Capitolo 1
- Come ben sapete, il nostro preside aveva messo a vostra disposizione un corso di spagnolo, dove l’unico iscritto di questa classe fu Tsubayuta. Ieri, il giovane è partito alla volta della Spagna, dove passerà un mese. In contemporanea, in Spagna, dei ragazzi vostri coetanei hanno frequentato un corso sulla nostra lingua, e ieri stesso sono partiti alla volta del Giappone. Una di loro è stata accolta in classe nostra. Ecco a voi Charlotte Dalìmo Dovar.
- Hola! Mi chiamo Charlotte e sono contenta di fare la vostra conoscenza!-
- Prego Charlotte, accomodati accanto alla signorina Suzuki.
- Guarda che sono io Suzuki! – le fece presente Sonoko. La ragazza le sorrise. – Chiedo scusa, ma non credevo che Sonoko fossi tu!
- No, per favore, rimani qui.
Sonoko aveva capito. Il banco staccato di qualche centimetro da quello di Ran dove ora sedeva Charlotte era quello dove per due anni aveva seduto Shinichi Kudo.
Charlotte pose un sorriso a Ran e prese un quaderno.
- Dai Conan, fermati a giocare con noi! – urlò Genta.
- Andremo al Beika Park!- aggiunse Ayumi.
- No ragazzi, oggi proprio non posso!
Ecco che la campanella trillava e da lì uscivano Sonoko e Ran. Vicino a loro una ragazzina con i capelli rossi si portava dietro una quindicina di ragazzi, tutti desiderosi di fare la sua conoscenza, per ben altre ragioni che non fosse amicizia. La ragazza borbottò qualcosa e poi esclamò: - Lo siento, pero tengo que ir a la habitaciòn!
Non parlava bene il Giapponese e quelle parole che diceva avevano una s sibilante e una c molto forte. Conan la guardò meravigliato: chi era?
- Scusate ragazze, potrei tornare con voi? So che siete del distretto di Beika, e io risiedo al Beika Hotel.. Anche se non so orientarmi mucho bien! – disse.
- Oh, fa niente! Seguici! – disse Ran. Appena si accorse di Conan, li fece un cenno e lo salutò con un sorriso. Poi gli prese la mano come sempre e si avviarono.
- Non è che ora tradirai Shinichi col nanerottolo?!- sbottò Sonoko, mugugnando.
- Io non credo di potercela più fare. Ormai sono mesi che non si fa più vivo. Io lo devo dimenticare.
- Scusatemi, di chi parlate? – disse Charlotte. Sonoko guardò Ran e la ragazza fece cadere qualche lacrima. – E’ un ragazzo. Lo conosco fin da quando andavamo alle elementari, anzi prima. Abbiamo fatto un sacco di cose insieme e di lui ho un ricordo meraviglioso.
Conan salutò tutti con la scusa che doveva andare a trovare il professor Agasa. Sonoko accarezzò Ran e le spiegò di dover andare a casa. Charlotte prese sottobraccio la ragazza e continuarono a camminare.
- Sai Ran, si dice che quando si è innamorati e si piange pensando a quella persona, dentro ogni lacrima c’è un poquito di lui. Se vuoi dimenticarlo piangi qui, ora, se vuoi sulla mia spalla.
- Grazie Charlotte, ma io devo andare.
- Ne sei sicuro, Shinichi? Lo sai quali sono i rischi.
- Professore, non posso rischiare di perderla.
Il tempo di cacciare il farfallino cambia voce, impostarla sulla tonalità di Shinichi e pigiare il pulsante di risposta.
- Pronto? Sono Shinichi.
- Oh, good. Avrei un caso da proporle. Ci possiamo incontrare questa sera alle 20 sotto casa sua?