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Autore: _Lethe    21/10/2011    3 recensioni
"Ti cerco con lo sguardo, credendo di essere impazzita per poter sentire ancora le tue parole, il tuo modo roco di sussurrare a bassa voce il mio nome. Ma non riesco a vederti, ti sento vicino.
Brividi mi scorrono sulle braccia, tu ci sei.
Il mio corpo reagisce al tuo tocco lieve, mi sfiori una spalla e senza pensare chiudo gli occhi, assaporando la sensazione che mi regala la tua presenza.
Non sei partito."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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non lasciarmi

Come sempre questa storia è per Lady Chiara Sommers

per una volta, un lieto fine anche nei miei racconti ^^

NON LASCIARMI

Non ti chiederò di sancire un lieto fine tra noi. Lasciami almeno un bacio, un ricordo di te.
Le palpebre stanche cadono sugli occhi che non vogliono vedere la tua partenza.

Non lasciarmi.

Non lasciarmi cercarti in ogni oggetto, in ogni libro che ho sfogliato pensando a te.
Non lasciarmi a ricordare da sola tutte le tue parole e tutte le mie, che non sono riuscita a dirti, sussurrandole al vento piuttosto che dirtele all'orecchio, nella luce del sole che saliva dalla nebbia.
Non lasciarmi perduta tra le lacrime che cercano il calore delle tue mani, che spesso le portavano via.
Non lasciarmi ad ambire un tuo abbraccio così raro, che riusciva a farmi uscire dal buio dei miei tristi pensieri.
Ho deciso di non venire con te in stazione, sai bene che non amo gli addii. Almeno, la mia idea era quella, perché non sono riuscita a starti lontana.
Il tram era troppo lento, sono scesa e l'ho fatta di corsa fino al tuo binario, per vederti salire, per cercare di fermarti, per farti rimanere ancora con me, un'altra ora, per un altro abbraccio, l'ultimo.

Ma non ti ho trovato.

Mi sono resa ridicola correndo tra i viaggiatori, evitando bagagli e bambini, gridando il tuo nome. Non c'eri. Il tuo treno sì, ma tu non c'eri.
E sono qui, seduta per terra a tenermi la testa tra le mani, piangendo la tua perdita, additata dalla gente senza nome che corre per partire. E sento la tua voce.
Ti cerco con lo sguardo, credendo di essere impazzita per poter sentire ancora le tue parole, il tuo modo roco di sussurrare a bassa voce il mio nome. Ma non riesco a vederti, ti sento vicino.
Brividi mi scorrono sulle braccia, tu ci sei.
Il mio corpo reagisce al tuo tocco lieve, mi sfiori una spalla e senza pensare chiudo gli occhi, assaporando la sensazione che mi regala la tua presenza.
Non sei partito.
La tua mano lentamente scivola sul mio collo, facendomi tremare per la sensazione di calore che si propaga sulla mia schiena. Sento le tue dita toccarmi il viso, accarezzarmi le labbra, scivolare sugli occhi che tengo ancora chiusi.

"Chiara.."

Non era un sogno, sei tu.
Le mie dita toccano le tue e sento la tua mano tremare. È ora, basta rimanere nel dubbio, nel buio, in questo me che cerca di soffocarmi.
Apro gli occhi e ti vedo, accovacciato nella polvere accanto a me, con le braccia alzate, per abbracciarmi.
E allora mi stringi a te e non riesco più a contenermi. Ti devo tenere stretto, in un abbraccio che ci rende una persona sola, mi aggrappo a te mentre i singhiozzi mi disturbano il respiro, mentre le mie guance si bagnano ancora di lacrime, gocce salate che muoiono sul tuo maglione, arrivando più velocemente a te.

Mi stringi tra le braccia in modo disperato, come se stessi per scappare, scivolandoti via dalle mani, mi tieni vicina come se fossi un appiglio, per evitare di finire un'altra volta nel baratro, per non cadere nell'oblio, nel vuoto, in parole senza significato.

Ma io non fuggo via.

Ecco, sento le tue labbra vagare sul mio braccio destro, scoperto al soffio del vento; poi risalgono sul mio collo fino a raggiungere le le mie labbra che tocchi in modo lieve, quasi timoroso, avvicinandoti lentamente a sfiorarle con le tue.

Il fischio di un treno ti ferma, lasciandoti sorpreso, ma decido di avvicinarmi io e riesco a catturarti prendendo le tue labbra tra le mie.
Ma il treno non aspetta e tu mi lasci, ancora, qui. E mi sento di nuovo sola, lasciata per terra tra la sporcizia della stazione Centrale, tra i sorrisi che la gente abbandona senza pensare troppo, tra i saluti e tra il ricordo di corse e baci.

"Vieni via con me"

Questa tua domanda mi coglie alla sorpresa e mi fa alzare lo sguardo verso i tuoi occhi verdi, che specchiano il mio viso stupefatto, mentre mi guardano sorridenti, sperando in una risposta che non ho bisogno di dirti.
Stringo la tua mano, per non farti scappare via, non senza di me.

"Sì"

Solo una parola, mai una sillaba fu mai più amata.
E allora tu intrecci le dita con le mie e mi sorprendi ancora soffiandomi nell'orecchio “Non lasciarmi”.

*  *  *

Lasciatemi un commentino se vi va, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate ;D

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