti-ketchup. Errore piuttosto comprensibile, visto il soggetto.
Dedica: a Silentsky
Note: Allora! Questa idea viene da tumblr, proposta già da black_lacie nella sua storia A Kiss To Build A Dream On.
Avevo bisogno di RusAme fluffolosa :3
Il titolo viene dalla canzone omonima di Frank Sinatra.
La dedico a tutti, ma proprio tutti tutti tutti tutti voi che mi lasciate sempre delle recensioni splendide, cui io non riesco mai a rispondere. Mi sento un verme verminoso ç_ç 

Ah! La sciarpa di Ivan ha un colore tra il bianco ed il rosa. Perchè questa precisazione? Eh, vedrete, vedrete..!
E domani arriva il secondo capitolo della Raccolta FrUk :3

 

 

 

 

Gimme a Little Kiss, Will You, Huh?

 

01.  Forehead

 

Ivan non sa se trovare più fastidiose le urla gorgheggianti dei mocciosi, il lezzo d’unto, oppure il ruminare continuo di Alfred, seduto davanti a lui.
Andare in un fast food..! Certo, lui ha accettato con quel suo sorriso che promette sangue, tanto sangue, ma America, vuoi per la fame, vuoi per la totale imbecillaggine Made in U.S.A., deve averlo scambiato per un sorriso-prometti-ketchup. Errore piuttosto comprensibile, visto il soggetto.
Russia scruta con fare diffidente l’hamburger che riposa, ancora illibato, davanti a lui, tra un chewing gum grigiastro appiccicato lì accanto ed una macchia d’origine sconosciuta. Prima ha tentato anche un approccio pacifico col panino, ma la consistenza gommosa della carne –perché era carne quella roba molliccia di colore indefinito, vero?- lo ha fatto desistere.
Una cameriera passa loro accanto in uno sfarfallio di tacchi, paillettes e orecchini a cerchio; Ivan la segue con lo sguardo mentre barcolla tra un marmocchietto urlante e un ragazzetto con occhiali da sole in notturna, e i suoi occhi scivolano sulla goccia d’olio che dal piatto in equilibrio precario cade a terra con un blop perlomeno inquietante. Da lì a notare la quantità di schifezze sul pavimento a scacchi, il passo è breve.
Sempre col sorriso plastificato ben piantato in faccia, Ivan torna a fissare fuori dalla vetrata: la strada è macchiata di pioggia, mescolata al bianco asettico dei lampioni; le macchine sfilano una dopo l’altra, lampeggiando di scaglie di luce e impiastricciando di rosso e giallo l’asfalto.
Il risultato è una riproduzione su larga scala del viso di Alfred. Ancora, Russia si chiede se l’altro, viste le condizioni attuali, non sia in grado di assorbire il cibo anche attraverso la pelle. Retaggio alieno, forse?
Il sorriso del russo si incrina in maniera esponenziale alla comprensione di aver appena formulato un pensiero degno di quel cervello sottosviluppato e imbottito di film disprezzabili che è Alfred.
-Che fai, Braginski?- biascica e farfuglia l’americano, tra un boccone e l’altro –Non mangi?- fastidioso rumoreggiare di deglutizione –Guarda che ho pure pagato io e quindi è come un patto! Se non mangi ti imbocco a forza! Sono un eroe, io! E i patti li rispetto!-
Ivan vorrebbe rispondere che costringerlo a mangiare quell’affare equivale ad una dichiarazione di guerra -quindi perché mandare in fumo tutto il lavoro di un intero Meeting?-, ma una vocetta lo interrompe sul nascere.
-Signore- pigola e Russia si gira, osservando la bambina che lo fissa ad occhi sgranati –Ma la sua non è una sciarpa rosa da femminuccia?-
Al che accadono più cose in contemporanea: la piccola, ignara di quale sarà il suo atroce e sanguinoso destino, saltella via con un gran ballonzolare delle treccine bionde, Alfred scoppia a ridere in un gorgogliare di rimasugli di carne e maionese, le labbra di Ivan si tendono in un ghigno da assassino provetto, le cameriere si guardano scandalizzate per la volgarità di America, e questi allarga di scatto il braccio, provocando uno scontro frontale tra un pezzo già masticato di hamburger e il sopracciglio di Russia.
-Malen’kaya Amerika..- ringhia Ivan voltandosi, e c’è tanto di quel veleno nella sua voce che Alfred si zittisce all’istante, con la bocca semi-aperta ed una macchia di maionese sulla guancia sinistra.
Gli occhi dell’americano, accesi dal ghigno divertito che gli solleva le labbra, rimangono fermi sul viso di Russia, ancora intento a cercare la mocciosa per portare a compimento la sua tremenda, tremenda vendetta. Ovviamente, per avergli ricoperto le sopracciglia di poltiglia non meglio identificata, America è il secondo della lista.
Ma i pensieri vendicatori di Ivan si raggelano nel momento stesso in cui egli sente le labbra dell’altro sfiorargli la fronte, proprio sopra il sopracciglio offeso.
-Non farti strane idee, commie- ride Alfred rimettendosi seduto a sorseggiare il suo bicchierone di Coca Cola –Non mi andava di sprecare dell’ottimo hamburger-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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