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Autore: kay89    21/10/2011    11 recensioni
Il tempo era vicino. La Terra stava per conoscere una nuova era, un'era in cui avrebbero regnato pace e prosperità. Due nuovi sovrani avrebbero guidato il loro popolo verso la salvezza. Ma un'ultima prova doveva essere superata affinché tutto questo avvenisse. Bene e male si sarebbero dovuti affrontare in un'ultima e tremenda battaglia che avrebbe decretato, una volte per tutte, le sorti dell'intero Universo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Quel giorno c’era una strana frenesia all’interno del Palazzo Reale. Molta gente si era riunita per partecipare al Consiglio che si stava tenendo nella Sala ovest del Palazzo e c’era attesa nel sapere quale decisioni sarebbero state adottate in merito alla nuova minaccia che sembrava incombere su di loro. Anche la popolazione era molto preoccupata: in molti si erano presentati davanti ai cancelli del Palazzo per saperne di più ed erano fermi lì, pregavano ed aspettavano,sperando che la loro Principessa si affacciasse dal balcone dove era solita salutare i suoi sudditi, per dar loro notizie. Camminando a passo svelto lungo i corridoi che portavano alla Sala Ovest, Seiya non poté fare a meno di pensare al pericolo che incombeva e a quanto amasse il suo adorato pianeta, assieme a tutti gli esseri viventi che lo abitavano. Per nessun motivo al mondo avrebbe permesso che Kinmoku cadesse nuovamente in mani sbagliate.
 
"Seiya, Seiya!!” – lo chiamò una voce alle sue spalle
 
“Yaten” – rispose Seiya – “ Eccoti. Taiki, ci sei anche tu!”
 
“Ti stavamo cercando” – rispose Yaten – “ Sta iniziando la nuova seduta, la Principessa ci ha mandato a chiamarti”
 
“Si, eccomi, stavo giusto andando nella Sala Ovest. Come vanno le cose al Consiglio Reale?”
 
“Difficile dirlo! Sono tutti molto agitati” – rispose Taiki, con tono grave – “ Anche la principessa è abbastanza preoccupata. Teme per il suo popolo”
 
"Non c'è bisogno che vengano prese oggi tutte le decisioni necessarie . L’importante è non prendere decisioni avventate solo perché sono state fatte delle pressioni all’interno del Consiglio... “ – disse, mentre Yaten e Taiki annuirono all’istante, intuendo i pensieri di Seiya
 
Alla loro destra, oltre le vetrate presenti lungo tutto il corridoio, la natura rigogliosa si stendeva su un lungo manto erboso e la fauna viveva felice e beata in quel luogo pieno di pace e prosperità, ignara dei pericoli che incombevano.
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“Che bella giornata che è oggi, proprio la giornata ideale per fare quattro passi!”
 
Il sole splendeva luminoso quella mattina e Bunny quel giorno si era alzata di buonumore. Aveva proprio voglia di uscire e svagare la testa, e il bel tempo riusciva a trasmetterle allegria. Quei giorni erano stati molto stressanti per lei: gli ultimi esami prima delle sospirate vacanze, il giorno del diploma e il non sapere cosa ti aspetta dopo la scuola. La maggior parte delle sue amiche aveva già deciso: Amy aveva vinto una borsa di studio negli Stati Uniti e da li a poco sarebbe partita per inseguire il suo sogno di bambina, quello di diventare una brava dottoressa come sua madre; Rea avrebbe continuato ad occuparsi del Tempio ma nel frattempo aveva fatto domanda di ammissione in una delle più prestigiose accademie di musica della città; Morea si era iscritta ad un corso di cucina. Non che non fosse già brava di suo, ma il suo sogno era di diventare una pasticcera provetta e per riuscirci seguiva molte lezioni in quei giorni.  Il sogno di Marta, invece, era quello di diventare una grande idol. Era un sogno molto difficile da realizzare ma lei non era il tipo da scoraggiarsi facilmente. Avrebbe continuato a provarci e riprovarci, senza scartare la possibilità di dover fare qualcos’altro nella vita, nel caso non ci fosse riuscita. Heles e Milena frequentavano l’università già da un po’ di anni, non si vedevano molto spesso in giro ma vivevano ancora assieme a Sidia e ad Ottavia. In quanto a Bunny, lo studio non era mai stato il suo forte e l’idea di aver finito un ciclo di studi per iniziarne un altro proprio non le andava.  Avrebbe voluto vivere fin da subito con il suo Marzio, in una casa tutta loro. Avere un fidanzato già laureato ,e trovarsi con la possibilità di cambiare casa per andare a vivere con lui, la rendeva su di giri e non le dava preoccupazioni sul futuro. Il suo sogno era poter stare con lui, sposarsi e dedicarsi completamente alla sua famiglia, solo questo. L’unico problema era che Marzio era alla ricerca di un lavoro dopo aver ottenuto la laurea, e quindi non era ancora arrivato il momento per andare a vivere insieme. “Dunque che fare?”, pensava Bunny in continuazione, dopo aver finito il liceo. Non aveva voglia di trascurare le sue amicizie né di vedersi di rado con le altre. Le piaceva troppo riunirsi tutti i pomeriggi a casa di Rea a far merenda, parlando e scherzando con le altre. Aveva paura, però, che tutto questo da un giorno all’altro potesse finire. Di notte questa sensazione di solitudine e questa paura di rimanere sola aumentavano sempre di più: le capitava di svegliarsi di soprassalto e non capire perché fosse cosi spaventata. Sapeva che le sue amiche, in realtà, le sarebbero state sempre vicino. Ne avevano passate cosi tante da quando si erano conosciute, avevano riso, pianto, gioito, avevano condiviso così tante cose che nulla avrebbe potuto spezzare quel vincolo che le univa fin dai tempi passati. Non sapeva come spiegare, però, quella sensazione di malessere che ogni tanto avvertiva,  specie di notte.  Spesso le accadeva di sognare cose imprecisate, di trovarsi in un posto sconosciuto e sentire una voce chiamare il suo nome in lontananza... Era una voce che aveva già sentito da qualche parte, di questo ne era sicura. Ma poiché quello era un periodo di bilanci sul proprio futuro, non prestò molta importanza alla cosa, convinta che presto o tardi sarebbe passato tutto. Era già riuscita a superare, in passato, un lungo periodo di sofferenza causato dalla lontananza dal suo Marzio, avrebbe superato anche quello che le stava per pararsi davanti, con la consapevolezza che le distanze non sarebbero bastate per dividerla dalle sue amiche.
Intanto era arrivato il momento di incontrare loro, in quegli ultimi giorni a disposizione prima del prossimo autunno. Così che, dopo una lunga mezz’ora passata allo specchio per decidere cosa indossare, scelse una magliettina bianca con un cuore rosa disegnato al centro e una gonnellina dello stesso colore del cuore.
 
“Che carina, ricordo il giorno in cui Chibi Chibi voleva indossare la stessa gonnellina e per questo ci costrinse a girare tutti i negozi di abbigliamento della città finché non ne avessimo trovata una uguale".
 
”Ci costrinse”- pensò ad un tratto Bunny. In quel momento le tornarono alla mente vecchi ricordi: lei, la ragazza spensierata di sempre, e i nuovi compagni di classe, Seiya, Yaten e Taiki… Quante ne avevano passate assieme! "Chissà che cosa staranno facendo! " - si chiese Bunny. Le avrebbe fatto molto piacere rivederli, chissà cosa si sarebbero detti dopo due lunghi anni di assenza. Anche loro, come le sue amiche, le ricordavano i tempi passati, i tempi della scuola, gli scherzi e le risate, per questo ne aveva conservato un piacevole ricordo. Avrebbe voluto vagare con il pensiero ancora un pò se non avesse avuto appuntamento con le sue amiche. Se avesse fatto tardi, sicuramente si sarebbe sorbita le ennesime strigliate di Rea. "Meglio sbrigarsi”.
 
Dopo mezz’ora le cinque ragazze erano tutte lì, riunite al parco, come ai vecchi tempi. Era passato un pò di tempo dall'ultima volta che si erano viste e la gioia era cosi tanta che non riuscivano più a smettere di abbracciarsi.
 
“ Che gioia rivedervi ragazze, mi siete mancate cosi tanto!” – esclamò a gran voce Bunny
 
“Anche voi, non vedevo l’ora di rivedervi” – rispose Morea – “ Gli ultimi esami sono stati estenuanti e l’aver frequentato dei corsi di cucina mi ha sottratto molto tempo, perdonatemi”.
 
“ Su Morea, non dire così” – disse Rea – “ Tutte noi siamo state molto impegnate ma ora siamo qui, tutte riunite. È questo quello che conta”.
 
“ Già! È questo quello che conta! Basta musi lunghi, diamoci da fare! Riportiamo un po’ di sano divertimento nel gruppo”.
 
"Siiii!! Si preannuncia una giornata all'insegna dell'allegria! " - esclamò Marta raggiante - " La regola del giorno è: divertirsi! E chi non la rispetta paga da bere a tutti!”
 
“ Si, penso proprio che sia giusto così” – disse Amy ridendo – “ Allora forza, andiamo! Io propongo un giro per il quartiere di Juban, se voi siete d’accordo.”
 
" Perché no? Potremmo approfittarne per fare un giro per i negozi, ci sono i saldi in questo periodo”.
 
" Si, e ho letto su diversi volantini che ci sono sconti anche nelle librerie. Mi piacerebbe farci un salto"
 
" L'importante è che non siano libri per lo studio, intesi?” – le disse sorridente, Rea – “ Sei in vacanza e devi divertirti! Lo studio sarà fuori dai nostri discorsi "
 
" E a me nessuno ci pensa? " - chiese Bunny con voce piangente- " Io vorrei andare a mangiare qualcosina, ho un leggero languorino"
 
" Bunny sei sempre la solita" - disse Rea - " Ci siamo appena incontrate e tu già pensi al cibo? "
 
" Uffa non è giusto....Dovresti volermi bene e invece mi sgridi sempre. Sei sempre la solita ragazza acida! "
 
" Cosa?! Chi sarebbe la ragazza acida? "
 
“ Tu e solo tu, ed è per questo motivo che non troverai mai un ragazzo!”
 
“ Ma come ti permetti?!!” – e le fece una linguaccia, alla quale Bunny rispose prontamente.
 
 
Partì una risata generale a causa di quel siparietto. “Certe cose rimarranno sempre uguali”, era questo il pensiero generale della ragazze. Ed era bello così, era bello poter vedere ogni volta che né il tempo né le distanze avrebbero potuto minare i loro caratteri e la loro amicizia. Non era solo la loro missione a tenerle unite. Era qualcosa che andava al di là del dovere di difendere la loro Principessa, era qualcosa di più, molto di più. Era Amicizia con la A maiuscola, amicizia fraterna. Tra loro nessuna avrebbe esitato a sacrificare sé stessa pur di salvare le altre. Avevano bisogno l'una dell'altra, della loro presenza reciproca, del loro affetto.
La giornata passò velocemente, tra giochi e risate, e il bel tempo ci mise una buona dose di allegria. Il Luna Park fu, alla fine, la loro prima meta, seguita subito dopo dai negozi in centro nel quartiere di Juban dove si divertirono un mondo a provare e riprovare i nuovi arrivi e a fantasticare sulle vetrine dei gioielli e degli abiti da sposa. Da lì, fecero un salto alla sala giochi di Moran per sfidarsi ad una gara di macchine, attirando su di sé una folla di curiosi esterrefatti dall'estrema bravura di queste ragazze che sembravano uomini alla ricerca della conquista! Non si fermarono ad una sola gara ma andarono avanti per battere il punteggio più alto in classifica e , man mano che andavano avanti, si formava attorno a loro una folla sempre maggiore di persone.
 
“ Ehi, ma chi sono quelle?” – chiese un ragazzo sbalordito – “Sono bravissime!”
 
“ Niente male!” – gli rispose un suo amico– “ Hanno superato anche il mio punteggio”
 
“ Puoi sempre provare a batterci – disse Marta, rivolgendosi a lui con aria ammiccante – “ Perché non ci sfidiamo ad una gara automobilistica? Sarà divertente scoprire chi fra noi è il più bravo!”
 
In realtà Marta era più interessata a conoscere quel ragazzo che a sfidarlo. Era un ragazzo di bell’aspetto, slanciato, un tipo sportivo dato il suo modo di vestire: giacca di pelle, jeans scuri e un logo di un’azienda automobilistica giapponese su di essi. Marta sperava, per questo, di far colpo su di lui tramite la gara automobilistica ai videogames.  A prima vista poteva sembrare una ragazza che tendeva ad innamorarsi facilmente dei bei ragazzi che incontrava ma non era cosi: in realtà era una ragazza innamorata dell’ Amore, una ragazza che sperava  di riuscire ad incontrare l’uomo che le facesse battere il cuore. Come tutte le ragazze sperava di poter indossare, un giorno, l’abito bianco e di coronare il suo sogno d’amore con un "Sì". Ma non era il tipo da aspettare che la fortuna gli cascasse dal cielo. Era convinta che le persone dovessero darsi da fare per raggiungere i propri obiettivi. “La fortuna aiuta le persone tenaci! " - pensava lei, mentre inconsapevolmente forgiava un nuovo proverbio da quello vecchio.  Bunny la guardò sorpresa e poco convinta ma alla fine si lasciò persuadere a partecipare ad una sfida, due contro due: lei e Marta contro questo ragazzo e il suo amico, mentre Amy, Rea e Morea si misero alle loro spalle per fare il tifo. Al “3, 2, 1 via” premettero con tutta la loro forza il piede sull’acceleratore e partirono.
 
“ Dai ragazze, mettecela tutta!” – urlò Rea
 
“ È incredibile, guardate quanto vanno veloci! Anche i ragazzi non stanno andando male” – disse Amy
 
“ È vero ma sono sicura che Marta e Bunny vinceranno la sfida”.
 
“ Forza Bunny, non dobbiamo mollare, un’ultima curva e siamo al traguardo” – le disse Marta.
 
“ Non perderò questa gara, costi quel costi!”
 
All’improvviso Bunny avvertì una specie di sibilo nelle sue orecchie. Era un suono fastidioso, non riusciva a capire da dove provenisse, ma cercò di rimanere ugualmente concentrata sulla gara. Portò il suo corpo in avanti, avvicinandosi allo schermo, ma le sue mani iniziarono a tremare e a perdere il controllo sul volante che controllava la vettura nel videogioco. I suoi occhi iniziarono ad appannarsi, mentre il suo sguardo iniziò a fissare incantato un punto imprecisato dello schermo. Sembrava rapita da un’immagine poco chiara che riusciva a scorgere al di là di esso, non ne capiva il motivo ma non riusciva a smettere di guardarla. Marta nel frattempo non si accorse di nulla e batté il traguardo in un niente.
 
“ Siiiiiiiiiiiiiiii, ce l’ho fatta, hahahahaha” – disse saltando in piedi sul sedile – “ La grande Marta ce l’ha fatta anche stavolta, nessuno può batterla! Ammirate gente, ammirate la bravura di Marta in persona, hahahaha”
 
“ Andiamo via di qua, presto” – dissero i ragazzi, dandosi alla fuga spaventati.
 
“ No ragazzi, aspettate, stavo scherzando! Vi prego, tornate qui…..” .
 
Accanto a lei i sedili occupati dai due ragazzi rimasero vuoti, mentre Marta, crucciata, rimase lì in piedi a vederli andar via.
 
“ Scappano tutti, non è giusto!” – disse piagnucolando – “ Che ho fatto di male per meritarmi questo? “.
 
Bunny, invece, rimase lì a fissare con lo sguardo vuoto lo schermo del videogioco. Fu Rea che le diede un colpetto sulla spalla, svegliandola.
 
“ Bunny, che hai? Ti senti bene? Bunny, rispondi!”.
 
Ad un tratto Bunny tornò in sé e si alzò immediatamente in piedi per tranquillizzare le amiche.
 
“ Sto bene, ragazze, sto bene. Devo essermi addormentata all’improvviso, in questi giorni devo aver dormito molto poco”
 
“ Addormentarti davanti ad un videogioco? Ma Bunny , come hai fatto? “ – le chiese sorpresa, Marta.
 
 "Hahaha, non lo so ragazze, ora non c’è più un banco di scuola sul quale schiacciare un pisolino, sarà per quello” – rispose, toccandosi con una mano la testa.
 
" Sarà " – pensò fra sé e sé, Rea.
 
Non l’aveva convinta la risposta di Bunny, la conosceva fin troppo bene da sapere che, quando c’era qualcosa che la preoccupava, cercava sempre di non darlo a vedere per non preoccupare le sue amiche. Inoltre le era parso che qualcosa, al di là di quello schermo, stesse chiamando la sua amica, come in una sorta di ipnosi, ed in quel momento un piccolo brivido aveva pervaso anche il suo corpo. Ma su cosa fosse successo non sapeva darsi una risposta. Bisognava solo aspettare il momento giusto per parlarne con lei. Bunny, invece, avvertiva una sorta di tristezza nel suo cuore. Le era sembrato, per un momento, che qualcuno da qualche parte stesse soffrendo e che quella sofferenza fosse diventata anche la sua sofferenza, ma neanche lei riusciva a darsi una spiegazione. I suoi pensieri , però, vennero interrotti in quel momento da Amy che si rivolse alle ragazze.
 
“ Che peccato , il sole sta tramontando, è arrivata l’ora di rientrare”
 
Il tramonto era giunto e con esso anche il momento dei saluti. Arrivate al parco dove si erano date appuntamento quella stessa mattina, si fermarono, per poi incamminarsi ,da lì, ognuna verso la propria abitazione. Era stata una bella giornata quella, piena di scherzi, risate ma anche di fenomeni strani. Tuttavia dispiaceva separarsi dopo non essersi viste per un lungo periodo di tempo passato a studiare e a fare i conti con ciò che sarebbe stato il loro futuro al di fuori del liceo.
 
" Che bella giornata, era da tanto che non mi divertivo cosi!" - disse Marta, felice - "Dovremmo uscire più spesso , non trovate?".
 
"Hai perfettamente ragione!" - rispose Morea, - " Non credevo di riuscire a rilassarmi dopo un periodo passato tra esami e corsi di iscrizione."
 
"A chi lo dici!"- aggiunse Amy- "Proprio pochi giorni fa ho finito di studiare per un esame di ammissione al college di New York e non speravo proprio di venire presa..".
 
"Dai Amy, proprio tu! Se avessero scartato te noi comuni mortali non avremmo avuto nessuna chance allora, dico bene ragazze?" - chiese Marta ,in segno di complicità ,al resto della compagnia.
 
Parti una risata generale dopo la sua battuta, in fondo era vero, Amy era una ragazza in gamba. Si era sempre impegnata nello studio per riuscire a diventare, un giorno, un buon medico, sacrificando del tempo libero per sé stessa pur di ottenere dei buoni risultati, ma anche lei, come tutte le ragazze, aveva dei periodi di smarrimento, superati grazie alla compagnia delle sue amiche. Loro non l’avevano mai fatta sentire diversa, non l’avevano mai emarginata per il suo quoziente intellettivo, ma le avevano sempre voluto un mondo di bene per la sua dolcezza e la sua bontà.
 
 " Perché non organizziamo un'altra uscita tra noi ora che ne abbiamo la possibilità? Non mi va di rivedervi chissà dopo quanto tempo" – disse, concludendo la frase con un viso più triste.
 
"Ma certo, dobbiamo rivederci di nuovo! Vi va se ci organizzassimo per un week-end tutte assieme? Decidete voi la destinazione che più vi piace, l'importante è stare assieme!" - rispose Morea.
 
"Sì, perché no, ragazze? Mio nonno ha una vecchia baita in montagna che non usa da molto tempo . Potremmo sfruttarla noi questo week-end, vi va?" – chiese Rea
 
“È una bellissima idea, Rea!" - rispose Bunny - " Staremo insieme dalla mattina alla sera, ci faremo un bagno nelle sorgenti termali e mangeremo i dolcetti che la nostra Morea preparerà con tanto amore. Vero Morea che preparerai dei dolcetti?"- le chiese con voce da bambina.
 
" Hahaha, certo Bunny, puoi contarci! Alla scuola di cucina ho imparato tantissime nuove ricette. Dovete solo dire di sì e mi metterò subito al lavoro”
 
" SIIIIIIIIIIIIIIIII" - risposero le altre all'unisono.
 
" Perfetto" - rispose Rea - "allora per domani, appuntamento a casa mia alle 09:00 per discutere dei preparativi"
 
" Cosa? Cosi presto?" urlò Bunny - " Ma io voglio dormire ,uffa!"
 
" Sei sempre la solita, non fai altro che lamentarti!" - disse Rea, tirandole un pizzicotto.
 
Partirono altre risate dopo quella scenetta comica, Rea e Bunny a volte erano proprio come cane e gatto! L’appuntamento alla mattina seguente aveva cancellato la sensazione di tristezza avvertita all’interno della sala giochi e aveva ridonato a Bunny tutto il buon umore di cui era piena. Inoltre, l’aver convinto Morea a cucinare i dolcetti la rendeva ancor più soddisfatta di come si fosse conclusa la giornata. Fu così che si salutarono, dandosi appuntamento al mattino seguente. Mentre Bunny prendeva la via per ritornare a casa, Rea la guardava da lontano, con occhi misti di affetto e preoccupazione. E Bunny, percorrendo la strada del ritorno, e allontanandosi dal coro di risate delle sue amiche, non poté fare a meno di ripensare al significato di quella strana visione che, per un attimo, aveva pervaso il suo cuore di una profonda tristezza.

 


Eccomi qui, non credevo avrei potuto scrivere qualcosa anch'io ma alla fine ce l'ho fatta, con un pò di forza e coraggio ho postato questa sera la mia prima fan fiction su Sailor Moon, la prima in assoluto. L'unica cosa che ho scritto in vita mia è stata la tesi di laurea. Non vuole essere una giustificazione alle mie lacune, ma sicuramente penso si noterà, quindi meglio dirlo subito ^^ Vorrei imparare però, e voglio farlo con tutta l'umiltà possibile. Molte di voi hanno scritto diverse fan fiction, una più bella dell'altra, quindi potrò solo apprendere.
 
Questa fan fiction è ambientata due anni dopo l'ultima battaglia con Galaxia e l'ho scritta immaginandomi come potesse essere un sequel della quinta serie. Quindi darò liberamente spazio alla mia fantasia, aggiungendo nuovi avvenimenti e creando nuove dinamiche fra i personaggi. Inoltre a me piacciono molto gli imprevisti e i colpi di scena, per questo cercherò di farvi appassionare il più possibile alla storia. Naturalmente questo dipenderà solo da me e dal mio modo di scrivere. 
 
Altra cosa: ho modificato il pezzo iniziale del primo capitolo. Quello precedente era stato scritto a 4 mani con un’altra ragazza, Crystal23, con la quale avevo collaborato inizialmente al progetto, ma siccome ho deciso di proseguire con la stesura della storia da sola, per via di idee narrative divergenti, il pezzo precedente dove si parla di Kinmoku è stato modificato, e i pezzi scritti da lei sono stati rimossi.
 
Vi auguro una buona lettura.
   
 
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