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Autore: yori    22/10/2011    1 recensioni
Come ha trovato Mirai Trunks la sua spada? E se anche nel suo futuro fosse arrivato Tapion? Cosa sarebbe successo?
"Non avvicinatevi a me! Voi avete fatto una cosa che non dovevate fare!"
E detto questo svanì nel cielo sereno. Se n'era andato.
Avevano fatto nuovamente un buco nell'acqua si erano sbagliati. Nessuno poteva aiutarli. Quell'eroe era solo una bufala, un inganno.
"Non ci ha neanche ringraziato. Che razza di maleducato."
Trunks però era di avviso diverso ed era seriamente intenzionato ad andarlo a cercare.
Non avevano sbagliato, lui era quello giusto.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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sword

Due capitoletti che ripercorrono la storia della spada di Trunks, ma nel futuro.
Spero vi possa piacere!^^
Grazie per l'attenzione,
la vostra Yori


S
word


Un taglio netto e i circuiti del robot si erano tagliati. Era caduta a terra la bionda Cyborg, senza nemmeno essersi accorta che Trunks l'aveva attaccata. Si era presentato a loro con l'intento di ucciderli e lo aveva fatto. Lei era stata la prima. L'aveva tagliata in due e l'aveva osservata cadere a terra senza un gemito. Lei era un robot dopotutto. L'orrore sullo sguardo dell'altro, il terrore finalmente nei loro occhi. Aprì la mano e un fascio di luce disintegrò per sempre la bionda furia che per anni li aveva tormentati e uccisi.
Brandì ancora una volta l'elsa della sua spada lucente e millenaria.
"E, ora, tocca a te."


-L'EROE TAPION-


Si passò un fazzoletto sulla fronte sudata, il caldo quel giorno era insopportabile e Bulma si era rintanata nel suo laboratorio, che solitamente manteneva un clima ragionevole e una certa frescura. Quel giorno, però, sembrava che neppure lì la temperatura volesse scendere.
D'altra parte lei viveva all'inferno, cosa poteva aspettarsi?
"Bulma, volevo cucinare un po' di sushi. A Trunks piace, per te va bene?"
Chichi con lo straccio dei piatti in mano, sostava sulla porta osservandola, erano rimaste sole, entrabe, senza un uomo che le sostenesse, senza nessuno che potesse confortarle la notte. Certo di uomini ce n'erano ancora sulla Terra, ma nessuna delle due poteva dimenticare il compagno perso.
Bulma gridò un, da sotto la macchina che stava componendo. Non poteva distrarsi neanche per un attimo, presto sarebbe giunta alla fine di quella che era la macchina più sensazionale della storia. Chissà poi se funzionava! Aveva fatto i suoi test, su verdure, su pezzi di cemento e le aveva trasferiti altrove, prima aveva provato lo spostamento nello spazio, poi nel tempo. Chissà poi se effettivamente funzionava anche sugli umani. Chichi non ne capiva certo molto, ma pensava che probabilmente Bulma era a buon punto. Certo lei era un genio indiscusso, la donna più intelligente della Terra, o forse anche dell'universo, ma quell'ultima trovata della scienziata, anche a Chichi, sembrava un'impresa folle e sconsiderata. Quando le aveva parlato del progetto, -non che lei avesse capito molto in verità!- aveva ugualmente cercato di sostenerla in tutto e per tutto. D'altra parte ... Non avevano altre soluzioni! Dunque quella era l'unica loro scelta possibile.

"Vorrei un'altra possibilità per tutti noi, Chihi. So che non sarà facile, ma voglio provare ugualmente a farla!"
Chichi aveva annuito, e le aveva afferrato le mani.
"Non abbiamo nessuna scelta alternativa, Bulma. Cerca solo di portarla a buon fine. Vorrei anch'io avere un'altra possibilità per tutti noi: per me, per Gohan, per Goku. Sai avrei voluto aver un'altro figlio da lui, prima di vederlo morire in quel modo."

Ricordava bene quel momento, era stato come veder una piccola luce in quella grotta nella quale erano cadute entrambe da lungo tempo. E quando le aveva visto comporre i primi circuiti per quel progetto, si era sentita più serena. Tornò nella piccola cucina della Capsule Corporation, dove Videl* sostava seduta su di una sedia con un piccolo fagottotra le braccia. Sorrise alla giovane vedova, che aveva perso, poco dopo esser rimasta incinta, il compagno anche lei. Era contenta che lui avesse incontrato la ragazza, era contenta le avesse donato un piccolo bagliore in tutto quel buio, in quell'inferno. La venuta dei Cyborg, la morte di Goku, la morte di tutti e, in fine, la morte di Gohan, tutto l'odio che era venuto fuori, la distruzione e tutto il dolore che ne era scaturito sembrava a volte un sogno lontano, ma quando guardava quelle sedie vuote, quei piatti vuoti si rendeva conto, che nessuno sarebbe tornato a vegliar su di loro.
"Ha sempre fame la piccola. E' incredibile, oltre a prosciugare me, continua a mangiare!"
Videl sorrideva lievemente, alla bambina mora che aveva tra le braccia. Le mancava tanto.
"Faceva così anche con me Gohan. La piccola Pan non può esser certo differente, lei è pur sempre una Saiyan!"
Pan, l'avevano chiamata come la defunta madre di Chichi, che sparì alla nascita della donna, che aveva poi sposato il più grande eroe di tutti i tempi. Chichi si mise subito ai fornelli, l'unica cosa che potesse fare per tutti, l'unica cosa che ancora le riusciva bene.
Sospirò guardando fuori dalla finestra il cielo sereno. 
"Trunks non è ancora arrivato."

Su di un palazzo pericolante un vecchietto, dai capelli completamente bianchi e la pelle di uno strano colore, guardava il terreno ai suoi pieni, parecchi metri sotto di lui. Deglutì e si strinse con tutte le sue forze allo stipite dell'imposta, ormai disturtta del tutto, dal quale si stava sporgendo.
"Non si butti!"
"Non lo faccia, resti lì dov'è!"
Urlavano da sotto i passanti che si erano fermati per vedere cosa stesse succedendo.
"NOO! La mia vita non ha più senso, mi butto!"
Urlava l'anziano osservandosi intorno. Aveva bisogno che qualcuno su quel pianeta lo aiutasse, aveva bisogno che qualcuno cadesse nella sua trappola. Doveva pur esserci uno sciocco eroe in grado di dargli una mano!
"Oh, ma quello è Trunks!"
Una ragazza da sotto vide arrivare il portentoso eroe dai capelli lilla. Ormai era conosciuto da tutti sulla Terra. Tutti sapevano chi era quel meraviglioso ragazzo che portava un po' di pace, che si prodigava aiutare tutti.
"TRUNKS AIUTACI TU!"
Le ragazze da sotto urlavano il suo nome, il giovane era ben voluto dal genere femminile, in molte erano invaghite di lui, ma il Principe, pareva esser immune a quel genere di richiamo. Aveva una sola cosa in testa: combattere!
"Signore è pericoloso. Scendiamo insieme."
Il vecchietto sorrise tra sé e sé. Ecco l'allocco.
"Va via! Voglio solo morire!"
"No, no, aspetti"
MA il vecchietto si era già buttato nel vuoto e Trunks velocemente lo aveva afferrato al volo.
"ACCIDENTI A TE! Dovevi salvarmi prima, e se fossi morto davvero?"
Trunks aveva storto le sopracciglia.
"Ma non volevi morire? Ah, che strano tipo!"
Il Saiyan lo aveva appoggiato a terra e, il vecchio, dopo essersi sistemato i vestiti lo aveva guardato dritto negli occhi, aveva capito in un attimo le potenzialità del giovane. Probabilmente era il più forte di tutto il pianeta. Rimase in silenzio poi gli mostrò un carion.
"Sai cos'è questo ragazzo?"
Trunks prese a guardare lo scatolotto con tanto di serratura che il vecchio aveva in mano.
"Non conosci Tapion? Che vergogna. Non conosci l'eroe leggendario che salvò il pianeta Cocco nella galassia meridionale mille anni fa?"
Trunks aveva nuovamente storto il naso, quel tipo era insopportabile. Perché non l'aveva lasciato precipitar nel vuoto? A volte malediva sua madre e tutti i suoi buoni insegnamenti.
"Come potrei conoscere un eroe di mille anni fa? Ho quindici anni io!"
Aveva fatto notare il giovane. Si vedeva eccome che non era ancora adulto, che aveva ancora un po' lo sguardo da bambino. Si detestava per questo. Quando sarebbe cresciuto davvero voleva diventare forte e vigoroso come Gohan, aver lo sguardo dell'eroe, ora aveva solo la faccia di un ragazzino. Mancavano solo due giorni al suo compleanno e avrebbe raggiunto i sedici. Ancora non si sentiva, però, un vero guerriero. Non si sentiva forte come Gohan, o di suo padre ... Beh, di come immaginava suo padre.
"Beh, fa lo stesso ragazzo! Non lo conosci!"
"Beh, no ma non me ne faccio un problema."
Trunks aveva dato le spalle al vecchio, intenzionato ad andarsene. Quel vecchio dopotutto non gli piaceva un granché.
"Dovresti fartelo sai perché... Beh, lui potrebbe aiutarti!"

La tavola era pronta, le pietanze pure, mancavano solo i commensali!
"Dove sono quei due! Sempre in ritardo accidenti."
Poi Trunks irruppe di colpo.
"Chichi, la mamma dov'è? Guarda cos'ho trovato?"
Il giovane Trunks entrò nella cucina brandendo tra le mani un carion antico, e dietro di lui un anziano dalla pelle scura.
"Wow, è bellissimo! Dove l'hai trovato?"
Chichi non mancò di storcere il naso all'indirizzo dell'anziano.
"Sono andato in città, pensavo vi fossero i Cyborg e invece ..."
"TRUNKS! Maledizione! Non devi inseguire più i Cyborg! Vuoi farti ammazzare?"
Bulma era apparsa d'improvviso, le era venuto un certo languorino e poi aveva sentito parlare il figlio. Quello stupido continuava imperterrito ad allenarsi e inseguire i dannati esseri infernali.
"E poi questo chi è? Perchè porti in casa degli estranei?"
Bulma aveva visto solo allora il vecchietto e aveva sgridato ancor più il figlio. Beh, poi da che pulpito veniva la predica, lei aveva sempre accolto tutti. Anche certi esseri pericolosi...
"Mamma, lasciami spiegare!"
Sapeva che lei era solo preoccupata, sapeva che non voleva inseguisse i Cyborg, ma oltremodo Trunks sapeva che doveva inseguire il suo istinto, e il combattimento faceva parte di esso.
"Questo Signore dice che dentro questo Carion, vi è rinchiuso un eroe. E' molto forte potrebbe aiutarci a sconfiggere i Cyborg. Non pensate?"
Bulma aveva storto il naso.
Suo figlio doveva esser l'eroe della Terra, nessun altro!
"Non ci serve il suo aiuto."
"Che dici mamma, ci serve eccome."
"No assolutamente, Trunks, poi non dobbiamo fidarci di lui."
Non si fidava più di nessuno, non voleva più guai, non voleva più ospitare nessuno, da quando lui era svanito del nulla. Da quando il suo cuore aveva perso metà della sua parte. Mai avrebbe dimenticato. E mai più si sarebbe concessa degli aiuti.
"Beh, Bulma penso che dovremmo dar ascolto a Trunks. Io mi fido del suo istinto."
Videl era intervenuta in favore del ragazzo. Gli voleva bene come fosse il suo fratellino minore, perché così era per Gohan e in mancanza di lui si sentiva di dover dar voce al pensiero di lui.
Bulma allora osservò con più attenzione l'oggetto che Trunks aveva in mano.
"Beh, è quindi dov'è questo eroe?"
Il vecchio grugnì, quella donna non era affatto simpatica, sembrava un osso decisamente duro da masticare. Però non poteva far altrimenti doveva farsela piacere. E mentre si piegava per osservar meglio, qualcosa le era scivolato dal collo, un ciondolo, un ciondolo molto prezzioso.
"Servono le Sfere del Drago per risvegliarlo."
Disse infine, concentrato ancora sul quel pendaglio che fluttuava davanti al suo collo.
"Ah, ah, ah! E pensi che se ci fossero state saremmo ridotti in questo stato?"
Chichi era poi intervenuta, dopo l'affermazione di Bulma.
"Non ci sono più su questo pianeta, e non so se vi siano da qualche altra parte dell'universo. Se ci fossero state avremmo riportato in vita i nostri di eroi e avremmo sconfitto così i Cyborg."
"Beh, ma dato che non è possibile risvegliarli allora avrete sicuramente bisogno di me!"
Annunciò il vecchio dopo la terribile scoperta che le sfere erano svanite per sempre. Aveva in mano, però un'altra soluzione. E quello che aveva visto al collo della donna, era l'unico modo per aprire quel dannato Carion.
"Non so proprio come fare per aprire quell'aggeggio. Bisognerebbe disporre di un materiale molto pregiato, che esiste solo in un pianeta remoto della galassia. Su Agharta esistono alcuni oggetti fatti di Emar e ..."
Bulma a quelle parole capì subito che probabilmente quel pendaglio che portava al collo era un oggetto di tale fattura.** Per le conoscenze che aveva non aveva mai compreso però di cosa fosse fatto il ciondolo che l'aveva poi portata all'idea più geniale avesse mai avuto. E forse ora le avrebbe portato anche l'eroe che stavano cercando. D'istinto rispose porgendo l'oggetto al vecchio. Se poteva anche solo per un attimo sperare di non spedire suo figlio indietro nel tempo, se solo per un attimo avesse potuto avere un'altra possibilità, l'avrebbe sfruttata al meglio.

"Una volta che l'avrai terminata cosa faremo?"
L'aveva guardato negli occhi e vi aveva scorto una luce strana, una luce che ben conosceva. Voleva combattere anche lui.
"Quando avrò finito la Macchina del Tempo, tornerò indietro e avviserò Goku dell'arrivo dei Cyborg. Avrebbe dovuto andarci Gohan, ma ora che lui non c'è più andrò io, Trunks."
Sapeva già quello che il figlio voleva dirle ed era ovvio quella soluzione fosse l'unica possibile. Trunks doveva andare nel passato era l'unico guerriero rimasto, ma lei non voleva. Era suo figlio e non voleva si perdesse nello spazio e nel tempo, non voleva che se quella macchina si fosse per caso guastata a causa sua, avrebbe perso suo figlio per sempre.
"Non dire scemenze, mamma. Andrò io, è evidente sia io l'unico a poter portare a termine la missione!"
Era così deciso, così sicuro. Quando si comportava in quel modo le ricordava ancor più quello stupido Saiyan, quello stupido Principe...
"Vedremo..."

Quello spiraglio per un attimo le aveva dato solievo ed era intervenuta allora quella sua proverbiale: fiducia nel prossimo. Si era già fidata una volta di un mascalzone, e le aveva donato la gioia più immensa della sua vita, forse anche la seconda volta le sarebbe andata altrattanto bene.
"Questo è un oggetto che trovai tempo fa su quel pianeta."
Trunks sbarrò gli occhi. Sua madre... Sua madre aveva viaggiato per lo spazio ed era stata su un pianeta misterioso. Quante cose non conosceva di lei.
"Potrebbe esser d'aiuto. Ma sappi, vecchio, che se per caso non funziona, se per caso quest'eroe non è così forte: ti farò ammazzare da Trunks!"
Sembrava seriamente intenzionata a fare quello che diceva, ma il vecchietto non si lasciava certo intimorire da una sciocca terrestre.
"Certo. Ne terrò conto."
Una piccola speranza in quell'inferno dannato. L'avrebbe sfruttata al meglio.
Fuse la parte superiore del piccolo orologio che portava al collo, la data impressa sull'oggetto era sempre quella 12 maggio, la data da cambiare. Era ad un passo da quel sogno e anche ad un passo dall'eliminere per sempre quei Cyborg. Se solo quell'eroe fosse stato davvero forte, suo figlio non avrebbe dovuto combattere. Se solo quella volta Goku fosse stato vivo, Vegeta non sarebbe morto. Se solo avesse potuto cambiare il passato, se solo avesse potuto metter al sicuro suo figlio. Avrebbe fatto di tutto.
Scansionò il carion e forgiò una chiave in grado di aprire l'oggetto. Si aprì e un vapore scaturì dal suo interno.
"Che forza spirituale immensa!"
Il vecchio vide il giovane Saiyan mettersi sull'attenti. Avvertiva forse il pericolo. Scaturì la sua forza spirituale per richiamare Hirdegan, il potente mostro che aveva distrutto il pianeta Cocco. Voleva richiamarlo alla luce per conquistare con lui l'intera galassia. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno lo bloccò. E la figura di un guerriero apparve così dal nulla.
"Allora era vero, l'eroe c'è davvero!"
Aveva esclamato Chichi contenta, forse avevano davvero una speranza.
Bulma rimase per un attimo ad osservarlo attenta, per studiarlo, per capire se poteva esser davvero quello giusto, quello che poteva darle una mano.
"Sembra un bel tipo."
Gli occhi di Trunks brillavano, era estasiato, era felice, finalmente aveva incontrato un guerriero. Il suo sguardo corrucciato il suo cipiglio. Sembrava davvero: un bel tipo!
"Non avvicinarti!" Sbraitò il nuovo venuto all'anziano. "Sei stato tu a farmi uscire!? Perché l'hai fatto!"
"Hi, hi, hi. Sono contento per te non deve esser stato bello, starsene rinchiusi per mille anni lì dentro."
"NON DOVEVI FARLO! Fammi tornare indietro!"
Puntò la spada contro di lui.
"Eh, eh, ormai è impossibile il carion è rotto!"
"Uhk ..."
Chichi allora intervenne per sedar la rissa.
"Calmatevi e comportatevi in maniera più amichevole. Non sei contento di esser stato liberato?"
Li aveva guardati stringendo forte a sé la spada che aveva tra le mani.
"Non avvicinatevi a me! Voi avete fatto una cosa che non dovevate fare!"
E detto questo svanì nel cielo sereno. Se n'era andato.
Avevano fatto nuovamente un buco nell'acqua si erano sbagliati. Nessuno poteva aiutarli. Quell'eroe era solo una bufala, un inganno.
"Non ci ha neanche ringraziato. Che razza di maleducato."
Trunks però era di avviso diverso ed era seriamente intenzionato ad andarlo a cercare.
Non avevano sbagliato, lui era quello giusto.








* La supposizione della presenza di Videl del futuro è un mia supposizione presentata in: La rinascita della speranza, capitolo: "Momento"
** La storia del ciondolo è racchiusa nella long fiction Buried, e il capitolo in cui Bulma trova l'oggetto è: La Signora del tempo. Cmq l'oggetto è un piccolo orologio da taschino che Bulma porta al collo e che segna dal giorno che lei lo trova una data: 12 maggio. La data da cambiare!

Le frasi che dice Goku nell'OAV le faccio pronunciare a Chichi, mentre quelle di Gohan a Trunks!^^

   
 
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