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Autore: Narsyl    27/06/2006    5 recensioni
..La vedo ovunque, riflessa nei miei occhi indelebile e infinita.. Koga si renderà conto infine dell'amore tra Inuyasha e Kagome.. La sua reazione raccontata in prima persona
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola one-shot scritta in un momento di profonda tristezza. Koga si renderà conto infine dell'amore tra Inuyasha e Kagome.. La sua reazione raccontata in prima persona.COMMENTATE!

STRADE

Dio, se ci sei, se mi stai ascoltando, potresti gentilmente ricordare al mio cuore di battere? Credo che si sia fermato.
Che stupido, avrei dovuto capirlo subito che la vita non poteva essere così bella, così dolce! Stavo camminando tranquillamente per il bosco, senza pensieri, soddisfatto di tutto ciò che era attorno e dentro di me. Come se non bastasse, a momenti avrei rivisto la mia dolce Kagome. Che bello poterla definire “mia”, che ingenuità! Il solo pensiero di specchiarmi di nuovo in quegli occhi color cioccolato mi rendeva l’animo incredibilmente leggero.
Ma ecco, davanti ai miei occhi, che la verità, la dura verità mi colpisce come un pugno allo stomaco. Eccola lì, la pura, casta Kagome, avvinghiata a quel.. quel bastardo indegno, quello sputo della società… Dannato botolo ringhioso!
Come ha potuto, come si è permesso, di mettere i suoi luridi artigli su di lei? Come ha osato solo sfiorare con le sue zampacce la divina, eterea, figura di Kagome?
L’ho visto, l’ho visto, mentre stringeva il suo corpicino fra e braccia, mentre baciava i suoi capelli corvini, mentre accarezzava le sue morbide guance arrossate!
..L’ho visto, quando ha posato quelle labbra indegne sulle sue.. Ed è stato esattamente in quel momento, che il mio cuore ha smesso di battere. A dire il vero, prima si è frantumato in migliaia di minuscoli frammenti, minuscoli granellini di sabbia, per poi essere calpestato ripetutamente.
Mi allontano, incapace di vedere oltre, sconvolto, disperato, senza curarmi minimamente del rumore delle foglie secche sotto i miei piedi, che ha sicuramente attirato l’attenzione dei due amanti.
Sinceramente, non m’importa, non mi interessa. Non m’interessa più niente, adesso. Sento una mano delicata prendermi per il polso, ma non ho nessuna intenzione di girarmi. Non voglio vedere il mio sguardo deluso riflesso nei suoi occhi, non voglio sentire nessuna delle sue parole di scusa, non voglio vedere neppure quella maledetta espressione colpevole dipinta sul suo bel viso.
-“Mollami – ringhio con voce roca, divincolandomi bruscamente dalla sua stretta. -“Koga-kun, ti prego, non fare così.. “ La su voce triste e supplichevole manda in crisi l’unica parte di me che ancora cercava di mantenere una certa dignità.
In quel turbinio di emozioni, di sentimenti, che mi scuote in questo momento, sento uno strano qualcosa nello stomaco, qualcosa di pesante e opprimente: la rabbia.
-“Tsk! Così come? – Freddo. Così freddo, che la sento sussultare dietro di me, mortificata. Ma non mi volto – Forse come uno che ha visto la sua donna con un altro?”
Mi mordo il labbro inferiore, imprecando mentalmente.
So benissimo che questo non è vero. Non è vero che lei è la mia donna, non lo è mai stata.. Dannazione, non lo sarà mai! Infatti, le sue proteste non si fanno attendere.
-“ Sai anche tu che questo non è vero.. – mormora, addolorata ma decisa - .. Tu hai sempre deciso tutto da solo, io non ho mai dato realmente il mio consenso. “
-“ Ma non mi hai neppure respinto apertamente! Dimmi, ti divertivi a vedermi così stupidamente perso per te, ti sentivi soddisfatta a illudermi in quel modo? “ La mia voce si alza, forse troppo. Non riesco più a contenere il rancore.
E non mi volto.
-“Smettila!! – dietro di me la sento che si dimena, pesta i piedi a terra, mi strattona cercando di costringermi a girarmi. Ma io non mollo, almeno questo, almeno il mio orgoglio, lo voglio salvare – Smettila di farmi sentire così! Non ti respingevo perché non volevo farti soffrire, ma tu l’hai sempre saputo che non ti amavo! Koga, ma cosa vedevi nei miei occhi quando ti guardavo? Nulla! Non c’era amore, nel mio sguardo! Ti voglio bene, ma cerca di capire.. Io lo amo. “
Ecco. Le fatidiche parole. Eccole qui, chiare e cattive, penetrano lentamente nel mio essere toccando le corde più fragili. Spezzandole. Distruggendo quella convinzione che avevo costruito a fatica, entrando in ogni ricordo, in ogni momento passato con lei. Lei lo ama.
Tre parole che mi fanno piombare dritto nell’ultimo girone dell’inferno, un dolore atroce che mi attanaglia il petto impedendomi di respirare.
Ora, anche se volessi, non potrei più negare l’evidenza. Non potrei più fingere di non vedere, di non capire.
Faccio per allontanarmi, incapace di restare ancora in presenza di questa mia dea, che amo, oh quanto la amo, alla follia, e che mi ha ucciso e spezzato il cuore.
Ancora una volta sento le sue dita affusolate circondarmi il polso, ma questa volta non sono capace di sottrarmi. Resto immobile, con gambe e braccia tremanti, occhi opachi, cuore fermo.
La sua voce flebile giunge al mio orecchio come una musica soave:
” So come ti senti.. Forse in questo momento mi odi, ma.. E’ inevitabile, non può essere altrimenti.
So che senti il mondo crollarti addosso, so che vorresti solo correre il più lontano possibile, mollare tutto, magari piangere, o fare qualcosa a pezzi.. Qualsiasi cosa, basta che ti faccia sentire un po’ meglio..
L’amore è un’arma a doppio taglio. Da un lato, può renderti l’uomo più felice del mondo, può farti provare emozioni meravigliose che non avresti mai immaginare; dall’altro, invece.. E’ letale. Ma tu non puoi fare a meno di amare, non puoi comandare al tuo cuore di non provare determinate emozioni. Puoi soffrire, soffrire così tanto da desiderare di morire, per farlo smettere di torturarti. Ma nonostante tutto, qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi strada tu prenda, non potrai fare a meno di amare.. Perché fa parte di te, del tuo carattere, del tuo essere umano.”
Il suo discorso echeggia nella mia mente per qualche secondo, come sempre penetra in me, mi fa riflettere. Decido di affrontare l’amore, faccia a faccia.
E, infine, mi volto e la guardo negli occhi.
-“hai ragione.. – le dico, la voce tremante, mentre accarezzo con dolcezza una guancia fresca -.. Perché nonostante mi senta uno straccio, nonostante desideri di morire in questo momento, non posso in nessun modo smettere di amarti…” La vedo arrossire. La sua mano è ancora stretta attorno al mio polso, ed ella la lascia scivolare giù fino a infilarla dolcemente nella mia. Mi guarda con occhi profondi, con un espressione grave e potente, meravigliosa, dolce.. Vorrei deviare lo sguardo ma sono calamitato dalle sue iridi.
-“ Spero che la vita ti porti a strade dove tu possa trovare la felicita” dice, con un sorriso malinconico. Dal tono della sua voce, nostalgico ma pungente, mi rendo conto che questa frase assomiglia terribilmente ad un addio. –“ Perché la meriti” aggiunge.
Io annuisco, inorridito. Dio, questa è la fine. Non riesco a formulare un pensiero di senso compiuto e un fastidioso groppo in gola mi impedisce di emettere alcun suono.
Lei mi guarda, ed è splendida come sempre, e vorrei stringerla a me, fare in modo che questo istante si fermi.
Ma non posso.
Lei mi guarda e aspetta.
Mi avvicino silenzioso, le bacio la fronte. Poso le labbra sulla sua pelle candida e sento una scossa elettrica attraversarmi tutto il corpo in un istante. Ammiro la sua figura un ultima volta, per poi allontanarmi, camminando lentamente, senza guardare più indietro.
Eppure la vedo lo stesso.
La vedo ovunque, riflessa nei miei occhi indelebile e infinita.
Hai ragione, Kagome. E’ ora che anch’io trovi la mia strada. Ma in cuor mio già so, che qualsiasi strada io prenda, qualsiasi sentiero io percorra, qualsiasi città, villaggio, isola che il destino o il caso mi farà incontrare, io ti vedrò sempre davanti a me, sempre accanto a me.
Perché è qui con te, oggi, che io lascio la mia anima.
  
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